giovedì 13 giugno 2013

ERSILIA racconto (286) di Dino Secondo Barili

14 GIUGNO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 14 giugno 2013 – Venerdì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
 racconto del Venerdì
Ersilia della Lomellina (286°)
In questo nostra frenetica e caotica società, ci sono ancora persone che hanno il potere di calmare, di tranquillizzare, di “dare” una speranza. Una di queste persone è la Signora Ersilia, una sessantenne , dai modi garbati e lo sguardo indagatore, abitante in un paese della Lomellina. Una volta alla settimana (mai lo stesso giorno), la Signora Ersilia si ferma in un Bar del Centro di Pavia per “formulare oroscopi”. Qualche lettore dirà… ma quale attività è? Oggi, tutte le attività hanno una loro ragione… Quel che conta è… che ci siano “clienti”. Infatti, la sessantenne “della Lomellina”, ne ha parecchi, specialmente donne, tra i 35 e i 45 anni, desiderose di “scoprire”, nel minor tempo possibile, il momento “dell’incontro fatale”… l’incontro che cambia la vita. Sei mesi fa, La Dott. Lidia, Dirigente di medio livello, presso una Agenzia Commerciale del milanese, era esausta. Non ce la faceva più a star dietro agli “ordini” continui e ossessivi della Dirigenza “superiore”. Un Sabato, nonostante l’ufficio fosse operativo, telefonò che non si sarebbe presentata al lavoro per una visita medica inderogabile. Il motivo non era la visita medica, bensì l’incontro con la Signora Ersilia della Lomellina. La Dirigente aveva bisogno di parole di speranza…anche se, tali parole avevano un significato “strettamente sentimentale”. Infatti, dopo che negli anni, parecchi “approcci amorosi” erano sfumati nell’arco di qualche settimana, il desiderio di un uomo si era fatto impellente. “Essere sole in questa nostra attuale società non è un gran bell’affare” - diceva dentro di sé la Dott. Lidia. - “Peccato che di uomini… di uomini veri … ce ne siano pochi in giro”. Tuttavia, la speranza è l’ultima morire e tale speranza aveva un nome: Ersilia. Al Bar del Centro, la sessantenne della Lomellina si fece raccontare per sommi capi le ragioni personali della Dirigente. Capì al volo che il problema della Dott. Lidia era urgente e meritava un intervento immediato e risolutore. -“Dott. Lidia, il suo problema merita una cura drastica.” disse l’Ersilia – “Io le do il consiglio… per il resto, dipende da Lei. Sabato prossimo, a metà mattina, dovrebbe recarsi a Milano in Piazza della Scala e sedersi su una delle belle panchine di marmo che attorniano la statua di Leonardo da Vinci e dai suoi quattro Allievi prediletti. Si sieda. Aspetti. Vedrà i risultati…” La Dott. Lidia, quarantenne, accettò il consiglio, ma, dentro di sé, si sentiva un po’ scettica. Lavorava in una Agenzia Commerciale alla periferia di Milano e in centro ci era andata poche volte. Tuttavia… necessità non vuol legge. Il Sabato successivo, alle undici di mattina, la Dott. Lidia era in Piazza della Scala. Sulle panchine intorno alla Statua di Leonardo da Vinci c’erano già parecchie persone… in maggioranza donne. (forse, tutte o quasi, aspettavano l’incontro fatale). La Dirigente si accomodò e con una guida di Milano tra mani cercò di darsi un contegno. Tuttavia, gli occhi volevano la loro parte. L’andirivieni nella Piazza è incredibile. Gente che va, gente che viene …da tutte le nazioni del Mondo. Le ore passavano senza che succedesse nulla. La Dott. Lidia cominciò a lasciarsi prendere dallo sconforto. Stava per alzarsi dalla panchina… quando sentì una voce conosciuta. “Lidia, Lidia… cosa fai da queste parti?” Era il suo coetaneo, compagno di Università, Fiamberto. Un bravo ragazzo, studioso, ma assolutamente anonimo come figura e come uomo. Lidia, era sul disperato, e fece buon viso… a ciò che le aveva inviato il destino…Fiamberto, però, aveva una sorpresa. “Lidia, posso invitarti a pranzo con un mio Dirigente?” La Dott. Lidia accettò. Ormai era “sul fuoco”… doveva cuocere. A pranzo, Fiamberto presentò Lidia al Dott. Benedetto… il quale era “Benedetto in tutti i sensi” … cinquantenne, bello da morire, ricchissimo, Direttore Generale di una Azienda d’avanguardia…il quale aspettava di incontrare “la donna del cuore” (quella che si incontra una sola volta nella vita). Quella donna aveva un nome: Lidia. - Questo è il 286° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Ne mancano solo 79 al 1 settembre p.v.. Buona giornata a tutti. Dino
-cliccando “precedenti” in fondo alla pagina, si possono leggere tutti i 285 racconti pubblicati. Dino Vedi anche:   dinosecondobarili       SECONDO TE…
“Secondo te …esiste il destino?”

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