giovedì 31 maggio 2012

1 giugno - SAN GIUSTINO

1 GIUGNO            SAN GIUSTINO
Ciao Dino, domani è SAN GIUSTINO, Martire del II Secolo……………………..
A San Giustino, il nuovo Calendario dedica una memoria obbligatoria per tutta la Chiesa, perché costituisce l’immagine del pensatore il quale, trovata la verità, non vi aderisce soltanto con l’intelletto, ma la vive nella pienezza della fede, fino a sacrificare, a quella verità, la propria vita.
Era nato nel II secolo dopo Cristo, a Sichem, in Samaria; però il suo nome e quello di suo padre, Prisco, dicono chiaramente che la famiglia non doveva essere samaritana, ma piuttosto romana.
Il giovane Giustino amava la filosofia, perché sperava di giungere attraverso quella nobile scienza, al possesso della verità, e quindi della felicità. Egli stesso narra nei suoi scritti come passasse da una scuola all’altra, sempre desideroso di possedere la verità e sempre deluso.
Rifiutò l’Epicureismo, che non gli sembrò degno di studio, ma fu prima stoico, poi peripatetico, poi pitagorico, poi platonico. Nessuna di queste filosofie lo rese certo di una verità, né lo rese felice.
Si ritirò allora in un luogo deserto, in riva al mare, per riflettere e meditare. Un giorno incontrò un misterioso vecchio, al quale narrò la sua storia e confidò la sua delusione. Nessuna filosofia aveva appagato il suo spirito desideroso di una certezza. Il vecchio allora gli disse che la ragione umana può giungere fino a un certo punto, oltre il quale, per entrare nel pieno possesso della verità occorre l’aiuto divino. Gli consigliò di leggere i Profeti e di avvicinare i credenti in Gesù Cristo.
Fu così che Giustino, a tren’anni trovò nel Cristianesimo la sospirata verità e l’agognata felicità. Non rinnegò per questo la filosofia, perché la ragione è un lume che Dio ha dato agli uomini. Capì però che la ragione rimane impenetrabile alla verità, se la Grazia dello Spirito Santo non illumina e riscalda.
In questo senso scrisse alcune opere, tra le quali due intitolate “Apologia”. Apologia, vuol dire “addurre ragioni”. Infatti Giustino, da buon filosofo, addiceva ragioni in favore del Cristianesimo. Egli era diventato cristiano, non rinnegando, ma seguendo la ragione, e ora addiceva questa ragione per dimostrare che nel Cristianesimo era la verità e la felicità.
A Roma, dove si era recato, discusse con i filosofi delle varie scuole, sempre sostenendo le ragioni del Cristianesimo, fino quando un certo Crescenzo, che si diceva filosofo cinico, lo denunzio all’Imperatore Marco Aurelio. Così Giustino venne chiamato nel 166, con altri cristiani dinanzi al Prefetto di Roma. Tutti risposero con l’intrepidezza comune ai Martiri, ma Giustino rispose con la fermezza del filosofo che aveva finalmente trovato la verità, nella dottrina che i cristiani seguono religiosamente.
Queste parole significavano la morte e il Prefetto di Roma avvertì di ciò il filosofo cristiano, che si dichiarò disposto ad ogni prova, pur di ricevere la ricompensa celeste.
Condotto al luogo del martirio con gli altri Cristiani, fu flagellato e quindi decapitato…….
La sua morte è descritta in un antico e autorevole “Martyrium Sancti Iustini et Sociorum”

1 commento:

  1. Ciao Dino, domani la Chiesa festeggia la memoria liturgica di SANT’ERASMO martire del IV secolo.

    Erasmo è nome di origine greca ed ha il significato, assai bello, di “desiderato” o meglio amato.
    Sant’Erasmo fu vescovo d Formia, in Campania, e sul suo conto esistono favolose leggende nel quadro della persecuzione di Diocleziano, agli inizi del IV secolo. Si dice infatti che fosse Vescovo in Asia Minore, nella Siria e per sfuggire ai persecutori venisse rapito da un angelo e trasportato a volo nell’Illiria, cioè nella moderna Dalmazia. Qui convertì moltissimi pagani, prima di essere scoperto e catturato. E di nuovo un angelo lo salvò in volo trasportandolo sulle coste della Campania. Divenne allora Vescovo di Formia, ma per breve tempo. Morì di lì a poco per le ferite riportate nei due supplizi e perciò ebbe il titolo di Martire.
    L’unico dato sicuro di questa fantasiosa vicenda è la presenza a Formia, delle reliquie di Sant’Erasmo. Quando nel IX secolo, la città fu distrutta dai Saraceni, le reliquie vennero trasferite nella non lontana Gaeta.
    La fantasia devota arricchì la sua figura di particolari suggestivi. Tra le “crudelissime torture” che il martirologio gli attribuisce si immaginò per esempio che al Martire venisse squarciato il ventre e fossero strappati gli intestini. Tale raccapricciante supplizio valse a Sant’Erasmo fama di protettore nei mali del ventre e delle viscere, non escluse le doglie del parto.
    Per rendere più truce ed evidente la scena del supplizio, gli artisti vi raffigurarono un argano, attorno al quale il carnefice avvolgeva, come una fune le viscere strappate al Santo.
    I devoti della Campania erano quasi tutti marinai. Sui loro navigli non mancavano gli argani sui quali venivano avvolte le gomene. Parve così che Sant’Erasmo si trovasse a proprio agio sulle navi, e venne assunto tra i protettori dei marinai,.
    A bordo, il nome Erasmo si mutò in quello di “Elmo” , ed ebbe un curioso seguito, le spettrali fiammelle che si vedono, o si vedevano un tempo, sugli alberi e i pennoni delle navi, prima o dopo le tempeste in mare, e che sembra siano dovute a scariche di elettricità, vennero dette comunemente i fuochi di Sant’Elmo. Si volle, cioè attribuirle alla protezione che il Santo non avrebbe fatto mancare ai marinai, trasformando la loro nave in una specie di immenso candeliere, implorante la salvezza contro le forze scatenate della natura.
    Sant’Erasmo è patrono di diversi comuni Italiani…. …a Gaeta, dove è copatrono con San Marciano, gli è dedicata la cattedrale,…a Lerici, dove il culto di San'Erasmo è molto vivo, il primo sabato di luglio si tiene una grande processione notturna nella baia illuminata con migliaia di lumini. La statua lignea viene trasportata per le vie del borgo e poi a bordo di un traghetto scortato da numerose barche ornate a festa viene condotto nei vicini borghi di Tellaro e San Terenzo. Dal santo prende nome anche l’isola di Sant’Erasmo, situata nella zona nord della laguna di Venezia.

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