venerdì 25 novembre 2016

26 novembre 2016

Miniracconto 43 MICHELA E IL TELEFONINO Venerdì della scorsa settimana, Michela, bellissima trentenne pavese, era in Piazza della Vittoria a Pavia insieme a sua madre Donata. Stavano discutendo. Anzi, a discutere era solo sua madre, mentre Michela armeggiava da mezzora col suo telefonino nuovo senza aprire bocca. Ad un tratto la madre Donata è scoppiata in un eccesso di rabbia. “Michela siamo venuti in Piazza della Vittoria per comprare un paio di guanti. E’ mezzora che maneggi quel tuo nuovo telefonino e non abbiamo ancora combinato nulla. A voi giovani, il telefonino, sta fondendo il cervello” Non l’avesse mai detto. Michela si sentì punta sul vivo. “Mamma, il telefonino è comunicazione, è vita, è domani. Devo pur capire come funziona. Si vede che sei di un’altra epoca …” In quello stesso istante, il telefonino sfuggì di mano a Michela. Cadde sull’acciottolato e andò in mille pezzi. Per la trentenne è stato come un colpo al cuore. Come se avesse perduto il suo futuro. Si inginocchiò davanti ai mille pezzi e si mise a piangere. Sembrava fosse caduto un mondo ... Un Signore sui quarant’anni aveva filmato la scena. Si avvicinò a Michela e … “Signorina non si preoccupi. Una scena così non mi era ancora capitata. Mi ascolti” Il Signore con la telecamera tra le mani continuò. “Signorina, mi ascolti. Ho spedito in questo momento il filmato con la scena alla mia Agenzia Pubblicitaria. Se l’accettano lei ha guadagnato una bella cifra” Erano passati pochi minuti e sul display della telecamera apparve l’ok e la cifra da proporre. Michela e sua madre Donata rimasero di stucco. Accettarono … ma non era finita. Il Signore si presentò. “Sono il Dott. Michele … ho altre proposte … come si chiama?” – “Michela. Michela … mi chiamo Michela” – “Allora, Michela, mi ascolti bene. Oggi la vita corre veloce. O si prende il treno che passa … o quel treno non torna più. Lei ha un volto che “buca lo schermo” come si dice in gergo. Tra un po’ sarà tra noi il Dott. Gervasio, un Procuratore di molte Star. Si affidi a lui. Le si apriranno infinite strade dello spettacolo. Il Dott. Michele non aveva finito di parlare e il Dott. Gervasio era pronto a dire la sua. “Allora, Signorina, firmi il preliminare di contratto. Intanto, la prego di prepararsi per questo pomeriggio. Alle 17 passa da Pavia il Regista Osvaldo che le spiegherà tutto ciò che deve fare. Il cachet per questa sera è … “ e mostrò una cifra scritta a mano su un tovagliolino del Bar. Michela rimase allibita … e pure sua madre … E poi dicono che il telefonino non serve a nulla. Miniracconto 43 di Dino Secondo Barili

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