mercoledì 17 aprile 2013

ELISA, GIOVANNA E IL PANE FATTO IN CASA racconto (228°) di Dino Secondo Barili

17 APRILE 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 aprile 2013 –Mercoledì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
Elisa, Giovanna…e il pane fatto in casa
Le grandi crisi economiche (come le guerre) incidono non solo sui consumi, ma anche e soprattutto sui “costumi” creando i presupposti per una nuova “filosofia di vita”. E’ sempre avvenuto così nel corso della storia umana, e sta avvenendo anche ai nostri giorni. Elisa e Giovanna ne parlavano, in un Bar del centro di Pavia, ieri in tarda mattinata. Diceva Elisa. “Io e mio marito con le nostre due figlie di 12 e 14 anni, da un anno a questa parte, stiamo studiando come adeguarci alla nuova situazione economico-sociale. E’ stato mio marito a lanciare l’idea un anno fa. Mi ha detto. “Elisa, dobbiamo cominciare ad adeguarci ad un nuovo modo di vivere e di vedere le cose”. Ne ha parlato con le nostre figlie le quali hanno subito condiviso il punto vista del loro papà. Essendo femmine stravedono per il loro Roberto (mio marito). Qualche anno fa erano gelose l’una dell’altra. “Il papà è mio” – “No, è mio.” Rispondeva l’altra. Ho dovuto intervenire con le belle maniere per far capire loro che era il papà di tutte e due in ugual misura. Un anno fa, mio marito ha avuto la brillante idea di proporre alle figlie di fare il pane in casa. Non l’avesse mai proposto. Subito, Sabrina e Emma, cominciarono a litigare per avere l’esclusiva. Anche allora ho dovuto intervenire per ammorbidire i toni. “Un giorno l’una… e un giorno l’altra.” Ho detto io. E finiamola di discutere per ogni cosa. Oggi, abbiamo il pane fresco, fatto in casa, tutti i giorni. Sabrina, la più intraprendente, si è offerta di fare il pane anche per i miei genitori. Immaginarsi i nonni materni. Già stravedevano per le loro nipotine. Adesso che fanno il pane fresco tutti i giorni, pure buono, non fanno altro che decantarle.” Giovanna, coetanea di Elisa, non aveva perso una parola. Aspettava solo il momento di dire la sua. “Io ho due maschi di 10 e 12 anni (Marco e Giovanni). Anche mio marito Flavio è dello stesso parere del tuo. I tempi sono cambiati e bisogna adeguarsi per sopravvivere. Siccome mio marito è un appassionato di pittura, ha contagiato anche i figli. Si è preso una stanza a sua completa disposizione dove “i tre” fanno i loro esperimenti. Un continuo aggiornamento sulle varie e nuove tecniche di pittura. Devo dire che i risultati sono abbastanza soddisfacenti. Si vede che la passione è arrivata dal padre. Per animare la famiglia, mio marito Flavio è solito ripetere… “impara l’arte … e mettila da parte”. Se non ci sarà più lavoro in Italia, si emigrerà all’estero. Un buon artista trova sempre dove lavorare.” - Questo è il 228° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili

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