giovedì 31 gennaio 2013

FEBBRAIO ... MESE DELLA LUCE racconto di Dino Secondo Barili

1 FEBBARIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 1 febbaraio 2013 – Venerdì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Febbraio … il mese della luce
Se gennaio è il mese dal freddo pungente… febbraio è il “mese della luce”. Finiti i tre “giorni della merla” (i più freddi dell’inverno… secondo la tradizione), con il primo giorno di febbraio, inizia il momento… per “rimettersi all’opera, al lavoro, all’impegno quotidiano”. L’impegno quotidiano continuerà ad aumentare fino alla fine del mese di maggio…quando, le persone, sentiranno il bisogno di prendersi un po’ di riposo. Intanto è iniziato febbraio. Le giornate si sono allungate. La luce è diventata più chiara, limpida. Anche nei secoli passati è stato così. Con questa stessa sensazione nelle persone. Per centinaia di anni la gente ha vissuto di agricoltura… a contatto quotidiano con la natura. Non era come adesso che ci sono le case riscaldate ed ogni ben di Dio. Centinaia di anni fa, nei paesi c’era poco… e nelle case c’era ancora meno. Le persone vivevano di speranze… e la speranza era di “incontrare un Re”. Un Re? Si chiederà qualche lettore. Un Re. Un Re. Per esempio. Poco lontano dai paesi (qualche centinaio di metri dopo l’ultima casa) c’era sempre una “fontana di acqua risorgiva”. Secondo la tradizione, quell’acqua aveva dei “poteri magici”. Le donne, specialmente giovani, si recavano a prendere l’acqua parecchie volte al giorno. Si chiamava (quasi sempre) “la fontana del Re”… e poco lontano c’era un boschetto fatto apposta per gli incontri romantici… anche intimi. Nel mese di febbraio iniziava il via vai delle donne (e delle ragazze in fiore) per prendere acqua alla fontana. Come mai tutta quella sete? Il motivo era presto detto: “…incontrare il Re!”. Naturalmente, in passato, era accaduto almeno una volta. Era passato, per caso. un Re… ma solo quella volta. La speranza era che passasse ancora un’altra volta…(oppure quella di poter incontrare l’uomo giusto). Cosi, ancora oggi, qualche persona avanti negli anni ricorda il tempo in cui le donne e le ragazze andavano a prendere l’acqua alla “fontana del Re”… come a Zelata di Bereguardo (Pavia). Si racconta che tanti anni fa la “fontana del Re” di Zelata era frequentatissima. Era fuori dal paese qualche centinaio di metri ed era ai margini di una “valle boscosa” che raggiungeva il fiume Ticino. Si racconta che una sartina di Zelata rifiutava la corte dei giovanotti del paese. Lei, voleva un Re… un Re vero. Nel 1700 la sartina di cui parliamo si chiamava Disera…ed era bellissima. Tutti i giovanotti di Zelata e dintorni “l’avevano nella testa”, e non potendola avere fisicamente, la sognavano di notte. Intanto, la sartina Disera, tutti i giorni (più volte al giorno) si recava alla fontana per prendere l’acqua… Il vero motivo, però, lo conoscevano tutti: incontrare un Re. Un venerdì di febbraio, nel mezzogiorno, la sartina Disera, vide, vicino alla fontana un gattino piccolo che miagolava disperato. Fece per prenderlo, ma finì in mezzo ai rovi. Un insetto la morsicò. Disera sentì un grande dolore…e svenne. La sartina sarebbe sicuramente morta se in quel momento non fosse passato un giovane a cavallo il quale, vista la ragazza svenuta, l’aiutò. Disera, però, non era più in grado di stare in piedi. Il cavaliere, che si rivelò essere un ricco esponente di una della più Nobili Famiglie di Torino, volle portarla nella sua città per le cure del caso. Dopo un lungo ricovero in ospedale, la sartina di Zelata si ristabilì, ma il suo “salvatore” volle averla sempre con sé … e la sposò. A Zelata, la notizia giunse al Sindaco. Diceva. “Oggi, la sartina Disera… si è sposata ed è diventata Contessa del Re delle fontane” - Questo è il 153 “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino – Vedi anche: dinosecondobarili

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