domenica 20 gennaio 2013

GENNAIO ... IL MESE DEI CANTASTORIE racconto di Dino Secondo Barili

20 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 20 gennaio 2013 – Domenica – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Gennaio …il mese dei Cantastorìe
Gennaio, in provincia di Pavia (e non solo) è sempre stato uno dei mesi più freddi dell’anno. Nel 1935 non c’erano ancora le case riscaldate (e la TV) come ora. Le persone, in gennaio, si rifugiavano nelle stalle, e approfittando del calore degli animali si tenevano compagnia. Era “un mondo” tutto diverso da quello attuale. Nelle stalle si stava pigiati come sardine. Gennaio era anche il mese del “trionfo dei Cantastorie”… di quelle persone che avevano la parlantina facile e la fantasia che andava “al galoppo”. Nel 1935, a Torradello di Battuda (Pavia), nella stalla di Giovanni e Pasqualina Manfredi, era “fisso il Cantastorie Carlin” il quale, ogni sera, raccontava una storia nuova. La sera del 20 gennaio 1935 la “stalla di Torradello” era piena di gente. Carlin dovette salire su una sedia per farsi sentire e vedere. Nel silenzio più assoluto (anche le mucche stavano ad ascoltare), raccontò questa storia. “Parecchi anni fa, a Marcignago (Pavia) c’era un ragazzino mingherlino di nome Giuseppino Allamano che si arrampicava sulle piante come fosse un gatto. Era l’ultimo di una nidiata di sette figli. Siccome in casa sua si mangiava in ordine di anzianità… in un’unica zuppiera posta al centro del tavolo… per Giuseppino rimanevano sempre e solo le briciole. Troppo poco per crescere e farsi strada. Un giorno nel quale il ragazzino aveva più fame del solito incontrò una vecchia zingara sulla strada di Pavia la quale conosceva quanta fame avesse quel ragazzino. Lo fermò. Diede “all’affamato” un pezzo di pane ed un consiglio. “Giuseppino non fermarti a Marcignago. Vai a Milano in Piazza del Duomo. Cercano operai specializzati che sanno arrampicarsi sulle pareti più alte dei palazzi… Però, tieni gli occhi aperti… Sono le occasioni che fanno la fortuna di un uomo”. Giuseppino non aveva mai mangiato un pezzo di pane tanto buono…anche perché era condito con la fame. Prese la strada per Milano ed arrivò in Piazza del Duomo. C’era tanta gente. Giuseppino notò un individuo ben vestito con un “registro rosso” tra le mani. Si avvicinò senza dare nell’occhio e, dalle parole dell’individuo, comprese che era “colui che cercava operai”. Giuseppino si offri per il lavoro… L’uomo del registro rosso, lo guardò dall’alto in basso… e si mise a ridere. “Non è un lavoro per un ragazzino mingherlino come te…” Giuseppino si arrabbiò. Corse verso il Palazzo più alto di Piazza del Duomo e, in un battibaleno, arrivò al tetto. Dall’alto del tetto chiamò il signore dal registro rosso. “Allora… sono abile oppure no?”. Tutte le persone di Piazza del Duomo rimasero con il fiato sospeso e naso all’insù. Più di una persona si offri di dargli un lavoro. Tra le parecchie persone con il “registro rosso” in mano… c’era una giovane donna. Giuseppino il gatto scese dal Palazzo. Esaminò le offerte. Scelse l’offerta della donna. La donna, che si chiamava Donna Clotilde, era la proprietaria del più bello e alto Palazzo di Milano e non riusciva a trovare l’uomo giusto per tenerlo in ordine. L’offerta era allentante e Giuseppino, il gatto, l’accettò. Il ragazzino si mise subito all’opera. Alcuni Signori con il “registro rosso” vollero controllare le capacità del ragazzino mingherlino e, visto all’opera, rimasero senza parole. Capirono di avere a che fare con un genio, un fenomeno. Cominciarono a fargli offerte vantaggiose. Quando Donna Clotilde, la proprietaria del Palazzo, comprese che poteva perdere “l’artista” fece a Giuseppino un’unica offerta (prendere o lasciare)!: il matrimonio. Donna Clotilde aveva trent’anni… Giuseppino quindici anni. Il ragazzino, però, aveva capito che “le occasioni non si possono ripetere due volte…ed accettò.”
 - Questo è il 141° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili2

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