giovedì 5 gennaio 2017

6 dicembre 2017

Mini racconto 70 di Dino Secondo Barili GIANFILIPPO E IL MATRIMONIO Fino ad un mese fa, il Dott. Gianfilippo era uno dei migliori partiti (da sposare) di Pavia. Uno di quelli, però, che applicava la regola di Franz Lear “innamorarsi sempre … fidanzarsi qualche volta … sposarsi mai” … Cinquant’anni portati alla grande, Commercialista nel milanese con vasta clientela, abitante a Pavia … Attico sul Lungo Ticino e Ferrari rossa fiammante parcheggiata davanti il Palazzo. “Era! … Era uno dei migliori partiti! …” Da un mese, però, la situazione del cinquantenne è totalmente cambiata. Un mese fa, è giunta a Pavia da Padova per specializzarsi all’Università, Esmeralda, cugina della zia Teresa, venticinque anni, bellissima … alta, capelli rossi come il fuoco … gambe da fine del mondo. Dal giorno in cui Gianfilippo l’ha vista non è stato più lui. Non ha capito più nulla. Ha perso completamente la testa. Ha inondato di attenzioni Esmeralda … e senza neanche pensarci ha pronunciato la fatidica frase “Esmeralda sposiamoci … sposiamoci subito” Qui Esmeralda è stata irremovibile. “No, Gianfilippo. Prima devo specializzarmi all’Università … Poi … se son rose fioriranno” Per Gianfilippo è iniziato il dramma. Per un cinquantenne come lui che aveva sempre avuto donne (che dicevano sempre si) brune, bionde e rosse, era una cosa inconcepibile. Cominciarono notti insonni, sogni ricorrenti, attese snervanti davanti all’Università per vederla uscire raggiante dopo la lezione. I giorni passavano lenti come fossero settimane … mesi … anni. Da Esmeralda solo occhi languidi, qualche sorriso e … neanche un bacio. La Signora Maria, impiegata di fiducia comprese che “il Suo Capo” aveva perso la testa ed era il caso di intervenire. Ne parlò con altre sue colleghe il cui Capo cinquantenne aveva perso la testa. Tra le conclusione alle quale era giunta ce n’era una originalissima … “Se Gianfilippo fosse riuscito a portare per tre volte Esmeralda nel Bar di Franchino, il più fantasioso barista di Pavia … la venticinquenne sarebbe crollata come una pera cotta e l’avrebbe sposato” Come il cinquantenne ha saputo “il segreto” è partito in quarta. “Esmeralda che ne diresti se andassimo a prendere il caffè da Franchino in Piazza della Vittoria?” Chi conosce le donne sa che sono imprevedibili, incomprensibili, inspiegabili … “E perché dovremmo andare a prendere il caffè da Franchino? Prima di andare nel Bar di Franchino vorrei visitare tutti gli altri Bar di Pavia” Gianfilippo si sentì sconfitto. Nella notte ebbe un sogno “nel sogno, il cinquantenne, si trovava sotto la Statua del Regisole. Esmeralda stava estasiata davanti alla statua … e lo baciato” A quel punto del sogno, Gianfilippo si è svegliato tutto sudato, ma felice. Aveva trovato la soluzione. Esmeralda abitava proprio nei pressi di Piazza del Duomo, poco distante dalla Statua del Regisole. Il cinquantenne si è preparato e un’ora prima che Esmeralda scendesse dal suo appartamento per andare all’Università si è presentato tutto pimpante. “Esmeralda, lo sai che Pavia è una città magica?” La venticinquenne si mostrò interessata. Era caduta nella rete. “Esmeralda, quando passi davanti alla Statua del Regisole non alzare mai gli occhi … “ Dire ad una donna di non fare una cosa è come ottenere l’effetto contrario. Infatti, Esmeralda supplicò Gianfilippo di spiegarle il perché. Questa volta, lo scaltro Commercialista cinquantenne pavese aveva scoperto il gioco. “Esmeralda … se mi sposi te dico” Cosa fa una donna per sapere ciò che non sa? … Ha baciato appassionatamente sulla bocca Gianfilippo e lo ha sposato. Mini racconto 70 di Dino Secondo Barili

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