domenica 24 febbraio 2013

ISABELLA E IL SOGNO DI UNA VITA racconto di Dino Secondo Barili

25 FEBBRAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 25 febbraio 2013 – Lunedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
 Isabella e il sogno di una vita
Nella società attuale accadono fatti che spesso vengono sottovalutati. Uno di questi fatti è “il tempo che passa e la società che cambia”. Basta vedere i bambini… Ieri, erano bambini, poi ragazzi, dopo studenti delle superiori …. e via fino all’Università… dove i bambini di “qualche anno prima” non si riconoscono più. Oggi, il tempo passato nello studio, nel conseguimento di un Titolo… e nella conquista di un lavoro occupa buona parte della vita di una persona. Cambiano gli ambienti frequentati, cambiano le amicizie. Nascono nuovi interessi. E’ stato così anche per la Dott. Isabella, trent’anni, bella presenza, cultura invidiabile… passioni da vendere. In particolare, Isabella, fin dalle elementari aveva il “pallino dell’arte”… disegno, pittura scultura. I momenti in cui aveva “tempo libero”, per Isabella, erano “tempi” dedicati all’arte. Suo nonno materno la osservava e la incitava a coltivare l’arte… in forza del detto “impara l’arte… e mettila da parte”. Era proprio quello che aveva fatto Isabella in anni di studio fino al raggiungimento della Laurea. Si sa che, da sola, la Laurea non apre le strade del lavoro… Se una persona vuole essere indipendente e autonoma… deve avere un proprio lavoro, un proprio reddito, una propria fonte di guadagno. Isabella si trovò a trent’anni a fare i conti con una società “complessa” e tanta voglia di vivere la propria vita. Due anni fa, dopo aver toccato con mano quanto fosse difficile “aprirsi un varco”, decise di tentare nuove strade. Per prima cosa, “non” si chiuse in sé stessa. Secondo, mantenne buoni rapporti con amici e parenti. Terzo, inseguì caparbiamente il proprio sogno di un lavoro… un lavoro che le desse da vivere. Quarto, “coltivò l’arte”… del disegno, della pittura e della scultura. Non sono molte le persone che hanno il “dono dell’arte”, cioè la passione per un tipo di attività che offre pochi sbocchi economici. Isabella però era una ragazza testarda e, senza dimenticare lo studio, continuò a fare arte, visitare mostre, seguire conferenze… e l’evoluzione del settore artistico. Per esempio, oggi, ci sono pochi “circoli artistici”… ma ci sono. Si tratta di un mondo quasi sconosciuto, da neofiti. Poche sono le persone che seguono con passione “percorsi artistici”. Due anni fa, Isabella, conobbe a Milano un gruppo ristretto di persone che avevano fatto dell’arte la “loro vita”. Si ritrovavano tutte le domeniche pomeriggio per un incontro dedicato ad un autore famoso. Durante uno di tali incontri, Isabella, fece conoscenza con un Signore sui cinquant’anni, che era stato invitato a tenere una conferenza. Il Signore (che si chiamava Guido) dopo la conferenza, aveva chiesto alla decina di persone presenti in sala se c’era qualcuno che si era dedicato al restauro di mobili antichi. Isabella alzò la mano e da quel momento il discorso artistico si concentrò sull’importanza di conservare il patrimonio dei mobili d’arte. Isabella venne invitata per un colloquio presso un Castello dove c’erano tantissimi mobili da restaurare. Il responsabile dell’operazione era il Signor Guido, il quale assunse Isabella come propria collaboratrice… Si sa che gli interessi comuni uniscono le persone molto di più dei “titoli”… Cosi il rapporto tra Isabella e il Signor Guido divenne sempre più stretto fino a diventare… marito e moglie. - Questo è il 177° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili      

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