sabato 23 marzo 2013

OGGI, SAN TURIBIO di Vice Miazza

23 marzo "SAN TURIBIO DE Mogrovejo ........ Turibio nacque in Spagna nel 1538, dalla nobile famiglia dei Mogrovejo, studiò diritto canonico a Valladolid e presso l'Università di Salamanca, dove rimase come docente anche dopo la laurea. Il Re di Spagna Filippo II, nonostante fosse ancora un laico, nel febbraio del 1571 lo mise a capo del tribunale dell'Inquisizione di Granada e nel maggio del 1579 lo designò arcivescovo di Lima, chiamata allora Ciudad de Los Reyes, la città fondata da Francisco Pizarro nel 1535 nella colonia spagnola del Perù, e papa Gregorio XIII confermò la nomina. Ricevuta a Siviglia la consacrazione episcopale, il 12 maggio del 1581 Turibio de Mogrovejo prese possesso della sua sede vescovile. Giunto in Sud America si rese immediatamente conto che il potere era gestito dai Conquistadores che attuavano la conversione degli indigeni con la violenza per far sì che gli indios rimaneva tenuti in schiavitù anche grazie al ricatto dei precetti religiosi. Il clero corrotto appoggiava e si avvantaggiava di questa situazione.
Forte del mandato di un Papa potente, Turibio iniziò la sua opera di riorganizzazione della Chiesa Sudamericana dando vita ad un autentica attività missionaria, facendo sorgere il primo seminario nel continente americano ed avvicinando letteralmente i nativi alla Parola di Gesù. Studiò le lingue locali, fece stampare libri di Preghiere e catechismi in queste lingue e visitò più volte a piedi la sua vasta diocesi per avvicinarsi agli indios, conoscerli ed insegnarli a vivere da uomini liberi. La sua battaglia contro i preti succubi dei conquistadores fu durissima ma grazie al proprio esempio e al suo insegnamento sostenuti da una vita di devozione e di preghiera riuscì a formare un clero nuovo più vicino alla popolazione locale che sarà rievangelizzata partendo dal rispetto della sua dignità. L’opera di San Turibio il suo interesse pastorale per il clero e per il popolo, la sua umiltà e determinazione, la buona organizzazione e la dedizione totale alla missione risolleveranno la fede anche della popolazione spagnola proprio quando sembrava ormai disillusa dalle ipocrite professioni di fede degli amministratori e del clero locali. Nel 1605 durante una visita pastorale a Pacasmayo, contrasse la febbre che l'anno successivo lo portò alla morte, presso la sua residenza di Saña, presso Lima, il 23 marzo 1606. E' stato proclamato santo da papa Benedetto XIII. Altri Santi del giorno: San Gualterio di S. Martino di Pontoise (Francia), Abate (II sec.) - Beato Pietro da Gubbio, Sacerdote O.E.S.A. (agostiniano

1 commento:

  1. 24 marzo "SANTA CATERINA DI SVEZIA" ............ al secolo Catarina Ulfsdotter, era la secondogenita degli otto figli di Santa Brigida. Caterina, nacque nel 1331, dopo essersi unita in matrimonio in giovanissima età, contro il suo volere, con il nobile Edgarvon Kyren, di comune accordo con lo sposo fece voto di castità, imitata dal marito. Mentre si trovava a Roma con la madre, in occasione della celebrazione dell'Anno Santo, apprese la notizia della morte del marito. Da questo momento la vita delle due straordinarie sante scorse sullo stesso binario: la figlia partecipò con totale dedizione all'intensa attività religiosa di Santa Brigida. Questa aveva creato in Svezia una comunità di tipo cenobitico, nella cittadina di Vadstena, per accogliervi in separati conventi di clausura uomini e donne sotto una regola di vita religiosa ispirata al modello del mistico S. Bernardo di Chiaravalle. Durante il periodo romano Caterina fu costantemente accanto alla madre, nei lunghi pellegrinaggi intrapresi, spesso tra gravi pericoli, dai quali le due sante non sarebbero uscite indenni senza un intervento soprannaturale (S. Caterina viene spesso rappresentata accanto ad un cervo, che, secondo la leggenda, più volte sarebbe comparso misteriosamente per trarla in salvo). Dopo la morte della madre, avvenuta il 23 luglio 1373, Caterina accompagnò le reliquie che vennero riportate a Vadstena; qui entrò monaca nel monastero brigidino, di cui fu la prima Badessa. Fu di nuovo a Roma per ottenere l'approvazione della Regola dell' Ordine del Ss. Salvatore e per partecipare al processo di canonizzazione di sua madre: in questa occasione si mostrò « vera figlia di S. Brigida », come ebbe a chiamarla il Papa per la sua eloquenza. A Roma, narra una tradizione leggendaria, Caterina avrebbe prodigiosamente salvato la città dalla piena del Tevere, che aveva già abbattuto gli argini; l'episodio è raffigurato in un dipinto conservato nella cappella a lei dedicata nell'abitazione di Piazza Farnese. Tornò a Vadstena, ormai sfinita e malata: vi morì il 24 marzo del 1381; le spoglie, tumulate nella chiesa del monastero, divennero oggetto di grande venerazione popolare. Caterina di Svezia fu proclamata santa da Papa Innocenzo VIII nel 1484.

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