domenica 17 marzo 2013

ANACLETO E LE AMICHE racconto (197°) di Dino Secondo Barili

17 MARZO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 Marzo 2013 – Domenica – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Vivere di ricordi o di rimpianti?
Anacleto e le amiche
Che cos’è il rimpianto? Il Dizionario della lingua italiana dice chiaramente: “Ricordo profondamente rammaricato di ciò che irrimediabilmente s’è perduto ed è scomparso”. E che cos’è che si “perde e scompare per sempre”? Il tempo! Il tempo a nostra disposizione. Quello che abbiamo davanti al mattino quando ci svegliamo. Quando apriamo le imposte della camera ed il sole appare all’orizzonte… Da quel momento, siamo noi, gli autori della scelta, e i protagonisti o meno del “rimpianto”. Vivere o non vivere il giorno che ci sta davanti? Qualche giorno fa, sotto i portici dell’Università di Pavia, la Prof.ssa Gloria, cinquantadue anni ben portati si confidava con la sua amica da lunga data Prof.ssa Venus, ottantenne ormai in pensione, ma dalla mente attiva. Gloria era un po’ giù di squadra. “Non sono più convinta che inseguire sogni sia una buona idea. Da quando ho iniziato a studiare non ho più smesso. Dopo un esame… un altro esame. Dopo una prova un’altra prova… Mettendo sempre davanti l’obiettivo da raggiungere…ai miei problemi personali. A cinquantadue anni, dopo alcuni traguardi conseguiti e molte rinunce sono qui a chiedermi. Ho fatto bene? Ho fatto male? E se avessi studiato di meno ….e amato di più?” L’ottantenne Prof.ssa Venus, una vita per gli studi, nubile per scelta (o forse, no) non ci ha visto più. “Non dirlo a me. A distanza di tempo e dopo un’attenta riflessione, posso dirti che nella vita si prendono troppi abbagli. Io ho preso i miei. In casa mia mi incitavano a studiare e a dedicarmi agli studi perché ero portata. Così, ho rinunciato a tutto (compreso la famiglia) per inseguire un sogno. Ho posto negli studi “la ricerca della felicità”… E questo è stato l’abbaglio. L’abbaglio è passato e la felicità non è stata raggiunta. Ho fatto come i cavalli. Mi sono messa da sola “il paraocchi”. Ho rinunciato a vedere la vita a trecentosessanta gradi. Quando vedo le giovani mamme che portano i propri bambini a scuola mi chiedo. E se, alla loro età, avessi snobbato gli studi e mi fossi fatto una famiglia? Avuto dei figli” In quell’istante, sotto i portici dell’Università di Pavia, accanto alle due amiche, passava il Prof. Anacleto, che aveva appena pubblicato un libro dal titolo “Alla ricerca della felicità”. Gloria non resistette. “Anacleto, abbiamo bisogno di te.” Anacleto era in attesa di qualche interlocutore che parlasse bene del suo libro. “Posso essere utile?” –“Certo!” rispose Gloria. “Anacleto, che cos’è la felicità?” L’Autore del libro appena pubblicato si sentì inorgoglito. Un esperto. Si sentì l’unica persona al mondo in grado di rispondere alla domanda. “La felicità non è nelle passate cose… neppure in quelle che verranno. La felicità è il modo di sentirsi appagati… adesso…nell’istante stesso in cui ci si pone la domanda. Felicità è… come un bacio… un’apostrofe rosa tra le parole t’amo.” Gloria e Anacleto, senza accorgersi, avevano scoperto la nuova “frontiera”… Venus, la Professoressa ottantenne, capì che era di troppo… e tolse il disturbo. - Questo è il 197° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili

Nessun commento:

Posta un commento