sabato 30 giugno 2012

L'amore è come ... nei pensieri sparsi del 1 luglio 2012

PENSIERI SPARSI DEL 1 LUGLIO 2012

“L’amore è come il pane quotidiano…
…pane fatto giornalmente,
soffice e fragrante:
impastato con raffinatezza
e cotto a dovere.
Dino

MATILDE (1) racconto a puntate di Dino Secondo Barili

1 LUGLIO 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 1 luglio 2012 – domenica – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto a puntate –
“Le tre sorelle di Pavia del 1830” (1)
Finalmente Cispino poteva fare tutte le domande che desiderava… Ernesto, “il cantastorie” era il solo in grado di rispondere ad ogni domanda, raccontare le storie (dal lontano passato fino ai nostri giorni) che interessavano il “fiume di Pavia, il Ticino”… Tra le storie di cui Cispino era curioso c’era quella delle
Tre sorelle di Pavia del 1830
Si chiamavano Flavia, Giacomina e Filiberta. Tre sorelle, tre storie diverse, uniche, inconfondibili. La madre delle tre sorelle era Matilde e le aveva “cercate” proprio così. Nel 1830, Pavia, era una città di frontiera. La riva sinistra del fiume Ticino era “austriaca”… la riva destra apparteneva al Regno Sabaudo. Bastava attraversare il Ponte Coperto per respirare due tipi di “aria” …diverse. Anche le persone erano diverse… o meglio, si sentivano diverse, avevano modi di pensare diversi. Matilde (la madre delle “tre sorelle di Pavia”) era figlia di una ragazza pavese (tipica mentalità lombarda) e padre… della Lomellina, testa, modi di pensare, caparbietà anzi testardaggine… “piemontese”. Da una simile unione cosa poteva uscire? … un modo nuovo e diverso di pensare. Appunto!… “Le tre sorelle di Pavia”
Matilde, La madre delle tre sorelle…
Matilde aveva sedici anni quando rimase incinta per la prima volta di Flavia. Era il 1814 e Pavia era una piccola città di frontiera di quindicimila abitanti. La città pavese era un “intrigo” di spie e di spioni. Tutti spiavano e tutti erano spiati… Tutti avevano qualcuno a cui riferire… qualcosa. Anche Matilde era entrata in un “giro” del genere. Era il più facile… anzi, invitabile. Mentre molte sue coetanee facevano la sartina, Matilde aveva incontrato un giovanotto di nome Franz che l’aveva notata davanti alla Chiesa del Carmine. Con una scusa, il giovanotto le aveva chiesto una informazione… e “dall’informazione” si era passato a “discorsi” più interessanti… “Matilde, ti interessano i soldi?” – chiese Franz - La ragazza aveva risposto subito di si, un si convinto. Il bel giovanotto era passato alla proposta: “Tutte le mattine dovresti recarti sulla riva del Ticino, vicino al Ponte Coperto, dove attraccano le imbarcazioni che arrivano da Venezia. Dovresti guardare e contare quante imbarcazioni arrivano nel corso della mattinata. Ricordarti anche il numero delle persone che scendono a terra. Nel primo pomeriggio, mi raggiungi in un posto che ti dico io. Un posto ogni volta diverso di Pavia. La paga, per un simile servizio, è tre volte quella di una sarta affermata.” Matilde aveva sedici anni nel 1814, ma sapeva fare bene i conti. In casa sua, sua madre, non aveva mai visto tanto denaro in vita sua. Accettò. Non sapeva a quale avventura andava incontro… (il seguito… domani) (prima puntata) “Le tre sorelle di Pavia nel 1830” Buona giornata a tutti Dino

Oggi, Sant'Aronne

Oggi, Sant'Aronne
Ciao Dino, domani la chiesa commemora SANT’ARONNE, primo sommo sacerdote del popolo ebraico.................. Nato in Egitto, Aronne, era il primo dei figli maschi di Amram e Jochebed, della tribù di Levi; ed era fratello di Mosé. Il suo ministero fu strettamente legato a quello del fratello. Insieme a Mosè guidò gli ebrei fuori dall’Egitto nella peregrinazione verso la Terra Promessa. Con Mosè iniziò il ministero sacerdotale presso il popolo ebraico. Dio lo disegnò coadiutore di Mosè perchè la sua eloquenza supplisse alle carenze del fratello nell’esprimersi. La sua condotta durante la sua lunga vita non fu priva di debolezze ma, nonostante gli errori commessi, egli fu, comunque, sempre fedele al fratello e interprete della volontà di Dio. Aronne morì verso il termine dei quarant'anni durante i quali gli ebrei vagarono nel deserto in attesa di entrare nella Terra promessa e fu sepolto nel deserto. Il figlio Eleazaro gli successe nella carica di sommo sacerdote. Dalla sua discendenza nacque il precursore di Gesù, Giovanni Battista. (la Bibbia è l'unica fonte su di Lui)... Il nome Aronne di origine ebraica, significa "portatore di martiri",… ma forse potrebbe essere anche correlato al significato nella antica lingua egizia: Leone Guerriero".

La scatola dei bottoni... della nonna Stefanina

La scatola dei bottoni della nonna Stefanina
CiaoDino,….a dire il vero insieme alla scatola del cucito, dalla nonna Stefanina ho ereditato anche una scatola in latta, contente bottoni. Bottoni di tutte le fogge, dimensioni, e materiali, bellissimi e anche "bruttini". Bottoni staccati da paltò , giacche, camicie , vestiti, che la nonna conservava gelosamente, in attesa di riutilizzarli.......Per me, piccola,... questa era una scatola magica, ci passavo ore a selezionarli per forma, grandezza e colore....... Ad ogni bottone era legata una piccola storia, che la nonna mi raccontava,.... specie quelli in osso, staccati dalle federe di lino della sua dote, ormai in disuso. Il lino è stato fatto a telaio da lei e i bottoni, ...."già riutilizzati dal corredo della mia bisnonna"...... Ora........li custodisco io nella scatola,....... e nella scatola dei ricordi di questo Blog........Vice

PENSIERI SPARSI DEL 30 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 30 GIUGNO 2012

“Il tempo è come il denaro…
 va “speso” bene”
Dino

venerdì 29 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 30 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 30 GIUGNO 2012

“Troppe persone sanno “dire”…
ma non sanno “fare”.
(sarebbe meglio
che sapessero “dire” qualcosa in meno…
e “fare”… qualcosa in più)”
Dino

INTRIGO A PAVIA (1)

30 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 30 giugno 2012 – sabato – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Da Cispino …a Ernesto” (1)
Ernesto si guardò intorno. L’acqua del fiume “borbottava limacciosa”. La violenza dell’acqua aveva sradicato piante ed arbusti e li trascinava a valle. “Anche per gli uomini succede la stessa cosa…” – pensò Ernesto – “Quando arriva il temporale (guerre, pestilenze, terremoti)…le situazioni cambiano, le vite prendono un’altra strada. Inutile chiedersi il perché… E’ così. Così è la vita.” Ernesto osservò lo svolgimento intero della “burrasca metereologica”. Fece le sue considerazioni e convenne che “riflettere” … fa sempre bene. Oltre tutto, Ernesto, era un “cantastorie”… uno di quelli che non hanno età. Ernesto era così duemila prima di Cristo ed è così duemila anni dopo Cristo. Il “cantastorie” è una figura “senza tempo”… perché l’uomo e la donna non sono mai cambiati… così erano… e così sono rimasti, con pregi e difetti, vizi e virtù. Le acque del fiume Ticino erano ritornate calme. Il temporale era passato. Ernesto si sedette sulla riva del fiume e osservò le barche che avevano ripreso il loro continuo “andare e venire”. In quell’istante comparve Cispino, il Mago dei Ricordi di Pavia. Era tanto tempo che desiderava incontrare Ernesto, ma non ci era mai riuscito. Ora, era arrivata l’occasione giusta. Finalmente Cispino poteva fare tutte le domande che desiderava… Ernesto, “il cantastorie” era il solo in grado di rispondere ad ogni domanda, raccontare le storie (dal lontano passato fino ai nostri giorni) che interessavano il “fiume di Pavia, il Ticino”… Tra le storie di cui Cispino era curioso c’era quella delle
Tre sorelle di Pavia del 1830
Si chiamavano Flavia, Giacomina e Filiberta. Tre sorelle tra storie diverse, uniche, inconfondibili. La madre delle tre sorelle era Matilde e le aveva “cercate” proprio così. Nel 1830 Pavia era una città di frontiera. La riva sinistra del fiume Ticino era “austriaca”… la riva destra apparteneva al Regno Sabaudo. Bastava attraversare il Ponte Coperto per respirare due tipi di “aria” …diverse. Anche le persone erano diverse… o meglio, si sentivano diverse, avevano modi di pensare diversi. Matilde (la madre delle “tre sorelle di Pavia”) era figlia di una ragazza pavese (tipica mentalità lombarda) e padre… della Lomellina, testa, modi di pensare, caparbietà anzi testardaggine… piemontese. Da una simile unione cosa poteva uscire? … un modo nuovo e diverso di pensare. Appunto!… “Le tre sorelle di Pavia” (il seguito… domani) (prima puntata) “Cispino e Ernesto” Buona giornata a tutti Dino

IL SANTO DEL GIORNO

IL SANTO DEL GIORNO
Ciao Dino, ….domani, la ricorrenza dei PRIMI MARTIRI DELLA CHIESA ROMANA, commemora i santi rimasti senza nome, i quali morirono atrocemente a causa della persecuzione scatenata dall'imperatore Nerone, avvenuta in seguito all’incendio di Roma, scoppiato nella notte del 18 Luglio del 64…. In quei tempi viveva pacificamente a Roma la prima comunità cristiana, su cui giravano numerose calunnie; i pagani romani davano a loro la colpa di qualunque calamità o incidente potesse succedere nell’Urbe. Dopo il grande incendio, girarono voci su un coinvolgimento di Nerone, ma l’imperatore sapeva bene che per liberarsi di ogni sospetto bastava puntare il dito contro i cristiani. Al grido di: “i cristiani ai leoni”, Nerone condannò migliaia di discepoli di Cristo a tremendi supplizi. Le maggior parte delle esecuzioni, stando al racconto di Papa Clemente, avvenivano presso i giardini vaticani, messi a disposizione per questo scopo dal crudele Nerone. . Anche lo storico romano Tacito nei suoi Annali dice che, alcuni fedeli vennero cosparsi di pece, incendiati ed usati come fiaccole umane; altri invece, vennero vestiti di pelli animali e gettati nelle arene, dove venivano sbranati dalle belve feroci. Queste atrocità provocarono nei romani un sentimento di pietà inaspettato, alcuni ... arrivarono a protestare; riconoscendo che questi atti, non erano per il bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di un individuo, Nerone. La persecuzione non si arrestò a quella fatale estate del 64, ma si prolungò fino al 67.

giovedì 28 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 29 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 28 GIUGNO 2012

“Oggi,
alla grande e complessa preparazione (mentale) …
dei ragazzi e delle ragazze,
bisognerebbe far seguire,
anche, un’adeguata capacità (manuale)”
Dino

INTRIGO A PAVIA (29)

29 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 29 giugno 2012 – venerdì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (29)
Ernesto cercò di “alleggerire il discorso” e disse... “Ogni manifestazione della natura ha i suoi lati positivi e negativi. La natura sa il fatto suo, con le sue regole ben precise. Prendiamo, per esempio, il fiume Ticino. Quando c’è il temporale è uno spettacolo da non perdere. Oltre ai colori che sono inimmaginabili e imperdibili, fa impressione il modo in cui la natura (le piante, i boschi, l’acqua del fiume, la stessa sabbia sulla riva) si preparano all’evento… Tutti aspettano qualcosa… nessuno sa cosa… ma qualcosa. Le piante e gli arbusti sembra abbiano più sete del solito… sete di vita, sete di novità. La corrente del fiume si muove in attesa di nuove occasioni. La sabbia della riva, invece, sa che dopo il temporale… nulla sarà più come prima. Il temporale è come “la parabola della vita” … Nessuno conosce la “verità”… del giorno dopo… Il fascino del dopo è, di per sé stesso, evento… un fatto nuovo.” Ernesto udì in lontananza un tuono… era il primo segnale che qualcosa stava per accadere. Alboino si ritirò nel suo carro coperto da un grande telone colorato rosso e blu. (era il giorno 28 giugno del 572 della nostra Era). Ogni persona ha il suo rifugio (predestinato). Il luogo del suo “romitaggio”… come diceva il poeta. Perché, i temporali, arrivano… passano… e lasciano il segno. Ernesto si guardò intorno. L’acqua del fiume “borbottava limacciosa”. La violenza dell’acqua aveva sradicato piante ed arbusti e li trascinava a valle. “Anche per gli uomini succede la stessa cosa…” – pensò Ernesto – “Quando arriva il temporale (guerre, pestilenze, terremoti)…le situazioni cambiano, le vite prendono un’altra strada. Inutile chiedersi il perché… E’ così. Così è la vita.” Ernesto osservò lo svolgimento intero della “burrasca metereologica”. Fece le sue considerazioni e convenne che “riflettere” … fa sempre bene. Oltre tutto, Ernesto, era un “cantastorie”… uno di quelli che non hanno età. Ernesto era così duemila prima di Cristo ed è così duemila anni dopo Cristo. Il “cantastorie” è una figura “senza tempo”… perché l’uomo e la donna non sono mai cambiati… così erano… e così sono rimasti, con pregi e difetti, vizi e virtù. Le acque del fiume Ticino erano ritornate calme. Il temporale era passato. Ernesto si sedette sulla riva del fiume e osservò le barche che avevano ripreso il loro continuo “andare e venire”. In quell’istante comparve Cispino, il Mago dei Ricordi di Pavia. Era tento tempo che desiderava incontrare Ernesto, ma non ci era mai riuscito. Ora, era arrivata l’occasione giusta. Finalmente Cispino poteva fare tutte le domande che desiderava… Ernesto, “il cantastorie” era il solo in grado di rispondere ad ogni domanda, raccontare le storie (dal lontano passato fino ai nostri giorni) che interessavano il “fiume di Pavia, il Ticino”… (il seguito… domani) (ventinovesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

OGGI, SAN PIETRO E PAOLO

OGGI, SAN PIETRO E PAOLO
di vice450
Ciao Dino, domani la Chiesa commemora la solennità liturgia degli APOSTOLI PIETRO E PAOLO Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo…………...... “SAN PIETRO” Nato in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea, e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Fece parte di una cerchia ristretta (insieme a Giovanni e Giacomo) dei tre che, assistettero alla trasfigurazione e all'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi. Unico, insieme al cosiddetto “discepolo prediletto", a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Dopo la crocifissione e la successiva resurrezione di Gesù, Pietro venne nominato dallo stesso maestro capo dei dodici apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa Cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Entrò in disaccordo con Paolo di Tarso riguardo ad alcune questioni riguardanti giudei e pagani, risolte comunque durante il primo concilio di Gerusalemme. Secondo la tradizione, divenne primo vescovo di Antiochia di Siria per circa 30 anni, continuò la sua predicazione fino a Roma dove morì fra il 64 e il 67, durante le persecuzioni anti-cristiane ordinate da Nerone



“SAN PAOLO”…………………………
Paolo era un ebreo ellenizzato, godeva della cittadinanza romana. Non conobbe direttamente Gesù, ma, come tanti connazionali, avversava la neo-istituita Chiesa, arrivando a perseguitarla direttamente. Sempre secondo la narrazione biblica Paolo si convertì al cristianesimo mentre, recandosi da Gerusalemme a Damasco, per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce del Signore che gli diceva: "Paolo, Paolo, perché mi perseguiti?". Reso cieco da quella luce divina, Paolo vagò per tre giorni a Damasco, dove fu poi guarito dal capo della piccola comunità cristiana di quella città. L'episodio, noto come "Conversione di Paolo” ", diede l'inizio all'opera di evangelizzazione di Paolo. Come gli altri primi missionari cristiani, rivolse inizialmente la sua predicazione agli Ebrei, ma in seguito si dedicò prevalentemente ai “Gentili”. I territori da lui toccati nella predicazione itinerante furono in principio l'Arabia, quindi soprattutto la Grecia e l’Asia minore. Il successo di questa predicazione lo spinse a scontrarsi con alcuni cristiani di origine ebraica, che volevano imporre ai pagani convertiti l'osservanza dell'intera legge religiosa ebraica. Fu fatto imprigionare dagli Ebrei a Gerusalemme con l'accusa di turbare l'ordine pubblico. Appellatosi al giudizio dell'imperatore, come era suo diritto, in quanto cittadino romano, Paolo fu condotto a Roma, dove fu costretto per alcuni anni agli arresti domiciliari, riuscendo però a continuare la sua predicazione. Morì vittima della persecuzione di Nerone, decapitato probabilmente tra il 64 e il 67.

mercoledì 27 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 28 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 28 GIUGNO 2012

“La miglior preparazione ai cambiamenti
è quella di…
essere preparati.
(mai dare per scontato…nulla)”
Dino

INTRIGO A PAVIA (28)

28 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 28 giugno 2012 – giovedì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (28)
Rosmunda non gradì l’opinione di Alboino, suo marito. Anzi, si arrabbiò. Lei stessa era il tipo di donna che desiderava essere “omaggiata” con regali. Non era mai contenta, e voleva la “contropartita” per ogni sua azione… piccola o grande… Per non parlare delle ricorrenze tradizionali… (quelle erano una “tragedia nella tragedia”… prima, durante e dopo). Alboino aveva ben altro nella testa… Pensava al Regno, pensava a ciò che avrebbe fatto e come avrebbe agito. Rosmuna, incollerita, non aprì più bocca… Si allontanò imprecando. Quando veniva contraddetta nelle sue opinioni… il suo viso parlava per lei… di rabbia… di rabbia mal repressa. Ernesto cercò di …”parlare d’altro”. Ma, ormai, l’incantesimo del dialogo era finito, cessato… In quel momento alcune nuvole riempirono il cielo… Nuvole nere che si ingrossavano velocemente… da monte verso valle. Era un temporale di quelli da mettere i brividi. Anche Alboino si rese conto che poteva essere pericoloso…Ernesto cercò di “alleggerire il discorso” e disse... “Ogni manifestazione della natura ha i suoi lati positivi e negativi. La natura sa il fatto suo, con le sue regole ben precise. Prendiamo, per esempio, il fiume Ticino. Quando c’è il temporale è uno spettacolo da non perdere. Oltre ai colori che sono inimmaginabili e imperdibili, fa impressione il modo in cui la natura (le piante, i boschi, l’acqua del fiume, la stessa sabbia sulla riva) si preparano all’evento… Tutti aspettano qualcosa… nessuno sa cosa… ma qualcosa. Le piante e gli arbusti sembra abbiano più sete del solito… sete di vita, sete di novità. La corrente del fiume si muove in attesa di nuove occasioni. La sabbia della riva, invece, sa che dopo il temporale… nulla sarà più come prima. Il temporale è come “la parabola della vita” … Nessuno conosce la “verità”… del giorno dopo… Il fascino del dopo è, di per sé stesso, evento… fatto nuovo.” Ernesto udì in lontananza un tuono… era il primo segnale che qualcosa stava per accadere. Alboino si ritirò nel suo carro coperto da un grande telone colorato rosso e blu. Ogni persona ha il suo rifugio (predestinato). Il luogo del suo “romitaggio”… come diceva il poeta. Perché, i temporali, arrivano… passano… e lasciano il segno. (il seguito… domani) (ventottesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

OGGI, SANT'IRENEO

OGGI, SANT'IRENEO
Ciao Dino, domani la chiesa, commemora SANT'IRENEO Vescovo........IRENEO, nato a Smirne in Asia Minore, cresciuto in una famiglia cristiana, ricevette una buona formazione, religiosa, filosofica e teologica. Lasciata l'Asia Minore, Ireneo si trasferì nelle Gallie. Fu vescovo della città di Lione dal 177, in seguito alla morte, per martirio, sotto Marco Aurelio, del primo vescovo della città san Pontino, insieme ad altri 47 martiri. Fu inviato a Roma per dirimere questioni di ordine dottrinale. A Roma Ireneo fece onore al suo nome, suggerendo moderazione a papa Vittore, consigliandogli rispettosamente di non scomunicare le Chiese dell'Asia che non volevano celebrare la Pasqua nella stessa data delle altre comunità cristiane. Con gli stessi intenti pacifici, si adoperò presso i vescovi delle altre comunità cristiane per il trionfo della concordia e dell'unità. E' l’ultimo uomo apostolico, in quanto è vissuto nell’ambiente degli apostoli; ha dato inizio alla teologia in quanto uomo della Tradizione e della Scrittura. Secondo la tradizione della Chiesa fu martire a sua volta, anche se scarse sono le notizie storiche sulla morte. Venne sepolto nella chiesa di San Giovanni, che più tardi venne chiamata di Sant'Ireneo. La sua tomba e i suoi resti vennero distrutti nel 1562 dagli Ugonotti durante le guerre di religione. Il nome Ireneo, di origine greca, significa: pace, pacifico

PENSIERI SPARSI DEL 27 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 27 GIUGNO 2012

“Se il grande poeta tedesco Goethe scrisse:
“Nessun essere può dissolversi nel nulla.
L’essere è eterno” …
Penso, sia il caso di pensarci
e prenderlo sul serio…
anche nel mondo dei Blog”
Dino

martedì 26 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 27 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 27 GIUGNO 2012

“Avere un Blog è come avere
“una casa… al centro
di una piazza di paese”

Una casa …aperta…
senza porta d’ingresso,
senza infissi alle finestre…

Tutti gli Internauti
possono entrare,
vedere, lasciare commenti,
toccare, pensare, giudicare…
approvare…
(leggere ciò che è stato scritto)
…oppure no”
Dino

INTRIGO A PAVIA (27)

27 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 27 giugno 2012 – mercoledì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (27)
Alboino si ricordò della prima volta in cui si rese conto di essersi innamorato di Rosmunda. Era sulle rive del Danubio in un momento di sosta. Pavia era ancora lontana. Gli prese una certa voglia… “Rosmunda perché non andiamo a fare una bella passeggiata nel bosco? Il Ticino è come il Danubio… Ricordi il giorno in cui…” – Non L’avesse mai fatto. Rosmunda reagì irritata. “Alboino non cominciare a fare il romantico… Sono passati (e lontani) i tempi di quei primi abbagli amorosi. Tu non sei più il bel giovanotto preso dalla mania di arrivare in vetta… ed io non sono più l’improvvida giovincella illusa e pronta ad illudersi tra le tue braccia. Tu sei uomo, padre di giovanotti ben piantati, ed io sono madre con responsabilità. E poi, se vuoi proprio saperlo, i veri uomini “inondano di regali “ le loro donne… non come te che sei tirchio assai… Ogni tanto vado in città, in Pavia, e vedo le donne pavesi… truccate, ingioiellate, vestite all’ultima moda. L’altro giorno una nobildonna pavese diceva all’amica: “Ti piace il mio nuovo, ultimo abito? E’ il regalo di compleanno di mio marito… Sai, Lui, ama fare regali ad ogni occasione.” Visto, caro Alboino come sono fatti i veri uomini?” – Alboino incassò il colpo. Per un poco fece silenzio, poi sbottò risentito. “Cara Rosmunda, non sono i regali che accedono le passioni… (soprattutto quando i regali vengono sollecitati e imposti). E’ il corpo della donna (al naturale) che deve sollecitare accesi pensieri… Un corpo di donna coperto di “chincaglieria” è solo un albero… che ha bisogno del vento … per fare rumore! Del resto, le donne usano il “ricatto dei regali” per dimostrare il loro potere di “dominare” il proprio uomo, di tenerlo soggiogato, di farlo sentire “regalo-dipendente”. La donna non si accontenta del regalo (qualunque sia il suo valore) è solo il termometro per misurare il “proprio” potere (della donna) sull’uomo… E’ noto che nessun regalo ha mai soddisfatto veramente e pienamente una donna. Una persona non può essere soddisfatta e contenta se, lei stessa, non è in grado di esserlo” – Rosmunda non gradì l’opinione di Alboino, suo marito. Anzi, si arrabbiò. Lei stessa era il tipo di donna che desiderava essere “omaggiata” con regali, lei stessa voleva la “contropartita” per ogni sua azione… piccola o grande. Alboino aveva ben altro nella testa… Pensava al Regno, pensava a ciò che avrebbe fatto e come avrebbe agito. Rosmuna, incollerita, non aprì più bocca… e sparì. Solo il suo viso parlava per lei… di rabbia… di rabbia repressa. Ernesto cercò di …”parlare d’altro”. Ma, ormai, l’incantesimo era terminato… In quel momento alcune nuvole riempirono il cielo… Nuvole nere che si ingrossavano velocemente. Era un temporale. Anche Alboino si rese conto che poteva essere pericoloso… Ma anche il temporale ha i suoi lati positivi… (oltre a quelli negativi).  (il seguito… domani) (ventottesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

OGGI, SAN CIRILLO

OGGI, SAN CIRILLO
Ciao Dino, domani è SAN CIRILLO, vescovo di Alessandria………….
Cirillo nacque a Teodosia D'Egitto nel 370,....Consacrato Vescovo e Patriarca di Alessandria, nel 412, acquistò molto più potere di quanto ne avesse il suo predecessore. Cirillo giunse a svolgere anche un ruolo dalla forte connotazione politica e sociale nell'Egitto greco-romano di quel tempo. Fronteggiò gli avversari del Cristianesimo. con la stessa determinazione con cui combattè le derive teologiche dentro la Chiesa stessa. Si oppose a Nestorio, e alla Chiesa di Costantinopoli. durante il Concilio di Efeso del 431, indetto dall'Imperatore di Costantinopoli, Cirillo, per contrastare le tesi di Nestorio che negava la maternità divina di Maria, sviluppò una teoria dell'Incarnazione che gli valse il titolo di doctor Incarnationis e che è considerata ancora valida dai teologi cristiani contemporanei. La sua morte è avvenuta ad Alessandria il 27 Giugno 444. Nel 1882 papa Leone XIII lo ha proclamato dottore della Chiesa. E' venerato dalla Chiesa cattolica e dalle chiese ortodosse. Il nome Cirillo, di origine greca significa: che ha forza, signore

PENSIERI SPARSI DEL 26 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 26 GIUGNO 2012

“Avere un Blog è come avere una
“famiglia in piazza”…
(un’antica piazza di paese… di una volta)
fatta di persone vere, reali,
alle quali confidi pensieri, opinioni ed emozioni…
in assoluta libertà… e piacere”
Dino

lunedì 25 giugno 2012

Pensieri sparsi del 26 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 26 GIUGNO 2012

“Per un uomo
(e una donna)
mentalmente libero…
non ci sono prigioni…
non ci sono catene…
Liberi si è …
e liberi si rimane sempre.
Dino

INTRIGO A PAVIA (26)

26 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 26 giugno 2012 – martedì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (26)
Alboino si inalberò. “Non mi sembra una cosa giusta che la donna abbia (e debba avere) una superiorità tale da annientare un uomo.” – “Non farti meraviglie” – proseguì Rosmunda – “Anche il più potente degli uomini non riesce a resistere al fascino della donna. E dico…fascino… non sesso. Perché, se ci mettiamo anche il sesso … addio uomo!” – Ernesto intervenne – “Chiedo scusa, ma devo dire la mia. Rosmunda ha ragione. L’uomo non ha armi per competere con la donna. L’uomo è attratto dalla donna… perché la natura ha voluto così. Ma, la donna, deve stare attenta a ciò che fa. In genere quando un uomo finisce soggiogato dal fascino femminile… diventa spesso lo “zimbello” della donna stessa di cui è innamorato. Se una donna è furba…apprezza, esalta, sostiene il valore del “suo uomo” (non gli fa fare la parte del cretino o del rincitrullito)… Non fa la smorfiosa tutte le volte che l’uomo la guarda e la desidera. Non fa pesare il sesso… come “oggetto” di ricatto (“io, donna, so che a te, uomo, piace ciò… e quindi ti faccio soffrire e… non te “la” faccio neppure vedere”). Del resto è cosa nota (documentata dalla storia) che sono sempre le donne che chiedono “contropartite” in cambio di fascino e sesso… Arriva, però, il momento in cui … l’uomo si “sveglia”, prende coscienza del proprio stato e “fugge dalla ragnatela”. Solo allora le donna si accorge che quando si tira troppo la corda … si rimane con la corda tra le mani… ma è troppo tardi. Ciò che ha avuto termine … non può più essere ricostruito. E’ altrettanto noto che in molti casi…all’origine delle depressioni di una donna ci sta una errata gestione della propria femminilità.” Alboino, Rosmunda e Ernesto tacquero…I tre si abbandonarono ai propri pensieri lasciandosi cullare… sulle ali del vento, trasportati dai ricordi e da improvvisi desideri. Alboino si ricordò della prima volta in cui si rese conto di essersi innamorato di Rosmunda. Era sulle rive del Danubio in un momento di sosta. Gli prese una certa voglia. “Rosmunda perché non andiamo a fare una bella passeggiata nel bosco? Il Ticino è come il Danubio. Ricordi il giorno in cui…” – Non L’avesse mai fatto. Rosmunda reagì irritata. “Alboino non cominciare a fare il romantico… Sono passati (e lontani) i tempi di quei primi abbagli amorosi. Tu non sei più il bel giovanotto preso dalla mania di arrivare in vetta… ed io non sono più l’improvvida giovincella illusa e pronta ad illudersi tra le tue braccia. Tu sei uomo, padre di giovanotti ben piantati, ed io sono madre con responsabilità. E poi, se vuoi proprio saperlo, i veri uomini “inondano di regali “ le loro donne… non come te che sei tirchio assai… Ogni tanto vado in città, in Pavia, e vedo le donne pavesi… truccate, ingioiellate, vestite all’ultima moda. L’altro giorno una nobildonna pavese diceva all’amica: “Ti piace il mio ultimo abito? E’ il regalo di compleanno di mio marito… Sai, Lui, ama fare regali ad ogni occasione.” Visto, caro Alboino come sono fatti i veri uomini?” – Alboino incassò il colpo. Per un poco fece silenzio, poi sbottò risentito. “Cara Rosmunda, non sono i regali che accedono le passioni… (soprattutto quando i regali vengono sollecitati e imposti). E’ il corpo della donna (al naturale) che deve sollecitare accesi pensieri… Un corpo di donna coperto di chincaglieria è solo un albero che ha bisogno del vento … per fare rumore!” (il seguito… domani) (ventiseisesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

oggi, san vigilio

oggi, san vigilio
Ciao Dino, domani è SAN VIGILIO, Vescovo…………………………Vigilio nacque in Trentino da famiglia di origine romana. Nella seconda metà del IV secolo, venne consacrato terzo Vescovo di Trento, da Sant'Ambrogio, Vescovo di Milano. Nella sua diocesi, che comprendeva la zona del lago di Garda e la circostante regione montana, si annidava ancora un Paganesimo rustico e feroce. Fu compito e merito di San Vigilio portare lentamente e faticosamente la fede nelle valli del Trentino. Nella sua difficile opera missionaria, il Vescovo Ambrogio le affidò i missionari Sisino, Martirio e Alessandro, per aiutarlo nella predicazione. San Vigilio affidò a loro l’ evangelizzazione della parte occidentale della diocesi costituita dall'Anaunia, e li vennero martirizzati poco dopo dalle popolazioni pagane. Il Vescovo Vigilio si recò egli stesso a predicare nella valle, e invocando l'intercessione dei tre Martiri, riuscì a convertirne gli abitanti. Il luogo, da allora, prese il nome di « Valle del Sole ». Ma i pagani, non erano ancora vinti. San Vigilio si spinse nel territorio montano per mettere fine ai riti superstiziosi che vi si praticavano. Fu ucciso dai pagani a colpi di pietre, nel 405. Le sue reliquie furono riportate a Trento, e su quelle venne costruita la bellissima cattedrale della città. E' venerato come martire della fede e santo dalla Chiesa Cattolica .Il nome Vigilio è di origine latina, deriva da Vigilius e significa: vigile, che veglia.

PENSIERI SPARSI DEL 25 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 25 GIUGNO 2012

“Basta un niente …
per trasformare “il niente”
in qualcosa di straordinario”
Dino

domenica 24 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 25 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 25 GIUGNO 2012

“Si può essere felici in una catapecchia…
e infelici in una reggia”
Dino

INTRIGO A PAVIA (25)

25 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 25 giugno 2012 – lunedì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (25)
Alboino si sentì abbattuto, ma non si perse d’animo. L’argomento era di suo interesse e voleva continuarlo. Chiamò Rosmunda… ma la donna non rispose. Chiamò altre due volte … a voce sempre più alta. Finalmente Rosmunda si fece viva. “Che cosa hai da urlare? Possibile che non sai fare un passo da solo senza avere dietro… la “balia” a tua disposizione. Se al mondo ci fossero stati solo uomini, a quest’ora, il mondo, sarebbe già finito… defunto, “chiuso per ferie illimitate”. Allora, cosa volevi dirmi?” – Alboino parlò. “Ernesto, qui presente, mi stava dicendo che anche tra 1640, cioè nel 2012, (a Pavia… e non solo) gli uomini “hanno paura delle donne” e preferiscono dedicarsi ad altre attività, prima di imbarcarsi in una discussione con esse. Cosa ne dici?” – “Ne sono certa! Voi uomini, siete uomini, perché ci siamo noi donne… Siamo noi donne che vi fanno “trottare”, correre, sognare, sospirare e… soffrire. Quando una donna vuole… può far diventare un uomo un pappamolla … un cagnolino (per non dir di peggio). Perciò, io Rosmunda, sono del parere che l’uomo deve fare ciò che vuole la donna e basta … E lo dico… per il loro bene” (il bene degli uomini)…” Alboino si inalberò. “Non mi sembra una cosa giusta che la donna abbia (e debba avere) una superiorità tale da annientare un uomo.” – “Non farti meraviglie” – proseguì Rosmunda – “Anche il più potente degli uomini non riesce a resistere al fascino della donna. E dico…fascino… non sesso. Perché, se ci mettiamo anche il sesso … addio uomo!” – Ernesto intervenne – “Chiedo scusa, ma devo dire la mia. Rosmunda ha ragione. L’uomo non ha armi per competere con la donna. L’uomo è attratto dalla donna… perché la natura ha voluto così. Ma, la donna, deve stare attenta a ciò che fa. In genere quando un uomo finisce soggiogato dal fascino femminile… diventa spesso lo “zimbello” della donna stessa di cui è innamorato. Se una donna è furba…apprezza, esalta, sostiene il valore del “suo uomo” (non gli fa fare la parte del cretino o del rincitrullito)… Non fa la smorfiosa tutte le volte che l’uomo la guarda e la desidera. Non fa pesare il sesso… come “oggetto” di ricatto (“io, donna, so che a te, uomo, piace ciò… e quindi ti faccio soffrire e… non te “la” faccio neppure vedere”). Del resto è cosa nota (documentata dalla storia) che sono sempre le donne che chiedono “contropartite” in cambio di fascino e sesso… Arriva, però, il momento in cui … l’uomo si “sveglia”, prende coscienza del proprio stato e “fugge dalla ragnatela”. Solo allora le donna si accorge che quando si tira troppo la corda … si rimane con la corda tra le mani… ma è troppo tardi. Ciò che ha avuto termine … non può più essere ricostruito. E’ altrettanto noto che in molti casi…all’origine delle depressioni di una donna ci sta una errata gestione della propria femminilità.” (il seguito… domani) (venticinquesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

OGGI, SAN GUGLIELMO

OGGI, SAN GUGLIELMO
Ciao Dino domani la chiesa commemora san GUGLIELMO. Abate del XII secolo.



Guglielmo di Montevergine nacque a Vercelli nel 1085, da nobile famiglia.



A quindici anni, già vestito da monaco intraprende, a piedi scalzi, come pellegrino, il viaggio a San Giacomo di Compostela, camminando per mesi e mesi. Tornato poi in Italia, non resta a lungo fermo e in solitudine e in penitenza va a Roma poi in Puglia, vuole recarsi in Terrasanta. In Puglia viene dapprima dissuaso da San Giovanni da Matera, incontrato a Ginosa e poi da alcuni rapinatori presso Oria che lo picchiano selvaggiamente perché delusi delle sue tasche vuote. Dopo indecisioni e prove, va a stabilirsi a Montevergine, a 1500 metri , nel gruppo appenninico del Partenio, presso Avellino, vivendo un anno in solitudine e in mortificazione. Poi, attratti dalla vita eremita, arrivarono uomini e alcuni sacerdoti, San Guglielmo,per loro fonda la Congregazione Benedettina di Montevergine, diventandone l'Abate. Per il servizio della comunità sorse la chiesa dedicata alla Madonna, consacrata nel 1124. Ai suoi compagni San Guglielmo detta una Regola di lavoro e di preghiera, di penitenza e di carità, di digiuno e di solitudine, che riprendeva la Regola di San Benedetto. Nel 1128 il Santo lascia la comunità per seguire la sua missione di fondatore. Dette il via a numerosi altri monasteri maschili e femminili, aiutato da cinque confratelli e supportato dalla generosità del Re Ruggero di Napoli. Morente torna a Montevergine per salutare i compagni ma neanche allora si ferma,prosegue il viaggio per visitare e benedire i suoi monasteri, per poi morire nel monastero del Goleto il 25 giugno 1142. Nella sua comunità viene presto venerato come santo e nel 1785 esteso a tutta la chiesa. Nel 1942 il Papa Pio XII ha proclamato San Guglielmo di Montevergine patrono primario dell'Irpinia

PENSIERI SPARSI DEL 24 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 24 GIUGNO 2012

“La felicità non dipende dal luogo
dove stai…
dal luogo dove sei stato…
oppure da quello dove vorresti andare.
Dipende
dal come sei…
e da come vedi il mondo e la vita”
Dino

sabato 23 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 24 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 24 GIUGNO 2012

“Meglio essere un visionario…
che un individuo
che conta i minuti che formano un’ora…
e la somma dei minuti
che formano le 24 ore della giornata”
Dino

OGGI, SAN GIOVANNI BATTISTA

OGGI, SAN GIOVANNI BATTISTA
Ciao Dino,...domani la chiesa celebra la solennità della natività di SAN GIOVANNI BATTISTA precursore di Gesù.



Giovanni Battista è l'unico tra i Santi del calendario che si celebra la solennità della nascita, riserbando il giorno 29 agosto, alla memoria della sua morte.

Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta, cugina di Maria, e fu generato quando i genitori erano in tarda età.

La sua nascita fu annunciata dallo stesso arcangelo Gabriele che diede l'annuncio a Maria. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l'arrivo ancor prima che questi nascesse, Giovanni è ricordato come "il più grande dei profeti".

Giovanni è il precursore di Gesù, con le parole e con la vita. Annunzia la venuta di Gesù, grida agli uomini di essere retti per ricevere degnamente il figlio di Dio.

Giovanni ancora fanciullo si ritira nel deserto. Si nutre di lacustre e di miele selvatico: Predica penitenza, e la fama del nuovo profeta si allarga nel paese. “Veniva a lui tutta la Giudea e tutti quelli di Gerusalemme” dice il Vangelo,….”e si facevano battezzare da lui nel Giordano”.

Sulle rive del Giordano, incontra Gesù, ancora sconosciuto, lo battezza. Il Battista sospende la sua opera di battezzatore e dice rivolto al giovane "Chi è che viene a me?". Giovanni Battista ha conosciuto nel figlio putativo del falegname, il figlio di Dio.

Giovanni Battista ha discepoli che lo seguono e gli chiedono se è lui il Cristo.........Risponde che non è il Cristo,.. non è Elia e non è il Profeta. Io sono la voce di colui che grida " Raddrizzate nel deserto le vie del signore"... E alludendo a Gesù che già si affaccia alla vita pubblica, dice ancora "Io battezzo con l'acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete e che viene dopo di me, e al quale non sono degno di sciogliere i lacci dei calzari". Poi indicando ai discepoli più vicini al giovane falegname precisa "Ecco l'agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo" e ancora con umiltà " Occorre ch'Egli cresca e io diminuisca". Queste parole meritano la degna risposta di Gesù: "In verità vi dico: tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni Battista". A Giovanni la rettitudine costa alla fine la testa. Il Re Erode vive in concubinaggio con la moglie del fratello, Erodiade. Giovanni Battista non può tacere davanti allo scandalo e grida al Re: “di dare cattivo esempio al suo popolo”. Il Re lo fa prima imprigionare, poi per compiacere alla figlia di Erodiade, Salomè, lo fa decapitare

INTRIGO A PAVIA (24)

24 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 24 giugno 2012 – domenica – 12.00
San Giovanni Battista
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (24)
“Molto spesso l’uomo e la donna sono fatti per non capirsi, per non comprendersi. Nel 2012, ci sono dei bei giovanotti, con una bella posizione, un bel lavoro, l’età giusta (30 – 35 anni), che non si sposano perché hanno paura della donna.” – “Paura della donna?” – chiese Alboino. Ernesto accennò ad un sospiro. “Paura! Paura, Caro Alboino. Il problema di questi giovanotti è che le donne “fanno quello che vogliono” …secondo i momenti. Se una cosa va bene a lei (alla donna)… va bene a tutto il mondo. Se non va bene… pianta “peste e corna” per dimostrare di avere sempre (e comunque) ragione. Il fatto è che, nel 2012, gli uomini hanno imparato a farsi da mangiare, fare il letto, tenere in ordine la casa, lavare i piatti, stirare le camicie, fare la spesa… decidere se andare al mare o in montagna, visitare un museo o assistere ad uno spettacolo teatrale… In queste condizioni, chi è quel giovanotto, che si avventura in una convivenza … con il rischio di uscire con le ossa rotte? Perché la fine di una convivenza è sempre un fatto traumatico… con ferite profonde…che (spesso) non si rimarginano. Ecco perché, nel 2012, molti giovanotti sui trent’anni… alla donna, preferiscono fare 70 - 80 chilometri al giorno in bicicletta … sotto il sole d’estate… e tornare a casa sudati e stanchi… ma senza interminabili discussioni.” Alboino si stupì. “Come,? Dopo 1640 anni gli uomini sono ancora “punto e a capo” con le donne?” – “Certo.” – continuò Ernesto – “E sarà ancora così tra altri 1640 anni. A vincere è e sarà… sempre la donna … e l’uomo dovrà adeguarsi … se vorrà sopravvivere.” Alboino si sentì abbattuto, ma non si perse d’animo. L’argomento era di suo interesse e voleva continuarlo. Chiamò Rosmunda… ma la donna non rispose. Chiamò altre due volte … a voce sempre più alta. Finalmente Rosmunda si fece viva. “Che cosa hai da urlare? Possibile che non sai fare un passo da solo senza avere dietro… la “balia” a tua disposizione. Se al mondo ci fossero stati solo uomini, a quest’ora, il mondo, sarebbe già finito… defunto, “chiuso per ferie illimitate”. Allora, cosa volevi dirmi?” – Alboino parlò. “Ernesto, qui presente, mi stava dicendo che anche tra 1640, cioè nel 2012, (a Pavia… e non solo) gli uomini “hanno paura delle donne” e preferiscono dedicarsi ad altre attività, prima di imbarcarsi in una discussione con essa. Cosa ne dici?” – “Ne sono certa! Voi uomini, siete uomini perché ci siamo noi donne… Siamo noi donne che vi fanno “trottare”, correre, sognare, sospirare e… soffrire. Quando una donna vuole… può far diventare un uomo … un cagnolino (per non dir di peggio). Perciò, io Rosmunda, sono del parere che l’uomo deve fare ciò che vuole la donna e basta … E lo dico… per il loro bene”…(il seguito… domani) (ventiquattresima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

PENSIERI SPARSI DEL 23 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 23 GIUGNO 2012

“La felicità è
(quasi sempre)
in rapporto…
a ciò che si è,
…non a ciò
che si ha”
Dino

venerdì 22 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 23 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 23 GIUGNO 2012

“Uno dei segreti fondamentali
per vivere felici
è quello di essere innamorati …
…della vita!”
Dino

INTRIGO A PAVIA (23)

23 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 23 giugno 2012 – sabato – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (23)
Alboino è stato un grande Re che ha guidato il suo popolo sulle rive del fiume Ticino e ha atteso tre anni prima di entrare in Pavia ed essere proclamato Re. Nel 2012, ci sono ancora persone che si chiedono cosa ci è stato a fare un Re sulle rive del Ticino (senza entrare in città). Per avere una risposta bisogna recarsi a Santa Sofia di Torre d’Isola, sedersi sulla riva del fiume e veder scorrere l’acqua… la corrente, il transito delle barche, le persone che, nei giorni d’estate, sono sbracate sulla sabbia… a prendere il sole. Solo stando seduti sulla riva del fiume si può capire perché, Alboino, ha deciso di entrare in Pavia … dopo tre anni. E poi, c’era Rosmunda, che da sola è stato uno dei più “difficili grattacapi” del Primo Re dei Longobardi. “In questo, Caro Alboino,” – disse Ernesto – “puoi fare buona compagnia (1640 anni dopo) a tanti mariti del 2012… Moltissimi uomini (sposati) nel 2012, cercano di capire le loro mogli… senza riuscirci. Sarà che la donna è complicata di per sé stessa… sarà che l’uomo ha poca pazienza… fatto sta che in tanti secoli, dopo l’inizio e fine di molti Regni e Regnanti… il vero problema è e resta sempre… l’uomo e la donna…” Alboino si mostrò pensieroso ed accennò ad una domanda. “Possibile che la donna sia, per l’uomo, un problema? Un problema… così difficile?” “Insolubile, vorrai dire.”- continuò Ernesto – “Molto spesso l’uomo e la donna sono fatti per non capirsi, per non comprendersi. Nel 2012, ci sono dei bei giovanotti, con una bella posizione, un bel lavoro, l’età giusta (30 – 35 anni), che non si sposano perché hanno paura della donna.” – “Paura della donna?” – chiese Alboino. Ernesto accennò ad un sospiro. “Paura! Paura, Caro Alboino. Il problema di questi giovanotti è che le donne “fanno quello che vogliono” …secondo i momenti. Se una cosa va bene a lei (alla donna)… va bene a tutto il mondo. Se non va bene… piantano “peste e corna” per dimostrare di avere sempre (e comunque) ragione. Il fatto è che, nel 2012, gli uomini hanno imparato a farsi da mangiare, fare il letto, tenere in ordine la casa, lavare i piatti, stirare le camicie, fare la spesa… decidere se andare al mare o in montagna, visitare un museo o assistere ad uno spettacolo teatrale… In queste condizioni, chi è quel giovanotto, che si avventura in una convivenza … con il rischio di uscire con le ossa rotte? Perché la fine di una convivenza è sempre un fatto traumatico… con ferite profonde…che (spesso) non si rimarginano. Ecco perché, nel 2012, molti giovanotti sui trent’anni… alla donna, preferiscono fare 70 - 80 chilometri al giorno in bicicletta … sotto il sole d’estate… e tornare a casa sudati e stanchi… ma senza interminabili discussioni. (il seguito… domani) (ventitreesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

OGGI, SAN LANFRANCO

OGGI,
SAN LANFRANCO
Ciao Dino, domani la chiesa celebra la memoria di SAN LANFRANCO Vescovo di Pavia.......
Lanfranco Beccari, nacque a Gropello nel 1124, da nobile famiglia. Fu consacrato Vescovo da Papa Alessandro III nel 1159. Figura ascetica di Vescovo amante della pace, sia quella delle armi, sia quella spirituale, tenace difensore dei diritti ecclesiastici, Lanfranco dovette lottare per mezzo secolo contro il potere civile, che in quel periodo andava affermandosi nelle città padane. Per vivere in pace , ma una pace puramente egoistica , il Vescovo Lanfranco avrebbe dovuto piegarsi continuamente alle pretese delle autorità politiche, pretese che non di rado a quell'epoca trovarono i Vescovi, non soltanto consenzienti, ma addirittura conniventi. Non fu il caso del Vescovo Lanfranco. Egli ebbe un alto concetto della propria dignità e degli interessi spirituali e materiali del popolo cristiano. Per questo motivo fu costretto a lasciare Pavia e recarsi a Roma, dove trovò sostegno nel Papa.
Ritornato a Pavia, dopo un energico intervento del Papa, stanco di lottare, si ritirò nel monastero vallombrosano di S. Sepolcro, …ora Abbazia di San Lanfranco,….dove morí il 23 giugno del 1198. Il nome Lanfranco di origine longobardo-germanica significa: paese libero o libero nel paese.

giovedì 21 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 22 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 22 GIUGNO 2012

“I veri “Protagonisti della Storia”
 sono coloro
che
sanno vedere oltre… il momento immediato…
dare una speranza…
accendere una passione…
creare un sogno…
“appiccare… il fuoco nelle vene”
Dino