domenica 17 febbraio 2013

TAMARA E IL SERPENTE CON GLI OCCHIALI racconto di Dino Secondo Barili

18 FEBBRAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 18 febbraio 2013 – Lunedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Tamara e il serpente con gli occhiali  
Tamara, bella e intelligente ragazza, 30 anni ben portati, non era soddisfatta del lavoro che a fatica era riuscita a “conquistare”. Aveva conseguito la Laurea ed aveva studiato come una “matta” per ben altra prospettiva. La situazione, però, era quella e… “prendere o lasciare”. Se la delusione per il lavoro “bruciava”… Tamara, continuava a sperare in un futuro migliore. Inoltre, tutte le mattine della domenica si recava sui sentieri del fiume Ticino a Pavia per la consueta, salutare camminata settimanale. I sentieri del Ticino, però, non sono tutti uguali. C’è sentiero e sentiero. Ci sono sentieri molto frequentati… altri meno. Il motivo è presto detto… “le dicerie”. Quando “strane voci corrono” su un sentiero… il sentiero viene abbandonato. Tamara, però non ascoltava “certe voci”. Per lei tutti i sentieri erano uguali… anche quello del “serpente con gli occhiali”. In realtà nessuno lo aveva mia visto, ma la leggenda raccontava che ogni tanto su quel sentiero compariva uno strano serpente… “con gli occhiali”. Per Tamara era l’ultima preoccupazione. Oltre a stare sempre in guardia, aveva frequentato un corso di difesa personale classificandosi al primo posto e uno di judo. Al sentiero della domenica Tamara non voleva assolutamente rinunciare. Anche, la prima domenica di luglio di sei mesi fa Tamara camminava spedita sul sentiero (del “serpente con gli occhiali”) quando in lontananza, per terra, vide qualcosa di strano. Rallentò il passo. Si accorse che si trattava di un portafogli, un portafogli di lusso. Essendo sola sul sentiero decise di raccoglierlo. Il portafogli era leggero, quindi non doveva contenere nulla o ben poco, ma si vedeva che  era un portafogli di valore. Dopo averlo esaminato Tamara si accorse che conteneva un biglietto da visita. “Dott. Tal dei Tali… cellulare n.….” Cosa fare?” In un primo tempo Tamara voleva rimettere il portafogli dov’era. Poi ci pensò e ritenne che era un atto di gentilezza restituirlo al legittimo proprietario. Fece, però, una cosa inusuale. Avendo a disposizione un piccolo pennarello rosso, fece un segno sulla corteccia della pianta vicino alla quale aveva trovato il portafogli. Al termine del sentiero raggiunse la propria automobile. Decise di digitare il cellulare del biglietto da visita sul proprio telefonino. Rispose una voce d’uomo molto particolare e gentile il quale ringraziò e fissò l’appuntamento al Bar in Piazza della Vittoria per le 15 di quella stessa domenica. Tamara si preparò e si presentò puntuale con il portafogli. Prima di entrare nel Bar formò ancora il numero sul cellulare e vide un uomo sui sessant’anni rispondere. Ormai era fatta. “Ecco, Signore. Questo è il suo portafoglio.” – L’uomo prese il portafogli ma volle dire la sua. “Gentile signorina, posso chiederle come si chiama?” – “Mi chiamo Tamara” –Il Signore continuò. -”Io non so come ha fatto trovare il mio portafoglio in un luogo dove non ci sono mai stato… Forse è un segno del destino. Mi piacerebbe che venisse a visitare la mia azienda a Milano, domani, lunedì. Questo è l’indirizzo e la lettera da presentare all’ingresso.” Tamara non riusciva a spiegarsi quanto stava accadendo. Il Lunedì si presentò all’indirizzo indicato. Giunta sul luogo, Tamara rimase di sasso. Era proprio il tipo di lavoro che aveva sempre cercato. Ne parlò al Signore del portafoglio e questi l’assunse. La domenica successiva, Tamara, volle ripercorrere lo stesso sentiero. Giunta alla pianta che aveva segnato con il pennarello rosso si accorse che in mezzo al sentiero c’era un serpente che la guardava fisso. Il serpente aveva “gli occhiali”…e, mosso la coda in segno di saluto, sparì nella boscaglia - Questo è il 170° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili

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