mercoledì 20 febbraio 2013

ALESSIA E IL TANGO ARGENTINO racconto di Dino Secondo Barili

20 FEBBRAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 20 febbraio 2013 – Mercoledì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
Alessia e il tango argentino
La mamma di Alessia, da parecchi anni, aveva un chiodo fisso: vedere sua figlia sposata ed accasata bene. Qualche lettore dirà che, oggi, non si usa più. Non è vero. Oggi, secondo qualcuno, si usa “convivere”… finché si va d’amore e d’accordo e… al primo screzio… ognuno per la propria strada. La madre di Alessia, invece, era (ed è) una donna “all’antica” (come modo di pensare). Vede ancora le cose come le vedeva sua madre (cioè, la nonna). Alcuni mesi fa la madre di Alessia era particolarmente nervosa. “Alessia, tu devi finirla di perdere il tempo con gli uomini indecisi… gli uomini che “non sanno cosa faranno da grandi”. Hai trentacinque anni. L’età giusta per avere una famiglia e dei figli (se Dio vorrà…).” – Alessia, non si lasciò prendere in contropiede. “Mamma cosa credi che non ci pensi? Ci penso, ci penso. Solo che gli uomini come dici tu, oggi, sono diventati rari, rari… rari come mosche bianche. Oggi, gli uomini trovano tutte le scuse, compresa la crisi economica, per svicolare. … E se non stati attenta, finisci su un binario morto. Cioè, rischi di non uscire nemmeno più alla sera, con le amiche.” – La madre di Alessia era cocciuta (per il bene della figlia) e visto che si era aperto una specie di dialogo tra madre e figlia su un tema delicato ed attuale, continuò a dire la sua. “Anche ai miei tempi era così. Non pensare che erano tutte rose e fiori. Anche allora il marito bisognava conquistarlo (e tenerlo). Per esempio, si faceva la cernita. Si dividevano gli uomini in due categorie: gli uomini “da sposare”… e quelli “no”. Gli errori erano sempre dietro l’angolo. Allora, però, c’era un criterio. Anche allora si parlava d’amore… ma non come oggi. Non bastava parlare d’amore… bisognava anche avere “una posizione”, cioè uno stipendio o il patrimonio. Oggi, invece, basta parlare d’amore. Basta dire mi sono innamorata… E al resto? Nessuno ci si pensa. Non è così che si costruisce una famiglia e la vita.”… Alessia aveva ricevuto una chiamata sul telefonino ed il dialogo tra madre e figlia era… andato a farsi benedire. Al telefono c’era l’amica Desy la quale invitava Alessia ad una festa privata a casa sua. -“Alessia non puoi mancare. Devo presentarti mio cugino che è appena arrivato in Italia dall’Argentina dove vive e lavora. La festa è per questa sera alle 21. Prima la cena… poi il ballo in onore dell’ospite. Mio cugino si chiama Juan ed è un ballerino di tango… tango argentino, proprio quello che piace a te.” Ormai ce n’era d’avanzo. Desy aveva colpito nel segno. Un tango? Un tango argentino? E perché mai avrebbe dovuto mancare? Alessia si diede subito da fare. La parrucchiera prima di tutto. Poi un vestito adatto (al tango argentino!… con minigonna e “spacco” da fine del mondo). Le 21 giunsero in un baleno. L’incontro con Juan… fantastico! Proprio il tipo d’uomo che piaceva ad Alessia. Dopo una cena etnica (argentina)… il momento più atteso. Desy aveva fatto le cose in grande. Giunse il momento del tango. Quel tango… che Alessia aveva sempre sognato. La notte era stata troppo breve per una festa così. Spuntavano i primi raggi del sole quando Alessia cadde sfinita tra le braccia di Juan… il quale la strinse a sé… e la baciò. La portò nel letto che Desy aveva preparato… Quella notte, Juan, seduto su una sedia, vegliò “un sogno”… il sogno che il giorno dopo si sarebbe trasformato in fidanzamento… In Argentina dicono che quando un uomo ed una donna sanno ballare bene il tango il loro destino è segnato… per tutta la vita. - Questo è il 172° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili

1 commento:

  1. Ciao Dino, quello del tuo racconto.......è' la realtà dei giorni nostri,... ...al matrimonio, per volere o per necessità ...... i ragazzi preferiscono lo stare insieme in modo diverso, dalla convivenza, alla convivenza part-time del fine settimana, dalle vacanze ecc. ecc, ........... tutto quello che non si poteva fare solo qualche decennio fa...... Noi mamme,.... dobbiamo solo prenderne atto e augurarci che si realizzano i "loro sogni" .......Vice

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