lunedì 31 dicembre 2012

PENSIERI SPARSI DEL 31 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 31 DICEMBRE 2012

 

“I soldi sono un valore…

ma

non sono tutto”

Dino

PAVIA E UN RITO SCARAMANTICO DELLA NOTTE DELL'ULTIMO DELL'ANNO rcconto di Dino Secondo Barili

31 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 31 dicembre 2012 – Lunedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Ultimo giorno dell’anno 2012
Pavia e un rito scaramantico dell’ultimo dell’anno
Patrizia ed Elisa, le due turiste “marsigliesi” decisero di passare l’ultimo dell’anno 2012 a Pavia. L’accoglienza ricevuta da Andrea e Wanda non aveva paragoni. Una compagnia nata in modo spontaneo e che si era rivelata una “perfetta intesa”… tra menti assetate di sapere e di piacere. Wanda fece qualcosa in più. Offrì a Patrizia ed Elisa ospitalità nel suo Palazzo cinquecentesco in Strada Nuova. Per le due ragazze marsigliesi fu una vera sorpresa perché potevano prendere visione di una “storia” lunga cinque secoli. Pavia è una piccola città rispetto Marsiglia (Francia)…E’ un po’ come mettere a confronto un topolino, (Pavia 70.000 abitanti) contro un bel gattone (850.000 abitanti) … ma questo vuol dire poco. Spesso nelle piccole città si conservano tradizioni locali di notevole interesse. Wanda era ansiosa di mostrare alle turiste marsigliesi le bellezze di Pavia… di cui il suo Palazzo conservava traccia. Per esempio. Il Palazzo di Wanda aveva un “attico” che dominava la città, dove era possibile ammirare il paesaggio pavese a 360 gradi per mezzo di vetrate ininterrotte. Wanda aveva pensato al “pranzo dell’ultimo dell’anno”… proprio in quell’attico. Patrizia ed Elisa, dopo averlo visto, ne furono entusiaste. Andrea un po’ meno… “Come” – diceva – “Io sono l’unico uomo… con tre donne. Mi sembra un po’ esagerato…” Wanda colse l’aspetto ironico della battuta di Andrea e provvide a sistemare le cose… in accordo con Patrizia ed Elisa. Infatti, le due “marsigliesi”, si ricordarono di alcuni loro compagni dell’Università di Pavia dei quali conservavano il numero di telefono. Dopo alcune telefonate, la compagnia si completò con Vincenzo, bellissimo single pavese … e Gianfilippo, l’estroso, che da poco tempo aveva lasciato Pavia per trasferirsi a Genova. Gianfilippo, però, aveva ancora la casa a Pavia. L’estroso, era ben felice di far parte della compagnia “dell’ultimo dell’anno”. Ora, era tutto sistemato. Tre coppie … per l’ultima notte dell’anno 2012…a Pavia. E dove? In uno degli “attici più esclusivi” della città. Mancava solo il programma della notte magica e, per l’intreccio, ci avrebbe pensato Wanda. La donna bionda di Strada Nuova aveva tutte le conoscenze delle tradizioni locali pavesi… dei piatti originali pavesi…dei vini speciali dell’Oltrepò Pavese … e “riti scaramantici”pavesi. Per prima cosa, Wanda preparò il menù, molto vario e diversificato… Poi il “sottofondo” musicale … con musiche italiane e francesi. Wanda, tuttavia dava molta importanza al “rito scaramantico della mezzanotte”. Il rito doveva essere assolutamente “unico ed originale”. Un rito che affondava le sue radici nella storia bi-millenaria di Pavia. Ci fu un tempo, (300 anni prima della nascita di Cristo) in cui il Fiume Ticino era considerato un Dio. Al Dio, al “Dio Ticino”; nelle occasioni speciali, venivano elargite delle “offerte”. Nei secoli, tali offerte, hanno subito cambiamenti. Uno degli ultimi “riti scaramantici al Dio Ticino” consisteva nell’usare fogli di quaderno. Scrivere su ogni foglio una frase ben augurante, un desiderio, un’invocazione… Piegare il foglio come fosse una barchetta e… l’ultima notte dell’anno, a mezzanotte… prendere le “barchette dei desideri”… recarsi sul Ponte Coperto e gettarle nella corrente del fiume. Il 31 dicembre 2012 alle 24, precise, Andrea, Wanda, Patrizia, Elisa, Vincenzo e Gianfilippo “avrebbero lanciato” le loro “barchette dei desideri” nella corrente del fiume… con la speranza che almeno la metà dei desideri espressi … avessero la loro pratica realizzazione nel 2013.
“Auguri a tutti gli amici lettori di questo Blog per un felicissimo anno 2013”
Questo è il 121° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

I DISEGNI DI TERESA RAMAIOLI

auguri per un felicissimo

2013

OGGI, SANTA CATERINA di Vice Miazza

OGGI,
SANTA CATERINA 
di
Vice Miazza
31 dicembre “SANTA CATERINA LABOURE'” …...... Caterina nacque a Fain-les-Moutiers, in Borgogna, il 2 maggio 1806. Rimasta orfana di madre a nove anni con sette fratelli e due sorelle, Caterina non poté frequentare le classi elementari, ma dovette rendersi utile in famiglia e, più tardi, prenderne le redini. All'età di ventiquattro anni fu ammessa tra le Figlie della Carità, il 21 aprile 1830, mentre Parigi onorava solennemente San Vincenzo de' Paoli in occasione della traslazione delle sue reliquie, Caterina per tre giorni consecutivi ebbe l'apparizione del cuore di San Vincenzo sopra un piccolo reliquiario nella cappella delle suore in rue du Bac a Parigi. Durante il suo noviziato ebbe altre visioni, come quelle di Gesù Eucaristico e di Cristo Re (giugno 1830); ma le più importanti furono le apparizioni dell'Immacolata della "Medaglia--miracolosa". Fu questo un ciclo di almeno cinque apparizioni. Nella notte tra il 18 e il 19 1uglio 1830, mentre la Francia era sconvolta dal presentimento di una nuova rivoluzione, Caterina, condotta da un angelo nella grande cappella della Casa Madre, ebbe un colloquio durato più di due ore con la Madonna, che le preannunziò nuovi incontri. Questi, infatti, avvennero a brevi intervalli l'uno dall'altro, nel settembre, il 27 novembre e nel dicembre di quello stesso anno. La più nota e la più singolare delle apparizioni fu quella avvenuta il 27 novembre, proprio in quel inizio di Avvento, le apparve, la Vergine, vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi», invocazione allora inusuale. Poi la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera M sormontata da una croce e, sotto, due cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada. La Vergine chiese alla giovane novizia di far coniare la medaglia secondo la visione avuta e di diffonderla in tutto il mondo. La ragazza avrebbe voluto poter trasmettere almeno la spiegazione dei due simboli, ma le fu detto soltanto: «La lettera M e i due cuori dicono abbastanza!». Contemporaneamente una voce interiore ingiunse a Caterina di far coniare una medaglia che riproducesse la visione: ma soltanto il 30 giugno 1832 furono coniati i primi millecinquecento esemplari. La medaglia fu presto detta "miracolosa" e da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli grazie e prodigi il mondo intero. Per desiderio espresso dalla Madonna nelle apparizioni di Parigi, nacque l'Associazione delle Figlie di Maria Immacolata. Nessuno, tranne i superiori, seppe mai dei favori celesti concessi a Caterina, Ella visse nella più grande umiltà e nel più assoluto silenzio e servì per quarantasei anni i poveri dell'ospizio di Enghien a Parigi. Morì il 31 dicembre 1876. Fu beatificata da Pio XI il 28 maggio 1933 e canonizzata nel 1947 da Pio XII. Le apparizioni della Santa Vergine vennero approvate dal vescovo nel 1836. - Altri Santi del Giorno: SAN SILVESTRO I, papa

sabato 29 dicembre 2012

PENSIERI SPARSI DEL 30 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 30 DICEMBRE 2012

 

“Sognare, viaggiare,

diventare sapienti e saggi…

sono gli ingredienti

per superare ogni avversità”

Dino

DA MARSIGLIA A PARIGI ... CON YVES MONTAND racconto di Dino Secondo Barili

30 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 30 dicembre 2012 – Domenica – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Da Marsiglia a Parigi…con Yves Montand
Quando un gruppetto di persone si ritrovano “sul piano culturale”… hanno una grandissima quantità di argomenti sui quali parlare e riflettere. Così è stato per Andrea, Wanda e le due “turiste” di Marsiglia (Francia), Patrizia ed Elisa. Pavia, poi, è il luogo ideale … per chiacchierare di tutto e di ogni cosa. Patrizia era un’amante del Cinema e, quindi, sapeva tutto in materia. Si rivolse ad Andrea con fare interrogativo. “Per esempio, sapevi Andrea, che un grande attore francese è di Marsiglia?” – “E, di chi si tratta?” rispose velocemente lo studente di Scienza della Comunicazione. – “Yves Montand, il grande Yves Montand… che, però, è nato in Italia, a Monsummano Terme nel 1921. Si chiamava Ivo Livi. A tre anni la famiglia di Ivo emigrò a Marsiglia. Nel cortile della casa in cui abitava, la mamma lo teneva d’occhio e lo chiamava spesso. “Ivo, monta!” (cioè “Ivo, sali in casa”) … Così quando, il cantante, scelse Parigi come base di lancio per il suo futuro d’artista, volle darsi un nome d’arte “francese”. Scelse proprio “il richiamo di sua madre” (francesizzandolo) “Yves Montand”. Il resto è storia, storia di un emigrante che ha avuto successo.” Patrizia, sembrava aver esaurito l’argomento, ma la sorella Elisa, lei pure appassionata di cinema ed amante dei film di Montand volle aggiungere una chicca. “Montant ha avuto la fortuna di incontrare nella sua vita tante persone “giuste al momento giusto”. Per esempio, ha interpretato il film “Parigi è sempre Parigi” che è una “parabola di tutti gli eventi”. La trama è semplice, ma molto significativa. Una comitiva di Italiani si reca a Parigi per assistere ad un incontro di calcio Italia–Francia. Della comitiva fanno parte, la famiglia De Angelis, padre, madre, figlia con fidanzato e altri giovanotti. Nella breve sosta a Parigi, la comitiva cerca e spera di ottenere il massimo. In ventiquattrore … “tutti vogliono vedere e godere tutto”. Madre e figlia vanno per negozi di moda e parrucchieri per signora. Il padre ne approfitta per visitare monumenti e, con un vecchio amico, spera di “provare qualcosa di speciale della Parigi galante”… quella della facili avventure. Alla fine del soggiorno nulla di quanto sperato si verifica. Tutti i componenti la comitiva rimangono delusi e insoddisfatti… Come spesso avviene in occasione degli “eventi”… come le “date fisse” del calendario. – “Cosa vorresti dire?” – chiese Wanda. “Dico” –precisò Elisa – “che quasi tutti gli eventi finiscono in quel modo. Con della grandissime delusioni… Tra questi eventi puoi metterci anche le “feste di fine d’anno”. Ciò che fa grande un avvenimento non è “l’evento” in sé … ma la compagnia delle persone con le quali ti senti in sintonia, condividi pranzo e cena, passioni, sogni, desideri e molto di più. - Questo è il 120° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

I DISEGNI DI TERESA RAMAIOLI

I DISEGNI
DI
TERESA RAMAIOLI
proverbio indiano:
"L'unione di un uomo e di una donna
è l'unica buona associazione"

OGGI, SAN GIOVANNI MARIA di Vice Miazza

OGGI,
SAN GIOVANNI MARIA 
 di
Vice Miazza
30 dicembre “BEATO GIOVANNI MARIA BOCCARDO”............ Giovanni Maria Boccardo nacque a Moncalieri (Torino) il 20 novembre 1848, primogenito di dieci figli, tra i quali Luigi Boccardo che sarà a sua volta proclamato beato dalla Chiesa cattolica, Giovanni Maria frequentò il ginnasio dei padri Barnabiti della città e poi entrò in Seminario. Il 3 giugno 1871 fu ordinato sacerdote a Torino. Nel 1873 diventò direttore spirituale del seminario di Chieri. Tempo dopo, con lo stesso incarico, venne mandato a Torino nel seminario diocesano. Nel 1882 diventò parroco a Pancalieri, dove rimase fino alla morte. Nel 1884 vi fu una tremenda epidemia di colera, Don Boccardo si dedicò, con l'aiuto di alcuni giovani, al soccorso dei malati come da esempio di Don Bosco e di Giuseppe Benedetto Cottolengo. Proprio loro gli ispirarono l'apertura di un ospizio per le persone rimaste prive di aiuto, ricevuta l'approvazione dell' arcivescovo torinese, il 6 novembre 1884 arrivarono i primi malati. Ma la sua opera maggiore fu la fondazione della congregazione religiosa femminile delle Povere figlie di San Gaetano, attualmente attive in Italia, Brasile, Argentina e altri paesi. Il compito affidato alle Povere Figlie è di assistere i malati e gli infermi cronici, abbandonati, bambini, anziani, così come i sacerdoti malati. Nel 1911 fu colpito da paralisi che lo costrinse all'immobilità e alla dolorosa rinuncia al ministero. Morì il 30 dicembre 1913 a Pancalieri. è stato beatificato da Giovanni Paolo II il 24 maggio 1998 a Torino. Altri Santi del giorno: S. Anisio, Vescovo di Salonicco - S. Perpetuo di Tours (Fr), Vescovo - San Ruggero, Vescovo

PENSIERI SPARSI DEL 29 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 29 DICEMBRE 2012

 

“La verità

si dice prima con gli occhi…

e poi si descrive

con le parole”

 Dino

MARSIGLIA (FRANCIA) ... LA CITTA' DI FERNANDEL racconto di Dino Secondo Barili

29 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 29 dicembre 2012 – Sabato – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
Marsiglia (Francia)… la città di Fernandel
Andrea, Wanda e le due sorelle “turiste” di Marsiglia, Patrizia e Elisa, dopo aver gustato una “favolosa pizza” in Piazza della Vittoria, fecero un lungo “giro” per la città… per Pavia. Quando le persone hanno studiato all’Università di Pavia ricevono come un “sigillo”, un’impronta della quale non si liberano più. “E’ l’antica leggenda della città del Ticino.” – precisò Wanda – “Pavia è una città unica …come l’aria che si respira… portata” – si dice- “dalla corrente del fiume Ticino.” – “Anche a Marsiglia succede la stessa cosa.” – precisò Elisa – “Marsiglia è una città enigmatica… si ama subito… oppure non si ama mai. Forse, l’esempio, più eclatante è un suo artista morto nel 1971 a Parigi, ma nato a Marsiglia: Fernandel… nome d’arte di Fernand Joseph Desiré Contandin (1903-1971), comico, attore, cantante e regista francese. In Italia ha fatto coppia con Gino Cervi e ha fatto ridere generazioni e generazioni di spettatori. “Oggi, l’Italia è in crisi economica….” – ha precisato Elisa – “L’Italia è in crisi anche perché i suoi abitanti, gli italiani (io compresa, anche se vivo e lavoro a Marsiglia) … non sappiamo più ridere… Non abbiamo più… qualcosa su cui ridere. Oppure non abbiano più Guareschi che ci fa ridere. E questo è grave, molto grave. Basterebbe che gli Italiani ritornassero ad essere… viaggiatori, sognatori …e scienziati e la “crisi economica” assumerebbe un’altra fisionomia. Non sarebbe più tale. Basta rivedere i film di Fernandel e Gino Cervi… l’astuzia, la malizia, il disincanto, la “saggezza”, l’antica saggezza che traspariva dalla “faccia” (o maschera) di Fernandel per capire tutto. Mai fidarsi ciecamente delle facce troppo serie oppure dei discorsi troppo difficili. Meglio le facce come quella di Fernandel … “pane al pane , vino al vino”. Coloro che pensano di “sapere tutto” vanno trattati con le dovute precauzioni …”sanno quel che sanno” (cioè, molto meno di quello che pensano di sapere) – Andrea volle dire la sua. “Mio padre è della generazione che ha visto ed apprezzato Fernandel… Ogni tanto annota il cambiamento che c’è stato in questi ultimi decenni. Mi ha detto. “Fernandel… era il più italiano dei francesi”. La sua faccia era tutta italiana, perché dell’Italia aveva intuito il “segreto”… “E’ sempre l’abito che fa il monaco”… anche quando il “monaco” non corrisponde all’abito che porta. Fernandel era un passionario che credeva soprattutto in sé stesso, nel suo modo di sentire e di vedere la realtà… una realtà che non è mai quella che viene sventolata “al popolo”. Una realtà vissuta in profondità. In questo Fernandel era un Italiano perfetto. Prima delle parole… parlava la sua faccia… Come parla, oggi, la faccia degli Italiani: arrabbiati, incazzati, sfiduciati… Proprio come Fernandel nella scena del film in cui “non poteva usare le mani (perché benedette) e disse la famosa battuta. “Le mani sono benedette… ma i piedi no” - Questo è il 119° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

UNA CARTOLINA DA BEREGUARDO di Teresa Ramaioli

Ogni disegno è la rappresentazione di un mondo ideale

OGGI, SAN TOMMASO di Vice Miazza

OGGI,
SAN TOMMASO 
di
Vice Miazza
29 dicembre “SAN TOMMASO” ….... Tommaso, al secolo Thomas Becket, nacque a Londra il 21 dicembre 1118 da una famiglia di mercanti di origine normanna, stabilitasi in Inghilterra sotto Guglielmo il Conquistatore. Sin dall’infanzia venne avviato alla carriera ecclesiastica. Dopo la prima formazione ricevuta presso l’abbazia di Merton, approfondì gli studi a Parigi e, tornato in patria, entrò a servizio dell’arcivescovo di Canterbury Teobaldo di Bec. Teobaldo, ne fece uno dei suoi più stretti collaboratori: lo inviò ad approfondire lo studio del diritto canonico a Bologna e ad Auxerre.Nel 1154, venne ordinato diacono e nominato prevosto di Beverley e Arcidiacono della Cattedrale. L'arcivescovo Teobaldo morì nel 1161 ed Enrico II, grazie al privilegio accordatogli dal papa, poté scegliere Tommaso come successore alla sede primaziale di Canterbury. Ordinato sacerdote il 3 giugno 1162 e consacrato vescovo il giorno dopo, Tommaso Becket non tardò a mettersi in urto col sovrano. Le “Costituzioni di Clarendon” del 1164 avevano ripristinato certi abusivi diritti regi decaduti. Tommaso Becket rifiutò, perciò, di riconoscere le nuove leggi e si sottrasse alle ire del re fuggendo in Francia, dove soggiornò dapprima nel monastero cistercense di Pontigny, in Borgogna, poi nell'abbazia benedettina di Sens. Nel 1170 si giunse ad una sorta di riconciliazione tra il primate ed il re (la risoluzione delle questioni dibattute venne rimessa alle decisioni di un futuro concilio). Tommaso poté far ritorno a Canterbury, dove fu accolto trionfalmente dai fedeli, che egli salutò con queste parole: “Sono tornato per morire in mezzo a voi”. Come primo atto sconfessò i vescovi che erano scesi a patti col re, accettando le “Costituzioni”, ma il re questa volta perse la pazienza e invitò gli inglesi a difendere il suo onore. Quattro cavalieri armati partirono alla volta di Canterbury. L'arcivescovo venne avvertito, ma restò al suo posto, dicendo: “La paura della morte non deve farci perdere di vista la giustizia”. Il 29 dicembre 1170 accolse i sicari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri; si lasciò pugnalare senza opporre resistenza, mormorando: “Accetto la morte per il nome di Gesù e per la Chiesa”.Nel febbraio 1173 venne proclamato Santo e martire da Papa Alessandro III..................Nella Basilica di S. Lanfranco in Pavia, a metà del lato destro della navata centrale, sono presenti parti di affreschi che ricordano l'uccisione di Thomas Becket. Nel più grande degli affreschi , frutto delle vicende storiche pavesi del XII/XIII secolo, legate alla figura del Vescovo Lanfranco Beccari, sono parzialmente visibili 3 cavalieri muniti di spada che attentano alla vita del Vescovo; un altro affresco simile si trova nella Cattedrale Anglicana di Canterbury, a Londra. Si tratta, per Pavia, di testimonianze storiche di grande valore

venerdì 28 dicembre 2012

PENSIERI SPARSI DEL 28 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 28

DICEMBRE 2012

 “Per “viaggiare”…

ci vuole

un po’…

 di fantasia”

Dino

A PAVIA... DUE TURISTE DA MARSIGLIA (FRANCIA) racconto di Dino Secondo Barili

28 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 28 dicembre 2012 – Venerdì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
A Pavia…due turiste da Marsiglia (Francia)
Ieri in mattinata, Andrea e Wanda erano in un Bar di Strada Nuova e discutevano di … “viaggi”. Diceva Andrea. “Oggi, per un giovane è importantissimo viaggiare… peccato che costa troppo.” – “Mica vero” – Ribatteva Wanda – “Oggi, l’attività che costa meno è proprio il viaggio… inteso come attività culturale. Una persona può viaggiare in qualsiasi momento... anche senza muoversi da casa sua, da Pavia.” – “Cosa vorresti dire?” – chiese Andrea. “Voglio dire che si possono fare moltissimi viaggi utilizzando i mezzi tecnologici che la società di oggi (Internet, per esempio) mette a disposizione. Non occorre che una persona prenda il treno o l’aereo per raggiungere Parigi… A Parigi ci può arrivare con altri mezzi, risparmiando tempo, denaro… e fatica.” In quell’istante entrarono nel Bar due giovani donne. Dall’abbigliamento si vedeva che erano turiste. Wanda non resistette. “Scusate… Voi siete turiste?” – La più giovane rispose in italiano perfetto. “Si, siamo turiste… Veniamo da Marseille …Francia. Però, siano due sorelle italiane, nata in Italia, che si sono trasferite in Francia per lavoro.” – “Di dove siete originarie?” – “Siamo originarie di Valenza Po in provincia di Alessandria. Abbiamo studiato all’Università di Pavia. Siamo tornate in Italia per le vacanze di Natale e abbiamo voluto rivedere il “nostro vecchio Ateneo”. Wanda riprese con le domande. “Marsiglia com’è” – La più loquace delle due turiste riprese il discorso. “Marsiglia è la seconda città della Francia (un milione di abitanti circa). Si trova in Provenza, nel sud della Francia. Grazie alla sua posizione sul mare, gode di estati calde e inverni miti. Nel 1967, in seguito alla sistemazione della zona bassa della città sono venuti alla luce lunghi tratti di mura formati da blocchi di calcare non calcinati. Si sono scoperte due torri e una strada selciata che conduceva al Porto. Marsiglia è stata fondata dai Greci 600 anni prima di Cristo. Da quel momento la città ha avuto rapporti commerciali con tutto il mondo antico, Roma specialmente. Gli italiani, quindi, sono di casa. Oggi, Marsiglia è la città più multiculturale e multietnica…francese Come tutte le città di “porto” ha problemi tipici legati all’economia e alla movimento delle persone. Tuttavia possiede paesaggi di notevole interesse  turistico, con strette viuzze e piccole caratteristiche piazze. Due, però, sono gli elementi che caratterizzano la città: la Basilica di Notre-Dame de la Garde e il Vieux Port. Non si può, tuttavia, dimenticare, che gli abitanti di Marsiglia sono sempre stati degli accesi “patrioti”. Nacque, infatti, a Marsiglia … la “Marsigliese” l’inno nazionale francese.” Andrea, Wanda e le due turiste (di nome Patrizia ed Elisa) si guardarono in faccia… e decisero di gustare una “stupenda pizza” in Piazza della Vittoria. Pavia, pur non essendo una città di mare, è pur sempre un “crocevia di genti”, di persone amanti del sapere e dell’ottimo cibo. (E’ possibile vedere le foto di Marsiglia sull’album di egidio199 ) - Questo è il 118° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

UNA CARTOLINA DA BEREGUARDO di Teresa Ramaioli

OGGI, SAN GASPARE di Vice Miazza

OGGI,
SAN GASPARE
di
Vice Miazza
28 dicembre “SAN GASPARE DEL BUFALO” …......... Gaspare del Bufalo nacque a Roma il 6 gennaio 1786 da Antonio, cuoco dei Principi Altieri. Ordinato sacerdote il 31 luglio 1808 si specializzò nell'evangelizzazione fra le classi popolari fondando il primo oratorio in S. Maria in Pincis. Fra il 1809 ed il 1810, dopo che Napoleone Bonaparte aveva occupato Roma, Gaspare, fedele al Papa Pio VII e alla Chiesa romana, rifiutò di prestare giuramento di fedeltà all'Imperatore. Seguì, quindi, la sorte del pontefice e fu costretto all'esilio dapprima a Piacenza e poi, imprigionato a Bologna, Imola e Lugo. Tornato a Roma nei primi mesi del 1814, dopo la caduta di Napoleone, mise le sue forze e la sua vita al servizio del papa. Il 15 agosto 1815 fondò la “Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue”, nel 1834, affiancò alla sua Congregazione, con l'aiuto di Santa Maria de Mattias un ramo femminile le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. L'apostolato di Gaspare, è stato segnato da fatiche e sofferenze non comuni, sostenne con straordinario coraggio la lotta accanita che gli mossero le società segrete, in particolare la massoneria. Ma nonostante le loro minacce e gli attentati alla sua stessa vita, non cessò mai di predicare apertamente contro tali sette, Per questo era chiamato col titolo glorioso di “martello dei settari”. E' ricordato anche come il predicatore dei briganti, ovvero dei malavitosi che andò ad evangelizzare e a convertire nei rifugi sui monti posti fra il Lazio e la Campania. Morí a Roma il 28 dicembre 1837. Fu canonizzato dal Venerabile Pio XII il 12 giugno 1954. La congregazione di Missionari da lui fondata ha missioni attive soprattutto in India e in Tanzania. A lui è intitolata una parrocchia romana nel quartiere Tuscolano e numerose scuole e ospedali sparsi nel mondo grazie alla grande affabilità dei suoi Missionari. Il nome Gaspare, dal persiano, significa: “amabile maestro”. Altri del giorno:Santa Caterina Volpicelli, fondatrice “Ancelle del Sacro Cuore” - Santissi Innocenti, Martiri (festa).

giovedì 27 dicembre 2012

PENSIERI SPARSI DEL 27 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 27 DICEMBRE 2012

 

“Le sfide quotidiane

sono

un ottimo “carburante”

Dino

ANDREA ... E IL "MECCANISMO" SEGRETO racconto di Dino Secondo Barili

27 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 27 dicembre 2012 – Giovedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Andrea… e il “meccanismo” segreto
Andrea, 25 anni, alto moro, studente universitario in Scienza della Comunicazione aveva un problema: Wanda! Anzi… il “viaggio” proposto da Wanda…Tale viaggio stava diventando un “chiodo fisso”… una sfida. Non tanto per quello che “il viaggio” avrebbe rappresentato, quanto l’obiettivo che avrebbe raggiunto. E quale sarebbe stato l’obbiettivo? Mistero! Un viaggio è sempre un “mistero”. Il 23 dicembre 2012, Andrea aveva deciso: “avrebbe fatto un viaggio a ritroso nel tempo”. Nei cinque anni di Liceo Andrea aveva avuto un compagno ed amico fidatissimo: Michele. Dopo il Liceo tutto era finito. Ognuno dei due aveva preso la propria strada. Andrea aveva conosciuto Wanda ed aveva fatto coppia fissa con la “donna bionda di Strada Nuova”. Ora, Andrea, sentiva il desiderio di rivedere Michele, giovanotto ben piantato con il quale aveva fatto le lunghe chiacchierate su tantissimi e svariati temi. A distanza di cinque anni Andrea sentiva il bisogno di ritrovare l’amico, e rinnovare, almeno alcune di quelle lunghe chiacchierate. Nel telefonino di Andrea c’era ancora il cellulare di Michele … Perché non chiamarlo? Detto fatto… non tardò un secondo. “Michele, sei nei paraggi di Strada Nuova? Potremmo incontrarci al Bar?” La voce di Michele aveva il sapore della “sorpresa”. “Pensa, Andrea, stavo proprio per chiamarti.” – “Come mai? Solo telepatia?” – “Non lo so. Ma stavo proprio digitando il numero del tuo cellulare. Ricordi quante volte abbiamo fatto coppia nei “concorsi e nelle sfide” durante i cinque anni del Liceo? Tutte le volte è stata la “nostra coppia” a vincere… grazie anche alle tue intuizioni.” – “Non esagerare, Michele. Anche tu ci hai messo la tua buona parte. Dimmi, dimmi. Di cosa si tratta?” Per Andrea e Michele gli anni sembravano non essere passati… Era come se si fossero lasciati il giorno prima. Michele riprese il discorso. “Domani, Vigilia di Natale, il gruppo “esploratori” della mia Parrocchia organizza una “caccia al tesoro”. Una sfida tra “coppie” affiatate e preparate. Gli organizzatori hanno redatto una serie infinita di domande difficilissime. Vince la coppia che risponderà al maggior numero di quesiti nel tempo stabilito.” – Andrea non si meravigliò. “Cosa c’è di strano in una sfida del genere?” Michele aspettava l’amico al varco. “La sfida non finisce con la risposta alle domande. La coppia vincitrice viene condotta con gli occhi bandati in un “labirinto” le cui “strade portano ad una “fontana” contenenti tante palline colorate di plastica. La coppia vincitrice deve prenderne una… ed una sola pallina. Dentro alla pallina c’è “la parola del destino per il 2013”. Andrea era un tipo deciso. “Ci sto!” Andrea e Michele si iscrissero alla “caccia al tesoro”. Risposero al numero maggiore di domande. Venne loro bendato gli occhi prima di entrare nel labirinto. Ad un tratto Michele ebbe paura e si ritirò dalla competizione. Solo Andrea continuò verso la “fontana”. Prese la pallina di plastica colorata e la Giuria lesse ad alta voce il “testo” in essa contenuto. Diceva: “Senza coraggio non si va da nessuna parte. Il 2013 sarà l’anno della tua vittoria”. - Questo è il 117° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

UNA CARTOLINA DA BEREGUARDO di Teresa Ramaioli

mercoledì 26 dicembre 2012

OGGI, SAN GIOVANNI di Vice Miazza

OGGI,
SAN GIOVANNI 
di
Vice Miazza
27 dicembre “SAN GIOVANNI APOSTOLO” …........ Giovanni è stato il più giovane e longevo degli Apostoli, il discepolo più presente nella vita di Gesù. Giovanni era originario della Galilea, forse di Betsaida Iulia sul lago di Tiberiade, fratello di Giacomo il maggiore. Giovanni fu il primo Apostolo in ordine di tempo conosciuto da Gesù e l’ultimo degli Apostoli viventi con cui si concluse la missione Apostolica. Fu Gesù stesso che convinse lui e il fratello Giacomo a seguirlo mentre erano intenti a rammendare le reti. Da allora ebbe un ruolo di spicco nelle vicende evangeliche e fu il prediletto di Gesù, partecipe dei principali eventi della vita e del ministero del maestro, si trovò ai piedi della Croce insieme alla Madre di Gesù ed è infine fu testimone sia della tomba vuota che della stessa presenza di Gesù Risorto. …. Secondo antiche tradizioni cristiane Giovanni sarebbe morto in tarda eta ad Efeso, ultimo sopravvissuto dei dodici apostoli. Sulla sua tomba ad Efeso, nel V secolo sorse una magnifica basilica e scritti antichissimi gli attribuiscono svariati prodigi. A lui la tradizione cristiana ha attribuito cinque testi biblici: il quarto vangelo, tre lettere e l'Apocalisse. Per la profondita speculativa dei suoi scritti è stato tradizionalmente indicato come "il teologo" per antonomasia, raffigurato artisticamente col simbolo dell'aquila. In Occidente il suo culto si diffuse in tutta Europa e templi e chiese sono a lui dedicate un po’ dappertutto, ma la chiesa principale costruita in suo onore è S. Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma. San Giovanni Apostolo è Patrono degli Scrittori, Editori e Teologi. Il nome Giovanni, dall'ebraico significa: “il Signore è benefico, dono del Signore” - Altri Santi del giorno: Santa Fabíola, vedova romana – San Teodoro, sacerdote e martire

PENSIERI SPARSI DEL 26 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 26 DICEMBRE 2012

 

“La felicità

non è un “oggetto” in vendita.

Ma

una condizione …

che si conquista”.

Dino

WANDA... E LA FONTANA DELLA FELICITA' racconto di Dino Secondo Barili

26 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 26 dicembre 2012 – Mercoledì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
Wanda… e la fontana della felicità
Passando in Strada Nuova a Pavia, nei pressi dell’Università, è facile incontrare giovani studentesse bionde sui venticinque anni…Tuttavia, sono poche le studentesse bionde come Wanda. 24 anni, alta, bionda e con un “non so che” di particolare… come il naso. Il lettore dirà che il naso fa parte del viso. Vero. Ma il naso è la parte anatomica che da il carattere al viso… Il naso di Wanda era ed è unico. Lo diceva sempre anche Andrea, il suo fidanzato, quando, estasiato, l’ammirava. “Wanda, quando guardo il tuo naso, il tuo nasino così unico e originale… non posso farne a meno di rimanere affascinato e senza parole.” A parte il naso, Wanda aveva anche molte altre qualità. Abitava in un antico Palazzo di Strada Nuova in Pavia. Il Palazzo era quello abitato dei suoi avi… da oltre cinquecento anni. Era questa la differenza. Una giovane studentessa appassionata di storia locale … e “portatrice” di un “patrimonio storico” lungo mezzo millennio. Era come se Wanda, incarnasse Pavia, le infinite storie della città… e Pavia non fosse solo la sua città, ma tutto il suo essere, il suo esistere. Il 21 dicembre 2012, Wanda aveva deciso di fare un viaggio… partire senza una meta, uscire dalla città, da Pavia. Il 23 dicembre aveva deciso la meta. Sarebbe andata a Berna in treno. Berna è la capitale della Confederazione svizzera dal 1848. Posta sul fiume Aar, conta circa duecentomila abitanti. Possiede un magnifico parco nel quale vivono cervi, caprioli e altri animali… per la felicità degli abitanti della città ed i visitatori che giungono da ogni parte… e da tutte le parti del Mondo. Il 23 dicembre, Wanda era alla Stazione Ferroviaria di Pavia. Aveva già acquistato il biglietto, quando ricevette una telefonata. “Sono Clara, tua coetanea e tua cugina, figlia dello zio Carlo. Sono appena partita da Berna per Pavia. Ho bisogno di te, assolutamente.” Wanda, si ricordava di una cugina Clara, ma non l’aveva mi incontrata. Il Palazzo degli avi di Wanda era un po’ il “centro del mondo della Famiglia”. Non poteva non ospitarla in quanto Wanda “era la Famiglia”. Chiese a Clara solo l’ora di arrivo a Pavia: il 23 dicembre alle tre del pomeriggio. Ormai il viaggio a Berna era andato a vuoto. L’arrivo di Clara e le presentazioni avvennero alla Stazione FS di Pavia e Clara era la fotocopia esatta di Wanda. Sembravano due sorelle gemelle. Wanda chiese a Clara le ragioni del suo viaggio a Pavia. “Tra le carte dei nostri avi” – disse Clara –“ho trovato una testimonianza del 1562. Diceva: “A Pavia, nel Palazzo degli Avi, c’è una fontana. E’ la fontana della felicità. C’è una pietra con un foro a stella…basta accarezzare tale pietra per ottenere un indimenticabile momento di felicità.” Wanda rimase allibita. Proprio nei giorni precedenti il Natale aveva fatto fare dei lavori. Le due ragazze bionde corsero al Palazzo in Strada Nuova. I lavori erano completati, ma Wanda volle rivedere la pietra con il foro a stella …com’era prima dei lavori. Prese un martello e ritrovò la “pietra con il foro a stella”. Le due ragazze l’accarezzarono con le dita e provarono sensazioni uniche …e ”vissero un Natale di felicità”. Clara di Berna non era altro che “la mano del destino”… La pietra della felicità “non poteva scomparire” dal Palazzo degli antichi avi. - Questo è il 116° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

UNA CARTOLINA DA BEREGUARDO di Teresa Ramaioli

martedì 25 dicembre 2012

OGGI, SANTO STEFANO di Vice Miazza

OGGI,
SANTO STEFANO
di
Vice Miazza
26 dicembre “SANTO STEFANO” …....... Di Stefano si ignora la provenienza. Si suppone che fosse greco, in quel tempo Gerusalemme era infatti un crocevia di tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse. Si è pensato anche che fosse un ebreo educato nella cultura ellenistica, certamente fu uno dei primi giudei a diventare cristiano e che prese a seguire gli Apostoli e visto la sua cultura, saggezza e fede genuina, divenne anche il primo dei diaconi di Gerusalemme. Le nuove conversioni dovute alla predicazione degli Apostoli crescevano in numero elevato, al punto che essi furono costretti ad eleggere sette Diaconi che provvedessero agli affari materiali e di importanza secondaria. Stefano, rimase a Gerusalemme nonostante la persecuzione dei cristiani seguente al divieto fatto agli Apostoli di insegnare nel nome di Gesù. Stefano divenne il bersaglio preferito di quanti odiavano e non tolleravano i cristiani. Fu arrestato nel periodo dopo la Pentecoste, trascinato fuori dalla città, fu lapidato. Il suo martirio è descritto negli Atti degli Apostoli dove appare evidente sia la sua chiamata al servizio dei discepoli sia il suo martirio, avvenuto per lapidazione, alla presenza di Paolo di Tarso (Saulo) prima della conversione. Il miracoloso ritrovamento dei resti, avvenne a Gerusalemme nel 415. Nel 439 l’imperatrice Eudossia Atenaide fece costruire una basilica in onore di Santo Stefano e portò con sè a Costantinopoli parte del corpo. Fu l’imperatore Giustiniano I a far traslare le reliquie del Santo da Costantinopoli a Roma nella basilica di S. Lorenzo fuori le mura, dove sono venerati anche i santi Lorenzo e Giustino..........La celebrazione liturgica di Santo Stefano è stata da sempre fissata al 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla manifestazione del Figlio di Dio, furono posti i “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio. Il nome Stefano, dal greco significa, “corona, imcoronato”............. Altri Santi del giorno: San Dionigi (o Dionisio) Papa - Santa Vincenza Maria Lopez y Vicuna -Sant’ Evaristo di Costantinopoli Abate

PENSIERI SPARSI DEL 25 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 25 DICEMBRE 2012

 

“La differenza sta sempre

tra ciò che

una persona pensa di fare …

e ciò che fa”

Dino

IL CAVALLO ... DI ANDREA racconto di Dino Secondo Barili

25 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 25 dicembre 2012 – Martedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
Natale 2012
Il cavallo… di Andrea
Andrea, 25 anni, alto, moro, studente universitario di Scienza della Comunicazione aveva sempre avuto una vita facile, fino a quando non aveva incontrato Wanda, la studentessa di Strada Nuova in Pavia. Da quel momento erano cominciati i dubbi e le perplessità. Ora, Natale 2012, la proposta originale della ragazza era stata: il 21 dicembre, ognuno dei due sarebbe partito per un “viaggio”, un viaggio speciale … verso una meta non definita. Si sarebbero ritrovati il sette gennaio del 2013 per raccontare le loro avventure e le loro scoperte. Andrea era rimasto di stucco. Abituato ad avere sempre qualcuno che gli diceva cosa doveva fare… ebbe la sensazione di essere caduto in un “pozzo”… il “pozzo” dei desideri …molte meta, nessuna certezza. Andrea fece la cosa più semplice di questo mondo. Si rivolse a suo padre per un consiglio. Il padre di Andrea era un tipo energico, deciso, con le idee chiare… anzi, troppo chiare. Fin da bambino, il nonno materno, Giovanni, l’aveva abituato a ragionare con la propria testa, a pensare come un agricoltore… e, si sa, nella vita, c’è sempre qualcuno che prende il sopravvento. Nonno Giovanni, inoltre era un “pladon” (un coltivatore diretto… si direbbe oggi). Uno di quelli che viveva nella natura, della natura e con la natura. Sapeva che il pane bisognava guadagnarselo lavorando la terra, facendo tesoro di tutte le conoscenze possibili: terra, tempo, acqua…vento. Il padre di Andrea non aveva perduto quel “patrimonio” e quel “mondo”… quel contatto con la natura che, invece, il figlio Andrea… studente universitario stava “dimenticando”. Quando si sentì rivolgere dal figlio la domanda: “Che cos’è un viaggio?” Capì che il futuro “dottore in Scienza della Comunicazione” aveva bisogno di una lezione. Non una lezione normale…una lezione straordinaria. Del resto Andrea lo studente universitario, non sapeva da quale parte cominciare per iniziare un “viaggio”. Il padre, allora, gli raccontò la seguente storia. “Quando devi partire … e non hai una meta… Non muoverti. Guardati intorno e rifletti. Un “viaggio” non è andare da un posto all’altro, dal posto tale al posto tal altro. Viaggio è il minuto che passa… dal momento in cui pensavi una cosa … al momento in cui ne pensi un’altra. Dal momento in cui la tua attenzione è attratta da un’immagine …al momento in cui è attratta dall’immagine successiva. Oggi, si continua viaggiare senza sapere perché. Senza una meta precisa. Viaggio, non è il numero dei passi fatti, uno dopo l’altro, dei chilometri percorsi. Un viaggio è ciò che rimane… per sempre dentro di te.” Andrea, lo studente universitario di 25 anni, in quel momento, sentì il desiderio di fare un viaggio… Un viaggio come lo aveva sempre sognato da quand’era bambino… A sei anni aveva un cavallo di legno di nome “Andrea”. Si ricordò dei meravigliosi viaggi che aveva fatto con quel cavallo di legno…dentro alla sua stanza… nel piccolo giardino che circondava la sua casa… Allora, immaginava valli e montagne, estese campagne e fiumi impetuosi, Castelli… e bionde Castellane che chiedevano aiuto. Andrea si fermò. Aprì il suo computer e cercò di descrivere e ricreare le atmosfere di quel tempo e quell’età… tra sogno e realtà. - Questo è il 115° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

BUON NATALE da Teresa Ramaioli

OGGI, NATALE 2012 di Vice Miazza

OGGI,
NATALE 2012 
di
Vice Miazza
25 dicembre “ SOLENNITA' DEL NATALE DEL SIGNORE”.........Il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù, ...la “Natività”. È la festa più popolarmente sentita tra i cristiani, strettamente legate alla festività sono la tradizione del presepe, di origine mediovale, e l'addobbo dell'albero di Natale, diffusasi successivamente a partire dal Nord Europa.
Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la nascita di Gesù a Betlemme da Maria. Il racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l'annuncio dell'angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l'adorazione dei pastori, la visita dei magi. Alcuni aspetti devozionali (la grotta, il bue e l'asino, i nomi dei magi) risalgono invece a tradizioni successive e a racconti presenti in vangeli apocrifi. Il significato cristiano della festa stà nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante, che si può solo intuire da lontano, ma è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi....................Per quanto riguarda la liturgia, nella Chiesa latina. il giorno di Natale è caratterizzato da quattro messe: la vespertina della vigilia, ad noctem (cioè la messa della notte), in aurora, in die (nel giorno). Come tutte le solennità, il Natale ha una durata maggiore rispetto agli altri giorni del calendario liturgico e inizia infatti con i vespri della vigilia: il tempo liturgico del Natale si conta infatti a partire dai primi vespri del 24 dicembre, per terminare con la domenica del Battesimo di Gesù, mentre il periodo precedente al Natale comprende le quattro domeniche di Avvento. Il termine Natale deriva dal latino , natalis, che significa "relativo alla nascita"............A TUTTI GLI AMICI DEL BLOG UN SERENO NATALE

domenica 23 dicembre 2012

PENSIERI SPARSI DEL 24 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 24 DICEMBRE 2012

 

“La speranza

in un domani migliore

è condizione indispensabile

per essere felici”.

Dino

WANDA E LE STORIE DI STRADA NUOVA (Pavia) racconto di Dino Secondo Barili

24 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 24 dicembre 2012 – Lunedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Wanda e Storie di Strada Nuova (Pavia)
Wanda, 24 anni, studentessa, alta, bionda non era un personaggio appariscente, ma quando si incontrava in Strada Nuova a Pavia… non si poteva “non” notare. Di ragazze alte e bionde che girano nei pressi dell’Università di Pavia ve ne sono parecchie, ma era il personaggio che contava… e quello che si portava “dentro”. Che cos’è una persona? Uno scrittore, tanti anni fa, scrisse: “Ogni individuo è un autobus … sul quale viaggiano i propri antenati”. Detta così sembra una delle tanti frasi fatte… invece, no. Almeno per quanto riguardava Wanda, 24 anni, alta, bionda, ricercatrice di storia locale… e con una “sua” storia da raccontare. Infatti, il 21 dicembre, cioè l’altro giorno aveva deciso di fare un “viaggio”… Un viaggio di Natale. Un viaggio diverso dal solito. L’idea era di quelle da far venire i brividi, accapponare la pelle. Sapere e vivere (se possibile) quello che il suo antico avo, Giacomo, giovanotto di 25 anni, aveva fatto il giorno del 24 dicembre del 1512, Vigilia di Natale. Wanda abitava nello stesso Palazzo che, in Strada Nuova a Pavia, aveva abitato il suo antico avo. Giacomo aveva lasciato un “diario” di quel 24 dicembre 1512. Wanda l’aveva trovato. L’aveva letto… e si era immedesimata come protagonista. Il suo “viaggio” era quello di poter “vivere il 24 dicembre 1512”… dal vivo. Il “diario di Giacomo” diceva: “Oggi, 24 dicembre 1512, è la Vigilia di Natale. Pavia brulica di gente. Il mercato del pollame e dei pesci, posto sul retro del Duomo, è un vociare continuo di venditori. Di clienti, però, ve ne sono pochi. E’ un periodo di crisi. Girono pochi soldi e la gente si accontenta di quello che ha. Oggi, per me, Giacomo, è un giorno speciale. Da Venezia sta per arrivare la mia promessa sposa. Il matrimonio è stato combinato dai miei genitori i quali hanno parenti a Venezia. Una decina di giorni fa, mio padre, mi ha chiamato nella sua stanza privata e mi ha fatto omaggio di un ritratto di donna… di giovane donna. Mi ha detto: “Questo è il ritratto della tua promessa sposa. I parenti di Venezia mi assicurano che il ritratto è perfettamente corrispondente alla realtà. Mi auguro tu sia felice e possa assicurare a questa nostra Famiglia … almeno altri cinquecento anni di vita.” Dopo essermi messo in ordine ho girovagato per la città… per Pavia. Il freddo pungente impedisce a molte persone di muoversi dai loro ambienti riscaldati. Mi sono recato al Porto di Pavia ad attendere la mia promessa sposa. Il suo nome è…” In quel punto il “diario di Giacomo” aveva subito… uno strappo. Il nome della promessa sposa non c’era… Era proprio quella parte che incuriosiva e affascinava Wanda, la quale si trovava “sola” nel salone della feste del “suo” Palazzo. Leggeva e rileggeva quella frase. Ad un tratto Wanda sentì dei rumori provenire da una parete del “salone delle feste”. Sentì come un brivido nella schiena… poi una voce: “Wanda, Wanda… ora posso mostrarti Pavia, la mia città… oggi, è il 24 dicembre 1512… Vigilia di Natale. Speriamo che il futuro ci riservi tante gradite sorprese come quella di oggi, “Giorno del nostro matrimonio” - Questo è il 114° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

UNA CARTOLINA DA BEREGUARDO di Teresa Ramaioli

OGGI, SANTA PAOLA di Vice Miazza

OGGI,
SANTA PAOLA 
di
Vice Miazza
24 dicembre “SANTA PAOLA ELISABETTA CERIOLI” …............Costanza Cerioli, questo il suo nome da laica, nacque il 28 gennaio 1816 a Soncino (Cremona) da nobili e ricchi genitori.
Dai dieci ai sedici anni, fu affidata alle Suore della Visitazione di Alzano, dove si fece notare per la bontà dell’animo e la diligenza nello studio. A 19 anni, sposò il nobile e ricco Gaetano Buzecchi dei conti Tassis, che aveva 60 anni (siamo nell’epoca in cui i matrimoni erano combinati per tanti motivi dai familiari) e con il marito si trasferì a Comonte, nel bergamasco. Nei confronti del coniuge, tanto più anziano di lei, malato e spiritualmente lontano, Costanza Cerioli fu sempre generosa, paziente e docile; ebbe tre figli, purtroppo uno morì appena nato, un altro ad appena un anno, il terzo infine a 16 anni. Rimase vedova a soli 38 anni, ormai sola e ricca, si isolò dal mondo e visse ritirata nella sua casa, dedicandosi alle opere di carità, in cui impegnò il suo immenso patrimonio. Iniziò prendendo in casa due orfanelle, che man mano aumentarono di numero, insieme alle persone incaricate della loro formazione ed assistenza, L’8 dicembre 1857 fondò l’Istituto della Sacra Famiglia” e lei, Costanza diventò suora prendendo il nome di suor Paola Elisabetta e dopo qualche anno fondò anche i “Fratelli della Sacra Famiglia” dediti al lavoro ed all’apostolato tra i lavoratori agricoli. Personalmente scrisse per i suoi Istituti le Regole, che furono approvate dal vescovo di Bergamo; si consumò in questa assistenza sociale e attività religiosa ed a soli 49 anni morì a Comonte il 24 dicembre 1865. Beatificata il 19 marzo 1950, durante l’Anno Santo, da papa Pio XII, è stata proclamata santa da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004. Altri Santi del giorno: San Giacobbe, Patriarca - San Delfino, Vescovo di Bordeaux

PENSIERI SPARSI DEL 23 DICEMBRE 2012

PENSIERI SPARSI DEL 23 DICEMBRE 2012

 

“Non sempre,

si trova

ciò che si cerca…

Ma,

cercare

è già

l’inizio di una cosa nuova”

Dino

STORIE DI STRADA NUOVA (Pavia) - racconto di Dino Secondo Barili

23 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 23 dicembre 2012 – Domenica – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Storie di Strada Nuova (Pavia)
Una città, per quanto piccola, ha le sue caratteristiche fondamentali. Pavia ha… Strada Nuova… una Via, un Corso… (“Nuova” dalla fine del 1400) che collega il Castello di Galezzo II Visconti al Fiume Ticino – Ponte Coperto. In apparenza nulla di speciale, ma non è così. Più che una via, un corso, “una strada”… è il “simbolo” di una città. Una città di provincia dove il tempo sembra non passare mai… dove il tran tran quotidiano ha un passo cadenzato, lento ed inimitabile… dove tuttavia accadano fenomeni strani e inspiegabili… “Ecco” – dirà il solito lettore di questo Blog – “Ecco il solito Dino, che questa mattina, non avendo nulla da scrivere… è andato a rovistare tra le antiche carte … mescolando fantasia e realtà”. Può darsi che il lettore in questione abbia ragione. Intanto … Strada Nuova, da semplice collegamento tra due simboli di Pavia, il Castello e il Fiume Ticino-Ponte Coperto, diventa essa stessa “simbolo della città”. Una città che, oggi, ospita venticinquemila studenti universitari … e tra essi potrebbe esserci “la mente” che (forse, domani) potrebbe risolvere i problemi del Mondo. Perché, una città … è soprattutto la sua gente, la gente che vi abita stabilmente …e quella che vi abita temporaneamente per un più o meno lungo periodo. Strada Nuova è sempre stata così, fin dalla fine del 1400 quando i tempi erano diversi …. ma non più di tanto dai nostri attuali. Anche allora… lotte a non finire. C’era chi vinceva e chi perdeva, chi si arricchiva e chi si impoveriva… e coloro che cercavano di sopravvivere. … E Strada Nuova sempre lì a fare da palcoscenico agli “persone…attori delle varie stagioni”… Anche l’altro ieri, mentre Pavia si muoveva frenetica in occasione delle feste di Natale 2012, una giovane studentessa, 24 anni, alta bionda, di nome Wanda ed un giovane studente, 25 anni, alto, moro, particolarmente estroso, di nome Andrea, si sono dati appuntamento sotto i Portici dell’Università (in Strada Nuova). Scopo dell’incontro. Partire per un viaggio… ognuno per proprio conto e ritrovarsi a Pavia in Strada Nuova, sotto i Portici dell’Università, il sette di Gennaio del prossimo anno 2013. Wanda non è una sprovveduta studentessa … e non è affatto ingenua. Ha voluto fare le cose in grande e soprattutto precise. Dopo aver concluso l’accordo “per viaggi separati”… ha chiesto ad Andrea di “sottolineare l’evento” con una cenetta intima, al lume di candela e “il bacio della partenza”…nella sua casa in Strada Nuova. Uno di quegli eleganti Palazzi che fiancheggiano la via “simbolo di Pavia”… Uno di quelli che esisteva già nel 1500… Lo stesso Palazzo dove nel 1500, avevano abitato gli antenati di Wanda. Anche, allora, il 21 dicembre del 1512 … un giovanotto, 25 anni, di nome Giacomo era partito per un viaggio… Ora, Wanda, a distanza di 500 anni. voleva ripetere la stessa esperienza. Questa volta, però, con una variante … Sarebbe rientrata a Pavia il sette gennaio del 2013. I viaggi sono “misteri nei misteri”… soprattutto quando i protagonisti sono coscienti di ciò che stanno facendo. - Questo è il 113° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

UNA CARTOLINA DA BEREGUARDO di Teresa Ramaioli


OGGI, SAN GIOVANNI di Vice Miazza

OGGI,
SAN GIOVANNI 
di
Vice Miazza
23 dicembre “SAN GIOVANNI DA KETY” ….........«All’Ateneo da me tanto amato auguro la benedizione della Santissima Trinità e la perpetua protezione di Maria, Sede della Sapienza, come anche il patrocinio fedele di san Giovanni da Kety, suo professore più di 500 anni fa». Così Giovanni Paolo II, in visita a Cracovia il 9 giugno 1979, ha ricordato il “professore santo” di quell’università.................. San Giovanni nacque a Kety cittadina polacca a sud ovest di Cracovia nel 1390. Giovanni intraprese gli studi con risultati brillanti, a soli ventisette anni fu docente di filosofia, intraprese poi anche gli studi di teologia e a trentaquattro anni venne ordinato presbitero, continuando ad insegnare per alcuni anni. Compì una breve esperienza parrocchiale in provincia, nella parrocchia di Olkusz, e poi, nel 1440, tornò a Cracovia come professore universitario. In seguito fu precettore dei principi della casa reale polacca. Nel corso della sua vita compì vari pellegrinaggi, più lungo è quello in Terrasanta, compiuto a piedi fin dov’era possibile, poi fu pellegrino a Roma per quattro volte, sempre a piedi, andata e ritorno. Umile camminatore e compagno di viandanti e di poveri, Giovanni divenne anche il consigliere e il sostenitore dei suoi concittadini più indifesi e soli. Autorevole maestro quando sedeva in cattedra, gli si attribuiscono anche commenti alla Bibbia e a san Tommaso. Morì a Cracovia durante la Messa della vigilia di Natale del 1473. È stato canonizzato da Clemente XIII nel 1767. Altri Santi del giorno: S. Antonio de Sant’Ana Galvao, Sacerdote O.F.M., fondatore - SS. Teodulo, Saturnino e compagni, Martiri a Creta (sec. III)