venerdì 18 gennaio 2013

IL GIORNO DOPO... racconto di Dino Secondo Barili

18 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 18 gennaio 2013 – Venerdì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Il giorno dopo… la Festa di Sant’Antonio Abate
Si diceva, una volta, che coloro che avevano festeggiato bene Sant’Antonio Abate (il 17 gennaio), il giorno dopo erano pronti a riprendere la corsa…e a farsi onore. Vecchi detti… dirà qualche lettore. Fatto sta che questi erano i detti… e attraverso il passaparola… c’erano anche i fatti. Nelle vecchie cascine agricole della Lomellina “la memoria storica” manteneva vivo le vicende passate. I vecchi ricordavano ai giovani… “Festeggiare bene Sant’Antonio Abate non è solo un rito… ma una specie di richiesta di aiuto (polizza di assicurazione). Alla Cascina della Nastula c’era la figlia della mugnaia, Rosaria Deibeni, che non riusciva a trovare marito. Il giorno di Sant’ Antonio Abate fece un voto. Una volta l’anno sarebbe andata al Santuario delle Bozzole di Garlasco … a piedi (10 chilometri). Entro il mese di febbraio di quello stesso anno, alla Cascina della Nastula, si fermò un “cavaliere senza nome” al quale era stato rubato il cavallo. La figlia della mugnaia aiutò il “cavaliere senza nome” a ritrovare il cavallo e, questi, si innamorò di lei. Comprò una casa alla Cascina della Nastula… e la sposò. Il matrimonio fu allietato dalla nascita di tre bei bambini maschi: Michele, Gabriele e Raffaele. Alla Cascina della Nastula alcune persone (che spettegolavano su tutto e non si facevano mai gli affari propri) cominciarono a trovare a ridire. “Nomi troppo importanti… troppo impegnativi per dei bambini… Addirittura il nome dei tre Arcangeli maggiori” – Rosaria, la figlia della mugnaia, per un po’ non ci fece caso, poi, ne parlò al marito, il “cavaliere senza nome”. Questi, passò una notte a pensarci. Poi, organizzò una “festa” alla Cascina della Nastula alla quale tutti gli abitanti erano invitati. Vennero allestiti dei tavoli perché le persone stessero comodamente sedute. Prima di iniziare un abbondante pasto, il “cavalieri senza nome”, diede il benvenuto ai convitati e disse: “Siccome qualcuno in questa Cascina ha trovato a ridire sul nome dei miei tre bambini, Michele, Gabriele e Raffaele, ho organizzato questa festa. Il nome di una persona è molto importante… anzi, forse, la “sola” cosa importante nella vita. Se ci fate caso… tutto passa nella storia. Passano i Re e le Regine. Passano i Despoti e gli Imperatori… Passano gli amori piccoli e grandi… L’unica cosa che resta è il “nome”, “il nome dei protagonisti”. Quello che hanno fatto nel bene o nel male, spesso, viene dimenticato… Nerone bruciò Roma, ma del grande incendio pochi se ne ricordano. Solo il nome: Nerone. E dei grandi amori? Solo un nome… Cleopatra…per dire tutto. Ecco, perché, bisogna scegliere bene il nome dei propri figli. Ve lo dice uno che “non” è stato abbastanza amato dai propri genitori. Infatti, sono un “cavaliere senza nome”… per il fatto che sono… “un figlio di nessuno”, abbandonato subito dopo la nascita..
 - Questo è il 139° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili

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