sabato 16 marzo 2013

OGGI, SAN PATRIZIO di Vice Miazza

17 marzo "SAN PATRIZIO, Vescovo" ...........Patrizio, al secolo Magonus Sucatus Patricius, nacque a Old Kilpatrick in Dumbarton (Scozia), verso il 385, da genitori cristiani. Rapito quando aveva 16 anni da pirati irlandesi, fu venduto come schiavo al re del North Dal Riada, nell'odierna Irlanda del Nord. Qui apprese la lingua gaelica e la religione celtica. Dopo sei anni fuggì dalla corte del re per tornare alla sua famiglia. Ritornò alla Chiesa cristiana divenendo diacono. Recatosi in Gallia, san Germano d'Auxerre lo consacrò vescovo. Successivamente gli fu affidata da papa Celestino I l'evangelizzazione delle isole britanniche e specialmente dell'Irlanda. Nel 431-432 iniziò il suo apostolato in terre irlandesi, all'epoca quasi interamente pagane. A lui si deve la diffusione del Cristianesimo in Irlanda seppur ispirato al paganesimo celtico. Nacque infatti la corrente separata del Cristianesimo celtico, in seguito limitato e riassimilato dalla Chiesa cattolica. Infatti, per conservare le radici e le tradizioni storiche del popolo irlandese, Patrizio favorì la combinazione di molti elementi cristiani e pagani. Introdusse il simbolo della croce solare sulla croce latina, facendo diventare la croce celtica il simbolo del Cristianesimo celtico. All'età di oltre cinquant'anni intraprese un lungo pellegrinaggio fino a Roma. Al ritorno si stabilì nell'Irlanda del Nord fino alla morte avvenuta il 17 marzo del 461 nell’Ulster a Down, che prenderà poi il nome di Downpatrick.
Gli sono attribuite due lettere in latino: la “Confessio” o “Dichiarazione” in cui offre un breve resoconto della sua vita e della sua missione e l'“Epistula”, una lettera rivolta ai soldati di Coroticus. Secondo la tradizione irlandese, in Irlanda non ci sarebbero più serpenti da quando San Patrizio li cacciò in mare. Questa leggenda è connessa a quella della montagna sacra irlandese, Croagh Patrick, sulla quale il santo avrebbe trascorso quaranta giorni, gettando alla fine una campana dalla sommità del monte nell'attuale Baia di Clew per scacciare i serpenti e le impurità, formando le isole che la contraddistinguono. Altrettanta celebre è la leggenda del pozzo di S. Patrizio, il pozzo senza fondo, da cui si aprivano le celestiali porte del Purgatorio. La leggendaria figura di S. Patrizio appare anche nell'emblema nazionale irlandese, il trifoglio (shamrock). Grazie ad un trifoglio, si racconta infatti, S. Patrizio avrebbe spiegato agli irlandesi il concetto cristiano della Trinità, sfogliando le piccole foglie del trifoglio legate ad un unico stelo. San Patrizio è patrono dell’Irlanda e degli irlandesi nel mondo

1 commento:

  1. 18 marzo "SAN CIRILLO DI GERUSALEMME, dottore della Chiesa" .........Poco o nulla si sa della sua gioventù, incerta la data di nascita avvenuta probabilmente nel 313 o 315 a Gerusalemme o nei dintorni, da genitori cristiani. La vita di San Cirillo si inserisce in un momento travagliato della storia della chiesa, nel IV secolo dove la ricerca della verità di fede si confondeva in sottili differenze terminologiche. Ordinato presbitero intorno al 345 e vescovo nel 347 da Acacio patriarca di Cesarea, fu severamente impegnato nella disputa cristologica seguita all’affermazione del simbolo niceno. Questo, proclamato nel I Concilio Ecumenico di Nicea nell’anno 325, non aveva sancito la sconfitta degli ariani sostenitori di una cristologia che negava a Gesù Cristo uguale divinità del Padre: il termine “della stessa sostanza”. Pertanto, si aprì una lunga e dolorosissima stagione che vide la Chiesa dividersi sulla questione cristologica. Acacio, sposando definitivamente una dottrina marcatamente ariana e garantendosi così il sostegno imperiale, riuscì ad allontanare ripetutamente Cirillo dalla sua sede episcopale. Fu, così, prima deposto ed esiliato dall’imperatore Costanzo nel 357 e nel 360, poi dall’imperatore Valente dal 367 al 378. L’imperatore Teodosio pose fine al suo esilio durato complessivamente 16 anni. Cirillo poté partecipare al II Concilio Ecumenico, celebrato a Costantinopoli nel 381, dove sottoscrisse completamente il simbolo, divenuto niceno-costantinopolitano, accettando il termine homoousios. Di San Cirillo ci sono pervenute: un sermone sul lago di Betsaida, una lettera all'imperatore Costantino, altri tre piccoli frammenti e ventiquattro sermoni per la Catechesi. Nel 1882, quindici secoli dopo, papa Leone XIII lo proclamò Dottore della Chiesa per il suo insegnamento scritto contenuto nelle Catechesi, che sono istruzioni per i candidati al battesimo e per i neobattezzati. Ancora nel XX secolo, il Concilio Vaticano II richiamerà l’insegnamento di Cirillo di Gerusalemme, con quello di altri Padri, in due costituzioni dogmatiche: la Lumen gentium, sulla Chiesa, e la Dei Verbum, sulla divina Rivelazione. E ancora nel decreto Ad gentes, sull’attività missionaria della Chiesa nel mondo contemporaneo. Altri Santi del giorno: S. Alessandro di Gerusalemme (di Cappadocia), Vescovo e martire (III sec.) - S. Frediano di Lucca, Vescovo (VI sec.)

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