giovedì 31 gennaio 2013

PENSIERI SPARSI DEL 1 FEBBRAIO 2013

PENSIERI SPARSI DEL 1 FEBBRAIO 2013

“Ogni persona
deve lavorare per il bene suo
 e quello della società
di cui fa parte”
Dino

Oggi, su questo Blog
hanno scritto o commentato
Dino Secondo Barili, Teresa Ramaioli, Pier Luigi Valli, Vice Miazza, Carlo Senna, Giovanna Cattaneo, ,e d e l w i e s s 

FEBBRAIO ... MESE DELLA LUCE racconto di Dino Secondo Barili

1 FEBBARIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 1 febbaraio 2013 – Venerdì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Febbraio … il mese della luce
Se gennaio è il mese dal freddo pungente… febbraio è il “mese della luce”. Finiti i tre “giorni della merla” (i più freddi dell’inverno… secondo la tradizione), con il primo giorno di febbraio, inizia il momento… per “rimettersi all’opera, al lavoro, all’impegno quotidiano”. L’impegno quotidiano continuerà ad aumentare fino alla fine del mese di maggio…quando, le persone, sentiranno il bisogno di prendersi un po’ di riposo. Intanto è iniziato febbraio. Le giornate si sono allungate. La luce è diventata più chiara, limpida. Anche nei secoli passati è stato così. Con questa stessa sensazione nelle persone. Per centinaia di anni la gente ha vissuto di agricoltura… a contatto quotidiano con la natura. Non era come adesso che ci sono le case riscaldate ed ogni ben di Dio. Centinaia di anni fa, nei paesi c’era poco… e nelle case c’era ancora meno. Le persone vivevano di speranze… e la speranza era di “incontrare un Re”. Un Re? Si chiederà qualche lettore. Un Re. Un Re. Per esempio. Poco lontano dai paesi (qualche centinaio di metri dopo l’ultima casa) c’era sempre una “fontana di acqua risorgiva”. Secondo la tradizione, quell’acqua aveva dei “poteri magici”. Le donne, specialmente giovani, si recavano a prendere l’acqua parecchie volte al giorno. Si chiamava (quasi sempre) “la fontana del Re”… e poco lontano c’era un boschetto fatto apposta per gli incontri romantici… anche intimi. Nel mese di febbraio iniziava il via vai delle donne (e delle ragazze in fiore) per prendere acqua alla fontana. Come mai tutta quella sete? Il motivo era presto detto: “…incontrare il Re!”. Naturalmente, in passato, era accaduto almeno una volta. Era passato, per caso. un Re… ma solo quella volta. La speranza era che passasse ancora un’altra volta…(oppure quella di poter incontrare l’uomo giusto). Cosi, ancora oggi, qualche persona avanti negli anni ricorda il tempo in cui le donne e le ragazze andavano a prendere l’acqua alla “fontana del Re”… come a Zelata di Bereguardo (Pavia). Si racconta che tanti anni fa la “fontana del Re” di Zelata era frequentatissima. Era fuori dal paese qualche centinaio di metri ed era ai margini di una “valle boscosa” che raggiungeva il fiume Ticino. Si racconta che una sartina di Zelata rifiutava la corte dei giovanotti del paese. Lei, voleva un Re… un Re vero. Nel 1700 la sartina di cui parliamo si chiamava Disera…ed era bellissima. Tutti i giovanotti di Zelata e dintorni “l’avevano nella testa”, e non potendola avere fisicamente, la sognavano di notte. Intanto, la sartina Disera, tutti i giorni (più volte al giorno) si recava alla fontana per prendere l’acqua… Il vero motivo, però, lo conoscevano tutti: incontrare un Re. Un venerdì di febbraio, nel mezzogiorno, la sartina Disera, vide, vicino alla fontana un gattino piccolo che miagolava disperato. Fece per prenderlo, ma finì in mezzo ai rovi. Un insetto la morsicò. Disera sentì un grande dolore…e svenne. La sartina sarebbe sicuramente morta se in quel momento non fosse passato un giovane a cavallo il quale, vista la ragazza svenuta, l’aiutò. Disera, però, non era più in grado di stare in piedi. Il cavaliere, che si rivelò essere un ricco esponente di una della più Nobili Famiglie di Torino, volle portarla nella sua città per le cure del caso. Dopo un lungo ricovero in ospedale, la sartina di Zelata si ristabilì, ma il suo “salvatore” volle averla sempre con sé … e la sposò. A Zelata, la notizia giunse al Sindaco. Diceva. “Oggi, la sartina Disera… si è sposata ed è diventata Contessa del Re delle fontane” - Questo è il 153 “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino – Vedi anche: dinosecondobarili

LIBRI E AVVENTURE di Teresa Ramaioli

LIBRI…E
AVVENTURE
  di
Teresa Ramaioli

Coloro che leggono libri lo sanno. Ogni libro è un’avventura. Leggere non è mai fine a se stesso. Nel leggere libri… ci sono sempre dei “risvolti”. Per esempio. Ci sono dei libri che si leggono tutto d’un fiato. Altri invece… che si incominciano… e non si finiscono mai. Un anno fa ho iniziato a leggere un libro. Mia cugina lo vide e me lo chiese. Lo lesse, me lo restituì … ed io cominciai a dire “lo leggo  …domani”… Quel domani non è ancora arrivato. Teresa

GLI IMPEGNI QUOTIDIANI di Pier Luigi Valli

GLI IMPEGNI
QUOTIDIANI
 di
Pier Luigi Valli

Quando una persona è abituata correre … non si ferma mai. E trova sempre qualcosa da fare. Se poi è abituata a farsi “il promemoria quotidiano” è come dire … “essere alla catena”. A volte (parlo per me) mi chiedo: “Ne vale la pena correre sempre?” La risposta non è facile. Se una persona corre perché è attiva, sa quello che fa e quello che vuole. Se una persona rimanda tutto ad un ipotetico “domani”, oltre a non combinare nulla, non sa esattamente quello che vuole. Invece, è importante saperlo! saperlo sempre! Pier Luigi

IL TANGO E'... di Carlo Senna

IL TANTO E’
 Di
Carlo Senna

L’argomento del tango è affascinante. Per chi ama la musica il tango è una parte importantissima… perché non è solo un ballo, non è solo una musica. E’ un insieme di sensualità, di gestualità che accompagnano un ritmo e una musica di speciale armonia e movimento. Uno degli interpreti più grandi è stato Astor Piazzolla che ha concepito delle musiche fantastiche. Si aggiunga poi che di solito è la fisarmonica che fa da padrona nel tango… con tutto il fascino di questo strumento.   Carlo

OGGI, SANTA VERDIANA di Vice Miazza

ce31 gennaio 2013 12:03
1° febbraio “SANTA VERDIANA” …......... Verdiana nacque a Castelfiorentino nel 1182 dalla nobile famiglia degli Attavanti. In gioventù, un ricco zio la volle come amministratrice. Dedita però fin dall'infanzia all'orazione e all'astinenza, ella non poteva concepire questo suo incarico che come un'accresciuta possibilità di esercitare la carità. Si racconta che un giorno suo zio aveva accumulato e rivenduto una certa quantità di derrate, il cui prezzo era salito alle stelle a causa di una grave carestia. Ma quando il compratore si presentò a ritirare il materiale acquistato, il magazzino risultò vuoto, perché nel frattempo Verdiana aveva donato tutto ai poveri. L'irritata reazione dello zio ebbe come unica risposta l'invito ad attendere ventiquattr'ore: effettivamente il giorno dopo Dio premiava la carità e la confidenza della fanciulla facendo ritrovare intatto il raccolto così generosamente donato. Verdiana è stata coetanea di San Francesco D'Assisi e nel 1221 la tradizione vuole che san Francesco d'Assisi gli fece visita ammettendola al Terz'ordine Francescano. Dopo un pellegrinaggio a Compostela, tornata a Castelfiorentino i suoi concittadini, per trattenerla vicino, le edificarono in riva all'Elsa, una celletta nella quale Verdiana rimase reclusa per 34 anni. Da una finestrella assisteva alla Messa, parlava con i visitatori e riceveva lo scarso cibo di cui si nutriva. Si racconta che la sua morte, avvenuta il 10 febbraio 1242, venne annunciata dal suono improvviso e simultaneo delle campane di Castelfiorentino. Il culto di S. Verdiana, rappresentata con gli abiti della congregazione Vallombrosana, venne approvato da Clemente VII nel 1533 ed è tuttora popolare in Toscana. Altri Santi del giorno: Sant'Orso D'Aosta, sacerdote – San Trifone martire

PENSIERI SPARSI DEL 31 GENNAIO 2013

PENSIERI SPARSI DEL 31 GENNAIO 2013

“Non serve
rimandare a domani
ciò che si può
oggi”
Dino

Oggi, su questo Blog
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Dino Secondo Barili, Teresa Ramaioli, Pier Luigi Valli, Vice Miazza, Carlo Senna, Giovanna Cattaneo,, LuceDiCristallo10 , e d e l w i e s s, flaviaflavia1 

ILLINO... E IL TERZO GIORNO DELLA MERLA racconto di Dino Secondo Barili

31 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 31 gennaio 2013 – Giovedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Illino … e il terzo giorno della merla
Sui “tre giorni della merla” sono state scritte molte “storie”. Tra esse vi è anche la “storia” di Illino, l’ultimo nato di una nidiata di tredici figli. In tali famiglie numerose, l’ultimo nato era quasi sempre il più gracile, quello con un po’ “particolare”. Oggi, tali famiglie non ci sono più. Parecchi decenni fa, c’erano. Il caso di Illino non era un caso isolato. Illino, però, era “unico” ed aveva delle “qualità speciali”. Per esempio… sapeva leggere il “futuro”. Illino abitava in un paese della Lomellina parecchi decenni fa (nell’altro secolo) e si era creato fama di “veggente”. A vent’anni, erano parecchie le persone che si rivolgevano a lui per consigli vari. Tuttavia, Illino, era “originale” in tutto. Una delle originalità consisteva nel fatto che la sua attività di veggente la svolgeva solo tre giorni al mese … non di più. E tra le date dell’anno in cui aveva “idee speciali” era il 31 gennaio… ultimo giorno della merla. Per quella data, erano in molti a prenotarsi per una “consulenza”. Illino riceveva tutti, ma si esprimeva solo nei casi di sua competenza. Il 31 gennaio di molti anni fa, Illino ebbe tra i suoi “clienti” una “Signora Benestante, di nome Rosalda”. Era una bellissima signora alla quale, nonostante la ricchezza e altre doti, le cose non erano andate molto bene. A quarant’anni, non era riuscita a trovare marito. Non aveva amici (o amiche) con i quali confidarsi e condividere giornate serene. Secondo una “sua” convinzione personale (di Rosalda)…la donna “si sentiva un po’ sfortunata e malvista” (subiva il malocchio). “Come?” – diceva dentro di sé – “Tutte le donne riescono a trovare una loro compagnia maschile, un loro equilibrio, una loro soddisfazione… ed io, no. Come mai?” – Attraverso il “passaparola”, Rosalda, venne a sapere di Illino. Chiese l’appuntamento per il 31 gennaio, ultimo giorno della merla. Prima di lei c’erano molte persone. Le visite, in genere, duravano poco tempo…e, dopo una breve attesa Rosalda venne ricevuta da Illino. Il veggente appena la vide riconobbe un caso di sua pertinenza. Illino si fece spiegare per filo e per segno come stavano le cose. Chiese a Rosalda di chiudere gli occhi e di non pensare a nulla. Il veggente, intanto, aveva a sua disposizione una bacinella d’acqua. Vi immerse tutte e due le mani e attese qualche minuto. Con le mani bagnate, Illino ordinò a Rosalda di aprire gli occhi e si mise a descrivere la situazione. “Gentile Signora Rosalda. Ho tutte le informazioni che la riguardano. Ci sono tre uomini che la tengono d’occhio, ma non hanno il coraggio di proporsi come mariti. Uno abita a Mortara, l’atro a Vigevano e il più cocciuto dei tre abita nello stesso paese dove abita lei. Questi tre pretendenti sono anche amici tra loro e quando si incontrano parlano male, molto male, di lei. Rosalda capì in quale circolo vizioso era finita. Chiese a Illino di essere aiutata. Il veggente accettò. Chiese di essere presente all’incontro con i singoli soggetti “porta iella”. Rosalda era decisa a chiarire la situazione. Dai colloqui Rosalda capì che i tre pretendenti alla sua mano non erano granché. Anzi, mentalmente, erano delle vere e proprie nullità. In compenso, aveva conosciuto una “mente vera” che faceva proprio al caso suo: Illino, il veggente… un uomo, che senza essere un Adone, era unico nel suo genere. Il 31 gennaio dell’anno successivo lo sposò. - Questo è il 152 “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino – Vedi anche: dinosecondobarili

LIBRI E FANTASIA di Teresa Ramaioli

LIBRI…E
FANTASIA
  di
Teresa Ramaioli

Nella vita ci vuole fantasia e i libri possono essere un mezzo utile per trovare nuove idee. Molto tempo fa si diceva che “dal niente non nasce niente”… Illudersi, quindi, che i risultati arrivano così, senza fatica. Ogni attività richiede impegno, costanza, “occhio lungo”. Gli obiettivi si raggiungono solo se ci sono mezzi adeguati. I libri sono il mezzo utile per raggiungere la meta.   Teresa

LIBRI E IL TEMPO di Teresa Ramaioli

LIBRI …E
IL TEMPO
di
Teresa Ramaioli

Non sempre il libro è una buona compagnia. Ci sono dei libri che promettono molto (in apparenza) e sono invece una grande perdita di tempo. Ecco allora la buona decisione. Quando un libro non soddisfa nella prime pagine… non conviene insistere. A volte è meglio ricredersi (in una secondo tempo) che rischiare di sprecare del tempo utile. Meglio leggere, magari, un libro già letto, ma dall’esito sicuro e scontato. Teresa

SOLI O IN COMPAGNIA? di Pier Luigi Valli

SOLI
 O IN COMPAGNIA?
 di
Pier Luigi Valli
Ogni epoca ha i suoi problemi. Oggi, molte famiglie sono formate da una sola persona (uomo o donna). Per necessità o per scelta… questa è la situazione. La domanda viene legittima. “Meglio soli o in compagnia?” La risposta non è delle più facili. Le “due” situazioni hanno lati postivi e negativi. C’è chi predilige restare solo… chi, invece, preferisce la compagnia. L’ideale sarebbe poter “avere l’uno e l’altro” insieme (al momento giusto). Secondo me è tutta questione di… “saper conciliare”. Pier Luigi

IL TELEFONINO TUTTOFARE di Pier Luigi Valli

IL TELEFONINO
TUTTOFARE
di
Pier Luigi Valli

Con il telefonino, oggi, si possono fare moltissime cose. Controllare il conto in banca. Fare operazioni di pagamento e di accredito. Pagare il bollo dell’auto, ecc. Ne parlava, ieri, l’amico Marco, quarant’anni… con entusiasmo. “Vuoi mettere oggi. Con il telefonino si possono fare molte cose… e domani ancora di più. Già, oggi, vado pochissimo in banca… La maggior parte delle operazioni le faccio da casa. Con Internet, poi, ho quello che voglio… a portata di clic.” Il telefonino è un ottimo “strumento”. Domani lo sarà ancora di più. Però, detto tra noi, saranno tutte rose? Oppure, compariranno anche le spine (che oggi non vediamo)?   Pier Luigi

mercoledì 30 gennaio 2013

PIAZZA E DIVERTIMENTO di Carlo Senna

PIAZZA
E
DIVERTIMENTO
di
 Carlo Senna

Parecchi decenni fa “la piazza” era il centro della vita sociale di un paese o di una città. Ora, non più. Piazza della Vittoria a Pavia, per esempio, richiama ancora molta gente… ma ha perso il suo significato “simbolico” di centro della vita sociale. A volte Piazza della Vittoria sembra la testimonianza visiva di come cambia il tempo. Le persone si incontrano in altro modo… e della piazza non hanno più bisogno. Eppure, la piazza è sempre la piazza e come “spazio sociale” dovrebbe essere valorizzata maggiormente. Certamente, un giorno o l’altro accadrà… perchè la storia è fatta di “corsi e di ricorsi”.   Carlo

IL TANGO di Carlo Senna

IL TANGO
di
Carlo Senna

Il tango è… Che cos’è il tango? Qualche lettore troverà la domanda… ovvia. “Una danza. Una danza caratteristica, dal movimento lento e cadenzato (2/4) importata in Europa dal Sudamerica (dall’Argentina) tra il 1911 e il 1912”. Ma una danza… non è un cosa ovvia come potrebbe sembrare. Quando ascolti un tango ti rendi conto, dal ritmo e dalle prime note, che la tua mente va… Va ad una coppia che balla… una coppia che si isola… che pensa solo a sé stessa…Tutto il resto non conta. E, qui, si potrebbero fare tante considerazioni di carattere filosofico… e non. Carlo

ORIGINE DEL NOME GIOVANNI di Vice Miazza

Il nome "GIOVANNI" di origine ebraica, significa "Dio ha avuto misericordia". L'origine del nome è formato dall'abbreviazione ebraica di Iahweh, che venne adottata in greco come Ioannes e in latino come Ioannis. La diffusione trae origine fin dal cristianesimo dal culto di San Giovanni Battista, che battezzò Cristo nel Giordano, e di San Giovanni Evangelista, fratello di Giacomo, l'apostolo prediletto da Cristo. La fama del nome è continuata senza interruzioni anche nel Medioevo, più di cento sono, infatti, i santi e i beati del periodo,........ e fino ai giorni nostri

OGGI, SAN GIOVANNI BOSCO di Vice Miazza

31 Gennaio "SAN GIOVANNI BOSCO",................ Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 in una famiglia contadina poverissima a Becchi Castelnuovo d'Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco). In tenera età rimase orfano di padre. A19 anni entrò in seminario e il 5 giugno 1841 fu ordinato sacerdote a Torino nella chiesa dell'Immacolata Concezione. A Torino cominciò ad esplorare la città per farsi un'idea delle condizioni morali dei giovani. Ne rimase sconvolto. Ragazzi che vagabondavano per le strade, disoccupati, sbandati e depressi pronti a qualsiasi cosa. Rimase inoltre profondamente impressionato dal constatare come tanti di quei ragazzi prendevano da subito la via delle prigioni. Capì che non poteva rimanere indifferente a tutto ciò e decise di agire per cercare di sanare, come poteva, la difficile situazione. Iniziò con l'aiutare i ragazzi nel cercare il lavoro, si prodigò per ottenere condizioni migliori a chi è già occupato e fece scuola ai più portati nello studio. Nacque così nella periferia torinese il primo oratorio. Nell'aprile 1846 aprì a Valdocco nella "casa Pinardi" un oratorio intorno al quale nascerà col tempo il grandioso complesso della casa-madre dei Salesiani. Il problema di accogliere non per alcune ore bensì a tempo pieno ragazzi senza casa divenne fondamentale ma si aprì un problema di natura finanziaria. Don Bosco diventò promotore in prima persona della sua iniziativa e si mise alla ricerca di fondi. La prima benefattrice fu sua madre Margherita che vendette tutto quello che possedeva per sfamare i ragazzi. Così nacque, con la cooperazione di don Rua e di don Cagliero, la "Società di San Francesco di Sales" che darà vita all'omonimo ordine dei Salesiani. I Salesiani daranno ai giovani non solo pane e una casa, ma procureranno loro istruzione professionale e religiosa, la possibilità di inserirsi nella vita sociale e buoni contratti di lavoro. Uomo versatile e dotato di un’intelligenza eccezionale, con il suo fiuto imprenditoriale Don Bosco considerò la stampa un fondamentale strumento di divulgazione culturale, pedagogica e cristiana. Diventò col tempo una figura di rilievo nazionale, nonostante ciò, rimase sempre una persona umile e semplice. Nel 1872, instancabile, fondò la Congregazione femminile delle figlie di Maria Ausiliatrice, detta delle Suore Salesiane.A 72 anni, sfinito dal lavoro, Don Bosco morì Torino-Valdocco, all'alba del 31 gennaio 1888, lasciando al suo successore Don Michele Rua, (proclamato beato il 29 ottobre 1972), 700 religiosi in 64 case disseminate in 6 paesi. Beato nel 1929 e Santo il 1° aprile 1934, Il 31 gennaio 1958 Pio XII, su proposta del Ministro del Lavoro in Italia, lo ha dichiarato "patrono degli apprendisti italiani" oltre ad essere patrono degli: Educatori, Giovani, Studenti, Editori

ORIGINE DEL NOME : GIACINTA di Vice Miazza

Il nome "GIACINTA" al femminile di Giacinto, deriva al greco "YAKINTHOS" e significa " simile al giacinto, di colore violetto". Nella mitologia, Yàkinthos, era un grazioso giovinetto figlio di Amicle, re di Sparta. Il giovane fu ferito mortalmente alla testa da Zefiro e tramutato in fiore da Apollo.

OGGI, SANTA GIACINTA MARESCOTTI di Vice Miazza

30 Gennnaio "SANTA GIACINTA MARESCOTTI"..............Giacinta, al secolo Clarice, figlia del Conte Marcantonio Marescotti, nacque a Vignanello (VT) il 6 marzo 1585. Assieme alle sue due sorelle Ginevra e Ortensia, studiò al Convento di San Bernardino a Viterbo, al termine degli studi Ginevra rimase in convento e prese il nome di Suor Immacolata. Clarice e Ortensia furono introdotte nelle migliori case, Clarice era molto attratta da un giovane marchese, Paolo Capizucchi, il quale però chiese la mano della sorella minore Ortensia. Clarice ne rimase sconvolta e dopo qualche settimana decise di raggiungere la sorella, Suor Immacolata, a San Bernardino. Lì prese i voti adottando il nome di Suor Giacinta. Fu una conversione soltanto esteriore, in convento suor Giacinta tenne atteggamenti contrari alla disciplina della devozione. Anziché vivere in una cella, si fece arredare un intero appartamento nello stile delle sue stanze a Vignanello, ed era servita da due giovani novizie. Condusse vita mondana e licenziosa fino al 1615, quando, in seguito ad una malattia, entrò in crisi spirituale, e con l'aiuto del proprio Padre confessore si convertì e si diede ad esercizi di penitenza e di perfezione cristiana. Per Suor Giacinta cominciarono ventiquattro anni straordinari e durissimi. Chiese perdono alle consorelle, si privò del superfluo, si sottopose a severe penitenze. Nella sua stanza, ormai, l’unico ornamento era una grande croce. Meditò di continuo sui dolori della passione, e devota allo Spirito Santo, lo invocò di continuo perché accrescesse il suo amore per il prossimo. Ai più poveri donò il suo cibo, le vesti, le coperte del letto. Poi iniziò a chiedere aiuto agli amici di un tempo per sostenere due importanti opere di carità: una confraternita laicale, detta dei Sacconi, (dal sacco che i confratelli indossano nel loro servizio), infermieri per l'assistenza dei poveri ammalati e detenuti e gli Oblati di Maria per la cura delle persone anziane. Morì a Viterbo il 30 gennaio 1640, È stata proclamata Santa da papa Pio VII nel 1807. Il corpo è nella chiesa del Monastero di San Bernardino, a Viterbo. Altri Santi del giorno: SANT'ARMENTARIO di PAVIA, Vescovo, resse la Chiesa tra il 710 ed il 722 circa. Lottò per difendere dalle pretese della Metropolia di Milano la diretta dipendenza di Pavia dalla Sede Apostolica. È ricordato per aver accolto le spoglie di S. Agostino giunte dalla Sardegna per volontà del re Liutprando, e per aver consacrato al grande santo un altare della basilica di S. Pietro in Ciel d’Oro. Morì nel 731.

martedì 29 gennaio 2013

PENSIERI SPARSI DEL 29 GENNAIO 2013

PENSIERI SPARSI DEL 29 GENNAIO 2013

Meglio tentare …
che vivere col rimpianto
di non averci provato”
Dino
Oggi, su questo Blog
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Dino Secondo Barili, Teresa Ramaioli, Pier Luigi Valli, Vice Miazza, Carlo Senna, Giovanna Cattaneo, Annamaria Mennitti, Cantastorie61, LuceDiCristallo10 ,e d e l w i e s s 

CINZIA ... E IL PRIMO GIORNO DELLA MERLA racconto di Dino Secondo Barili

29 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 29 gennaio 2013 – Martedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
Cinzia … e il primo giorno della merla
Il 29, 30 e 31 gennaio sono chiamati “i giorni della merla”. Il motivo è da ricercare nella tradizione … e molte località hanno una “loro” tradizione: Anche a Pavia si parla “dei giorni della merla” da un tempo immemorabile. Ogni città o paese del pavese, o piccolo agglomerato urbano ha “la sua tradizione”. Ieri al Bar della Valentina, Giusy, Albecca e Cinzia stavano “assaporando” la loro “pausa caffè” quando Albecca, come suo solito, lanciò l’esca: “…speriamo nei giorni della merla”. Giusy abboccò all’amo. “Cosa centrano “i giorni della merla” con quanto stavamo dicendo?” – “Centra, centra. I giorni della merla… centrano sempre” – precisò Albecca – “Ogni anno, durante i giorni della merla, accadono fatti inspiegabili” Cinzia, ascoltava attenta, ma non apriva bocca. Albecca continuò. “Ricordi lo scorso anno quello che accadde a Jessica? Magari sarà un caso, ma avvenne proprio il 29 gennaio, il primo giorno della merla. E l’anno prima a Michela?” Quella di Michela era rimasta nella memoria di Giusy e Cinzia e non era necessario ripeterlo, ma, Albecca, come solito, volle ricordarlo. “Ricordi che Michela voleva festeggiare il “primo incontro” con l’allora… suo “Lui”? La data era il 29 gennaio. Michela si era consultata con un’astrologa di Pavia la quale l’aveva sconsigliata. Lei, testarda, volle fare di testa sua … e cosa avvenne? Quell’anniversario “non” venne mai celebrato…” – Giusy intervenne. – “Se guardiamo a tutte queste coincidenze non facciamo più nulla.” – Cinzia ascoltava attenta, ma non apriva bocca. Era come se Cinzia pensasse a “due” cose contemporaneamente. Albecca ormai ci aveva preso gusto. “Le tradizioni vanno rispettate, hanno sempre una ragione. Se ci sono, avranno pure una loro giustificazione. Una persona non deve andare “con la testa nel sacco”. Ricordiamoci che “la merla” è un simbolo… nient’altro che un simbolo. E se ci pensate bene … non è un simbolo qualunque”. Giusy accennò ad un… “ci penserò”. Cinzia ascoltava attenta, ma non disse nulla… Si vedeva lontano un miglio che Albecca aveva “stuzzicato la sua mente”. Ormai la “pausa caffè” era terminata. La tre amiche erano uscite dal Bar della Valentina e, ognuna aveva preso la strada del proprio ufficio. Cinzia aveva nella mente (e davanti agli occhi) il simbolo “della merla”. Non riusciva a mettere a fuoco alcuna idea… ma una decisione l’aveva già presa. Erano settimane che nel suo palazzo era venuto ad abitare un nuovo inquilino…. Proprio nell’appartamento accanto al suo… stesso pianerottolo. Un bel ragazzo alto, moro, sui trentacinque anni, di nome Francesco (come da targhetta davanti all’appartamento). Cinzia, di anni, ne aveva appena compiuto trenta… ed era single per forza (forza maggiore… cioè mancanza di “materia prima”, ovvero, l’uomo) Ora, però c’era la possibilità di agganciare la probabile “preda”. Perché non tentare? Sia Cinzia, che il nuovo inquilino, uscivano di casa alla stessa ora… alle otto del mattino. Cinzia era preparata. Adesso o mai più… La mattina del 29 gennaio (cioè, oggi), primo giorno della merla, si sarebbe fatta trovare sul pianerottolo. Avrebbe disposto a stella dei vasi di fiori con delle bandierine. Francesco, il nuovo inquilino avrebbe chiesto “Come mai quelle bandierine?” – “Sono le bandierine del primo giorno della merla …e sono l’invito per questa sera… alla cena della merla” … Cinzia non era certa che l’operazione funzionasse… Nella vita, però, “l’uomo propone …e Dio dispone”.
Ore 9, 00 - di oggi, 29 gennaio 2013… Giusy ha appena ricevuto una telefonata. … Francesco ha accettato l’invito di Cinzia…per la “cena della merla”...questa sera, alle 20..
 - Questo è il 150° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili

LIBRI E PASSATEMPO di Teresa Ramaioli

LIBRI…
E PASSATEMPO
  di
Teresa Ramaioli

Il libro migliore è sempre quello che si legge per passare il tempo, cioè per divertimento. E’ stato così in passato… sarà così in futuro. Le cose che si fanno per obbligo o “per forza” non hanno lo stesso “sapore” del divertimento. Ecco perché chi scrive… deve sempre pensare a chi legge… a coloro che, per forza o per divertimento, sfogliano le pagine del libro, si lasciano attrarre dalle parole … che diventano immagini e dalle quali si dipana il racconto.   Teresa 

L'IMPORTANZA DEL TELEFONINO di Pier Luigi Valli


L’IMPORTANZA
DEL TELEFONINO
di
Pier Luigi Valli

Sembra che, oggi, non si possa più fare a meno del telefonino… Non è una impressione è proprio una constatazione. L’altro giorno ho incontrato Giuseppe, operaio a Milano. Aveva tra le mani due telefonini… “Come?” – ho chiesto io – “Perché due?” – “Pier Luigi, tu non ci crederai, ma con il mio lavoro … non posso più farne a meno. Uno è mio personale. L’altro è della ditta per la quale lavoro. Gli “uffici” dai quali dipendo … hanno la mania “della linea sempre libera”. Pertanto, sono costretto a vivere con “l’ossessione” di due telefonini … i quali, qualche volta, squillano contemporaneamente”. Pier Luigi

CINEMA E DIVERTIMENTO di Carlo Senna

CINEMA
E DIVERTIMENTO
di
 Carlo Senna

Devo riconoscere che per me il miglior modo di rilassarmi è … un bel film, allegro, vivace, spensierato. Con la infinità di film a disposizione, la scelta, non dovrebbe essere difficile. Invece, no. Almeno per me. Qualche lettore dirà: i gusti sono gusti. Vero. Ma la vera ragione è che quando una persona vuole divertirsi… non deve pensare o fare ricerche o prove… Il divertimento lo vuole subito. L’unica soluzione è andare sul sicuro… cioè vedere lo stesso film che hai già visto mille volte… e conosci le battute a memoria.  Carlo

L'ORIGINE DEL NOME: COSTANZO di Vice Miazza

L'ORIGINE DEL NOME:  
COSTANZO 
di
Vice Miazza
Il nome COSTANZO e' un nome maschile di origine latina che letteralmente significa "'saldo, risoluto, tenace nella fede". Oggi Costanzo è un nome poco diffuso, mentre era molto usato nel primissimo Medioevo grazie alla fama di tre imperatori romani.
Costanzo I, detto anche Costanzo Cloro, padre di Costantino; Costanzo II, figlio di Costantino, Costanzo III, valoroso generale di origine barbariche. Costanzo derivava dal cognome latino Constans, diventato in età imperiale un nome personale con riferimento alla risolutezza nella fede in ambienti cristiani, usati anche al femminile

OGGI, SAN COSTANZO di Vice Miazza

OGGI,
SAN COSTANZO 
di
Vice Miazza
29 gennaio "SAN COSTANZO, Vescovo" ............. Costanzo, fu il primo vescovo di Perugia, vissuto nel II secolo. Secondo la tradizione, durante la persecuzione di Marco Aurelio, fu condotto per mano di alcuni soldati davanti al console Lucio e barbaramente flagellato, quindi immerso nell'acqua bollente, da dove uscì miracolosamente illeso. Ricondotto in carcere, convertì i suoi custodi, che lo aiutarono a fuggire. Rifugiatosi a casa del cristiano Anastasio, fu con questo di nuovo arrestato e decapitato nella città di Foligno, nell'anno 170. Tutte le redazioni della Passio affermano che il corpo del santo, dopo il martirio, fu portato a Perugia e sepolto non lontano dalla città in un luogo detto Areola fuori Porta S. Pietro, dove venne costruita la prima cattedrale di Perugia. In questo medesimo luogo fu eretta l'attuale chiesa di San Costanzo. Alla intercessione di san Costanzo furono attribuiti in particolare due miracoli: una donna affetta da completa cecità si fece portare ai piedi del santo per ricevere la benedizione e implorare aiuto e dopo la sua benedizione, si dice che la donna riacquistò completamente la vista; il secondo miracolo riguarda invece un nobile perugino di nome Crescenzio, sofferente da molti anni di inguaribile paralisi degli arti inferiori, il quale, sospinto da viva fede, andò da Costanzo e, avutane la benedizione, fu risanato immediatamente. San Costanzo è patrono di Perugia e la tradizione vuole che ogni anno, durante la festa di San Costanzo, le ragazze nubili vadano nella chiesa di San Costanzo per chiedere se si sposeranno entro l'anno: la leggenda dice che, se guardando il gioco di luci riflesse sull'immagine del santo si ha l'impressione che san Costanzo ha fatto l'occhiolino, significa che le nozze ci saranno, altrimenti, per consolazione, il fidanzato regalerà alla ragazza il tipico dolce, il "Torcolo di San Costanzo". Altri Santi del giorno: San Valerio - San Ciro Martire - Santi Papia e Mauro, martiri

COMMENTO DI VICE

Oggi che si fa un "uso esagerato" della parola amicizia,..... e che l'amicizia, quella "vera" è molto rara, .............trovare un amico "vero", ....... il poter contare su una persona amica,.......è veramente, come dice il detto....... "chi trova un amico trova un tesoro".....Vice

COMMENTO DI VICE

ce28 gennaio 2013 01:46
Ciao Dino, quello che tu hai descritto nel tuo racconto, delle "donne in carriera"...... se non è la regola, poco ci manca, ........... quante donne hanno preferito la carriera e la competizione, per trovarsi poi a una certa età a dover fare i conti con la propria vita privata!! ........ E' più che giusto al giorno d'oggi per una donna il potersi realizzare,....ma è altrettanto giusto, non fare della carriera il solo obiettivo della propria vita!! Buona giornata. Vice

domenica 27 gennaio 2013

PENSIERI SPARSI DEL 28 GENNAIO 2013

PENSIERI SPARSI DEL 28 GENNAIO 2013

Tutto quello che fai oggi…
lo trovi domani”
Dino
Oggi, su questo Blog
hanno scritto o commentato
Dino Secondo Barili, Teresa Ramaioli, Pier Luigi Valli, Vice Miazza, Carlo Senna, Giovanna Cattaneo, Enrico Ciubini, e d e l w e i s s  

UN UOMO NEL LETTO racconto di Dino Secondo Barili

28 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 28 gennaio 2013 – Lunedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Un uomo nel letto
Gli anni passano e parecchie persone se ne rendono conto in ritardo. Danno retta alle facili illusioni, al fatto che le momentanee condizioni oggettive non sono favorevoli…e. Invece, no. Bisognerebbe rendersene conto in tempo e “prevenire …anziché, curare”. La Dott. Ginestrella aveva inseguito il sogno di diventare “dirigente” nell’Azienda in cui lavorava. Oltre, alla preparazione continua, Ginestrella cercava di curare la propria immagine di persona sempre disponibile. Così, non ha fatto altro che mettere in secondo piano il “proprio lato sentimentale”. Così a quarantacinque anni… si rese conto che gli obiettivi che si era prefissata tardavano a realizzarsi…e (cosa ben peggiore) non si sarebbero mai realizzati. Il motivo era davanti a lei. In economia, come in tutte le vicende della vita, ci sono “alti e bassi”… Non ci sono mai condizioni ottimali entro cui è possibile realizzare il massimo. Così, Ginestrella, la “donna in carriera”, riflessione dopo riflessione, cominciò a frequentare un gruppo di sue colleghe “pari grado”. Ginestrella si accorse che tutte (Katy, Desy, Ivonne, Caterine)… tutte quante, avevano due vite. Una dedicata all’Azienda e al lavoro, ed un’altra strettamente personale. Katy, per esempio, lavorava come una matta dal lunedì al venerdì e poi spariva. Faceva perdere le proprie tracce fino al lunedì successivo. Desy, non era da meno… con una piccola variante per eventuali Meeting aziendali. Ivonne aveva qualcosa di strano. Per lei il lavoro era un modo per avere un “ruolo” nella società. Per poter dire sono “Dirigente del tal Settore”. Aveva tanto di suo… per merito anche dei suoi avi. Fu con Caterine che Ginestrella aveva potuto “legare” ed entrare in confidenza. Caterine era innamorata di un uomo sposato che assolutamente non voleva lasciare la moglie (ricchissima benestante) e la famiglia… Tuttavia il menage tra i due (Caterine e il suo uomo) continuava tra alti e bassi. Ginestrella, invece, era sola… Rimasta sola perché aveva rifiutato più volte di avere degli impegni che limitassero la “sua” disponibilità per l’Azienda. A quarantacinque anni non c’era più tempo da perdere. Ora doveva agire… ed agire subito. Un anno fa, Ginestrella, cominciò a guardarsi intorno, ma “l’uomo che avrebbe desiderato” … non c’era più. Alcuni erano più giovani… altri, troppo “vecchi”. Che fare? L’orizzonte si restrinse … fino al suo Ufficio dove tra i pochissimi uomini “non impegnati” c’era Giantommaso… un single quarantenne…veramente originale. Giantommaso, per esempio, non aveva la patente (e quindi, l’automobile). Viaggiava sempre e solo con i mezzi pubblici. Oltre al lavoro, era”un pittore dilettante” affermato, di buon livello con parecchie mostre al suo attivo che avevano avuto un notevole successo di pubblico e di critica. Giantommaso sognava di diventare un artista “ben pagato”. Si stava specializzando in … nudi di donna. La Dott. Ginestrella, un anno fa, subì il fascino e l’attrazione di Giantommaso… un’attrazione, all’inizio quasi impercettibile, fatta di occhiate furtive… quasi “rubate”. Un venerdì pomeriggio, quasi fine turno di lavoro, Giantommaso, con la scusa di una “pratica” ne approfittò per lanciare “una freccia”. “Dott. Ginestrella… sarebbe disposta a farsi ritrarre nuda da me?” La Dirigente rimase allibita, ma non più di tanto. Guardò negli occhi Giantommaso, e… “Si …se vuoi, possiamo cominciare domani mattina.” …Del resto “chi ha tempo … non aspetti tempo”.
. - Questo è il 149° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili

LIBRI ...E IL TEMPO di Teresa Ramaioli

LIBRI…
E IL TEMPO
  di
Teresa Ramaioli

Si sa che il tempo scorre via veloce. Gli impegni si sommano e non si riesce mai ad avere un attimo di tempo da usare come si vorrebbe… Eppure, l’esperienza insegna che “si trova il tempo per tutto”… anche per leggere. A volte sono le ragioni impellenti che spingono le persone ad agire… altre volte … “per riempire il tempo”. Quante volte capita di trovarsi in fila davanti allo sportello della Banca? Tempo … che non passa mai. In quel caso, avendo sempre un libro nella borsetta, ne approfitto per leggere. Teresa

L'IMPORTANZA DEGLI AMICI di Pier Luigi Valli

L’IMPORTANZA
DEGLI AMICI
di
Pier Luigi Valli

Nella società di oggi, molti “valori” sono andati perduti. Alcuni, però, sono la spina dorsale della società. Tra questi “gli amici”. Sono quelle persone con le quali “non hanno una ragione precisa”, ma senza i quali “non puoi… vivere”. Scambio di idee, confronto su fatti e avvenimenti, progetti presenti o futuri… Insomma degli amici non puoi fare assolutamente a meno… (almeno per me). Con gli amici ti puoi “sfogare”… dire le cose che pensi… senza nascondere nulla. L’altro giorno l’amico Filippo diceva: “Molte persone vanno dallo psicologo… basterebbe avere un amico”. Pier Luigi

CINEMA E SOCIETA' di Carlo Senna

CINEMA
E SOCIETA’
di
 Carlo Senna

L’arte non è mai fine a se stessa… ha sempre una sua ragion d’essere. Prendiamo il cinema. Certe opere cinematografiche hanno una loro collocazione nel tempo. Oggi, quando rivedi dei film scorrere sullo schermo… hai la sensazione che per fare “quel film”… ci voleva quell’attore o quell’attrice. Eppure a pensarci bene è proprio la sensibilità del Regista la chiave di tutto. E’ lui che ha interpretato il “suo” tempo e la “sua” società… che poi è stata anche la nostra.  Carlo

OGGI, SAN TOMMASO D'AQUINO di Vice Miazza

OGGI,
SAN TOMMASO D'AQUINO
di
Vice Miazza
28 gennaio "SAN TOMMASO D'AQUINO Dottore della Chiesa" ........." Tommaso nacque nel 1225 circa, nel Castello di Roccasecca, presso Aquino, da nobile famiglia.
Ebbe la sua prima educazione nel vicino monastero di Monticassino, e poi all’Università di Napoli.
Entrato ancora giovane nell’ordine domenicano, fu inviato a studiare a Parigi, e poi a Colonia alla scuola del domenicano Sant'Alberto Magno, filosofo e teologo tedesco che cercò di conciliare il Cristianesimo con l’Aristotelismo, in seguito, Tommaso volle essere l'esecutore del progetto del suo maestro. Dal 1252 al 1259 insegnò filosofia e teologia all’Uni­versità di Parigi, dove sostenne valorosamente con gli scritti la lotta contro gli avversari dell’insegnamento dei religiosi, capitanati dal rettore dell’Università. Chiamato in Italia, fu addetto per molti anni alla corte pontificia, ed insegnò a Roma e a Bologna. Nel 1269 fu richiamato a Parigi dai suoi superiori ed iniziò, attraverso una strenua difesa teologica degli Ordini mendicanti, la sua opera di confutazione del Neoplatonismo agostiniano, in contrapposizione al suo Aristotelismo, ed agli errori dottrinari avveroisti (Filosofo arabo Averroè). Nel 1272, chiamato da Carlo I d’Angiò, fu nuovamente a Napoli e si occupò della riorganizzazione degli studi teologici presso il convento di S. Domenico.
Nel gennaio del 1274 il Beato Gregorio X gli ordinò di presenziare al Concilio di Lione II, per verificare in cosa consistessero le divergenze tra la Chiesa latina e quella greca, e se fosse possibile appianarle. Tommaso, recandosi, già ammalato, al Concilio di Lione, giunto a Fossanova (LT), il 7 marzo 1274 morì mentre era ospite dei Cistercensi. Tommaso scrisse moltissime opere, tra cui principalmente la "Summa theologica", opera di religione e filosofia e la "Summa Contra Gentiles". Il suo pensiero è stato per secoli la base degli studi filosofici e teologici dei seminaristi, ed ha conosciuto una singolare rifioritura proprio nei nostri tempi ad opera di Leone XIII e Jacques Maritain. E forse particolarmente attuali, più che le grandi Summe, sono proprio gli Opuscoli teologico-pastorali e gli Opuscoli spirituali, sempre ristampati. È venerato come Santo dalla Chiesa cattolica che dal 1567 lo considera anche dottore della Chiesa. San Tommaso d'Aquino è patrono dei teologi, degli accademici, dei librai e degli studenti

L'ORIGINE DEL NOME: TOMMASO di Vice Miazza

L'ORIGINE DEL NOME: TOMMASO
di
Vice Miazza
Il nome "TOMMASO", di origine aramaica, significa "gemello"........ È un nome diffuso in tutta Italia soprattutto in Lazio e in Sardegna,..........Alla base è il soprannome dell'apostolo dei Vangeli divenuto famoso per la sua incredulità a proposito della Resurrezione di Cristo, fatto a cui credette solo dopo averne toccato le piaghe con il dito. Da quell'episodio il nome Tommaso è stato assunto come simbolo di incredulità, riferito alle persone che non credono finchè non sperimentano i fatti con la propria mano. È un nome ampiamente diffuso in ambienti cristiani per il culto dello stesso apostolo.

PENSIERI SPARSI DEL 27 GENNAIO 2013

PENSIERI SPARSI DEL 26 GENNAIO 2013

 

“Fare un Blog quotidiano…

 è come inseguire sogni...

Non sempre i sogni si realizzano,

ma

i tentativi non sono vani”

Dino

L'ARCHITTO GIANFILIPPO E IL PONTE CARLO ... A PRAGA racconto di Dino Secondo Barili

27 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 27 gennaio 2013 – Domenica – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
L’Architetto Gianfilippo e il Ponte Carlo… a Praga
L’altro giorno l’Architetto Gianfilippo, 45 anni, fisico atletico, superpalestrato… era giù di corda. Causa la crisi economica (e motivi sentimentali vari) la vita non era al massimo delle potenzialità. Decise, quindi, di prendere un caffè in Piazza della Vittoria a Pavia. La Piazza è un luogo frequentato da amici e conoscenti… di cui, in quel momento, Gianfilippo aveva assoluto bisogno. E’ stato grazie a quel caffè che incontrò il collega e coetaneo Giandomenico. “Come va?” chiese Gianfilippo. –“Potrebbe andare meglio… in più si mettono anche le donne…” – rispose l’incavolato Giandomenico - “Scusa l’indiscrezione… di quali donne stai parlando?” – proseguì, Gianfilippo… con una punta di maliziosa curiosità… – “Di mia moglie. Di mia moglie … se no, di chi altre? Pensa che con la crisi che stiamo attraversando si è messa in mente di fare un viaggio a Praga… Ha voglia di rivedere il Ponte Carlo. Il luogo dove abbiamo vissuto la nostro viaggio di nozze…” Giandomenico aveva fretta. Trangugiò il caffè. Salutò l’amico e se ne andò. Per Gianfilippo è stato come aprire il vaso di Pandora, il vaso dei ricordi. A 45 anni, l’Architetto in crisi, era single, ma aveva sempre avuto “un debole” per le donne…le belle donne. Forse per questo non si era ancora sposato. Aveva avuto parecchie “fiamme”… Giovanna, Carmela, Caterina… Jenny, Maria, Ofelia…e parecchie altre… Mai, tuttavia, una donna, l’aveva “stregato” al punto da farle “perdere la testa”… come NiKi… conosciuta per caso, un anno prima a Praga… proprio sul Ponte Carlo. A distanza di un anno Gianfilippo era ancora “negli occhi di lei “. Sentiva il bisogno di lei, di NiKi, delle sue labbra, delle sue morbide e candide mani… Le coccole, le carezze (ed altro). Dolci parole, dai mille significati, sussurrate nelle orecchie come fosse melodia. Eppure, se Gianfilippo, voleva essere sincero, le cose erano andate in modo diverso. L’Architetto, alcuni mesi prima del viaggio a Praga, aveva preso una cotta tremenda per la sua collega dello Studio, Mery… felicemente sposata e per nulla disposta ad iniziare una “storia” con Gianfilippo. Quel rifiuto categorico da parte di Mery era stato un “colpo al cuore”. Per dimenticare Mery, Gianfilippo aveva deciso di passare una settimana di vacanza a Praga… Solo! Solo come un cane. Arrivato a Praga si era “dato” ai monumenti, alla parte antica della città…. e poi alle passeggiate sul Ponte Carlo. E’ stato proprio lì, sul Ponte Carlo, che Gianfilippo aveva notato una ragazza bionda sui vent’anni. Un’artista di strada che cantava melodiose canzoni d’amore italiane… Una bella ragazza ventenne piena di verve, di brio… da scuotere il mondo. Tutti i giorni in cui è rimasto stato a Praga, l’Architetto Gianfilippo, aveva un “appuntamento fisso” sul Ponte Carlo... con l’artista di strada, la cantante … Il primo ed il secondo giorno non era accaduto nulla. Poi, “l’artista di strada” aveva messo gli occhi su Gianfilippo… Con una scusa, la cantante, si era rivolta al nuovo arrivato.“Io lo so perché sei triste. Mery ti ha rifiutato.” – L’Architetto non si aspettava una simile affermazione. “E come fai a sapere che si chiama Mery?” – “Io, so tutto… Finisco il mio turno tra un’ora. Se mi aspetti andiamo a cena in un localino niente male…” Da lì nacque un’indescrivibile “avventura”… Notti d’amore da mozzare il fiato. Nei pochi giorni di vacanza a Praga, Gianfilippo era rinato, aveva ritrovato buonumore e gioia di vivere. All’Aeroporto di Praga, l’artista di strada aveva rivelato il suo nome ed aveva chiesto a Gianfilippo il numero del cellulare… “Mi chiamo Josette…e se mi dai il numero del tuo cellulare… ti chiamerò io”. Da quel momento il telefonino era rimasto muto… A Gianfilippo non era arrivata alcuna “chiamata” e si stava chiedendo “se avesse perso del tempo inutilmente”. Ora, triste e giù di corda, l’Architetto, era in Piazza della Vittoria e stava osservando il fondo della tazzina del caffè… In quell’istante il telefonino si mise a squillare. “Sono Josette” – “Dove sei?” – “Sono… dietro di te”.
. - Questo è il 148° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili

LIBERI... INTERNET ED ALTRO di Teresa Ramaioli

LIBRI…
INTERNET ED ALTRO
  di
Teresa Ramaioli

Parecchie persone non possono fare a meno di leggere… leggere tutto e ogni cosa. Io, sono una di quelle. Ormai non ci faccio più caso, ma a volte mi chiedo se devo essere così. Se non sto esagerando. Adesso, poi, che c’è il computer e Internet… (a volte) devo darmi una calmata. Quando mi “butto” in una ricerca… sono come attratta da un “miraggio”… I “miraggi” sono fenomeni strani che avvengono nel deserto … Anche Internet sembra, per me, “un deserto” dove si accendono … “i miraggi del sapere e delle curiosità”… La comodità fa il resto. Teresa

GLI ANTICHI DETTI E LA LORO ATTUALITA' di Pier Luigi Valli

GLI ANTICHI DETTI
E LA LORO ATTUALITA
di
Pier Luigi Valli

C’era una volta un detto: “poca brigata vita beata”. Con la crisi attuale il detto è ridiventato di moda. L’altro giorno l’amico Fabrizio mi diceva. “Sai, Pier Luigi. Dopo la quotidiana passeggiata, Giuseppe, Michele ed io, ci sediamo in salotto e facciamo innumerevoli partite a carte. Spenta la TV. Cessate le spasmodiche notizie del Telegiornale. Noi tre vecchi amici, ormai pensionati, abbiamo ripreso le antiche abitudini di quando, molti anni fa, l’osteria del paese era il “centro” della vita sociale. Ora, più che mai comprendo il detto: “poca brigata … vita beata”. Pier Luigi

IL CINEMA E I RICORDI di Carlo Senna

IL CINEMA
E I RICORDI
di
 Carlo Senna

Qualche tempo fa è venuta mancare l’attrice Mariangela Melato nata nel 1943 a Milano. Attrice teatrale e cinematografica dal temperamento versatile e dall’invidiabile espressività. Ogni tanto, su qualche canale TV passano le immagini di qualche suo film. “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Travolti da un insolito destino”, “Dimentica Venezia” … Per me è come ritornare agli anni in cui tali film sono stati girati ed hanno aperto “ squarci di riflessione” … il volto di Mariangela Melato è ancora lì a testimoniare che il “tempo non è passato invano”. Carlo

OGGI, SANTA ANGELA MERICI di Vice Miazza

OGGI,
SANTA ANGELA MERICI 
di
Vice Miazza
27 gennaio "SANT' ANGELA MERICI" , ............ Angela Merici nacque a Desenzano, il 21 marzo 1474. Dopo aver perso i genitori con l’ultima sorella si trasferisce presso i ricchi zii materni nella vicina città di Salò, qui si dedica alla preghiera, al lavoro domestico, alla penitenza. Quando sua sorella, alla quale era affezionatissima, morì improvvisamente senza aver ricevuto gli ultimi sacramenti, fu molto angosciata. Divenne terziaria francescana di San Francesco D'Assisi e accrebbe enormemente le sue preghiere e mortificazioni per la pace dell’anima di sua sorella. A vent’anni, suo zio morì e Angela tornò alla casa paterna a Desenzano, trasformò la sua casa in una scuola dove, a intervalli stabiliti, riuniva quotidianamente delle bambine di Desenzano e insegnava loro gli elementi fondamentali del Cristianesimo. Dopo aver fondato una scuola a Desenzano, fu invitata nella città vicina, Brescia, per fondarvi una scuola simile. Angela accettò l’invito e giunse a Brescia nel 1516. Secondo una leggenda devozionale, nel 1524, mentre faceva un pellegrinaggio in Terra Santa, divenne improvvisamente cieca mentre era sull’isola di Creta, ma continuò il suo viaggio nei luoghi santi e guarì al suo ritorno, mentre stava pregando davanti ad un crocefisso nello stesso posto dove era stata colpita dalla cecità poche settimane prima.Il 25 novembre 1535, Angela scelse 28 vergini e pose le fondamenta dell'ordine delle Orsoline in una piccola casa vicino alla Chiesa di Santa Afra a Brescia. La Regola della Compagnia di Sant'Orsola è stata approvata l'8 agosto 1536 da Lorenzo Muzio, Vicario Generale del Vescovo di Brescia. Il 18 marzo 1537 Angela venne eletta "Superiora e Madre Generale" a vita. Alla fine del 1539 dettò i Legati ed i Ricordi, quale testamento spirituale, indirizzato alle Madri e Governatrici della Compagnia. Angela morì il 27 gennaio 1540, quando la Compagnia contava circa 150 figlie. Il suo corpo venne sepolto nella chiesa di Sant'Angela Merici a Brescia, dove si trova tuttora. Fu beatificata nel 1768 da Papa Clemente XIII. Il nome Angela, dal greco, significa "messaggero" Altri Santi del giorno: Beato Poul Josef Nardini, sacerdote fondatore - San Giuliano Martire (II sec.)

COMMENTO DI VICE

........non può esserci "vita" senza i ricordi........ anche se tanti ricordi ci possono rattristare,....altri ci possono ricordare bellissimi momenti che rimarrano sempre nella nostra memoria...... a volte basta solo una foto, un biglietto del treno, un biglietto del teatro, un amico che incontri per caso, dopo anni, per ricordare momenti e situazioni che pensavi di aver "dimenticato" e che invece magicamente riaffiorano....Ciao, Vice