mercoledì 22 agosto 2012

BEREGUARDO ... STORY di Teresa Ramaioli

BEREGUARDO ... STORY 
di
Teresa Ramaioli
LA CHIESETTA DI SAN ZENO
Di Dino Barili – Teresa Ramaioli
Entrando in Bereguardo da Motta Visconti, il primo e più importante edificio che si incontra è la Chiesetta di San Zeno. Piccola, ben tenuta, sempre aperta e frequentata dalla popolazione del luogo e da parecchi forestieri, con un minuscolo, elegante campanile, è il più antico edificio religioso esistente nel paese. La sua costruzione è avvenuta nel 1549, quando Bereguardo non era ancora riconosciuto come Comune autonomo, e il suo territorio apparteneva alla Parrocchia di Trivolzio. A quel tempo esisteva già, nel paese, la Cappella di Sant’Antonio Abate nella quale si celebravano le cerimonie religiose. L’aveva fatta costruire il 23 novembre 1425, Filippo Maria Visconti, il quale l’aveva affidata ai frati Agostiniani, e si trovava sullo stesso luogo dove ora sorge la Chiesa Parrocchiale. Doveva essere piuttosto piccola in quanto la popolazione era costituita da poche centinaia di persone, che abitavano le poche case in via Prestino Vecchio e via Sant’ Antonio, quasi tutte in servizio nel Castello Visconteo. IL CASTELLO- A quell’epoca Bereguardo era un piccolo borgo formato da alcune cascine che sorgevano ai margini dell’attuale cento storico. Il castello era l’unico edificio civile dove risiedevano abitualmente i componenti della nobile famiglia dei Tolentini discendenti dagli Sforza e dai Visconti. Nel 1435 i proprietari del Castello amministravano direttamente o indirettamente una proprietà di oltre 29.000 pertiche di terreno, suddiviso in tante aziende agricole, cascine e riserve di caccia lungo la riva sinistra del Ticino. (prima puntata) Ciao ciao Teresa

1 commento:

  1. LA CHIESETTA DI SAN ZENO
    di Dino Barili Teresa Ramaioli

    Nel 1549 la Parrocchia vera e propria, dove si battezzava , e si celebravano i riti sacri era a Trivolzio. Un’altra chiesa Parrocchiale si trovava a Zelata, borgo antichissimo abitato da un migliaio di persone. Gente che lavorava sul fiume, che lavorava nei poderi delle ricche famiglie, che commerciava facendo di Zelata un piccolo porto molto trafficato. I ricchi abitanti di Bereguardo mal sopportavano questa sudditanza alla parrocchia di Trivolzio e furono ben felici quando il 7 luglio 1549, il Magnifico Cittadino Pavese Baldassarre De’Magistris, con atto pubblico fatto presso Pietro Sindaci, notaio in Pavia, fondava un Beneficio Sacerdotale sotto il nome di SAN ZENO, con due messe alla settimana ed una messa annua, cantata nello stesso oratorio, assegnando una consistente dote di fondi e denari. Tale Beneficio, il De’ Magistris, l’aveva fatto per se medesimo e per i di lui figli maschi , legittimi e naturali ed eredi, estinti questi, alle figlie legittime e naturali ed eredi, ed ai loro figli e figlie dei figli in perpetuo ed in difetto di questi ai loro eredi. La dotazione era costituita da una Vigna in Bereguardo di 8 pertiche detta il Filagnone, un terreno di 8 pertiche detto la Cerra, un terreno di 3 pertiche detta la Bacella, un livell perpetuo di lire 3,76 pagato da certo Bartolomeo Re di Bereguardo, un livello perpetuo di lire 50 pagato da Bernardino Della Motta, un livello di lire 27,5 pagato da Baldassarre Cervi Della Motta, altre 19 pertiche e una rendita di lire 56,5 imperiali.(seconda puntata) Ciao Teresa









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