domenica 1 gennaio 2017

2 gennaio 2017

Mini racconto 68 di Dino Secondo Barili ANDREA E LE DONNE BIONDE Nella vita non c’è nulla di facile, specialmente nella scelta della compagna. L’Architetto Andrea, per esempio, fisico da fine del mondo, era giunto a cinquant’anni ed aveva un debole per le donne bionde. Ne aveva incontrate parecchie. Con alcune aveva anche passato dei periodi bellissimi … poi, non si sa perché, l’incanto finiva. A cinquant’anni, però, un uomo deve decidersi quale strada prendere. Se restare solo come un cane … oppure trovare la persona giusta con la quale passare giornate incantevoli e notti da sogno (in tutti i sensi). Un mese fa, l’Architetto Andrea ha deciso di parlarne al suo Psicologo di fiducia, il Dott. Danilo, famosissimo a Pavia. Un sessantenne che non aveva peli sulla lingua. “Andrea, svegliati. Svegliati sul serio. Ti sei fissato sulle donne bionde … e fin li niente da dire, tutti i gusti sono gusti. Ti sei fissato anche sulle donne pavesi (bionde), ma guarda che di donne bionde è pieno il mondo … non solo a Pavia. Inoltre, le donne bionde hanno un caratterino mica da ridere. Per un po’ lasciano dire e fare … sembra che condividano ogni tuo pensiero e desiderio … poi arriva il bello. Cominciano a mettere i puntini sulle i … poi sulle u … poi sulle a … Insomma, quando una donna vuole sottomettere (sempre) un uomo e fargli fare ciò che vuole trova mille strade. Ragion per cui, Andrea, allarga il tuo orizzonte … allarga il tuo orizzonte … non solo bionde, ma anche more, rosse, castane ecc. E non fissarti solo sulle quarantenni … Per un cinquantenne come te, vanno benissimo anche le trentenni … anzi, meglio, perché sono affascinate dai cinquantenni dei quali ammirano soprattutto l’esperienza” L’Architetto Andrea, dopo un simile sermone, si è sentito un Adone. A casa si è guardato allo specchio e si è visto come un Dio greco. Fece la prima cosa che gli venne in mente. Telefonò alla sua Collega Federica, Architetto pavese, trent’anni … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. “Federica hai voglia di prendere un caffè in Piazza della Vittoria?” La trentenne non era sulle sue. La risposta è stata (a dir poco) violenta. “Andrea, oggi non è giornata giusta. Ho un diavolo per capello. E, poi, voi cinquantenni, vecchi marpioni, cominciate con il caffè e non si sa mai dove andate a finire (cioè al letto) … Sarà per la prossima volta … se ho voglia” Andrea, si sentì un verme. Si guardò nuovamente allo specchio e puntando il dito contro la sua immagine riflessa “Andrea ben ti sta … così un’altra volta impari a fare il figo!” Quando un uomo arriva a cinquant’anni incassa ogni cosa. Per fortuna che c’era sempre la “carta di riserva”. Andrea doveva tenere una relazione al “Club della Felicità” di Lodi. Era la volta buona per cambiare aria e lasciare Pavia a dormire sulle rive del Ticino. A Lodi, per l’Architetto Andrea, l’accoglienza è stata trionfale. Il Club della Felicità era composto quasi esclusivamente da donne di ogni età, trentenni, quarantenni, cinquantenni … alte, basse, bionde, brune e more a volontà. La Relazione ha avuto successo, anzi, un inaspettato successo. In particolare è stata apprezzata dalla Presidente del Club della Felicità, la Dott. Meraviglia, una trentenne … alta, mora, occhi neri e gambe da fine del mondo la quale l’ha invitato nel suo Agriturismo. Facile immaginare che appena entrati la trentenne ha baciato lungamente, appassionatamente Andrea … Il quale ha risposto come sanno baciare (e amare) i cinquantenni pavesi. Mini racconto 68 di Dino Secondo Barili

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