lunedì 30 gennaio 2017

30 gennaio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Miniracconto 12 di Dino Secondo Barili MARIA SILVIA E LA PIAZZETTA DELLE ROSE Martedì della scorsa settimana, l’Avv. Maria Silvia non era nelle migliori condizioni per assistere i clienti in difficoltà. Se ne rese conto subito dopo essere entrata in ufficio. Lo disse al suo Collega della stanza accanto. “Cesare devo prendere un caffè” Il Collega si offrì di accompagnarla. “No. Preferisco sola … altrimenti ti prenderesti parole che non meriti” E’ sempre così quanto le cose non vanno bene sul piano sentimentale. Maria Silvia anziché prendere il caffè si recò in Piazzetta delle Rose che a Pavia a fama di essere una piazzetta magica dove può accadere … e accade di tutto. La quarantenne Maria Silvia si sedette su una panchina e cercò di farsi passare il “magone”. Si fa presto a dire … farsi passare il “magone”, ma non è poi così facile … anzi, è molto difficile quando i rospi da ingoiare sono più di uno. Non ha avuto neppure il tempo di mettere ordine nelle idee quando notò un messaggio sul telefonino. “Maria Silvia, ho bisogno assolutamente di te. Chiamami subito” Non aveva ancora terminato di leggere il messaggio e la persona che lo aveva inviato era davanti a Lei. “Maria Silvia, alzati dalla panchina e preparati … devi accompagnarmi a Parigi” Era il suo vicino di casa, l’Avv. Amleto, un settantenne che l’aveva vista crescere e l’aveva aiuta nel suo percorso professionale. Maria Silvia capì che il Destino si era messo di mezzo … e non aveva alternative. Si fece spiegare il motivo di tanta urgenza. L’Avv. Amleto era stato convocato a Parigi per accettare l’eredità di una sua zia. Non conosceva il francese e aveva assoluto bisogno di Maria Silvia esperta in materia. Quando la vita si mette a correre … nessuno la può fermare. A Parigi Maria Silvia conobbe un parente dell’Avvocato Amleto, il Dott. Francois, un cinquantenne da fine del mondo, Dirigente di alto livello di una importante banca parigina il quale si è innamorato pazzamente della quarantenne pavese. Non solo le ha fatto una corte spietata inondandola di regali, ma lei, Maria Silvia, non ha potuto lasciare Parigi … travolta da un incanto d’amore. (miniracconto 12 di Dino Secondo Barili)

sabato 28 gennaio 2017

29 gennaio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili UN AMORE … PER MAURA A volte non basta avere un bel posto di lavoro per essere soddisfatti. Infatti, una settimana fa, la Dott. Maura, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante in un lussuoso Attico a Pavia … non era contenta. Le mancava l’amore. Non un amore qualsiasi, ma … l’Amore con la A maiuscola. Si fa presto a dire amore, ma quando manca si sente. E quando si va alla ricerca dell’amore, quello vero … non si trova così facilmente. Maura, una settimana fa era quasi sul disperato. “Possibile che non riesca ad incontrare il grande amore?” Chiese consiglio alla Portinaia del lussuoso Palazzo in cui abitava … la Signora Cesira che aveva la fama di essere “una strega”. Non sembra vero che nel 2016 si parli ancora di streghe … ma ci sono streghe e streghe. Qui si parla di streghe buone … con molte virtù e pochi (quasi nessuno) difetto. La Signora Cesira aveva già capito tutto prima che la Dott. Maura parlasse. Volle comunque farsi raccontare i fatti per filo e per segno. Anzi, chiese quale tipo di amore la quarantenne desiderasse incontrare … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni … ricchissimo (anzi, ricchissimo stava al primo posto … perché un amore senza soldi … non può mai essere un grande amore). La Signora Cesira intervenne con i suoi potenti mezzi (da strega). Suggerì alla Dott. Maura di fare un passeggiata in automobile sulle colline dell’Oltrepò Pavese. La settimana scorsa la quarantenne parti sola, da Pavia, con la sua lussuosa automobile. Arrivata in una strada sconosciuta in mezzo alle colline dell’Oltrepò Pavese l’automobile ebbe un guasto e si fermò. La Dott. Maura andò in tilt, non capì più nulla. Stava per piangere quando sulla stessa strada giunse una rossa Ferrari ultimo modello. Alla guida della quale c’era l’uomo dei sogni … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni, affascinante come un divo del cinema” Non aveva bisogno di dimostrare quanto fosse ricco … aveva un Rolex al polso con mezzo chilo (si fa per dire) di diamanti. Dopo le prime parole, Maura si sciolse come neve al sole. Danilo (Dott. Danilo) fece altrettanto. Quando l’amore arriva fa le cose in grande. Non ci sono mezze misure. Il primo bacio è stato fantasmagorico … gli altri hanno toccato le vette dell’Amore (con la A maiuscola). La Signora Cesira ha colpito ancora … in grande. Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili

venerdì 27 gennaio 2017

28 gennaio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Mini racconto 10 di Dino Secondo Barili MARISA E IL PRIMO AMORE Una settimana fa, al compimento del quarantacinquesimo compleanno Marisa è andata in crisi. La più bella commessa di Strada Nuova a Pavia, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … non parlava più. Non che fosse diventata muta … Aveva sempre avuto una bella e dolce parola per tutte le clienti del negozio presso cui lavorava da vent’anni … Aveva perso, però, la verve, il brio, la vivacità. Si era improvvisamente accorta che una buona parte della sua vita era passata … e non aveva ancora conosciuto il “grande amore” quello che da solo vale una vita. La Signora Elena, proprietaria del negozio si preoccupò. “Marisa cosa hai? Ti è capitato qualcosa di grave? Posso fare qualcosa per te?” Marisa resistette un poco, poi vuotò il sacco. “Ho compiuto quarantacinque anni e non ho ancora conosciuto il grande amore … L’unico amore che ricordo bene è quello dei miei diciassette anni … ma dopo un anno Attilio (quello era il suo nome) è partito per l’America in cerca di fortuna e non ho più saputo nulla” La Signora Elena era una strega … Non una strega tanto per dire … Una strega vera. Una di quelle donne che, senza farlo sapere in giro, fanno dei giochi strani nella loro camera da letto. Giocano con pendolini e ammennicoli vari pur di ottenere effetti sorprendenti. La Signora Elena parlò. “Marisa … ci penso io. Non crederai ai tuoi occhi” Marisa si sentì rinfrancata. Riprese il suo abituale aspetto, ma la parlantina di cui andava famosa non era ancora riapparsa. Lunedì della settimana scorsa Marisa era in Strada Nuova per affari vari. Improvvisamente le nuvole si trasformarono in un tornado … Nel giro di pochi minuti Marisa si trovò bagnata come un pulcino. Cercò riparo sotto un portone dove un altro quarantacinquenne era nelle stesse condizioni (cioè bagnato fino alle ossa). Il quarantacinquenne parlò. “Marisa. Marisa non mi riconosci? Sono Attilio … il diciassettenne partito per l’America per fare fortuna. Sono tornato a Pavia per cercati e portati con me in America … col mio aereo privato … per sempre” Marisa non si meravigliò. La strega Signora Elena aveva colpito ancora … e questa volta aveva fatto centro. Miniracconto 10 di Dino Secondo Barili

giovedì 26 gennaio 2017

27 gennaio 2017

RACCONTO DEL GIORNO Miniracconto 9 di Dino Secondo Barili MORENA E LA COLLEZIONE DI MONETE D’ORO La quarantenne Morena, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … pensava da tempo di cambiare vita. Quella che stava conducendo non era di suo gradimento. Morena voleva qualcosa di elettrizzante, effervescente. Cosa c’è di più effervescente dell’amore? Nulla. Quel che conta è trovarlo. Nella vita delle persone arriva il momento in cui tutto si mette a correre. Una settimana fa, la quarantenne, Morena ha ricevuto una telefonata dalla sua amica di Milano, Federica … un tipo estroso che più estroso non c’è. “Morena ho ricevuto da mio cugino Gianfranco l’invito a visitare la sua mostra di monete d’oro a Lugano. Hai voglia di accompagnarmi?” Per Morena è stato come un fuoco d’artificio. Lugano è una bellissima città … dagli ineguagliabili incanti … e dalle storie misteriose. “Certo che vengo. Ci vengo volentieri” Morena e Federica partirono all’alba mercoledì della scorsa settimana ed il viaggio è volato via tra una chiacchierata ed una risata. Del resto Federica aveva il suo scopo. Incontrare Flavio, l’amico di suo cugino Gianfranco, del quale era innamorata. Morena … incontrare l’amore, quello con A maiuscola. Lugano è la città dell’amore per eccellenza. La mostra delle monete d’oro è stata bellissima, ma era solo una scusa. Gli occhi di Morena erano tutti e solo per Gianfranco, un cinquantenne dal fascino ineguagliabile. Anche Gianfranco, rimase colpito dalla bellezza di Morena e se ne innamorò all’istante. Anzi, per impressionare maggiormente Morena … le propose un gioco. “Morena, visto che la mia mostra delle monete d’oro non ti ha entusiasmato particolarmente … desidero mostrarti qualcosa di eccezionale. Devi chiudere gli occhi, però … e aprirli solo quando te lo dico io” Morena accettò. Gianfranco prese per mano la quarantenne e l’accompagnò adagio adagio lungo un’infinità di sotterranei nel suo enorme Palazzo in Lugano. Alla fine l’invitò ad aprire gli occhi. Morena li aprì … e si trovò investita dallo sfavillio da una montagna di monete d’oro … La bellissima quarantenne pavese rimase allibita, senza parole. Ci pensò Gianfranco. “Morena desidero baciarti su quella montagna d’oro … cosa ne dici?” Tutti i gusti sono gusti. C’è chi ama baciare così. (miniracconto 9 di Dino Secondo Barili)

mercoledì 25 gennaio 2017

26 gennaio 2017

Racconto del giorno Mini racconto 8 di Dino Secondo Barili CLARA E L’INCROCIO MAGICO Ogni città ha il suo incrocio magico dove può accadere di tutto. A Pavia l’incrocio magico è tra Corso Cavour e Strada Nuova. Su certe cose si fanno molte discussioni poi, alla fine, ogni persona ne approfitta per i propri fini. Una settimana fa, la quarantenne Clara, single, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … era in crisi. Era stufa di andare in ufficio e fare la solita vita insulsa e includente. Si ricordò della leggenda dell’incrocio magico di Pavia e ci provò. Era al centro dell’incrocio quando si sentì mancare. Si rendeva conto di svenire. Per fortuna che una vigilessa in servizio se ne accorse. Soccorse Clara e la fece ricoverare al Pronto Soccorso. Un visita medica in più non fa mai male. Al Pronto Soccorso, però, le attese sono d’obbligo. La bellissima quarantenne si trovò per caso seduta accanto ad un bellissimo quarantenne che più affascinante di così non poteva essere. Immediata la conversazione. “Come mai? Cosa le è successo?” Entrambi avevano avuto lo stesso problema all’incrocio magico di Pavia … un principio di svenimento. Poteva essere un caso? … Clara e Francois (questo era il nome dell’infortunato) compresero subito che si trattava di un “gioco del Destino”. Ormai completamente ristabiliti (e più pimpanti che mai) lasciarono il Pronto Soccorso. Presero un ottimo caffè in Piazza della Vittoria … si raccontarono tutto … e, visto che la simpatia (e l’amore) scoppiano all’improvviso, decisero di partire per un viaggio di piacere a Parigi. Prima, però, vollero rivedere l’incrocio magico di Corso Cavour con Strada Nuova. Clara e Francois erano al centro dell’incrocio quando … davanti loro … si fermò un Signore, alto, occhi chiari e penetranti. Lì scrutò. Li fissò e … “Mi raccomando. Nella vita non capita due volte la stessa cosa. Fatene buon uso. Non c’è una vita di ricambio” … Che fosse il Signor Destino? Miniracconto 8 di Dino Secondo Barili

martedì 24 gennaio 2017

25 gennaio 2017

Miniracconto 7 di Dino Secondo Barili CLAUDIA E L’ISOLA DEL TESORO Una settimana fa, Claudia, quarant’anni, single, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, non era contenta della propria vita. Non che avesse qualcosa di cui lamentarsi, ma voleva dare una svolta verso qualcosa di nuovo. Qualcosa che rendesse la vita effervescente. A Pavia c’è di tutto e di più … basta chiedere. Infatti, Claudia chiese a Francesca, sua amica del cuore, come fare. La risposta è stata immediata e sicura. “Domani è sabato. Al mercato di Piazza Petrarca ti faccio conoscere la Signora Ersilia, una settantenne che viene chiamata “la Maga”. Lei ti dice tutto ciò che devi fare” Il giorno dopo Claudia era con Francesca al mercato di Piazza Petrarca. Trovare la Signora Ersilia è stato un gioco. Da come era vestita non poteva essere che una “Maga”. Anzi, bastarono poche parole. “Claudia il tuo è un caso difficile. Per te ci vuole un’erba che si trova solo nell’isola del fiume Ticino soprannominata “L’Isola del Tesoro” Cosa poteva fare la quarantenne? Dopo varie telefonate riuscì a trovare un pescatore di Torre D’Isola che sapeva tutto del Fiume Ticino e sapeva anche quale era l’isola soprannominata “del tesoro”. Claudia si era pure documentata su quale tipo di erba. Quattro giorni fa la quarantenne era sull’isola del tesoro. Trovare l’erba e metterla in un sacchettino di plastica è stato facilissimo. Ora veniva la parte più interessante. Cosa doveva fare con tale erba? Della Maga Ersilia si erano perdute le tracce. Anche l’amica Francesca non era riuscita a rintracciarla per telefono. Aveva saputo che era partita per l’Australia e sarebbe tornata dopo parecchi mesi. Claudia si sentì persa. Pensò che doveva trovare la soluzione del problema. Si recò da sola lungo il fiume Ticino a Pavia nei pressi del Ponte della Ferrovia. Chiuse gli occhi e pronunciò mentalmente una frase di rito “Se sei un’erba magica dimmi quali sono i tuoi poteri”. In quell’istante aprì occhi e vide luccicare una scatola d’oro nell’acqua del fiume. La raccolse. La stava per aprire quando una voce alle sue spalle la fermò. “Non aprirla. Sono il Conte Flavio. La Maga Ersilia mi ha detto che ti avrei trovata qui. Qui avrei incontrato l’amore … e con te avrei fatto il giro del mondo. Un giro senza fine”. Miniracconto 7 di Dino Secondo Barili

lunedì 23 gennaio 2017

24 gennaio 2017

Miniracconto 6 di Dino Secondo Barili Carla e la passeggiata a Milano Pavia è una piccola e bellissima città. Quando, però, una persona è stufa di girare intorno all’imbuto di Piazza della Vittoria prende il treno e in mezz’ora è in Piazza del Duomo a Milano … un altro mondo, un’altra società, un’altra vita. Così, una settimana fa, ha fatto Carla, una bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo che si era stancata del solito tran tran. Anche a Milano, però, non sono tutte rose e fiori. Infatti, Carla, appena arrivata in Piazzale Cordusio inciampò in una piccola, ma pericolosa buca, e prese una storta. Quando si è soli in una grande città e capita un minimo incidente … ci si augura sempre che “Dio la mandi buona”. Carla, dopo l’accaduto, si fece mentalmente il segno della croce e si affidò al Destino. Infatti, accanto a lei c’era un signore sui settant’anni molto gentile che si era accorto subito di quanto era accaduto a Carla. “Signorina si è fatta male?” Carla cercò di minimizzare, ma il dolore al piede sinistro diventava lancinante. “Signorina non si preoccupi … ci sono io. Potrei essere suo nonno, ma in questo caso è la sua fortuna” Infatti, il Signore gentile, pigiò un tasto sul suo telefonino ed apparve una fuoriserie con autista in livrea. In perfetto stile inglese l’autista aprì lo sportello della lussuosa automobile e fece accomodare sia il Signore … sia Carla. La trentenne pavese si rese conto di essere baciata dalla Fortuna. Dopo pochi minuti, Carla era ospite in un lussuoso attico nel centro di Milano con tutta l’assistenza necessaria. Quando la Fortuna ci mette lo zampino fa le cose in grande. Dopo l’ospitalità è arrivato l’invito ad entrare da subito nella ristretta cerchia delle “persone di famiglia”. In capo ad un giorno. Uno dei figli del Signore che aveva aiutato la trentenne (il favoloso cinquantenne Dott. Carlo) aveva messo gli occhi su Carla con l’intento di iniziare subito il fidanzamento ufficiale. Dino (miniracconto 6 di Dino Secondo Barili)

domenica 22 gennaio 2017

23 gennaio 2017

Miniracconto 5 Elvira e la Mostra di Pittura La settimana scorsa, Elvira, bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo aveva ricevuto un invito all’inaugurazione di una Mostra di Pittura. Era indecisa se andarci oppure no. Il Pittore le era completamente sconosciuto. Preferì chiedere consiglio alla sua amica Angela. E’ stato come aprire il vaso di Pandora. “Elvira ci devi andare. E’ un’occasione per incontrare gente nuova, parlare con le persone. L’attuale vita sociale non è delle migliori. Ogni persona sta chiusa nel proprio brodo … e finisce per inacidire. Una Mostra di Pittura invece è un fatto culturale importante. Un confronto sulle idee.” Se ci fosse stato il tempo chissà quante cose l’amica Angela avrebbe aggiunto. Elvira si dichiarò convinta. Del resto cosa aveva fare quel sabato pomeriggio di una settimana fa? La cosa migliore era partecipare all’inaugurazione della Mostra. Così fece. Elvira, però, non immaginava che fosse un avvenimento culturale cosi importante. C’era mezza Pavia all’inaugurazione della Mostra … la Pavia che conta. Elvira si sentì un po’ imbarazzata. A toglierla d’impaccio ci pensò ancora l’amica Angela che era presente all’inaugurazione. “Elvira ti presento Giorgio, il Pittore le cui opere vedi esposte in mostra” Elvira per poco non svenne. Era il figlio del Direttore Generale dell’Agenzia Commerciale presso la quale lavorava. Giorgio aveva la sua stessa età ed era un Artista vero, che presentava le proprie opere sotto un nome di fantasia. La sua famiglia ricchissima aveva vaste proprietà in tutta la Lombardia. A Giorgio Elvira piacque subito. Anzi, se ne innamorò all’istante. Si dice che quando un uomo si innamora … perde la testa. Giorgio la parse completamente. Propose a Elvira un viaggio intorno al Mondo con il suo aereo privato. Cosa poteva fare Elvira? Accettò con piacere. (miniracconto 5 di Dino Secondo Barili)

sabato 21 gennaio 2017

22 gennaio 2017

Miniracconto 4 di Dino Secondo Barili Giulia e il Ponte Coperto A Pavia non ci sono problemi. Quando una persona ha dei problemi fa una bella passeggiata sul Ponte Coperto e la soluzione arriva immediata. E’ accaduto anche a Giulia, bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. La settimana scorsa, la trentenne era in crisi. Aveva bisticciato con alcune colleghe in ufficio ed era a disagio. Applicò la regola. Prese un bel caffè in un Bar di Piazza della Vittoria e si recò sul Ponte Coperto per una passeggiata liberatoria. Giulia non aveva ancora raggiunto la metà del Ponte quando vide una automobile fermarsi. Si sentì chiamare. Era Giovanna, la sua amica del cuore. “Giulia. Giulia ho bisogno di te. Devo andare a Genova a trovare la mia amica Lucrezia. Non voglio fare la strada da sola. Puoi tenermi compagnia? Così … tra una chiacchierata e l’altra … in un paio d’ore siamo a Genova” Giulia aveva la giornata libera. Cosa poteva rispondere? “Certo che vengo” Genova è sempre Genova … la città degli incanti e dei misteri. Quando Giovanna incontrò Lucrezia la vide preoccupata. Invitabile la domanda. “Cosa ti è successo?” Lucrezia non voleva coinvolgere l’amica Giovanna nella sue faccende private, ma non poteva farne a meno. “Ottavio, il mio fratello gemello, sta cercando disperatamente la Segretaria di Produzione per il suo nuovo film che sta per girare qui a Genova. Non hai qualche proposta da farmi?” Giovanna guardò negli occhi Giulia … Ne ebbe il consenso. Quando Ottavio, il Regista, vide Giulia se ne innamorò immediatamente e pazzamente … ed il film ha potuto aver inizio. Miniracconto 4 di Dino Secondo Barili

venerdì 20 gennaio 2017

21 gennaio 2017

Miniracconto 3 di Dino Secondo Barili Silvia e il Circolo Artistico Una settimana fa, Silvia, trent’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo era stufa di passeggiare … sola … su è giù per Corso Cavour a Pavia alle cinque della sera. Ne parlò con la sua amica del cuore. “Federica, mi sto accorgendo di sprecare il mio tempo. Cammino su e giù per Corso Cavour come un’oca senza sapere perché, ne cosa voglio veramente …” Federica si aspettava che un giorno o l’altro Silvia si svegliasse, che prendesse una decisione. “Silvia non preoccuparti a tutti capita di passare momenti come i tuoi … con la mente incasinata. Posso darti un consiglio. Perché non ti iscrivi al Circolo Artistico Pavese? Dopo tutto non ti costa niente. E’ richiesta solo la partecipazione volontaria agli eventi in programma …” Per Silvia è stata un’illuminazione. Aveva sempre pensato di aderire a qualche Associazione di Volontariato. Ecco l’occasione giusta. La trentenne si fece spiegare da Federica la modalità di adesione e prese contatto con il Presidente, il Pittore Alberto, un quarantenne da fine del mondo, con diverse “mostre di pittura in corso”, tra le quali una a Vienna, Berlino, Madrid. L’incontro tra Silvia e Alberto è stato come i fuochi d’artificio. Dopo essersi detto tutto (ma proprio tutto), Alberto chiese a Silvia se era disposta a seguirlo a Parigi dove stava per aprire un’importante mostra delle proprie opere. Per Silvia è stata l’occasione che aspettava. Nella vita, infatti, nulla accade per caso … alla fine è tutta opera del Destino. (miniracconto 3 di Dino Secondo Barili)

giovedì 19 gennaio 2017

20 gennaio 2017

Miniracconto 2 di Dino Secondo Barili DARIA A BORDIGHERA Pavia è una città magica … può accadere di tutto. La settimana scorsa Daria, bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, stava prendendo il caffè con la sua amica Rachele, in un Bar di Piazza della Vittoria a Pavia … ed era arrabbiata. Rachele se ne accorse. “Daria come mai sei imbronciata? C’è qualcosa che non va?” Daria vuotò il sacco. “Ho trent’anni … e non ho ancora visto Bordighera” Rachele per poco non è scoppiata in una fragorosa risata. “E sei imbronciata perché a trent’anni non hai ancora visto Bordighera? Se lo dici sul serio … ti prendono per matta” La discussione andò avanti per parecchio tempo. Rachele cercava di convincere l’amica Daria a non farsene un problema. Daria rispondeva che Bordighera è una bellissima località di villeggiatura con panorami mozzafiato e un clima semi tropicale in inverno. Insomma una specie di paradiso terreste. Intanto, accanto alle due amiche che discutevano animatamente si era fermato un bellissimo quarantenne, alto, distinto, il quale dopo aver sentito parlare di Bordighera, gentilmente si intromise nella discussione. “Scusate se oso intromettermi. Perché parlate così animatamente di Bordighera?” Daria rispose con passione. “Ho trent’anni e non ho ancora visto Bordighera. Le sembra giusto?” Il bellissimo quarantenne, calmissimo, accennò ad un sorriso. “Gentilissime e care signorine pavesi … non c’è problema. Sono il Conte Maurizio. A Bordighera ho una enorme villa da favola … e uno yacht (panfilo) nel mio porticciolo privato … Se volete vi invito entrambe per una vacanza da sogno come mie ospiti. Cosa ne dite?” Daria per poco non svenne. Rachele prese la palla al balzo. “Certo che veniamo. Perdere occasioni così … sarebbe un delitto, un vero peccato” Così, partirono in tre su una rossa Ferrari ultimo modello … per la splendida Bordighera … la settimana scorsa da Pavia. (miniracconto 2 di Dino Secondo Barili)

19 gennaio 2017

Miniracconto 1 di Dino Secondo Barili MARIA LUISA E L’OROSCOPO Venerdì della settimana scorsa, Maria Luisa, bellissima trentenne, era giù di corda. Il suo oroscopo della settimana aveva previsto che il giorno precedente, giovedì, sarebbe stato un giorno fortunato … invece non è accaduto nulla. Ovvio che quando ci si aspetta qualcosa e non accade, si rimane male. Maria Luisa cercò di digerire il boccone amaro con un caffè in Piazza della Vittoria a Pavia … città magica per eccellenza. La bellissima trentenne non aveva ancora raggiunto la Piazza quando aveva inciampato in un acciottolato sconnesso e aveva preso una leggera storta. Il morale della trentenne era andato sotto i piedi. In quell’istante, un quarantenne dalle fattezze di un affascinante attore del cinema se ne accorse. “Signorina si è fatta male? Sono il Dott. Danilo … posso esserle di aiuto?” Maria Luisa si sentì subito meglio … ma continuò a recitare la parte dell’infortunata dolorante. Danilo si prodigò in tutti i modi. La fece appoggiare al suo braccio e quel che è successo è facile immaginarlo. Danilo e Maria Luisa presero un favoloso caffè in Piazza della Vittoria … Era solo l’inizio di bellissima love story. Infatti, Danilo chiese a Maria Luisa se era disposta a passare una vacanza a Parigi. La bellissima trentenne accettò immediatamente … perché il “treno dell’amore passa una sola volta nella vita”. Perderlo è un peccato . (miniracconto 1 di Dino Secondo Barili)

giovedì 5 gennaio 2017

6 dicembre 2017

Mini racconto 70 di Dino Secondo Barili GIANFILIPPO E IL MATRIMONIO Fino ad un mese fa, il Dott. Gianfilippo era uno dei migliori partiti (da sposare) di Pavia. Uno di quelli, però, che applicava la regola di Franz Lear “innamorarsi sempre … fidanzarsi qualche volta … sposarsi mai” … Cinquant’anni portati alla grande, Commercialista nel milanese con vasta clientela, abitante a Pavia … Attico sul Lungo Ticino e Ferrari rossa fiammante parcheggiata davanti il Palazzo. “Era! … Era uno dei migliori partiti! …” Da un mese, però, la situazione del cinquantenne è totalmente cambiata. Un mese fa, è giunta a Pavia da Padova per specializzarsi all’Università, Esmeralda, cugina della zia Teresa, venticinque anni, bellissima … alta, capelli rossi come il fuoco … gambe da fine del mondo. Dal giorno in cui Gianfilippo l’ha vista non è stato più lui. Non ha capito più nulla. Ha perso completamente la testa. Ha inondato di attenzioni Esmeralda … e senza neanche pensarci ha pronunciato la fatidica frase “Esmeralda sposiamoci … sposiamoci subito” Qui Esmeralda è stata irremovibile. “No, Gianfilippo. Prima devo specializzarmi all’Università … Poi … se son rose fioriranno” Per Gianfilippo è iniziato il dramma. Per un cinquantenne come lui che aveva sempre avuto donne (che dicevano sempre si) brune, bionde e rosse, era una cosa inconcepibile. Cominciarono notti insonni, sogni ricorrenti, attese snervanti davanti all’Università per vederla uscire raggiante dopo la lezione. I giorni passavano lenti come fossero settimane … mesi … anni. Da Esmeralda solo occhi languidi, qualche sorriso e … neanche un bacio. La Signora Maria, impiegata di fiducia comprese che “il Suo Capo” aveva perso la testa ed era il caso di intervenire. Ne parlò con altre sue colleghe il cui Capo cinquantenne aveva perso la testa. Tra le conclusione alle quale era giunta ce n’era una originalissima … “Se Gianfilippo fosse riuscito a portare per tre volte Esmeralda nel Bar di Franchino, il più fantasioso barista di Pavia … la venticinquenne sarebbe crollata come una pera cotta e l’avrebbe sposato” Come il cinquantenne ha saputo “il segreto” è partito in quarta. “Esmeralda che ne diresti se andassimo a prendere il caffè da Franchino in Piazza della Vittoria?” Chi conosce le donne sa che sono imprevedibili, incomprensibili, inspiegabili … “E perché dovremmo andare a prendere il caffè da Franchino? Prima di andare nel Bar di Franchino vorrei visitare tutti gli altri Bar di Pavia” Gianfilippo si sentì sconfitto. Nella notte ebbe un sogno “nel sogno, il cinquantenne, si trovava sotto la Statua del Regisole. Esmeralda stava estasiata davanti alla statua … e lo baciato” A quel punto del sogno, Gianfilippo si è svegliato tutto sudato, ma felice. Aveva trovato la soluzione. Esmeralda abitava proprio nei pressi di Piazza del Duomo, poco distante dalla Statua del Regisole. Il cinquantenne si è preparato e un’ora prima che Esmeralda scendesse dal suo appartamento per andare all’Università si è presentato tutto pimpante. “Esmeralda, lo sai che Pavia è una città magica?” La venticinquenne si mostrò interessata. Era caduta nella rete. “Esmeralda, quando passi davanti alla Statua del Regisole non alzare mai gli occhi … “ Dire ad una donna di non fare una cosa è come ottenere l’effetto contrario. Infatti, Esmeralda supplicò Gianfilippo di spiegarle il perché. Questa volta, lo scaltro Commercialista cinquantenne pavese aveva scoperto il gioco. “Esmeralda … se mi sposi te dico” Cosa fa una donna per sapere ciò che non sa? … Ha baciato appassionatamente sulla bocca Gianfilippo e lo ha sposato. Mini racconto 70 di Dino Secondo Barili

martedì 3 gennaio 2017

4 dicembre 2017

Mini racconto 69 di Dino Secondo Barili CARLA E IL CAFFE’ AL BAR Ogni giorno è un giorno nuovo e bisogna partire con il piede giusto. Una settimana fa, Carla, bellissima quarantenne pavese … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … si è alzata con un cerchione alla testa (almeno così le era sembrato). Pensò subito al rimedio … un bel caffè in Piazza della Vittoria nel Bar del più fantasioso barista di Pavia: Franchino. A volte il caffè non basta … ci vuole qualcosa in più, quel quid che si chiama fantasia … La fantasia è come il peperoncino sulla pastasciutta. Non si vede, ma si sente … specialmente nei bucatini alla Amatriciana. Carla non aveva ancora messo piede nel Bar di Franchino e l’amica e coetanea Osvalda l’aveva passata ai raggi X. “Carla, cosa hai fatto questa notte? Dalla faccia che ti ritrovi … posso immaginare la notte di fuoco” La quarantenne si preoccupò. Prima di rispondere doveva guardarsi allo specchio. Non ha fatto fatica. Nel Bar di Franchino ci sono specchi dappertutto. Carla reagì. “Osvalda hai proprio ragione. Ho una faccia da schifo, ma non ho fatto quello che hai pensato tu” Ci sono amiche che hanno la bocca di fuoco … “Ecco, vedi, è proprio lì … il guaio. Sono le notti di fuoco che fanno bene alla salute. Altro che cura di bellezza. La bellezza è … nel letto” Il discorso sarebbe andato ancora per le lunghe se non fosse intervenuta Rosalda, altra bocca di fuoco. “Carla e Osvalda ho bisogno di voi. Sto allestendo una nuova rivista dialettale pavese. Mi servono due come voi per dare colore alle scene. Cosa ne dite?” Carla e Osvalda si ricordarono di quando erano all’asilo dalle Suore … ed erano salite per la prima volta sul palco. Accettarono l’offerta immediatamente. Il volto di Carla cambiò espressione … divenne gioioso come non lo era da parecchio tempo. Ma il colpo di teatro non si è fatto attendere. Nel Bar di Franchino è entrato il Regista TV Rosalindo, un cinquantenne che più figo non poteva essere. Al seguito aveva un gruppo di cinquantenni da fine del mondo i quali hanno perso subito la testa per Carla, Osvalda e Rosalda. Si sa che la gente di teatro non finisce mai di stupire. Decisero sull’istante di provare la scena del bacio. Facile immaginare cosa è successo. Il Regista Rosalindo ha inforcato la cinepresa pensando al suo prossimo film, mentre le tre favolose quarantenni pavesi provavano la scena del bacio tra le braccia di tre gagliardi cinquantenni campioni di “bacio all’italiana”. Del resto si sa … il bacio accende la passione … e con la passione nasce la voglia e la gioia di vivere. Mini racconto 69 di Dino Secondo Barili

domenica 1 gennaio 2017

2 gennaio 2017

Mini racconto 68 di Dino Secondo Barili ANDREA E LE DONNE BIONDE Nella vita non c’è nulla di facile, specialmente nella scelta della compagna. L’Architetto Andrea, per esempio, fisico da fine del mondo, era giunto a cinquant’anni ed aveva un debole per le donne bionde. Ne aveva incontrate parecchie. Con alcune aveva anche passato dei periodi bellissimi … poi, non si sa perché, l’incanto finiva. A cinquant’anni, però, un uomo deve decidersi quale strada prendere. Se restare solo come un cane … oppure trovare la persona giusta con la quale passare giornate incantevoli e notti da sogno (in tutti i sensi). Un mese fa, l’Architetto Andrea ha deciso di parlarne al suo Psicologo di fiducia, il Dott. Danilo, famosissimo a Pavia. Un sessantenne che non aveva peli sulla lingua. “Andrea, svegliati. Svegliati sul serio. Ti sei fissato sulle donne bionde … e fin li niente da dire, tutti i gusti sono gusti. Ti sei fissato anche sulle donne pavesi (bionde), ma guarda che di donne bionde è pieno il mondo … non solo a Pavia. Inoltre, le donne bionde hanno un caratterino mica da ridere. Per un po’ lasciano dire e fare … sembra che condividano ogni tuo pensiero e desiderio … poi arriva il bello. Cominciano a mettere i puntini sulle i … poi sulle u … poi sulle a … Insomma, quando una donna vuole sottomettere (sempre) un uomo e fargli fare ciò che vuole trova mille strade. Ragion per cui, Andrea, allarga il tuo orizzonte … allarga il tuo orizzonte … non solo bionde, ma anche more, rosse, castane ecc. E non fissarti solo sulle quarantenni … Per un cinquantenne come te, vanno benissimo anche le trentenni … anzi, meglio, perché sono affascinate dai cinquantenni dei quali ammirano soprattutto l’esperienza” L’Architetto Andrea, dopo un simile sermone, si è sentito un Adone. A casa si è guardato allo specchio e si è visto come un Dio greco. Fece la prima cosa che gli venne in mente. Telefonò alla sua Collega Federica, Architetto pavese, trent’anni … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. “Federica hai voglia di prendere un caffè in Piazza della Vittoria?” La trentenne non era sulle sue. La risposta è stata (a dir poco) violenta. “Andrea, oggi non è giornata giusta. Ho un diavolo per capello. E, poi, voi cinquantenni, vecchi marpioni, cominciate con il caffè e non si sa mai dove andate a finire (cioè al letto) … Sarà per la prossima volta … se ho voglia” Andrea, si sentì un verme. Si guardò nuovamente allo specchio e puntando il dito contro la sua immagine riflessa “Andrea ben ti sta … così un’altra volta impari a fare il figo!” Quando un uomo arriva a cinquant’anni incassa ogni cosa. Per fortuna che c’era sempre la “carta di riserva”. Andrea doveva tenere una relazione al “Club della Felicità” di Lodi. Era la volta buona per cambiare aria e lasciare Pavia a dormire sulle rive del Ticino. A Lodi, per l’Architetto Andrea, l’accoglienza è stata trionfale. Il Club della Felicità era composto quasi esclusivamente da donne di ogni età, trentenni, quarantenni, cinquantenni … alte, basse, bionde, brune e more a volontà. La Relazione ha avuto successo, anzi, un inaspettato successo. In particolare è stata apprezzata dalla Presidente del Club della Felicità, la Dott. Meraviglia, una trentenne … alta, mora, occhi neri e gambe da fine del mondo la quale l’ha invitato nel suo Agriturismo. Facile immaginare che appena entrati la trentenne ha baciato lungamente, appassionatamente Andrea … Il quale ha risposto come sanno baciare (e amare) i cinquantenni pavesi. Mini racconto 68 di Dino Secondo Barili