martedì 30 gennaio 2018

VALERIO E GIULIA

RACCONTO DEL MERCOLEDI' VALERIO E GIULIA Pavia è una bellissima città. Durante le Feste di Capodanno, però, va un po’ stretta. Sono Feste in cui serve un ampio respiro. Ieri mattina la pensava così anche il Dott. Valerio … un quarantenne da fine del mondo, Dirigente di una Agenzia Multinazionale a Milano, mentre passeggiava in Strada Nuova. Ogni tanto si fermava davanti a qualche vetrina. Guardava, ma il suo pensiero era lontano mille miglia. Pensava ad un bel viaggio in dolce compagnia … una compagnia da fine del mondo. E’ stato proprio in quel momento che il Dott. Valerio sentì suonare il telefonino. Prima di guardare la chiamata si fece il segno della croce … “speriamo che non sia per qualche grana” – pensò. Poi, guardò il display … Era Giulia, la sua Collega dalla Sede Centrale di Copenaghen … una trentenne … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, “Valerio, hai voglia di passare del Feste di Capodanno a Copenaghen? Ho preparato un programma superlativo. Non devi pensare a niente … ci penso tutto io” Cosa poteva rispondere il Dott. Valerio? “Certo che accetto l’invito. Anzi, parto subito con il primo aereo disponibile” Intanto, gli occhi del quarantenne si erano posati su una borsetta bellissima esposta in vetrina. Poteva andare a Copenaghen con le mani in mano? No. Quella borsetta faceva proprio al caso suo e non ci pensò due volte. Miniracconto 101 di Dino Secondo Barili

mercoledì 1 febbraio 2017

2 febbraio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Miniracconto 13 di Dino Secondo Barili IL VIOLINO DI PAOLO I cambiamenti in atto non danno respiro. Anche ai Postini. Ormai tutto viaggia “online” … e le lettere tradizionali si contano sulle dita di una mano nel corso di un intero mese. Cosa deve fare un Postino? Pensare al futuro … e adeguarsi ai cambiamenti. Così la pensava un anno fa, Paolo il Postino il quale, però, aveva un sogno nel cassetto: suonare il violino. Una settimana fa, Paolo il Postino ha ricevuto la notizia: riduzione di personale. Cosa fare? Disperarsi? Neanche per sogno. A quarant’anni non ci si dispera … si agisce. Si agisce in fretta. Da alcune settimane Paolo aveva cominciato a contattare Ristoranti e Osterie per eventuali esibizioni in occasione di pranzi e cene. Quando domanda e offerta si incontrano tutto fila liscio. Infatti, Paolo si è esibito in modo perfetto. I clienti sono stati soddisfatti e la stretta di mano “sarà per la prossima volta” è stata beneaugurante. La settimana scorsa, però, Paolo ha allietato un pranzo di matrimonio. Un matrimonio in piena regola con tanto di fedi nuziali, confetti a quintali, baci a volontà e abbracci calorosi. Quando la cerimonia è stata al culmine, Paolo, l’ex-postino si è esibito in un “assolo da grande artista”. L’ovazione è stata totale. Lo stesso Paolo si è emozionato, ma era quello che voleva. Presente alla cerimonia c’era un Produttore di Film, il Commendator Annibale, il quale ha annusato subito “l’affare”. Seduta stante ha fatto firmare a Paolo un “preliminare di contratto” per una serie di impegni artistici. Roba da capogiro. La figlia del Commendatore, la Dott. Gisella, affascinata dal violinista quarantenne … ha perso la testa “o lui o nessuno”. Quando tante cose accadono tutte insieme la vita diventa un sogno da vivere … con calma. Gisella di calma, però, non ne aveva. Ha chiesto subito a Paolo di partire con lei … per New York col suo aereo privato. (miniracconto 13 di Dino Secondo Barili)

lunedì 30 gennaio 2017

30 gennaio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Miniracconto 12 di Dino Secondo Barili MARIA SILVIA E LA PIAZZETTA DELLE ROSE Martedì della scorsa settimana, l’Avv. Maria Silvia non era nelle migliori condizioni per assistere i clienti in difficoltà. Se ne rese conto subito dopo essere entrata in ufficio. Lo disse al suo Collega della stanza accanto. “Cesare devo prendere un caffè” Il Collega si offrì di accompagnarla. “No. Preferisco sola … altrimenti ti prenderesti parole che non meriti” E’ sempre così quanto le cose non vanno bene sul piano sentimentale. Maria Silvia anziché prendere il caffè si recò in Piazzetta delle Rose che a Pavia a fama di essere una piazzetta magica dove può accadere … e accade di tutto. La quarantenne Maria Silvia si sedette su una panchina e cercò di farsi passare il “magone”. Si fa presto a dire … farsi passare il “magone”, ma non è poi così facile … anzi, è molto difficile quando i rospi da ingoiare sono più di uno. Non ha avuto neppure il tempo di mettere ordine nelle idee quando notò un messaggio sul telefonino. “Maria Silvia, ho bisogno assolutamente di te. Chiamami subito” Non aveva ancora terminato di leggere il messaggio e la persona che lo aveva inviato era davanti a Lei. “Maria Silvia, alzati dalla panchina e preparati … devi accompagnarmi a Parigi” Era il suo vicino di casa, l’Avv. Amleto, un settantenne che l’aveva vista crescere e l’aveva aiuta nel suo percorso professionale. Maria Silvia capì che il Destino si era messo di mezzo … e non aveva alternative. Si fece spiegare il motivo di tanta urgenza. L’Avv. Amleto era stato convocato a Parigi per accettare l’eredità di una sua zia. Non conosceva il francese e aveva assoluto bisogno di Maria Silvia esperta in materia. Quando la vita si mette a correre … nessuno la può fermare. A Parigi Maria Silvia conobbe un parente dell’Avvocato Amleto, il Dott. Francois, un cinquantenne da fine del mondo, Dirigente di alto livello di una importante banca parigina il quale si è innamorato pazzamente della quarantenne pavese. Non solo le ha fatto una corte spietata inondandola di regali, ma lei, Maria Silvia, non ha potuto lasciare Parigi … travolta da un incanto d’amore. (miniracconto 12 di Dino Secondo Barili)

sabato 28 gennaio 2017

29 gennaio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili UN AMORE … PER MAURA A volte non basta avere un bel posto di lavoro per essere soddisfatti. Infatti, una settimana fa, la Dott. Maura, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante in un lussuoso Attico a Pavia … non era contenta. Le mancava l’amore. Non un amore qualsiasi, ma … l’Amore con la A maiuscola. Si fa presto a dire amore, ma quando manca si sente. E quando si va alla ricerca dell’amore, quello vero … non si trova così facilmente. Maura, una settimana fa era quasi sul disperato. “Possibile che non riesca ad incontrare il grande amore?” Chiese consiglio alla Portinaia del lussuoso Palazzo in cui abitava … la Signora Cesira che aveva la fama di essere “una strega”. Non sembra vero che nel 2016 si parli ancora di streghe … ma ci sono streghe e streghe. Qui si parla di streghe buone … con molte virtù e pochi (quasi nessuno) difetto. La Signora Cesira aveva già capito tutto prima che la Dott. Maura parlasse. Volle comunque farsi raccontare i fatti per filo e per segno. Anzi, chiese quale tipo di amore la quarantenne desiderasse incontrare … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni … ricchissimo (anzi, ricchissimo stava al primo posto … perché un amore senza soldi … non può mai essere un grande amore). La Signora Cesira intervenne con i suoi potenti mezzi (da strega). Suggerì alla Dott. Maura di fare un passeggiata in automobile sulle colline dell’Oltrepò Pavese. La settimana scorsa la quarantenne parti sola, da Pavia, con la sua lussuosa automobile. Arrivata in una strada sconosciuta in mezzo alle colline dell’Oltrepò Pavese l’automobile ebbe un guasto e si fermò. La Dott. Maura andò in tilt, non capì più nulla. Stava per piangere quando sulla stessa strada giunse una rossa Ferrari ultimo modello. Alla guida della quale c’era l’uomo dei sogni … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni, affascinante come un divo del cinema” Non aveva bisogno di dimostrare quanto fosse ricco … aveva un Rolex al polso con mezzo chilo (si fa per dire) di diamanti. Dopo le prime parole, Maura si sciolse come neve al sole. Danilo (Dott. Danilo) fece altrettanto. Quando l’amore arriva fa le cose in grande. Non ci sono mezze misure. Il primo bacio è stato fantasmagorico … gli altri hanno toccato le vette dell’Amore (con la A maiuscola). La Signora Cesira ha colpito ancora … in grande. Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili

venerdì 27 gennaio 2017

28 gennaio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Mini racconto 10 di Dino Secondo Barili MARISA E IL PRIMO AMORE Una settimana fa, al compimento del quarantacinquesimo compleanno Marisa è andata in crisi. La più bella commessa di Strada Nuova a Pavia, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … non parlava più. Non che fosse diventata muta … Aveva sempre avuto una bella e dolce parola per tutte le clienti del negozio presso cui lavorava da vent’anni … Aveva perso, però, la verve, il brio, la vivacità. Si era improvvisamente accorta che una buona parte della sua vita era passata … e non aveva ancora conosciuto il “grande amore” quello che da solo vale una vita. La Signora Elena, proprietaria del negozio si preoccupò. “Marisa cosa hai? Ti è capitato qualcosa di grave? Posso fare qualcosa per te?” Marisa resistette un poco, poi vuotò il sacco. “Ho compiuto quarantacinque anni e non ho ancora conosciuto il grande amore … L’unico amore che ricordo bene è quello dei miei diciassette anni … ma dopo un anno Attilio (quello era il suo nome) è partito per l’America in cerca di fortuna e non ho più saputo nulla” La Signora Elena era una strega … Non una strega tanto per dire … Una strega vera. Una di quelle donne che, senza farlo sapere in giro, fanno dei giochi strani nella loro camera da letto. Giocano con pendolini e ammennicoli vari pur di ottenere effetti sorprendenti. La Signora Elena parlò. “Marisa … ci penso io. Non crederai ai tuoi occhi” Marisa si sentì rinfrancata. Riprese il suo abituale aspetto, ma la parlantina di cui andava famosa non era ancora riapparsa. Lunedì della settimana scorsa Marisa era in Strada Nuova per affari vari. Improvvisamente le nuvole si trasformarono in un tornado … Nel giro di pochi minuti Marisa si trovò bagnata come un pulcino. Cercò riparo sotto un portone dove un altro quarantacinquenne era nelle stesse condizioni (cioè bagnato fino alle ossa). Il quarantacinquenne parlò. “Marisa. Marisa non mi riconosci? Sono Attilio … il diciassettenne partito per l’America per fare fortuna. Sono tornato a Pavia per cercati e portati con me in America … col mio aereo privato … per sempre” Marisa non si meravigliò. La strega Signora Elena aveva colpito ancora … e questa volta aveva fatto centro. Miniracconto 10 di Dino Secondo Barili

giovedì 26 gennaio 2017

27 gennaio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Miniracconto 9 di Dino Secondo Barili MORENA E LA COLLEZIONE DI MONETE D’ORO La quarantenne Morena, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … pensava da tempo di cambiare vita. Quella che stava conducendo non era di suo gradimento. Morena voleva qualcosa di elettrizzante, effervescente. Cosa c’è di più effervescente dell’amore? Nulla. Quel che conta è trovarlo. Nella vita delle persone arriva il momento in cui tutto si mette a correre. Una settimana fa, la quarantenne, Morena ha ricevuto una telefonata dalla sua amica di Milano, Federica … un tipo estroso che più estroso non c’è. “Morena ho ricevuto da mio cugino Gianfranco l’invito a visitare la sua mostra di monete d’oro a Lugano. Hai voglia di accompagnarmi?” Per Morena è stato come un fuoco d’artificio. Lugano è una bellissima città … dagli ineguagliabili incanti … e dalle storie misteriose. “Certo che vengo. Ci vengo volentieri” Morena e Federica partirono all’alba mercoledì della scorsa settimana ed il viaggio è volato via tra una chiacchierata ed una risata. Del resto Federica aveva il suo scopo. Incontrare Flavio, l’amico di suo cugino Gianfranco, del quale era innamorata. Morena … incontrare l’amore, quello con A maiuscola. Lugano è la città dell’amore per eccellenza. La mostra delle monete d’oro è stata bellissima, ma era solo una scusa. Gli occhi di Morena erano tutti e solo per Gianfranco, un cinquantenne dal fascino ineguagliabile. Anche Gianfranco, rimase colpito dalla bellezza di Morena e se ne innamorò all’istante. Anzi, per impressionare maggiormente Morena … le propose un gioco. “Morena, visto che la mia mostra delle monete d’oro non ti ha entusiasmato particolarmente … desidero mostrarti qualcosa di eccezionale. Devi chiudere gli occhi, però … e aprirli solo quando te lo dico io” Morena accettò. Gianfranco prese per mano la quarantenne e l’accompagnò adagio adagio lungo un’infinità di sotterranei nel suo enorme Palazzo in Lugano. Alla fine l’invitò ad aprire gli occhi. Morena li aprì … e si trovò investita dallo sfavillio da una montagna di monete d’oro … La bellissima quarantenne pavese rimase allibita, senza parole. Ci pensò Gianfranco. “Morena desidero baciarti su quella montagna d’oro … cosa ne dici?” Tutti i gusti sono gusti. C’è chi ama baciare così. (miniracconto 9 di Dino Secondo Barili)

mercoledì 25 gennaio 2017

26 gennaio 2017

Racconto del giorno Mini racconto 8 di Dino Secondo Barili CLARA E L’INCROCIO MAGICO Ogni città ha il suo incrocio magico dove può accadere di tutto. A Pavia l’incrocio magico è tra Corso Cavour e Strada Nuova. Su certe cose si fanno molte discussioni poi, alla fine, ogni persona ne approfitta per i propri fini. Una settimana fa, la quarantenne Clara, single, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … era in crisi. Era stufa di andare in ufficio e fare la solita vita insulsa e includente. Si ricordò della leggenda dell’incrocio magico di Pavia e ci provò. Era al centro dell’incrocio quando si sentì mancare. Si rendeva conto di svenire. Per fortuna che una vigilessa in servizio se ne accorse. Soccorse Clara e la fece ricoverare al Pronto Soccorso. Un visita medica in più non fa mai male. Al Pronto Soccorso, però, le attese sono d’obbligo. La bellissima quarantenne si trovò per caso seduta accanto ad un bellissimo quarantenne che più affascinante di così non poteva essere. Immediata la conversazione. “Come mai? Cosa le è successo?” Entrambi avevano avuto lo stesso problema all’incrocio magico di Pavia … un principio di svenimento. Poteva essere un caso? … Clara e Francois (questo era il nome dell’infortunato) compresero subito che si trattava di un “gioco del Destino”. Ormai completamente ristabiliti (e più pimpanti che mai) lasciarono il Pronto Soccorso. Presero un ottimo caffè in Piazza della Vittoria … si raccontarono tutto … e, visto che la simpatia (e l’amore) scoppiano all’improvviso, decisero di partire per un viaggio di piacere a Parigi. Prima, però, vollero rivedere l’incrocio magico di Corso Cavour con Strada Nuova. Clara e Francois erano al centro dell’incrocio quando … davanti loro … si fermò un Signore, alto, occhi chiari e penetranti. Lì scrutò. Li fissò e … “Mi raccomando. Nella vita non capita due volte la stessa cosa. Fatene buon uso. Non c’è una vita di ricambio” … Che fosse il Signor Destino? Miniracconto 8 di Dino Secondo Barili