lunedì 31 ottobre 2016

1 novembre 2016

Miniracconto 18 OTTAVIA E LO SCENEGGIATORE Il motivo per cui parecchie persone sono insoddisfatte è dovuto al fatto che ci sono molte opportunità, ma nessuna si realizza. Una settimana fa è stato così anche per Ottavia, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. A volte non basta un bell’aspetto per vincere la sfida della vita. Ci vogliono anche (e soprattutto) le idee chiare. Ottavia aveva tutto, lavoro, casa, ottimo stipendio … ma non era soddisfatta sul piano sentimentale. Quando una persona ha tutto … ma non ha la “motivazione” principale della vita … è come se avesse nulla. Una settimana fa Ottavia ne parlò con la sua amica del cuore. “Armanda, ho la testa in confusione … mi sembra di essere sospesa tra la terra e il cielo” Armanda aveva capito tutto. Anche lei era passata da una simile esperienza. Intervenne immediatamente. “Ottavia non sei la sola in quelle condizioni. La decisione dipende da te. Vuoi un consiglio? Iscriviti ad un Corso di Teatro. Lì trovi la soluzione del tuo problema” Messa così sembra una cosa facile. Ottavia, però, era di quelle che non si faceva dire due volte la stessa cosa. Prese nota del suggerimento. Si informò sulle modalità per entrare in “quel mondo” e si trovò immediatamente a suo agio. La Segretaria del Corso era la Signora Evelina. Appena guardò Ottavia fece le sue riflessioni e le espresse liberamente. “Ottavia la vita è tutta un teatro … però se vuoi il mio consiglio tu non sei venuta qui per perdere tempo. Nel teatro c’è spazio per tutti, ma tu devi metterti in contatto con il Dott. Felice, lo sceneggiatore, colui che prepara le trame dello spettacolo. Se non sbaglio cerca la segretaria” Per Ottavia è stato come un campanello che si è messo a suonare nella sua testa. Quando Ottavia incontrò Il Dott. Felice rimase di stucco, allibita. Un cinquantenne così … non l’aveva mai visto … alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … uno sguardo che fulminava … quasi avesse occhi di fuoco. Ottavia non si rese neppure conto di ciò che le stava accadendo … si trovò tra le braccia del Dott. Felice … e il resto è diventato prima il soggetto di una commedia … poi di un film. E tutto questo nel giro di un paio di giorni. Perché ci sono strade e strade … quella dell’amore porta alla vetta. Miniracconto 18 di Dino Secondo Barili

domenica 30 ottobre 2016

31 ottobre 2016

Miniracconto 17 VALERIA E IL CAFFE’ AL BAR A volte un buon caffè al Bar è quello che ci vuole, “quello che Dio fece” come si diceva una volta. Giovedì della settimana scorsa ne sapeva qualcosa l’impiegata Valeria, trentanni, bellissima, alta, bionda, occhio azzurri e gambe da fine del mondo. Nonostante i suoi trentanni (di cui sei passati in ufficio) dalla vita aveva imparato molte cose. Per esempio. Non dare mai nulla per scontato … e non credere a tutto quello che dicono. Molte verità vengono volutamente nascoste e solo l’acume delle persone riesce a svelarle. Questo, però, non era il problema. Negli uffici, oggi, è complicato vivere. Basta un niente per scatenare ripicche di ogni genere. Ognuno si sente in diritto di far girare la ruota come meglio crede, secondo i propri desideri. Vuoi per un verso, vuoi per un altro, giovedì della settimana scorsa, Valeria aveva la mente incasinata ed aveva bisogno di un buon caffè. Decise di gustare il caffè nel solito Bar di Piazza della Vittoria a Pavia, ma non si immaginava di incontrarvi la propria Capo Ufficio, la Dott. Elena. Quando ci si incontra al Bar i ruoli rivestiti nel campo del lavoro contano … e come. Valeria pensò bene di offrire il caffè alla sua Capo Ufficio. La Dott. Elena non solo l’accettò, ma volle presentarle suo fratello, il Dott. Amleto, un fusto da fine del mondo. Da come si sono svolti i fatti sembrava fosse opera del Destino. Il Dott. Amleto, appena vide Valeria se ne innamorò. Non perse tempo. Le chiese subito se era disposta a seguirlo (come Segretaria … ma era una scusa) per un settimana a Vienna dove doveva partecipare ad un Congresso Scientifico. Cosa poteva fare la bellissima Valeria se non chiedere il permesso alla sua Capo Ufficio, la Dott. Elena? Concesso. … al Bar, nel giro di pochi minuti … per gustare un buon caffè. Miniracconto 17 di Dino Secondo Barili

sabato 29 ottobre 2016

30 ottobre 2016

Miniracconto 16 OTTAVIO E LA PRESIDENTE DEL CLUB Un anno fa il Dott. Ottavio commercialista con vasta clientela nel milanese ha compiuto cinquantanni e si è accorto improvvisamente di avere i capelli bianchi. Si è accorto anche che il tempo vissuto l’aveva speso nel lavoro per costruire un ufficio modello con venti efficientissime impiegate. I capelli bianchi, però, lo avevano mandato in crisi. Quella stessa mattina ne parlò con il suo collega Amedeo, Commercialista di successo pure lui. L’amico cercò di aiutarlo. “Ottavio, non fartene un problema … gli anni passano per tutti. Unica cosa … datti da fare con le donne altrimenti perdi il treno delle vita” Ecco il vero problema che frullava nella testa del neo cinquantenne. Sul lato sentimentale aveva sempre rimandato ed ecco il risultato: i capelli bianchi! Ottavio, preferì non dirlo ad Amedeo. Cominciò a guardarsi intorno … a cercare la donna che aveva sempre sognato: alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Un parola! Come cercare un ago nel pagliaio. Una settimana fa, Ottavio era sul disperato. Non è più riuscito a nascondere il suo sogno segreto ad Amedeo e “sputò il rospo”. L’amico Amedeo si è messo a ridere. “Tutto lì? Perché non me lo hai detto subito?” Aprì il portafogli ed estrasse un biglietto da visita. Lo stava per consegnare, ma si fermò. “Ottavio, su questo biglietto da visita c’è la realizzazione del tuo sogno … Preferisco, però, accompagnarti personalmente dal Presidente del Club le Donne Bionde di Milano” Detto fatto i due Commercialisti partirono da Pavia per Milano con l’intenzione di prendere un caffè in Galleria Vittorio Emanuele II. Erano giunti in Piazza della Scala quando Amedeo incontrò la Presidente del Club le Donne Bionde di Milano. “Ottavio ti presento la Dott. Carmela, Presidente del Club di cui ti parlavo” Il cinquantenne rimase di stucco, allibito. Una donna così non l’aveva mai vista … quarantanni, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Carmela, mise immediatamente gli occhi sui Ottavio. Quando seppe che era un Commercialista di successo inventò la storia che il Club delle Donne Bionde aveva urgentissimo bisogno di un Commercialista. Inventò pure un’altra storia … doveva partire subito per il Congresso Europeo dei Club delle Donne Bionde a Parigi … e doveva essere accompagnata dal Commercialista del Club. Praticamente … Ottavio si trovò tra le braccia della più bella donna bionda di Milano … per notti di fuoco a Parigi. Miniracconto 16 di Dino Secondo Barili - Questo racconto farà la felicità di parecchi cinquantenni ... in cerca della donna del sogno. - Qual'è la differenza tra una donna bionda ed una bruna? - Le donne bionde hanno un fascino strano. Quale? - Mi piacerebbe ricevere risposte e commenti. Dino

venerdì 28 ottobre 2016

29 ottobre 2016

Miniracconto 15 SABRINA CON FRANCESCO A PARIGI A volte le persone hanno bisogno di cambiare aria. Lasciare la città in cui vivono per vedere altre città, altri luoghi … almeno per qualche giorno. La pensava così anche la quarantenne Sabrina, una bellissima pavese, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. A Pavia Sabrina aveva tutto. Un lavoro di suo gradimento, un bellissimo appartamento sul Lungo Ticino, amici e amiche. Unico neo … non aveva ancora incontrato l’uomo ideale … quello con il quale perdere la testa. Ecco il motivo per cui desiderava allontanarsi almeno per qualche giorno da Pavia. Una settimana fa Sabrina aveva deciso di fare una gita in comitiva a Venezia. Purtroppo, per sopraggiunti inspiegabili motivi la gita era stata sospesa. Sabrina ci è rimasta male e se ne è lamentata con la sua amica del cuore Rosalba. Quando intervengono le amiche … può succedere di tutto. Rosalba colse l’occasione per dimostrare il suo potere. “Sabrina ci penso io” Armeggiò qualche secondo sul suo telefonino e … “Ecco risolto il problema. Sabrina preparati tra un’ora passa a prenderti il Dott. Francesco che deve andare a Parigi per alcuni suoi clienti” Sabrina rimase di stucco. “Come? Me lo dici così come se niente fosse … ma io non conosco il Dott. Francesco” Rosalba impedì all’amica di continuare. “Sabrina, nella vita ci vuole coraggio. Fidati … aspetta e vedrai” Rosalba non aveva terminato di parlare … ed una lussuosa rossa Ferrari si fermò davanti a Sabrina guidata dal più affascinante cinquantenne esistente in Lombardia. “Sono Francesco … Sabrina non devi pensare a niente … ci penso tutto io. Parigi è nostra … anzi, tua … anzi, tua e mia” Cosa poteva rispondere una bellissima quarantenne pavese? “Partiamo … la vita è troppo breve per farci domande … e perdere attimi di vita” miniracconto 15 di Dino Secondo Barili

giovedì 27 ottobre 2016

28 OTTOBRE 2016

FELICISSIMO VENERDI’ - DINO Miniracconto 22 ELISA E IL RAFREDDORE Una settimana fa, Elisa, bellissima trentenne impiegata pavese, aveva il raffreddore. Qualche lettore dirà che il raffreddore è un male di stagione. Oggi c’è … poi passa. Elisa, invece, stava male e la sua amica Caterina voleva aiutarla. “Elisa, devi reagire. Pensa alle cose belle che puoi fare … e il raffreddore passa prima” Una parola. Elisa aveva altri motivi per stare male. Si era lasciata da poco con il fidanzato e questo peggiorava la situazione. Caterina cominciò ad insistere. “Elisa … dopo un Papa se ne fa un altro. Non è mica la fine del mondo. Oggi, chi più chi meno, per quel sentiero ci passano in molte. Datti da fare. Dipende da te” Dagli oggi dagli domani, la trentenne capì che se voleva riprendere a vivere bene doveva reagire. Tutto dipendeva da lei. Detto fatto, Venerdì della settimana scorsa Elisa chiese un giorno di permesso con una scusa banale. Voleva andare a trovare sua zia Carmelina in Svizzera. Così fece. Prese il treno e, in poche ore, si trovò nel paese più esclusivo d’Europa. La Zia Carmelina, avvisata dell’arrivo della nipote, fece le cose in grande. Invitò a pranzo il figlio del Direttore della Banca locale, Dott. Jansen, un quarantenne single da fine del mondo, fanatico della pizza fatta in casa. L’incontro ha funzionato. La pizza ha fatto il suo effetto … innaffiato abbondantemente dallo spumante dell’Oltrepò Pavese portato appositamente da Elisa. Vuoi per la pizza, vuoi per lo spumante, vuoi per la bellezza superlativa della trentenne pavese elegantissima … Jansen è andato in estasi. Al termine del pranzo, il quarantenne ha voluto, subito, presentare Elisa al padre per ottenere l’approvazione al fidanzamento. Quando un padre vuole diventare nonno … ha più fretta del figlio che si vuole sposare. Concesse in uso la grandiosa Villa vista Lago per le esercitazioni amorose di Jansen … Elisa è ancora in Svizzera … non si sa quando e se tornerà. La vita è una cosa seria … va vissuta con passione. Miniracconto 22 di Dino Secondo Barili

mercoledì 26 ottobre 2016

26 ottobre 2016

Miniracconto 21 ILARIA E IL SOGNO Giovedì della settimana scorsa Ilaria, bellissima impiegata quarantenne pavese, ha fatto un sogno. Chi è che non sogna? Tutti. Alcuni sogni si ricordano … la maggioranza dei sogni va nel dimenticatoio. Ilaria, però, giovedì della settimana scorsa ha sognato … e si è ricordata ogni particolare. Era a letto. Si era appena addormentata quando, in sogno, si è trovata in Corso Garibaldi a Pavia, quasi vicino alla Chiesa di San Michele. Si è sentita chiamare “Ilaria guarda dove metti i piedi …” Ilaria abbassò gli occhi e per terra c’era una cartolina. La raccolse. La girò e rigirò tra le mani … “una cartolina da New York”. La quarantenne pavese non era mai stata a New York … cosa poteva significare? Ormai, il sonno era passato. La mente si era messa in movimento. Il sogno diventava sempre più reale e intrigante … e se il giorno che stava per nascere avesse riservato sorprese? Alla pausa Bar, Ilaria aveva gli occhi gonfi. La sua amica e collega Giovanna se ne accorse. Chiese spiegazioni. “Ilaria non fare finta di niente … tu hai avuto una esagerata notte d’amore. Inutile che fai la finta di nulla. Non mi inganni. Ti conosco troppo bene” Quando si lavora in ufficio a contatto di scrivania difficile avere segreti, specialmente con le amiche del cuore. Ilaria per un po’ ha cercato di nascondere la verità poi … “Ho fatto la notte bianca per via di un sogno … “ a quel punto Giovanna intervenne. “Fermati, fermati … non dire nulla. Stanno arrivando delle e-mail. Siamo convocate dal Direttore con la massima urgenza”. Ilaria e Giovanna si precipitarono dal Direttore il quale era sulla porta dell’Ufficio ad aspettarle. “Chi di voi due conosce l’inglese a meraviglia?” Ilaria parlava inglese come fosse di madrelingua. Giovanna no. “Allora, Ilaria si prepari deve accompagnare il nuovo Direttore Generale a New York. Partenza domani mattina alle sette. Appuntamento in questo Ufficio” Ormai sembrava cosa fatta, ma era solo l’inizio. Quando, al mattino successivo Ilaria conobbe il nuovo Direttore Generale per poco non svenne. Era Federico il suo compagno di banco delle elementari … di tanti anni prima. Ora erano di nuovo insieme … per un viaggio di lavoro (solo di lavoro?) a New York. Un viaggio che sembrava preparato dal Destino, il quale, di solito … fa le cose in grande. Miniracconto 21 di Dino Secondo Barili (blog.Libero.it/paviastoria)

martedì 25 ottobre 2016

26 ottobre 2016

Miniracconto 20 MARIA LUISA E UNA GIORNATA INDIMENTICABILE Mercoledì della scorsa settimana, Maria Luisa, bellissima quarantenne pavese, single, si è svegliata con una domanda in testa: “Cosa posso fare per vivere una giornata indimenticabile?” Spesso alle domande semplici è difficile dare una risposta. Ne parlò con la sua amica Renata mentre prendeva il caffè al Bar. “Maria Luisa … non ti sembra di pretendere troppo? Hai un bel lavoro ben retribuito … un lussuoso appartamento sul Lungo Ticino a Pavia … hai la salute, sei bellissima … ora, pretendi di avere anche la felicità? Ricordati che chi troppo vuole … con quel che segue” Maria Luisa ammutolì, ma non si dichiarò convinta. Al Bar, accanto alle due donne, c’era un signore cinquantenne dal fascino strano … poteva essere un attore o un regista. Si presentò “Sono il Dott. Danilo. Ho ascoltato la conversazione e mi sono sentito coinvolto. Questo è il mio biglietto da visita. Mi piacerebbe continuare la conversazione con entrambe nel mio Ufficio … alle ore dieci precise” … pagò il caffè e se ne andò. Maria Luisa e Renata si guardarono in faccia con fare interrogativo. Cosa poteva riservare il Destino? Renata non ne volle sapere. “Io non ci vengo. Il rischio è troppo alto” Maria Luisa lasciò il caffè a metà e … “Ci devo pensare … ho ancora mezzora” Ormai, però, aveva deciso. Non si chiude la porta in faccia all’avventura … ogni giorno ha bisogno qualcosa di nuovo, originale, unico, indimenticabile. La quarantenne pavese fece un giro intorno a Piazza della Vittoria … poi si presentò all’indirizzo indicato sul biglietto da visita. Palazzo antico, in perfetto ordine … perfetto persino “l’omino” nella guardiola della portineria. “Scusi Miss. Cerca il Dott. Danilo? Mi segua … l’accompagno” Maria Luisa cominciò ad andare in tilt ... tutto bello, tutto lustro, tutto perfetto. Nel lussuoso e ampio Ufficio la quarantenne pavese venne accolta dallo smagliante sorriso … dell’uomo più affascinante della Lombardia e dintorni. Perse completamente la parola. “Maria Luisa, diamoci del tu … conosco il tuo nome … vuoi vivere una giornata indimenticabile? Ti offro la scelta. Puoi scegliere tra un pranzo con quaranta portate in un ricercato Ristorante dell’Oltrepò Pavese … oppure una romantica passeggiata a Valencia in Spagna, da raggiungere subito col mio aereo privato, dove ho un ampio appartamento vista mare? La mia sarà una compagnia discreta … unica … tra arte, poesia, musica e molto di più” Cosa poteva rispondere Maria Luisa? … “Partiamo, partiamo subito … Valencia è nostra … tutta nostra come la vita” (e ringraziamo Colui che ce l’ha donata) – miniracconto 20 di Dino Secondo Barili (Blog.Libero.it/paviastoria)

lunedì 24 ottobre 2016

25 ottobre 2016

Miniracconto 19 GIULIANA E ANDREA … A PARIGI Lunedì della scorsa settimana, Giuliana bellissima impiegata quarantenne pavese, non aveva voglia di andare in Ufficio. Si inventò una visita specialistica urgente e chiese una giornata di permesso. Siccome non aveva mai chiesto nulla, le fu subito concesso. La bellissima quarantenne pavese ne approfittò per una visita di routine che si risolse in dieci minuti o forse meno ed ebbe la giornata libera per fare una scappata a Milano. Milano è sempre Milano. Una persona sa come va a Milano … ma non sa come torna. Questo, almeno, è quello che raccontavano i vecchi. Infatti, Giuliana prese il treno a Pavia e in mezzora si trovò nel centro di Milano in piazza del Duomo. Giuliana si sentì soddisfatta. Poteva godersi la città più bella della Lombardia in lungo e in largo. A Milano, però, si incontrano più pavesi che a Pavia. E’ stato proprio in Piazza del Duomo che incontrò il suo vicino di casa, il Dott. Raffaele, un settantenne che aveva un debole per la quarantenne. “Giuliana stavo proprio pensando a te. Mio figlio Andrea deve andare a Parigi per un Convegno sulla semina dell’erba medica. Cerca disperatamente una persona di fiducia che conosca il francese. Saresti disposta ad accompagnarlo?” Giuliana conosceva di vista Andrea, il figlio del settantenne, ma non ci aveva mai parlato insieme. E’ stato in quell’istante che comparve anche Andrea. Per Giuliana è stato il classico colpo di fulmine. Non ha capito più nulla. Il fatto è che anche Andrea è rimasto abbagliato. Ormai non c’era più alcun motivo per … “non” andare a Parigi. Andrea e Giuliana salutarono il Dott. Raffaele e partirono all’istante per una delle città più belle del mondo … l’Amore non può attendere. (miniracconto 19 di Dino Secondo Barili) (Blog.Libero.it/paviastoria)

domenica 23 ottobre 2016

24 ottobre 2016

Miniracconto 18 OTTAVIA E LO SCENEGGIATORE Il motivo per cui parecchie persone sono insoddisfatte è dovuto al fatto che ci sono molte opportunità, ma nessuna si realizza. Una settimana fa è stato così anche per Ottavia, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. A volte non basta un bell’aspetto per vincere la sfida della vita. Ci vogliono anche (e soprattutto) le idee chiare. Ottavia aveva tutto, lavoro, casa, ottimo stipendio … ma non era soddisfatta sul piano sentimentale. Quando una persona ha tutto … ma non ha la “motivazione” principale della vita … è come se avesse nulla. Una settimana fa Ottavia ne parlò con la sua amica del cuore. “Armanda, ho la testa in confusione … mi sembra di essere sospesa tra la terra e il cielo” Armanda aveva capito tutto. Anche lei era passa da una simile esperienza. Intervenne immediatamente. “Ottavia non sei la sola in quelle condizioni. La decisione dipende da te. Vuoi un consiglio? Iscriviti ad un Corso di Teatro. Lì trovi la soluzione del tuo problema” Messa così sembra una cosa facile. Ottavia, però, era di quelle che non si faceva dire due volte la stessa cosa. Prese nota del suggerimento. Si informò sulle modalità per entrare in “quel mondo” e si trovò immediatamente a suo agio. La Segretaria del Corso era la Signora Evelina. Appena guardò Ottavia fece le sue riflessioni e le espresse liberamente. “Ottavia la vita è tutta un teatro … però se vuoi il mio consiglio tu non sei venuta qui per perdere tempo. Nel teatro c’è spazio per tutti, ma tu devi metterti in contatto con il Dott. Felice, lo sceneggiatore, colui che prepara le trame dello spettacolo. Se non sbaglio cerca la segretaria” Per Ottavia è stato come un campanello che si è messo a suonare nella sua testa. Quando Ottavia incontrò Il Dott. Felice rimase di stucco, allibita. Un cinquantenne così … non l’aveva mai visto … alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … uno sguardo che fulminava … quasi avesse occhi di fuoco. Ottavia non si rese neppure conto di ciò che le stava accadendo … si trovò tra le braccia del Dott. Felice … e il resto è diventato prima il soggetto di una commedia … poi di un film. E tutto questo nel giro di un paio di giorni. Perché ci sono strade e strade … quella dell’amore porta alla vetta. Miniracconto 18 di Dino Secondo Barili (Blog.Libero.it/paviastoria)

sabato 22 ottobre 2016

23 ottobre 2016

Miniracconto 17 VALERIA E IL CAFFE’ AL BAR A volte un buon caffè al Bar è quello che ci vuole, “quello che Dio fece” come si diceva una volta. Giovedì della settimana scorsa ne sapeva qualcosa l’impiegata Valeria, trent’anni, bellissima, alta, bionda, occhio azzurri e gambe da fine del mondo. Nonostante i suoi trent’anni (di cui sei passati in ufficio) dalla vita aveva imparato molte cose. Per esempio. Non dare mai nulla per scontato … e non credere a tutto quello che dicono. Molte verità vengono volutamente nascoste e solo l’acume delle persone riesce a svelarle. Questo, però, non era il problema. Negli uffici, oggi, è complicato vivere. Basta un niente per scatenare ripicche di ogni genere. Ognuno si sente in diritto di far girare la ruota come meglio crede, secondo i propri desideri. Vuoi per un verso, vuoi per un altro, giovedì della settimana scorsa, Valeria aveva la mente incasinata ed aveva bisogno di un buon caffè. Decise di gustare il caffè nel solito Bar di Piazza della Vittoria a Pavia, ma non si immaginava di incontrarvi la propria Capo Ufficio, la Dott. Elena. Quando ci si incontra al Bar i ruoli rivestiti nel campo del lavoro contano … e come. Valeria pensò bene di offrire il caffè alla sua Capo Ufficio. La Dott. Elena non solo l’accettò, ma volle presentarle suo fratello, il Dott. Amleto, un fusto da fine del mondo. Da come si sono svolti i fatti sembrava fosse opera del Destino. Il Dott. Amleto, appena vide Valeria se ne innamorò. Non perse tempo. Le chiese subito se era disposta a seguirlo (come Segretaria … ma era una scusa) per un settimana a Vienna dove doveva partecipare ad un Congresso Scientifico. Cosa poteva fare la bellissima Valeria se non chiedere il permesso alla sua Capo Ufficio, la Dott. Elena? Concesso. … al Bar, nel giro di pochi minuti … per gustare un buon caffè. Miniracconto 17 di Dino Secondo Barili

venerdì 21 ottobre 2016

22 ottobre 2016

Miniracconto 9 MORENA E LA COLLEZIONE DI MONETE D’ORO La quarantenne Morena, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … pensava da tempo di cambiare vita. Quella che stava conducendo non era di suo gradimento. Morena voleva qualcosa di elettrizzante, effervescente. Cosa c’è di più effervescente dell’amore? Nulla. Quel che conta è trovarlo. Nella vita delle persone arriva il momento in cui tutto si mette a correre. Una settimana fa, la quarantenne, Morena ha ricevuto una telefonata dalla sua amica di Milano, Federica … un tipo estroso che più estroso non c’è. “Morena ho ricevuto da mio cugino Gianfranco l’invito a visitare la sua mostra di monete d’oro a Lugano. Hai voglia di accompagnarmi?” Per Morena è stato come un fuoco d’artificio. Lugano è una bellissima città … dagli ineguagliabili incanti … e dalle storie misteriose. “Certo che vengo. Ci vengo volentieri” Morena e Federica partirono all’alba mercoledì della scorsa settimana ed il viaggio è volato via tra una chiacchierata ed una risata. Del resto Federica aveva il suo scopo. Incontrare Flavio, l’amico di suo cugino Gianfranco, del quale era innamorata. Morena … incontrare l’amore, quello con A maiuscola. Lugano è la città dell’amore per eccellenza. La mostra delle monete d’oro è stata bellissima, ma era solo una scusa. Gli occhi di Morena erano tutti e solo per Gianfranco, un cinquantenne dal fascino ineguagliabile. Anche Gianfranco, rimase colpito dalla bellezza di Morena e se ne innamorò all’istante. Anzi, per impressionare maggiormente Morena … le propose un gioco. “Morena, visto che la mia mostra delle monete d’oro non ti ha entusiasmato particolarmente … desidero mostrarti qualcosa di eccezionale. Devi chiudere gli occhi, però … e aprirli solo quando te lo dico io” Morena accettò. Gianfranco prese per mano la quarantenne e l’accompagnò adagio adagio lungo un’infinità di sotterranei nel suo enorme Palazzo in Lugano. Alla fine l’invitò ad aprire gli occhi. Morena li aprì … e si trovò investita dallo sfavillio da una montagna di monete d’oro … La bellissima quarantenne pavese rimase allibita, senza parole. Ci pensò Gianfranco. “Morena desidero baciarti su quella montagna d’oro … cosa ne dici?” Tutti i gusti son gusti. C’è chi ama baciare così. (miniracconto 9 di Dino Secondo Barili) (

mercoledì 19 ottobre 2016

20 OTTOBRE 2016

FELICISSIMO GIOVEDI’ – DINO Miniracconto 14 LUCIA E LA FORTUNA Dice un vecchio detto che nella vita ci vuole fortuna … già che ci siamo scriviamo Fortuna con la F maiuscola, così il concetto è chiaro. Ne sapeva qualcosa Lucia, bellissima quarantenne pavese, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. La settimana scorsa, però, Lucia era in crisi. Non aveva ancora trovato la strada giusta per la soluzione dei suoi problemi sentimentali. Aveva avuto alcune relazioni .. anche carine, ma nulla di veramente concreto. Giovedì della settimana scorsa ne parlò con la sua amica Clara, un tipo sprint che una la fa e l’altra la pensa “Clara cosa mi suggerisci?” Per l’amica è stato come dare fuoco alle polveri. “Lucia, niente paura, questa sera ti preparo un programmino fuori misura … Preparati per le otto questa sera” Alle otto di sera Lucia era pronta. Nessuno, però, si era fatto vivo. Pensò ad un contrattempo. Avrebbe voluto telefonare a Clara, ma le sembrava indelicato. L’amica era di quelle che manteneva la parola data. Ed era sempre puntuale. Dopo un quarto d’ora Lucia si sentì sulle spine … “Cosa può essere successo di tanto grave?” Stava per andare in tilt … quando sentì suonare il citofono del suo appartamento. “Allora, Lucia … ti vuoi sbrigare? E’ un quarto d’ora che siamo fermi davanti al tuo portone”. Lucia si precipitò giù dalle scale. Davanti al portone del suo palazzo c’erano due Ferrari ultimo modello. Una Ferrari per Clara e il suo fidanzato … l’altra per lei e Giammichele, un affascinante quarantenne, primo attore in una Compagnia di Rivista. Un fusto da fine del mondo … destinazione Montecarlo. C’è meta più esclusiva? Per Lucia è stato come il rombo del motore Ferrari. Giammichele ha perso subito la testa per lei, bellissima quarantenne pavese. A Montecarlo offrì a Lucia una puntata al Casinò … risultato … vincita da un milione di euro (tutti per Lucia …. E poi dicono che la Fortuna non c’entra). (miniracconto 14 di Dino Secondo Barili) (Blog.Libero.it/paviastoria)

lunedì 17 ottobre 2016

18 ottobre 2016

Miniracconto 6 Carla e la passeggiata a Milano Pavia è una piccola e bellissima città. Quando, però, una persona è stufa di girare intorno all’imbuto di Piazza della Vittoria prende il treno e in mezz’ora è in Piazza del Duomo a Milano … un altro mondo, un’altra società, un’altra vita. Così, una settimana fa, ha fatto Carla, una bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo che si era stancata del solito tran tran. Anche a Milano, però, non sono tutte rose e fiori. Infatti, Carla, appena arrivata in Piazzale Cordusio inciampò in una piccola, ma pericolosa buca, e prese una storta. Quando si è soli in una grande città e capita un minimo incidente … ci si augura sempre che “Dio la mandi buona”. Carla, dopo l’accaduto, si fece mentalmente il segno della croce e si affidò al Destino. Infatti, accanto a lei c’era un signore sui settant’anni molto gentile che si era accorto subito di quanto era accaduto a Carla. “Signorina si è fatta male?” Carla cercò di minimizzare, ma il dolore al piede sinistro diventava lancinante. “Signorina non si preoccupi … ci sono io. Potrei essere suo nonno, ma in questo caso è la sua fortuna” Infatti, il Signore gentile, pigiò un tasto sul suo telefonino ed apparve una fuoriserie con autista in livrea. In perfetto stile inglese l’autista aprì lo sportello della lussuosa automobile e fece accomodare sia il Signore … sia Carla. La trentenne pavese si rese conto di essere baciata dalla Fortuna. Dopo pochi minuti, Carla era ospite in un lussuoso attico nel centro di Milano con tutta l’assistenza necessaria. Quando la Fortuna ci mette lo zampino fa le cose in grande. Dopo l’ospitalità è arrivato l’invito ad entrare da subito nella ristretta cerchia delle “persone di famiglia”. In capo ad un giorno. Uno dei figli del Signore che aveva aiutato la trentenne (il favoloso cinquantenne Dott. Carlo) aveva messo gli occhi su Carla con l’intento di iniziare subito il fidanzamento ufficiale. Dino (miniracconto 6 di Dino Secondo Barili)

domenica 16 ottobre 2016

17 ottobre 2016

Miniracconto 11 UN AMORE … PER MAURA A volte non basta avere un bel posto di lavoro per essere soddisfatti. Infatti, una settimana fa, la Dott. Maura, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante in un lussuoso Attico a Pavia … non era contenta. Le mancava l’amore. Non un amore qualsiasi, ma … l’Amore con la A maiuscola. Si fa presto a dire amore, ma quando manca si sente. E quando si va alla ricerca dell’amore, quello vero … non si trova così facilmente. Maura, una settimana fa era quasi sul disperato. “Possibile che non riesca ad incontrare il grande amore?” Chiese consiglio alla Portinaia del lussuoso Palazzo in cui abitava … la Signora Cesira che aveva la fama di essere “una strega”. Non sembra vero che nel 2016 si parli ancora di streghe … ma ci sono streghe e streghe. Qui si parla di streghe buone … con molte virtù e pochi (quasi nessuno) difetto. La Signora Cesira aveva già capito tutto prima che la Dott. Maura parlasse. Volle comunque farsi raccontare i fatti per filo e per segno. Anzi, chiese quale tipo di amore la quarantenne desiderasse incontrare … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni … ricchissimo (anzi, ricchissimo stava al primo posto … perché un amore senza soldi … non può mai essere un grande amore). La Signora Cesira intervenne con i suoi potenti mezzi (da strega). Suggerì alla Dott. Maura di fare un passeggiata in automobile sulle colline dell’Oltrepò Pavese. La settimana scorsa la quarantenne parti sola, da Pavia, con la sua lussuosa automobile. Arrivata in una strada sconosciuta in mezzo alle colline dell’Oltrepò Pavese l’automobile ebbe un guasto e si fermò. La Dott. Maura andò in tilt, non capì più nulla. Stava per piangere quando sulla stessa strada giunse una rossa Ferrari ultimo modello. Alla guida della quale c’era l’uomo dei sogni … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni, affascinante come un divo del cinema” Non aveva bisogno di dimostrare quanto fosse ricco … aveva un Rolex al polso con mezzo chilo (si fa per dire) di brillanti. Dopo le prime parole, Maura si sciolse come neve al sole. Danilo (Dott. Danilo) fece altrettanto. Quando l’amore arriva fa le cose in grande. Non ci sono mezze misure. Il primo bacio è stato fantasmagorico … gli altri hanno toccato le vette dell’Amore (con la A maiuscola). La Signora Cesira ha colpito ancora … in grande. Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili (Blog.Libero.it/paviastoria)

sabato 15 ottobre 2016

16 OTTOBRE 2016

BUONA DOMENICA A TUTTI Miniracconto 10 MARISA E IL PRIMO AMORE Una settimana fa, al compimento del quarantacinquesimo compleanno Marisa è andata in crisi. La più bella commessa di Strada Nuova a Pavia, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … non parlava più. Non che fosse diventata muta … Aveva sempre avuto una bella e dolce parola per tutte le clienti del negozio presso cui lavorava da vent’anni … Aveva perso la verve, il brio, la vivacità. Si era improvvisamente accorta che una buona parte della sua vita era passata … e non aveva ancora conosciuto il “grande amore” quello che da solo vale una vita. La Signora Elena, proprietaria del negozio si preoccupò. “Marisa cosa hai? Ti è capitato qualcosa di grave? Posso fare qualcosa per te?” Marisa resistette un poco, ma poi vuotò il sacco. “Ho compiuto quarantacinque anni e non ho ancora conosciuto il grande amore … L’unico amore che ricordo bene è quello dei miei diciassette anni … ma dopo un anno Attilio (quello era il suo nome) è partito per l’America in cerca di fortuna e non ho più saputo nulla” La Signora Elena era una strega … Non una strega tanto per dire … Una strega vera. Una di quelle donne che, senza farlo sapere in giro, fanno dei giochi strani nella loro camera da letto. Giocano con pendolini e ammennicoli vari pur di ottenere effetti sorprendenti. La Signora Elena parlò. “Marisa … ci penso io. Non crederai ai tuoi occhi” Marisa si sentì rinfrancata. Riprese il suo abituale aspetto, ma la parlantina di cui andava famosa non era ancora riapparsa. Lunedì della settimana scorsa Marisa era in Strada Nuova per gli affari suoi. Improvvisamente le nuvole si trasformarono in un tornado … Nel giro di pochi minuti Marisa si trovò bagnata come un pulcino. Cercò riparo sotto un portone dove un altro quarantacinquenne era nelle stesse condizioni (cioè bagnato fino alle ossa). Il quarantacinquenne parlò. “Marisa. Marisa non mi riconosci? Sono Attilio … il diciassettenne partito per l’America per fare fortuna. Sono tornato a Pavia per cercati e portati con me in America … col mio aereo privato … per sempre” Marisa non si meravigliò. La strega Signora Elena aveva colpito ancora … e questa volta aveva fatto centro. Miniracconto 10 di Dino Secondo Barili (Blog.Libero.it/paviastoria)

lunedì 10 ottobre 2016

11 ottobre 2016

BUON MARTEDI’ … 11 OTTOBRE 2016 Ogni giorno è unico nel suo genere. Oggi è martedì, 11 ottobre 2016 … giorno di Marte. Che Marte avesse un caratterino mica male è noto. Per un nonnulla fa … fuoco e fiamme. Anche Marte, però, ha i suoi momenti di lucidità, e si innamora. Anzi … canta … Dicono pure che ha una bella voce. Ecco, allora … la sua canzone preferita TU CHE M’HAI PRESO IL CUOR Buon martedì Dino Blog.Libero.it/paviastoria

domenica 9 ottobre 2016

9 ottobre 2016

BUONA DOMENICA … 9 OTTOBRE 2016 Si fa presto a dire Domenica, ma la Domenica è un giorno magico. Può accadere di tutto ... e accade di tutto. Spesso si concretizzano progetti pensati (e desiderati) per anni. Poi, all’improvviso … ecco la Domenica … sognata. Una “domenica da leoni”! Ci mancava solo la Fanfara dei Bersaglieri … Anzi, c’è. Eccola. Dino (Blog.Libero.it/paviastoria)

giovedì 6 ottobre 2016

7 ottobre 2016

BUON VENERDI’ … 7 OTTOBRE 2016 Inutile negarlo. Venerdì è una bella giornata. Una giornata in cui si respira aria di festa. Quale? Quella del Sabato … ovviamente. Al venerdì la mente corre lontano. Non si lesina il sorriso … e magari, qualche parola gentile. Insomma è proprio il momento di ascoltare una bella canzone. Buon venerdì Dino (Blog.Libero.it/paviastoria)

mercoledì 5 ottobre 2016

6 ottobre 2016

BUON GIOVEDI’ … 6 OTTOBRE 2016 Ci sono giorni della settimana in cui serve una scossa. Non una scossa qualunque … una scossa forte, vera. Una di quelle scosse che solo l’amore sa dare. Allora ci vuole Mina con la canzone … “Amore baciami, baciami, baciami …” e tutto quello che ne consegue … di bello (ovvio). Buon giovedì Dino (Blog.Libero.it/paviastoria)