mercoledì 9 novembre 2016

10 novembre 2016

Miniracconto 27 JESSICA E IL SEGNO DEL DESTINO Una settimana fa … Jessica, bellissima quarantenne pavese è stata ad una conferenza in una sala vicino all’Università di Pavia. Il titolo era invitante:”I segni del Destino”. L’Oratore aveva una parlantina sciolta, accattivante. Jessica ne è rimasta impressionata e coinvolta. Al termine della conferenza la quarantenne ha fatto un giro per Strada Nuova tanto per ingannare il tempo. Le vetrine non l’attiravano. Ad un tratto un cagnolino sbucato da chissà dove le si è presentato innanzi con una cartolina in bocca. Per farlo contento Jessica la prese. Il cagnolino, soddisfatto, sparì com’era apparso. Sarà stata la suggestione della Conferenza oppure il bisogno di novità, la quarantenne lesse il messaggio. La cartolina non aveva un destinatario. Solo un testo. Diceva. “Ti aspetto a Roma … Michele” Chi è che dopo un simile fatto non sente la voglia di andare a Roma? Jessica ci pensò alcuni secondi. Visto che aveva una settimana libera cosa c’era di meglio di un bel viaggio nella città più bella del mondo? La mattina successiva all’incontro con il “cagnolino della cartolina” la quarantenne pavese prese il treno e dopo poche ore era nella città eterna. Jessica non intendeva lasciarsi suggestionare ne farsi illusioni … ma ci sperava. Dopo tutto era single da un anno e aveva bisogno di compagnia. A Roma si inventò un itinerario mentale … Colosseo, Via dei Fori Imperiali, Piazza Navona. Trinità de’ Monti, Piazza di Spagna. Roma è una città bellissima, ma da soli non offre il meglio di se. Jessica stava scendendo la scalinata di Trinità de’Monti quando si sentì girare la testa, come se avesse avuto un calo di pressione. Istintivamente si sedette ed abbandonò la testa su uno scalino. Un bellissimo cinquantenne (che più affascinante non si può) era vicino a lei e se ne accorse. La soccorse. “Miss si sente male? Sono il Dott. Michele … sono medico” Jessica, senza guardare in viso l’interlocutore, si diede uno scrollone per riprendere il proprio autocontrollo e pronunciò alcune parole confuse. Quando guardò in faccia il medico che l’aveva soccorsa rimase di stucco, allibita. Era il Conferenziere di Pavia. Jessica e Michele decisero di prendere un caffè insieme, ma era una scusa. Il Medico … Michele doveva andare a Parigi per la stessa conferenza tenuta a Pavia e non voleva andarci solo. Chiese a Jessica se era disposta a seguirlo. Accettò. Accettò … con un bacio al quale ne seguirono altri … perché la vita è una scala …“di baci” per raggiungere la vetta dell’Amore. Miniracconto 27 di Dino Secondo Barili

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