domenica 7 giugno 2015

vALENTINA racconto 385 di Dino Secondo Barili

Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 385 Valentina Quando in un ufficio arriva una nuova impiegata nascono molte “problematiche”. Dire problematiche è dire poco. Il Dott. Roberto lo sapeva e prima di muoversi aveva organizzato il piano. Infatti, gestire un Ufficio di dieci impiegate donne non è solo difficile, qualche volta è impossibile. Per farlo bisogna essere dei diplomatici veri. Il Dott. Roberto aveva sessant’anni, una lunga esperienza di Commercialista ed una indiscussa fama di Dirigente esperto e sensibile. Quando, tuttavia, si ha a che fare con impiegate donne… l’esperienza non basta. Ci vuole anche molta fortuna. In Ufficio, il Dott. Roberto, conosceva tutte le impiegate, soprattutto, la Signora Ivana, sua coetanea, la quale oltre ad essere la più anziana era anche la prima assunta…quella che “tirava i fili” dell’Ufficio. Conosceva “vita, morte e miracoli” di tutte le altre… “Una parola qua… una parola là”. Alla fine si faceva quello che voleva l’Ivana”. Il Dott. Roberto lo sapeva e lasciava fare. Anzi, faceva dire all’Ivana ciò che “lui” aveva pensato. Del resto se le stesse cose le avesse dette direttamente… tutte le impiegate si sarebbero ribellate. Non era finita. Nel corso degli anni, il carattere delle persone emerge con una infinità di sfumature. C’era l’impiegata Cesira, per esempio, che effettivamente era una bella donna… purtroppo facile alle depressioni. L’unico rimedio erano i complimenti del Dott. Roberto… il quale si era prima consultato con l’Ivana. Anche in questo caso, quando la Cesira andava in crisi per qualche “amore” giunto al capolinea… era il Dott, Roberto che interveniva con un rituale quasi sempre uguale. Il Dirigente si presentava alla scrivania della Cesira con un fascicolo in mano e l’aria sconsolata. “Signora Cesira solo lei è la mia salvezza (non era vero). Questa pratica è ferma da troppo tempo. Se non interviene lei… non si arriva a capo di niente.” L’impiegata Cesira si scioglieva. Riprendeva il suo colorito abituale. L’occhio diventava vigile e attento. Riassumeva il suo atteggiamento da “persona importante” (come dire…”se non ci fossi io in questo Ufficio”). Così riprendeva il tran tran dell’Ufficio con il suo ritmo di sempre. Dopo aver superato diversi ostacoli, finalmente, il Dott. Roberto poteva inserire una nuova unità. Un anno fa, è stata la volta dell’impiegata Valentina (anzi, della Dott. Valentina appena laureata… al suo primo impiego). Il rituale con l’Ivana ha avuto un supplemento di raccomandazioni. “Signora Ivana, mi raccomando, la affido a lei… che sa tutto di questo Ufficio. Mi raccomando la sua delicatezza nelle osservazioni. E’ una nuova assunta … ha bisogno di fare esperienza. Mi raccomando ai “pettegolezzi”… Ogni persona ha la sua vita personale che va rispettata e compresa…” La Signora Ivana aveva capito che la “nuova assunta” era una persona di riguardo. Poteva riservare delle sorprese. Non erano passati sei mesi… e la Dott. Valentina affiancava il Dott. Roberto nella Direzione dell’Ufficio… era la fidanzata di suo figlio Alberto.(385)

PENSIERI SPARSI DEL 7 GIUGNO 2015

PENSIERI SPARSI DEL 6 GIUGNO 2015 “Ci sono amori che nascono prima, dopo o durante”Dino