mercoledì 16 gennaio 2013

FESTE ... SCACCIAPENSIERI racconto di Dino Secondo Barili

17 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 gennaio 2013 – Giovedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Feste … scacciapensieri
Da sempre, quando in una famiglia o in una comunità, piccola o grande era necessario trovare una “scusa” per scacciare i “cattivi pensieri”… si organizzava una festa. Il 17 gennaio, però… non occorreva trovare alcuna scusa. C’era… la Festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. Nei paesi piccoli e grandi, e specialmente nelle “cascine agricole pavesi”… il 17 gennaio, Festa di Sant’Antonio Abate, era “festa di assoluto riposo”. Le donne cominciavano giorni prima a preparare la “festa”. Per prima cosa abbellivano e si infioravano “l’Altarino di Sant Antonio” che era in ogni stalla. Poi, si preparava il Pane di Sant’Antonio con particolari ingredienti. La mattina del 17 gennaio, le donne si alzavano presto (anche alle tre o le quattro di mattina). Accendevano il fuoco “nel forno comune” e procedevano a far cuocere “il pane di Sant’Antonio”. Il pane, una volta cotto, veniva portato in Chiesa per la benedizione. Il Pane “benedetto” di Sant’Antonio, veniva fatto a pezzettini e dato da mangiare agli animali (specialmente quelli che non erano in buona salute). Una parte del “pane benedetto” veniva riservato alle persone (in particolare quelle ammalate). Era così l’occasione per fare “festa”e per stare insieme. Tavole imbandite e vino a volontà… (si fa per dire). Ogni comunità piccola e grande, poi, aveva le sue abitudini e suoi “riti”. Per esempio, in una Cascina della Lomellina, veniva celebrato il “primo” matrimonio dell’anno. Al primo figlio nato da tale matrimonio veniva dato come “primo” nome Antonio e come “secondo” nome quello della Cascina. Oggi, molte usanze e tradizioni sono scomparse. E’ cambiata la società… e sono cambiati gli usi e i costumi. Serve, però, una riflessione. “Non sarebbe il caso di riprendere e inventarsi nuove feste? …Un po’… per scacciare i cattivi pensieri dei giorni nostri?” L’idea non è da scartare…Anzi, non è stata scartata. Già lo scorso anno… l’idea ha avuto pratica attuazione. Gigi e Giorgia, due giovani agricoltori, di una Cascina vicino a Pavia, hanno voluto sposarsi proprio il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate. Giorgia è rimasta subito incinta e alla neonata bambina è stato imposto il nome di Antonia Fortunata. Un bel modo per guardare al futuro con spirito nuovo e positivo. Non solo. Il giorno stesso in cui è nata Antonia Fortunata, papà Gigi, ha acquistato una schedina del “superenalotto” a Pavia. Ha vinto davvero! Una bella somma. In epoca di risparmi, però, la previdenza non è mai troppa. Gigi e Giorgia hanno convento che il miglior investimento è sempre il “mattone”… e hanno comprato una casa per quando, Antonia Fortunata, sarà grande. Gigi e Giorgia sono del parere che …risparmiare è bene, sempre e ovunque. Meglio contare sulle proprie forze… e pensare ai propri figli da subito.
 - Questo è il 138° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili

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