lunedì 29 aprile 2013

IL PROF. GIOVANNI ... CASALINGO racconto (240°) di Dino Secondo Barili

29 APRILE 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 29 aprile 2013 –Lunedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
 racconto del Lunedì
Il Prof. Giovanni … casalingo (240°)
A volte accadono le cose più strane… Come quella del Prof. Giovanni, 45 anni, Docente di Lettere in un Liceo di Milano. Per anni non era riuscito a legare con la sua Collega di Lettere del Corso parallelo. Due Professori, amanti della lingua italiana ed in particolare della poesia, i quali, sul piano umano, non riuscivano a trovare un “giusto compromesso”, “un corretto modus vivendi”. Per esempio. Il Prof. Giovanni amava Leopardi sopra ogni altro poeta, mentre la Professoressa Rosalinda, giudicava Leopardi troppo malinconico, autolesionista…un perdente, insomma. Per la Professoressa Rosalinda, al vertice dei poeti stavano Manzoni e Carducci, due poeti che sapevano cosa voleva dire vita… vita reale, con qualche eccesso, forse… ma sempre a fin di bene. Così, vuoi per la poesia, vuoi per il fatto che erano colleghi, coetanei e single… appena si incontravano, discutevano animatamente, avevano sempre qualcosa da ridire su questo o su quello. Gli anni, però, hanno la loro importanza. Due anni fa, al raggiungimento del quarantacinquesimo compleanno, il Prof. Giovanni, pensò che era giunto il momento di fare pace con la Professoressa Rosalinda. L’occasione è stata un volantino che il Prof. Giovanni, aveva trovato al Bar presso il quale era solito prendere il caffè. Il volantino diceva. “In occasione della Festa del Santo Patrono, la Professoressa Rosalinda, Docente di Lettere al Liceo, interpreterà (a modo suo) alcune poesie dedicate alla vita e all’amore. La manifestazione si svolgerà presso il teatro della Parrocchia. Per il pubblico amante della poesia è un’occasione da non perdere. Ingresso libero”. Il Prof. Giovanni raccolse il volantino e lo infilò in tasca con l’intenzione di non dimenticare “l’appetitosa” occasione. Quel pomeriggio di domenica, il Salone del Teatro parrocchiale era stracolmo di persone di ogni età. Lo spettacolo era stato preparato a dovere con accompagnamento musicale. Quando la Professoressa Rosalinda comparve sul palco, il pubblico “scoppiò” in una interminabile ovazione. Da grande e raffinata attrice, la Professoressa Rosalinda, coinvolse il pubblico presente fin dall’inizio dello spettacolo. Anche il Prof. Giovanni si commosse. Si sentì talmente emozionato e coinvolto che gli vennero le lacrime agli occhi. A fine spettacolo non resistette dal fare i complimenti alla Collega… schietti e sinceri. Anche la Professoressa Rosalinda si commosse. Mai e poi mai si sarebbe aspettata la presenta tra il pubblico del suo Collega di Lettere. Visto il clima che si era creato tra i due Docenti, al Prof. Giovanni venne un’idea. Siccome era appassionato di cucina… perché non approfittarne? Proposta. Una cena, quella stessa sera, a casa del professore… cuoco-casalingo. La Professoressa Rosalinda, era una bravissima attrice. Sapeva tutto della poesia, ma in fatto di cucina era una cuoca…negata. Era parecchio da tempo che non gustava una “cena” come meritava il titolo. Accettò, subito, volentieri (era il suo debole). La cena preparata dal Prof. Giovanni non aveva uguali… come lo era stato lo spettacolo di Poesia. Inoltre il Prof. Giovanni, era anche un esperto intenditore di vini. Accompagnò le portate con vini unici e raffinati. Risultato. La Professoressa, al termine della cena, volle ricompensare il Collega con un bacio… I baci, però, sono come le ciliegie… “un bacio tira l’altro…e non ci si ferma più”. Infatti, quella stessa sera, i due Colleghi decisero di mettersi insieme, vivere sotto lo stesso tetto. Rosalinda avrebbe allestito spettacoli di Poesia…e Giovanni avrebbe preparato pranzi e cene a volontà. E… (insieme) avrebbero “assaporato” lunghe e appassionate notti d’amore. - Questo è il 240° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
-cliccando “precedenti” in fondo alla pagina, si possono leggere tutti i 238 racconti pubblicati. Dino
Vedi anche:   dinosecondobarili

1 commento:

  1. 30 aprile “SAN PIO V”, Papa. ….......... Al secolo Antonio Ghislieri, nacque a Bosco Marengo, (Alessandria), il 17 gennaio 1504, dalla nobile, ma decaduta, famiglia Ghislieri. A quattordici anni entrò nell'Ordine Domenicano a Voghera. Nel 1519 professò i voti solenni a Vigevano, poi completò gli studi presso l’università di Bologna e nel 1527, a Genova, fu ordinato sacerdote assumendo il nome di Frate Michele. Negli anni di preparazione al sacerdozio, insieme a una solida formazione teologica, facilitata da una fervida intelligenza, manifestò quella austerità di vita che sempre lo caratterizzò. Fu professore a Bologna e a Pavia. Nel 1546 venne nominato Inquisitore di Como e cominciò la sua lotta contro i protestanti, che operavano numerosi in quel territorio lombardo. Dal papa Paolo IV, nel 1556, gli vennero affidati importanti incarichi. Venne consacrato Vescovo di Nepi e Sutri e, l’anno successivo, creato Cardinale del titolo di Santa Maria Sopra Minerva. Dopo l’elezione di Pio IV, nel 1560 il Cardinal Ghisleri fu nominato vescovo di Mondovì, ma ben presto dovette far ritorno a Roma per occuparsi di otto vescovi francesi accusati di eresia. Non ebbe rapporti assai cordiali con il nuovo papa, del quale disapprovava con rude indipendenza l’indirizzo mondano e nepotista. Alla sua morte, per suggerimento di San Carlo Borromeo, fu proprio Ghisleri chiamato a succedergli, prendendo il nome di Pio V. ll pontificato di Pio V si contraddistinse anzitutto per l'assidua energia con cui il nuovo pontefice si dedicò alla riforma della Chiesa, recando ad attuazione i decreti del concilio di Trento. Combatté infatti il nepotismo, riformò il clero della diocesi di Roma, inviò visitatori apostolici nelle diocesi italiane, fece rispettare con severità l'obbligo di residenza dei vescovi e dei parroci e si preoccupò che la nomina dei nuovi vescovi e cardinali cadesse su candidati meritevoli per il loro zelo e la loro pietà. In questo quadro di risanamento della Chiesa egli curò inoltre la pubblicazione del catechismo romano, del breviario romano riformato e del messale romano, e rafforzò gli strumenti operativi della Controriforma con la creazione della congregazione dell'Indice. NEL 1567 FONDÒ IL COLLEGIO GHISLIERI DI PAVIA, nel quale erano previsti posti gratuiti per studenti meritevoli, ma non di agiate condizioni economiche, che ancora oggi, tramite concorso pubblico, accoglie alcuni tra i migliori studenti dell'Università di Pavia. Per quanto riguarda poi i rapporti con le altre potenze, Pio V adottò una linea di rigorosa difesa dei diritti giurisdizionali della Chiesa e di intransigenza assoluta nei confronti del protestantesimo: pertanto appoggiò Maria Stuarda, che avrebbe voluto vedere sul trono d'Inghilterra al posto di Elisabetta, da lui scomunicata nel 1570. Infine, preoccupato del pericolo turco, Pio V si adoperò per realizzare una lega dei principi cristiani contro i Turchi, riuscendo a dare vita,con Venezia e la Spagna, alla Lega santa, le cui forze navali riportarono il 7 ottobre 1571 la celebre vittoria di Lepanto sulla flotta ottomana. Morì il primo maggio 1572. Beatificato da Clemente X nel 1672, fu canonizzato da Clemente XI, nel 1712.

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