domenica 17 febbraio 2013

OGGI, SANTA GELTRUDE COMENSOLI di Vice Miazza

18 FEBBRAIO "SANTA GELTRUDE COMENSOLI".............Santa Geltrude, al secolo Caterina Comensoli, nacque a Bienno (Brescia) il 18 gennaio 1847. Caterina rivela fin da bambina la sua sensibilità eucaristica, ricevendo la prima Comunione a soli sette anni. Cresciuta nella Compagnia di Sant'Angela Merici, intorno ai vent'anni nasce in lei l’idea di un Istituto di Adoratrici attente ai bisogni educativi del tempo. A Bergamo con il sacerdote, don Francesco Spinelli, il 15 dicembre 1882, fonda l’Istituto delle “Suore Adoratrici”, prende il nome di Madre Geltrude, ma nel 1889 un dissesto finanziario causa la separazione dei due Fondatori. Santa Geltrude con le 73 suore rimaste con lei continua la vita dell’Istituto “Suore Sacramentine di Bergamo” e don Francesco con un altro gruppo di suore continua la sua opera a Rivolta d’Adda. Dal primo nucleo di Bergamo l'istituto si espande alle altre città della Lombardia e del Nord Italia. Madre Comensoli muore il 18 febbraio 1903, tre anni prima del riconoscimento pontificio delle Suore sacramentine. Nel 1989 Giovanni Paolo II la proclamerà beata e il 26 aprile 2009 Benedetto XVI la proclana Santa. Le Sacramentine si dedicano all'adorazione del Santissimo Sacramento e all'educazione della gioventù in asili, scuole, convitti e oratori. Nel 1929 si apre una comunità sacramentina in Svizzera; dieci anni dopo in Etiopia; nel 1940 in Cina; nel 1946 in Brasile; nel 1976 in Malawi-Africa; nel 1987 in Ecuador; nel 1991 in Kenya; nel 2005 in Bolivia; nel 2006 in Croazia. Al 31 dicembre 2006 l'Istituto contava più di 800 suore in 102 case. Altri Santi del giorno: Beato Giovanni Da Fiesole "fra Angelico" - Santa Angilberto di Centule, Francia, Abate (750-814).

1 commento:

  1. 19 febbraio "SAN CORRADO CONFALONIERI", Eremita ...........Corrado nacque a Calendasco (Piacenza) nel 1290. Discendeva dalla nobile casata dei Confalonieri che, oltre ad abitare in Piacenza, avevano vasti feudi assegnati loro quale privilegio di essere una famiglia guelfa fedele alla Chiesa. All’età di venticinque anni ca., mentre era sontuosamente a caccia, con servi, cavalli, cani, furetti, e falconi, non riuscendo a stanare i conigli, fece appiccare il fuoco alla sterpaglia; l’incendio, alimentato dal vento, in un attimo bruciò tutto ciò che incontrava, tra cui boschi, case e capanne. Non riuscendo a domarlo, Corrado e i suoi scapparono verso casa, decisi a non far trapelare la verità. Saputasi la cosa in città, le guardie di Galeazzo Visconti, signore di Piacenza, andarono sul luogo, e, trovato un uomo, credendolo colpevole, lo condussero in giudizio, dove fu condannato a morte, perché il danno era stato grandissimo. La notizia della condanna colpì l'animo di Corrado, che non riusciva a darsi pace per quello che era successo a causa sua. Non esitò quindi a chiedere udienza al Signore di Piacenza, al quale dichiarò la propria colpevolezza, subendo la pesantissima pena della confisca di tutti i terreni per risarcire il danno fatto, ma in quanto nobile, evitò le punizioni corporali... Dopo aver pagato i danni causati si ritrovò in povertà, Corrado, in accordo con la moglie Giovannina, vendette gli averi restanti, diede il ricavato ai poveri decisero entrambi di votarsi alla religione: lui francescano terziario, lei clarissa. Nel progredire nel suo stato religioso ebbe modo di riflettere sulla sua scelta fino e prendere la decisione di lasciare Piacenza. Fatto un pellegrinaggio a Roma, se ne allontanò e si recò in Sicilia, giunto nella Val di Noto vi passò trent'anni, tra la preghiera, il servizio e il romitaggio. . Morì mentre era in preghiera, il 19 febbraio 1351.Venne seppellito nella Chiesa di San Nicolò a Noto, secondo le sue volontà. In seguito il corpo venne traslato nella Cattedrale di Noto ove è venerato da parecchi secoli .

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