venerdì 29 marzo 2013

RINALDO ...A PRAGA racconto (209°) di Dino Secondo Barili

29 MARZO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 29 Marzo 2013 – Venerdì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
 Rinaldo…a Praga
Coloro che sono stati a Praga sanno che Praga è una città magica, imprevedibile, come Torino e Lione. La parola magia, forse, non basta. Ne sapeva qualcosa Rinaldo, impiegato presso una ditta commerciale che aveva clienti in molti Paesi dell’Europa. La Ditta aveva sede a Milano, e per anni, per la sua società, Rinaldo aveva viaggiato dappertutto. Da due anni, però, il lavoro era terminato. Rinaldo, causa la crisi economica ed altri motivi, aveva cessato di andare di qua e di là per l’Europa… con una valigia in mano, sempre la stessa. Da due anni per Rinaldo la vita era diventata monotona… e la sua mente correva nei posti in cui era stato e aveva vissuto momenti irripetibili. Di tutti i paesi, visitati, però, c’era un luogo che gli era rimasto nel cuore e nella mente. Un luogo indimenticabile: Praga. Si, proprio Praga, la città magica per eccellenza… dove la parola “magia” assume infiniti significati. Per Rinaldo, era stato un periodo straordinario. Le ragioni erano diverse. Una fra tutte. A Praga, Rinaldo si era innamorato… innamorato veramente, da perdere la testa. La Ditta per la quale lavorava aveva a che fare con “scarpe da donna”. Rinaldo portava campioni di scarpe da tutte le parti. Si trattava di “campioni” che dovevano giungere nella mani di “artisti veri, strani, con parecchi tic.” Questi artisti non volevano muoversi dal luogo in cui abitavano e dove creavano i loro capolavori. Un’artista alla quale Rinaldo doveva recapitare i campioni di scarpe da donna era, appunto Praga. Si chiamava Zerlina, era un’artista vera, estroversa (un po’ matta… solo?)…e misteriosa. Durante il primo anno in cui Rinaldo andava a Praga per conto della sua Ditta, doveva stare a regole ferree. Doveva telefonare e l’incontro con Zerlina avveniva solo davanti al monumento di Jan Hus, il religioso riformatore boemo morto sul rogo nel 1415. L’incontro avveniva sempre alla stessa ora. Nel pomeriggio, all’ora in cui Jan Hus era stato arso vivo. Rinaldo, pur ponendosi molte domande, accettava un simile rituale. Per un anno non era mai riuscito a vedere Zerlina in volto… sempre coperto da un velo nero. Era arrivato a pensare che Zerlina fosse un mostro. Un anno dopo, però, la “misteriosa artista” invitò Rinaldo a casa sua. La donna si mostrò per quella che era… una bellezza fuori del comune. Non molto alta, viso perfetto, incantevole, occhi verdi, capelli biondi lunghissimi che arrivavano fino ai piedi. Per Rinaldo fu una sorpresa nella sorpresa… un amore a prima vista… Zerlina non era una donna … era una fata, una strega… La donna disse una sola frase. “Non farmi domande, perché non puoi e non ne hai il diritto. In casa mia entrerai solo se te lo dico io e quando voglio io…” Rinaldo ormai era caduto nel “cerchio magico” e non poteva più uscire. Per anni la storia era andata avanti. Ogni volta che Rinaldo andava a Praga c’era una sorpresa. Da due anni, però, il suo rapporto con Zerlina era terminato… Il suo pensiero, però, era sempre là, a Praga. Dopo molte titubanze, dopo due anni, decise di ritornare a Praga. Non più come commesso viaggiatore per la sua Ditta, ma come “innamorato pazzo” di Zerlina. Senza dire parola con nessuno, un sabato mattina, Rinaldo, giunse a Praga. Si fermò sotto la statua di Jan Hus. Digitò il numero di Zerlina sul suo telefonino e attese la risposta. Dopo alcune frasi, Zerlina ebbe uno scatto. “Aspettami sotto la statua di Jan Hus”. Dopo un’ora Rinaldo vide giungere una carrozza con le tendine chiuse trainata da due cavalli bianchi guidata da un cocchiere in livrea. Era Zerlina. “Sali!”. Fu l’ordine. Rinaldo salì. Il milanese non si era reso conto che Zerlina era nuda, completamente nuda e ordinò anche a lui di mettersi nudo. “Vedi, Rinaldo. Quando una persona sceglie l’amore … non può e non deve avere vincoli di sorta, regole, obblighi di qualsiasi natura. L’amore è libertà, vera, assoluta libertà. Ora, mi trasformerò … e sarò sempre con te, in ogni mento della tua vita… e sarai felice per sempre.” Zerlina, si trasformò in volatile dai colori sgargianti… e Rinaldo si ritrovò nel suo ufficio di Milano. La sua Capoufficio, l’arcigna Eva, cercò di farsi spiegare da Rinaldo il suo volto sorridente e felice. Non vi riuscì. Capì che c’era un segreto. Il segreto si chiamava Praga. - Questo è il 209° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili

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