giovedì 21 marzo 2013

OGGI, SANTA BENEDETTA CAMBIAGIO di Vice Miazza

21 marzo "SANTA BENEDETTA CAMBIAGIO"..........“Benedetta Cambiagio figlia di contadini, nacque il 2 ottobre 1791, nell’entroterra genovese. Nel 1804 la famiglia si trasferì a Pavia. Pur sentendosi votata alla vita religiosa, accettò, per esigenze familiari, di sposare Giovanni Battista Frassinello, operaio e fervente cristiano, originario di Ronco Scrivia, emigrato anch’egli a Pavia. Dalla loro unione non nacquero figli, allora Benedetta, con il consenso del marito, cercò di realizzare il desiderio di consacrarsi interamente a Dio, e una “chiamata” simile raggiunse anche Giovanni, che entrò come novizio tra i Somaschi. Lei invece venne accolta fra le Orsoline di Capriolo (Brescia). Ma il suo fisico non resse, devette tornare a Pavia. Qui arrivò una guarigione di sorprendente rapidità, che lei attribuì all’intercessione di San Girolamo Emiliani, il santo che ha fondato i Somaschi, pionieri dell’istruzione popolare. Sull'esempio di San Girolamo, Benedetta dedicò la vita alla promozione culturale e all’educazione religiosa delle bambine abbandonate. Raccolse alcune volontarie, mettendo a disposizione quello che aveva di suo, si fece questuante. Trovò anche l’aiuto di alcuni generosi Il vescovo di Pavia, monsignor Luigi Tosi, decise allora che il marito, Giovanni Frassinello, lasciasse la casa dei Somaschi, per affiancare Benedetta nel suo lavoro di fondatrice. Così, nell’autunno del 1826, insieme, rinnovarono davanti al vescovo il voto di castità. Nel 1827 Benedetta aprì la prima scuola popolare, con l’aiuto delle prime volontarie. Esse costituivano il primo gruppo della nascente Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Provvidenza, che Benedetta fondò in quel periodo. L'opera di Benedetta si inseriva nella vita sociale di Pavia in un periodo in cui l'istituzione della scuola era accolta come la vera apportatrice di benessere. Fu la prima donna della città e della provincia ad avvertire questo bisogno e l'Imperiale Regio Governo Austriaco le riconobbe il titolo di “Promotrice della Pubblica Istruzione”. La singolarità dell'opera e il programma educativo di Benedetta vennero duramente contrastati dall'opposizione di alcuni potenti, e anche dall'incomprensione di alcuni membri del clero. Nel luglio 1838 Benedetta cedette la sua istituzione al Vescovo Tosi e, con il marito e cinque fedeli consorelle, lasciò Pavia, si stabilì a Ronco Scrivia, paese natale del marito, Regno di Sardegna e diocesi di Genova. A Ronco Scrivia istituì la scuola per le fanciulle del popolo e fondò l'Istituto delle “Suore Benedettine della Provvidenza”, e nel 1847 anche a Voghera. Nel 1851 Benedetta ritornò a Pavia chiamata dal conte Giovanni Dessi, preoccupato dall'aumento delle condizioni di miseria dopo le guerre del 1848. In incognito il conte comprò l'ex-monastero di San Gregorio. Qui Benedetta aprì una nuova casa per fanciulle. Furono anni per lei e per il marito molto impegnativi, mentre non si placavano le accuse dei suoi soliti denigratori pavesi. Morì a Ronco Scrivia il 21 marzo 1858. La vera radice della sua congregazione rimase sempre la "Pia Casa delle Figlie Derelitte" di via San Giovanni in Borgo a Pavia, seppure gestita da religiose di un altro ordine. E solo nel 1961 che le Suore Benedettine della Provvidenza ebbero la possibilità di iniziare a condurre l'antico istituto che oggi è chiamato "Casa Benedetta Cambiagio", moderna struttura educativa, organizzata in nuclei "familiari" con educatori laici. Giovanni Paolo II l’ha beatificata nel 1987 e poi canonizzata nel 2002

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  1. 22 marzo "SAN BENVENUTO SCOTIVOLI", Vescovo e patrono di Osimo,............ Benvenuto nacque in data sconosciuta, ad Ancona dalla nobile famiglia degli Scotivoli. Studiò diritto a Bologna sotto la guida di Silvestro Gussolino, canonico di Osimo. Fu nominato cappellano pontificio e, prima del 1262, arcidiacono di Ancona. Molto stimato da Urbano IV, nel 1263 fu da lui mandato a Osimo con lo scopo di rimettere ordine e pace nella città, che aveva trascorso un periodo di turbolenze e di ribellione e per questo aveva anche perduto la sede vescovile. Ristabilita la sede, il 13 marzo 1264, Papa Urbano IV ne affidò il governo a Benvenuto che nel 1267 fu anche incaricato da Papa Clemente IV di tenere il governo civile della Marca di Ancona. Prima di essere ordinato vescovo volle vestire l’abito francescano e distribuì ai poveri ogni suo avere.
    Benvenuto fu un grande riformatore, con una disposizione del 15 gennaio 1270, vietò al monastero di S. Fiorenzo di Posciavalle, di cui era stato nominato amministratore, di alienare i suoi beni. In un sinodo tenuto il 7 febbraio 1273 vietò la vendita delle proprietà ecclesiastiche e nel 1274, infine, attuò la riforma del Capitolo della sua cattedrale e difese i diritti della sua diocesi sulla città di Cingoli. Nel suo ministero di vescovo fu energico e insieme magnanimo nel perdono. Dovette subire persecuzione anche da alcuni monaci non disposti ad accettare la sua lotta contro gli abusi. Morì ad Osimo il 22 marzo 1282. È sepolto nella cripta della cattedrale. E' patrono della città di Osimo dal 1755. L’ospedale di Osimo è anche oggi chiamato “Ss. Benvenuto e Rocco”. Si conserva, nel Museo diocesano ad Osimo, il “Protocollo di san Benvenuto”, una raccolta di pergamene in cui sono scritti i suoi atti di governo, insieme ad alcuni atti dei suoi successori.....Altri Santi del giorno: Santa Lea, Vedova romana (IV sec.) - San Basilio di Ancira, Sacerdote e martire (IV sec.)

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