martedì 30 aprile 2013

OLGA E IL SOGNO PREMONITORE racconto (242°) di Dino Secondo Barili

1 MAGGIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 1 maggio 2013 –Martedi’ – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
 racconto del Mercoledì
Olga …e il sogno premonitore (242°)
Nella vita ci sono periodi piacevoli ed altri… un po’ meno. Ne sapeva qualcosa la Dott. Olga, 45 anni laureata in Psicologia, con un bel posto a stipendio garantito. A volte, però, non basta la tranquillità economica. Ci vuole anche la tranquillità psicologica e quella sentimentale. La Dott. Olga, due anni fa, al compimento del quarantacinquesimo anno… era in una fase “nera”. Il compagno con il quale aveva trascorso e condiviso i cinque anni precedenti se ne era andato in Africa a fare il “volontario umanitario”. Secondo Olga era una scusa… per cambiare aria …e, forse, per tornare mai più. Secondo, la Dott. Olga, in certe situazioni si hanno solo due strade. Cedere alla delusione…(e cadere in depressione) oppure, tirare fuori le unghie e reagire. Olga, due anni fa, scelse di reagire. Sembrava, però, che tutto il “mondo” si fosse coalizzato contro di lei. Anche sul lavoro le cose non andavano bene. Contrasti e piccoli screzi con i colleghi… di cui Olga non riusciva a capire la ragione. Lottare era diventato il suo (quasi) unico “credo”. Una notte, di un anno fa, la Dott. Olga, ebbe un sogno. Sognò sua madre Lucia deceduta una decina di anni prima. Il sogno le era rimasto impresso. Al mattino scrisse sul diario le parole che sua madre le aveva detto nel sogno. “Olga, non cedere. Vai a Milano. In Piazza del Duomo troverai un biglietto sul quale ci sarà la soluzione dei tuoi problemi.” In genere, quando una persona ha un buon titolo di studio ed è impegnata nel sociale, si guarda bene dal “credere ai sogni” (almeno con le persone comuni). Quel sogno, però, l’aveva fatto lei. Inoltre, sua madre, Lucia, le era sembrata viva …come quando era in vita. Non poteva, quindi, considerarla una semplice “allucinazione” o un abbaglio. Ora, si trattava di capire se fosse un “sogno premonitore”… oppure no. Attese il sabato mattina in cui aveva la giornata libera. Quando fu in Piazza del Duomo a Milano, la Dott. Olga, ebbe dei dubbi. Come poteva avversi un tale sogno? Nell’istante stesso in cui la Psicologa si stava ponendo la domanda, si trovò davanti il Direttore della Sede presso cui lavorava. Capì che doveva trovare una scusa per rimanere sola e rintracciare il “biglietto” di cui aveva parlato, in sogno, sua madre. Come poteva fare? Anche il Direttore della Sede presso cui lavorava era solo. Con la scusa di offrire un caffè, cercava di trattenerla. La Dott. Olga, alla fine, con mille alchimie, si “sganciò”… ma aveva perso la concentrazione, il fascino della “ricerca”. Delusa e quasi amareggiata, decise di sedersi sui gradini davanti al Duomo. Voleva calmarsi e capire “cosa stava facendo”. Le persone andavano avanti e indietro. Quasi non li vedeva. Olga era immersa nei suoi pensieri, nella sua solitudine quasi surreale. Si sentiva un granello di sabbia… abbandonato sulla spiaggia di un mare infinito. Ad un tratto una folata di vento sollevò polvere, qualche foglia ed un foglietto sgualcito… proveniente da chissà dove. Olga lo raccolse. Lo lesse. C’era scritto. “La soluzione del tuo problema è dentro di te. Cercala.” La Dott. Olga rimase seduta sui gradini del Duomo a Milano, con il foglietto tra le mani… I minuti passavano lenti Quando si alzò, si diresse ad un Agenzia Viaggi. Chiese informazioni per un viaggio in Africa… - Questo è il 242° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
-cliccando “precedenti” in fondo alla pagina, si possono leggere tutti i 241 racconti pubblicati. Dino
Vedi anche:   dinosecondobarili

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