giovedì 24 gennaio 2013

LA STORIA INSEGNA racconto di Dino Secondo Barili

24 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 24 gennaio 2013 – Giovedì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
La storia insegna
Il 24 gennaio del 1935 a Torradello di Battuda (Pavia), pioveva. Una pioggia fitta, fredda, gelida. Le persone, fin dal mattino, si erano rifugiate nelle stalle … i soli luoghi, allora, riscaldati dal calore degli animali. La stalla di Pasqualina e Giovanni Manfredi era stracolma di gente. Tutte le persone aspettavano la sera per ascoltare il Cantastorie Carlin, il quale non si ripeteva mai, ed ogni sera raccontava una storia nuova. Carlin, però, raccontava le storie secondo l’andamento del tempo. Quella sera la gente aveva bisogno di un po’ di “calore”… Si ricordò di quanto era avvenuto a Marcignago, cento anni prima… nel 1835. Alle otto di sera, il Cantastorie Carlin, nella stalla di Pasqualina e Giovanni Manfredi a Torradello, dovette salire su di una sedia per farsi ascoltare…tante erano le persone  presenti… strette come sardine. Disse: “Questa sera fa freddo. Più freddo del solito …Allora occorre una storia che sollevi il morale. Cento anni fa, nel 1835, a Marcignago, il Parroco Don Roberto, si accorse che le persone erano depresse. Il raccolto non era andato bene. C’erano stati diversi temporali e la grandine aveva fatto il resto. Nel mese di gennaio decise di intervenire. Di fare qualcosa di piacevole per la popolazione del paese. Organizzò il Teatro di Carnevale. Uno spettacolo allegro che rasserenasse gli animi. Don Roberto scrisse il copione e chiese ad alcuni giovanotti di diventare attori (allora le donne non potevano recitare). La trama era semplice e doveva riservare una sorpresa.
Bondone il più ricco benestante del paese aveva un’unica figlia, Mirina, e voleva sposarla bene. Per la figlia aveva scelto Rosertolo, il più ricco Commerciante di Pavia. La ragazza, però, era innamorata Gensino il più bel giovanotto del pavese… il cui unico difetto era…. di essere senza soldi. Il padre della sposa voleva assolutamente che la figlia sposasse una persona ricca per mantenersi ricca… anche se, Rosertolo, il Commerciante di Pavia, era piuttosto anziano anzi,  vecchio. Intento, Mirina, la promessa sposa, piangeva, piangeva e sospirava … Raccontava a tutto il paese la sua storia strappalacrime e aspettava che accadesse il miracolo… il miracolo di sposare Gensino. Il palco venne allestito nella piazza di Marcignago davanti al Municipio in modo che, gratuitamente, tutta la popolazione potesse gustare il Teatro di Carnevale. Tutta la popolazione di Marcignago conosceva la trama … ma non conosceva il finale. Le persone si erano divise in due partiti. Un partito sosteneva che Mirina avrebbe sposato Rosertolo, il più ricco commerciante di Pavi, l’altra metà pensava che alla fine avrebbe vinto l’amore… e Mirina avrebbe sposato Gensino. Alla sera del 24 gennaio 1835, sul palco c’erano gli attori schierati e tutto il paese elettrizzato. Bondone, il padre della sposa gridava che i soldi sono alla base di tutto e che un amore, senza soldi… è solo una passione che finisce presto. C’era Mirina, la promessa sposa (un giovanotto vestito da donna), che piangeva… e voleva sposare Gensino. C’era Gensino che piangeva (pure lui) perché voleva sposare Mirina il suo grande e unico amore. C’era il Sindaco che aveva fretta di celebrare il matrimonio… Mancava solo la carrozza con lo sposo Rosertolo… Da lontano si sentì un fischio… Era la carrozza dello sposo. La carrozza arrivò davanti al palco. Dalla carrozza scese una donna mascherata. Si tolse la maschera e disse: “Signori, io sono la mamma di Gensino. Ho saputo questa storia e vi svelo un segreto e la verità dei fatti. Gensino è il figlio legittimo di Rosertolo, il quale, come parecchi ricchi tirchi, si è sempre rifiutato di riconoscerlo. Ora, però, è giunta la fine della commedia. Rosertolo ha riconosciuto il figlio ed ha rinunciato al matrimonio… per far trionfare l’amore… e i soldi… naturalmente!”
- Questo è il 145° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili

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