martedì 23 aprile 2013

LA CRISI E I GIOVANI racconto (235°) di Dino Secondo Barili

24 APRILE 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 24 aprile 2013 –Mercoledì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
 racconto del Mercoledì
La crisi e i giovani...(235°)
In questa strana primavera il sole si fa molto desiderare. Ogni “tre per due” arrivano giornate di pioggia. Ecco perché, in una giornata di sole come ieri, la gente ne ha approfittato per fare lunghe passeggiate. Anche Pavia, ieri mattina era piena di gente che andava su e giù per Corso Cavour, Piazza Grande, Strada Nuova, Lungo Ticino Visconti e Sforza. Un’occasione per godere finalmente qualche raggio di sole in più, togliersi di dosso i residui del pesante inverno appena terminato e fare lunghe chiacchierate. Anche Giovanni e Giacomo, due aitanti cinquantenni, ieri mattina, erano fermi in Piazza Grande e discutevano del più e del meno. Naturalmente parlavano della crisi che sta attanagliando tutti e ciascuno. Diceva Giovanni, impiegato presso la filiale di una Banca. “Oggi, la crisi mette in luce “crepe” di ogni genere…nelle persone e nelle famiglie. Ne sono testimonianza le lamentele delle persone agli sportelli della Banca dove le preoccupazioni emergono come un fiume carsico. Le persone non “vedono più” ciò che hanno, ma ciò che avrebbero potuto avere (ipotesi tutta da verificare) e non hanno avuto. Ieri, una Signora cinquantenne, mi diceva. “Io sono stata sfortunata. Se mio marito non fosse morto cinque anni fa … oggi sarei una Signora nel vero senso della parola. Avrei mio marito a tenermi compagnia. Invece, sono qui, sola, a combattere la mia battaglia quotidiana. Devo correre a destra e a manca per una cosa e per un’altra. Allora, era mio marito a correre e a pensarci…” Capisco che quella Signora si senta sola. Perché proprio adesso emergono queste “crepe”? Perché emergono tante domande? Non solo. Una persona è diventata improvvisamente “sola”? Solo adesso ha tante carte da compilare? Secondo me, si addossano alla crisi problemi personali di ogni genere… veri e presunti.” Giacomo, impiegato presso un Ufficio Legale a Milano era stato in silenzio, ma non vedeva l’ora di dire la sua. “Caro Giovanni, dovresti essere dove lavoro io. Tutte le occasioni sono buone per addossare all’altro (o agli altri) colpe di ogni genere. Naturalmente tutti chiedono giustizia… Anche per le cose che sono sempre accadute e appartengono all’ordine naturale della vita. Sembra che le persone cerchino uno “sfogo” al loro disagio intimo e personale. Invece, secondo me, non è così che si superano le crisi. Le  crisi si superano come fanno i giovani quando si innamorano. Quando pensano al loro futuro. Ieri, per esempio, mia nipote, Romina, 38 anni, mi diceva. “Tra qualche giorno parto per gli Stati Uniti. Vado ad incontrare il mio Sonny. E’ un mese che non lo vedo. Finalmente potrò stringerlo tra le braccia. O meglio. Ci vediamo tutte le sere… ma solo mediante computer, via Internet. Quest’attesa mi elettrizza, mi rende effervescente…” Vedi Giovanni, cosa vuol dire la gioventù? Vedi cosa vuol dire l’amore? Le crisi si superano solo guardando al domani, investendo sul futuro, sulle speranze, sui sogni. Non tutti i sogni e le speranze si realizzeranno, ma è sempre meglio che piangersi addosso in continuazione…” - Questo è il 235° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili

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