mercoledì 17 aprile 2013

EMANUELA E IL MARE DI BORDIGHERA racconto (229°) di Dino Secondo Barili

18 APRILE 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 18 aprile 2013 –Giovedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Emanuela e il mare di Bordighera
Emanuela aveva bisogno di cambiare aria. Ad ogni inizio primavera era sempre stato così. Il lungo inverno lasciava il segno. Emanuela, sessant’anni, sentiva il peso della vita dell’Ufficio. Il suo Principale, il Dott. Manfredo, conosceva il desiderio della sua impiegata (principale collaboratrice) e non metteva ostacoli. Lo scorso anno, però, anche il Dott. Manfredo, coetaneo di Emanuela, era in crisi. Era rimasto vedovo e aveva perso quel suo smalto nel lavoro che lo distingueva dai Colleghi della sua età. Quando Emanuela avanzò il desiderio di cambiare aria, il dott. Manfredo cercò di essere schietto e sincero. “Emanuela, non è che io voglia vietarti di andare a passare qualche giorno a Bordighera… Il fatto è che non sono troppo in forma neppure io. Ho bisogno della tua esperienza per non perdere il controllo delle attività dell’Ufficio. Non ho bisogno di spiegarti molte cose. Ogni persona ha i suoi guai.” Emanuela capì al volo come stavano le cose. Eppure, c’era qualcosa che la disturbava. In Ufficio aveva assistito a delle “manovre” non troppo chiare. Per esempio. La Dott. Michela, dirigente di una Agenzia commerciale, che per molti anni era stata “una grande rompiscatole”, improvvisamente, era diventata mansueta come un agnello. Quando telefonava, e telefonava più volte al giorno per le più assurde banalità, voleva sempre parlare con il Dott. Manfredo. La Dottoressa inventava i “casi” più strampalati per passare quarti d’ora al telefono. Ad Emanuela, la cosa non andava ne per il diritto e neppure il rovescio. Non era gelosa… ma in tutta la sua vita, aveva visto solo il Dott. Manfredo, uomo corretto, perfetto e brillante. Ora, che il suo Principale era rimasto vedovo, allo stato libero, lei, Emanuela, ci stava facendo un pensierino. Lei si riteneva la donna giusta …e non la Dott. Michela! Qualche giorno di vacanza a Bordighera, tuttavia, avrebbe chiarito le idee ad Emanuela …ed anche al suo Principale. Il Dott. Manfredo, aveva capito le “manovre” della Dott. Michela. Quel suo “fare” diventato improvvisamente mieloso. Fino a non molto tempo prima, la Dottoressa, quarant’anni, bellissima donna, era una donna superba. “Guardatemi …e non toccatemi. (anzi, non rivolgetemi neppure lo sguardo)”. Ora, invece, tutto era cambiato. Il Dott. Manfredo aveva “sentito dire” che la Dott. Michela era stata “piantata” dal Conte della Valle dei Riccioli d’Oro. Ora, libera, aveva rivolto gli occhi sul Principale di Emanuela. Le telefonate erano diventate un’ossessione. Una notte il Dott. Manfredo ebbe un sogno…sconvolgente. Aveva sognato di essere a Bordighera. Era in auto con la sua impiegata Emanuela. Una vigilessa aveva fatto segno di fermarsi per una infrazione al Codice della Strada. Nel sogno, la vigilessa era la Dott. Michela, la quale, dopo una violenta ramanzina ai due, multò sia il Dott. Manfredo, sia Emanuela … perché viaggiavano sulla stessa automobile.” La reazione dei due si era trasformata in una zuffa incredibile… sedata da alcuni passanti. Dopo quel sogno (ammonitore?), il Dott. Manfredo non volle più ricevere telefonate dalla Dott. Michela …e parti, con la sua impiegata Emanuela, per qualche giorno di vacanza al mare. - Questo è il 229° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili

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