lunedì 18 marzo 2013

OGGI, SAN CIRILLO DI GERUSALEMME di Vice Miazza

18 marzo "SAN CIRILLO DI GERUSALEMME, dottore della Chiesa" .........Poco o nulla si sa della sua gioventù, incerta la data di nascita avvenuta probabilmente nel 313 o 315 a Gerusalemme o nei dintorni, da genitori cristiani. La vita di San Cirillo si inserisce in un momento travagliato della storia della chiesa, nel IV secolo dove la ricerca della verità di fede si confondeva in sottili differenze terminologiche. Ordinato presbitero intorno al 345 e vescovo nel 347 da Acacio patriarca di Cesarea, fu severamente impegnato nella disputa cristologica seguita all’affermazione del simbolo niceno. Questo, proclamato nel I Concilio Ecumenico di Nicea nell’anno 325, non aveva sancito la sconfitta degli ariani sostenitori di una cristologia che negava a Gesù Cristo uguale divinità del Padre: il termine “della stessa sostanza”. Pertanto, si aprì una lunga e dolorosissima stagione che vide la Chiesa dividersi sulla questione cristologica. Acacio, sposando definitivamente una dottrina marcatamente ariana e garantendosi così il sostegno imperiale, riuscì ad allontanare ripetutamente Cirillo dalla sua sede episcopale. Fu, così, prima deposto ed esiliato dall’imperatore Costanzo nel 357 e nel 360, poi dall’imperatore Valente dal 367 al 378. L’imperatore Teodosio pose fine al suo esilio durato complessivamente 16 anni. Cirillo poté partecipare al II Concilio Ecumenico, celebrato a Costantinopoli nel 381, dove sottoscrisse completamente il simbolo, divenuto niceno-costantinopolitano, accettando il termine homoousios. Di San Cirillo ci sono pervenute: un sermone sul lago di Betsaida, una lettera all'imperatore Costantino, altri tre piccoli frammenti e ventiquattro sermoni per la Catechesi. Nel 1882, quindici secoli dopo, papa Leone XIII lo proclamò Dottore della Chiesa per il suo insegnamento scritto contenuto nelle Catechesi, che sono istruzioni per i candidati al battesimo e per i neobattezzati. Ancora nel XX secolo, il Concilio Vaticano II richiamerà l’insegnamento di Cirillo di Gerusalemme, con quello di altri Padri, in due costituzioni dogmatiche: la Lumen gentium, sulla Chiesa, e la Dei Verbum, sulla divina Rivelazione. E ancora nel decreto Ad gentes, sull’attività missionaria della Chiesa nel mondo contemporaneo. Altri Santi del giorno: S. Alessandro di Gerusalemme (di Cappadocia), Vescovo e martire (III sec.) - S. Frediano di Lucca, Vescovo (VI sec.)

1 commento:

  1. 19 marzo solennità di "SAN GIUSEPPE", sposo della B.V. Maria,..................Giuseppe era, come Maria, discendente della casa di Davide e di stirpe regale, una nobiltà nominale, perché la vita lo costrinse a fare l’artigiano del paese, a darsi da fare nell’accurata lavorazione del legno. Di lui non si hanno molte notizie sicure, non più di quello che canonicamente hanno riferito gli evangelisti Matteo e Luca. San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “sacra famiglia” nella quale nacque, misteriosamente per opera dello Spirito Santo, Gesù figlio del Dio Padre. E orientando la propria vita sulla lieve traccia di alcuni sogni, dominati dagli angeli che recavano i messaggi del Signore, diventò una luce dell’esemplare paternità. Certamente non fu un assente. Fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto a Gesù con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia”. Lasciò probabilmente Gesù poco prima che iniziasse la vita pubblica, spirando serenamente tra le sue braccia. Non a caso, da secoli, viene venerato anche quale patrono della buona morte. Intorno alla sua figura si sbizzarrirono invece i vangeli apocrifi. Da molte loro leggendarie notizie presero però le distanze personalità autorevoli quali San Girolamo, Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino. Vale la pena di riportare soltanto una leggenda che circolò intorno al suo matrimonio con Maria. In quella occasione vi sarebbe stata una gara tra gli aspiranti alla mano della giovane. Quella gara sarebbe stata vinta da Giuseppe, in quanto il bastone secco che lo rappresentava, come da regolamento, sarebbe improvvisamente e prodigiosamente fiorito. Si voleva ovviamente con ciò significare come dal ceppo inaridito del Vecchio Testamento fosse rifiorita la grazia della Redenzione. San Giuseppe è il patrono dei padri di famiglia come “sublime modello di vigilanza e provvidenza”, della Chiesa universale, con festa solenne il 19 marzo. In campo liturgico e sociale il 1° maggio quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. Vuole la tradizione che egli sia anche protettore in maniera specifica di falegnami, di ebanisti e di carpentieri, dei pionieri, dei senzatetto, dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno...... Viene inoltre invocato per ottenere un buon matrimonio.

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