domenica 27 gennaio 2013

L'ARCHITTO GIANFILIPPO E IL PONTE CARLO ... A PRAGA racconto di Dino Secondo Barili

27 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 27 gennaio 2013 – Domenica – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
L’Architetto Gianfilippo e il Ponte Carlo… a Praga
L’altro giorno l’Architetto Gianfilippo, 45 anni, fisico atletico, superpalestrato… era giù di corda. Causa la crisi economica (e motivi sentimentali vari) la vita non era al massimo delle potenzialità. Decise, quindi, di prendere un caffè in Piazza della Vittoria a Pavia. La Piazza è un luogo frequentato da amici e conoscenti… di cui, in quel momento, Gianfilippo aveva assoluto bisogno. E’ stato grazie a quel caffè che incontrò il collega e coetaneo Giandomenico. “Come va?” chiese Gianfilippo. –“Potrebbe andare meglio… in più si mettono anche le donne…” – rispose l’incavolato Giandomenico - “Scusa l’indiscrezione… di quali donne stai parlando?” – proseguì, Gianfilippo… con una punta di maliziosa curiosità… – “Di mia moglie. Di mia moglie … se no, di chi altre? Pensa che con la crisi che stiamo attraversando si è messa in mente di fare un viaggio a Praga… Ha voglia di rivedere il Ponte Carlo. Il luogo dove abbiamo vissuto la nostro viaggio di nozze…” Giandomenico aveva fretta. Trangugiò il caffè. Salutò l’amico e se ne andò. Per Gianfilippo è stato come aprire il vaso di Pandora, il vaso dei ricordi. A 45 anni, l’Architetto in crisi, era single, ma aveva sempre avuto “un debole” per le donne…le belle donne. Forse per questo non si era ancora sposato. Aveva avuto parecchie “fiamme”… Giovanna, Carmela, Caterina… Jenny, Maria, Ofelia…e parecchie altre… Mai, tuttavia, una donna, l’aveva “stregato” al punto da farle “perdere la testa”… come NiKi… conosciuta per caso, un anno prima a Praga… proprio sul Ponte Carlo. A distanza di un anno Gianfilippo era ancora “negli occhi di lei “. Sentiva il bisogno di lei, di NiKi, delle sue labbra, delle sue morbide e candide mani… Le coccole, le carezze (ed altro). Dolci parole, dai mille significati, sussurrate nelle orecchie come fosse melodia. Eppure, se Gianfilippo, voleva essere sincero, le cose erano andate in modo diverso. L’Architetto, alcuni mesi prima del viaggio a Praga, aveva preso una cotta tremenda per la sua collega dello Studio, Mery… felicemente sposata e per nulla disposta ad iniziare una “storia” con Gianfilippo. Quel rifiuto categorico da parte di Mery era stato un “colpo al cuore”. Per dimenticare Mery, Gianfilippo aveva deciso di passare una settimana di vacanza a Praga… Solo! Solo come un cane. Arrivato a Praga si era “dato” ai monumenti, alla parte antica della città…. e poi alle passeggiate sul Ponte Carlo. E’ stato proprio lì, sul Ponte Carlo, che Gianfilippo aveva notato una ragazza bionda sui vent’anni. Un’artista di strada che cantava melodiose canzoni d’amore italiane… Una bella ragazza ventenne piena di verve, di brio… da scuotere il mondo. Tutti i giorni in cui è rimasto stato a Praga, l’Architetto Gianfilippo, aveva un “appuntamento fisso” sul Ponte Carlo... con l’artista di strada, la cantante … Il primo ed il secondo giorno non era accaduto nulla. Poi, “l’artista di strada” aveva messo gli occhi su Gianfilippo… Con una scusa, la cantante, si era rivolta al nuovo arrivato.“Io lo so perché sei triste. Mery ti ha rifiutato.” – L’Architetto non si aspettava una simile affermazione. “E come fai a sapere che si chiama Mery?” – “Io, so tutto… Finisco il mio turno tra un’ora. Se mi aspetti andiamo a cena in un localino niente male…” Da lì nacque un’indescrivibile “avventura”… Notti d’amore da mozzare il fiato. Nei pochi giorni di vacanza a Praga, Gianfilippo era rinato, aveva ritrovato buonumore e gioia di vivere. All’Aeroporto di Praga, l’artista di strada aveva rivelato il suo nome ed aveva chiesto a Gianfilippo il numero del cellulare… “Mi chiamo Josette…e se mi dai il numero del tuo cellulare… ti chiamerò io”. Da quel momento il telefonino era rimasto muto… A Gianfilippo non era arrivata alcuna “chiamata” e si stava chiedendo “se avesse perso del tempo inutilmente”. Ora, triste e giù di corda, l’Architetto, era in Piazza della Vittoria e stava osservando il fondo della tazzina del caffè… In quell’istante il telefonino si mise a squillare. “Sono Josette” – “Dove sei?” – “Sono… dietro di te”.
. - Questo è il 148° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili

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