lunedì 28 maggio 2012

Il Santo del giorno 29 maggio: SANTA BONA

Ciao Dino, domani la Chiesa celebra SANTA BONA, nome insolito, ma non del tutto in disuso, per essere stato portato addirittura da principesse della casa di Savoia.
Bona nacque a Pisa verso il 1155/1156 nella parrocchia di San Martino di Guazzolongo nel quartiere di Kinzica. Mamma Berta era di origine corsa e dopo essersi stabilita a Pisa conobbe un mercante, Bernardo. Bona fu l'unico frutto di quel matrimonio: Bernardo si imbarcò quando Bona aveva solo tre anni e non fece più ritorno, lasciando così Berta in grandissime difficoltà economiche in quanto straniera e unica responsabile della famiglia.
All'età di sette anni, Bona, ebbe un primo incontro con Gesù e grazie a padre Giovanni dell'Ordine dei Canonici Regolari di San Agostino entrò in convento. Bona scelse di martoriare il suo corpo con prove sempre più dure e giunse ad indossare il cilicio dopo una nuova visione di Gesù. All'età di dieci anni ebbe una nuova visione che la segnerà per la vita: insieme con Gesù e Maria incontra San Giacomo.
Preparata da padre Giovanni, all'età di dieci anni si presenta al Priore che la consacrerà al Signore. Dopo tre anni di raccoglimento ed aspre penitenze (durante le quali continua a punire il suo corpo), nel 1170, a seguito di una nuova visione di Gesù, parte per Gerusalemme, dove il Signore le rivela che vive suo padre Bernardo. Avvertita ancora da Gesù sfugge al suo tentativo di impedirle di scendere dalla nave e si rifugia da un eremita di nome Ubaldo, che diventa il suo padre spirituale.
Nel tentativo di ritornare a Pisa con alcune sue compagne di viaggio viene ferita al costato e catturata dai saraceni. Riscattata da alcuni mercanti pisani, ripara finalmente verso il 1175 nella sua stanzetta di San Martino.
Qui avviene una nuova visione: con Gesù si presenta San Giacomo che la invita ad unirsi a dei pellegrini in viaggio per Santiago de Compostela. Il pellegrinaggio era un'autentica avventura che durava circa nove mesi, i pellegrini sapevano di rischiare anche la morte: ragione per la quale era prassi normale stendere il testamento. Bona, così esile e continuamente sottoposta a prove fisiche che lei stessa si procurava, non esita, partecipa a quel primo pellegrinaggio, al quale seguiranno molti altri.
Il suo compito è di sorreggere nelle difficoltà, incoraggiare nei momenti più difficili, prestare soccorso sanitario ed invitare tutti i pellegrini alla preghiera e alla penitenza. Raggiungerà ben nove volte Santiago ed altrettante volte ritornerà a Pisa! Ma guidò anche i pellegrini a Roma e raggiunse anche San Michele Arcangelo sul Monte Gargano.
All'età di 48 anni è costretta ad interrompere i pellegrinaggi e il 29 maggio 1207 raggiungerà il suo Sposo in cielo. Ora riposa nella Chiesa di San Martino a Pisa. Il 2 marzo 1962, Giovanni XXIII la dichiarò ufficialmente patrona delle hostesses di Italia…….Vice

1 commento:

  1. Ciao Dino, domani la Chiesa ricorda SANTA GIOVANNA D’ARCO, Vergine del XV secolo.
    Tra le storie dei Santi, una delle più incredibili, e una delle più controverse, resta sempre quella di Giovanna D’Arco,…Santa,... eroina,…. guerriera,… condottiero…..e martire.
    Questa fanciulla così alta nella storia del suo tempo, era nata a Domrémy, lungo la Mosa nel 1412. Era una contadina, devota, ma incolta, …pia, ma analfabeta. Ecco che, a tredici anni comincia a udire delle strane “voci celesti” , che prima la spronano alla purezza e alla virtù; poi le annunziano la missione di farsi liberatrice del suo popolo.
    Alla fine della cosiddetta “guerra dei cent’anni” , la Francia era infatti quasi interamente occupata dagli Inglesi. Il Re d’Inghilterra, Enrico V, sedeva a Parigi e accampava pretese sul trono di Francia, grazie al suo matrimonio con la figlia del defunto Re. Per questo, dichiarava decaduto il Delfino, Carlo VII, accusandolo di essere un figlio illegittimo dell’ultimo Re. Fu in quel momento che la contadinella di diciassette anni chiese di parlare con il Delfino chiamato, per scherno, “il re di Bourges”.
    Giunta a corte, tra generali e nobiluomini ella riconobbe subito il principe, pur senza averlo mai visto. Non si sa quale sia stato il colloquio tra Giovanna e il suo Re,… si sa solo che lo sfortunato principe ne uscì mutato e rianimato, e che la diciassettenne contadina di Domrémi ne uscì comandante in capo dell’esercito francese.
    Eccola così a cavallo, con una bianca armatura e uno stendardo candido, coi gigli di Francia e i nomi di Gesù e Maria. Intorno a lei, tutti, dai generali ai soldati, stupiti della sua disinvoltura nel maneggio delle armi; della sua competenza guerresca; della sua accortezza strategica. E tutti sono trascinati da un entusiasmo e da un fascino che prima di lei nessun condottiero ha mai posseduto.
    Dopo una dura battaglia, libera Orléans assediata, estrema roccaforte della indipendenza francese; sbaraglia gli Inglesi a Patay, si apre una strada a Reims. Davanti a lei i paesi occupati insorgono, il popolo prende le armi, e finalmente Giovanna vede il “gentil Delfino Carlo” incoronato a Reims.
    La sua missione sembrerebbe compiuta. Vuol tornare ai campi, ma il Re la trattiene. Giovanna riprende vittoriosa la marcia verso Parigi, e proprio sotto Parigi viene ferita. Poco dopo cade prigioniera dei Borgognoni, alleati degli Inglesi. Il suo martirio inizia in una gabbia di ferro, chiusa come una bestia feroce, portata in giro tra gli insulti, esposta al ludibrio dei nemici. Poi, al prezzo di diecimila tornesi d’oro, viene venduta agli Inglesi.
    Si vuole un processo che getti l’infamia sulla intemerata “Pulzella d’Orléans” come veniva chiamata, e che rialzi il prestigio dell’esercito inglese battuto. Vengono raccapezzati Vescovi rinnegati e prelati senza scrupoli, e si getta alla fanciulla l’accusa di stregoneria.
    Il processo venne condotto in modo perfido, e vennero usate tutte le più estenuanti torture fisiche e morali. Alla fine la vergine di Domrémy venne riconosciuta colpevole di menzogna, superstizione, empietà e sacrilegio.
    Nel 1431, a diciannove anni, a Rouen, Giovanna D’Arco muore sul rogo, come eretica, dopo aver gridato sei volte tra le fiamme il nome di Gesù, e le sue ceneri gettate nella Senna. Giovanna D’Arco, gloria e salvezza della Francia, fu beatificata da Pio X l’11 aprile 1909 e canonizzata da Benedetto XV il 16 Maggio 1920………Auguri a tutte le lettrici del Blog di nome Giovanna……Vice

    RispondiElimina