sabato 26 gennaio 2013

PAVIA, UN ATTICO E LA FESTA DELLA GIBBIANA racconto di Dino Secondo Barili

26 GENNAIO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 26 gennaio 2013 – Sabato – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
Pavia, un Attico… e la festa della Gibbiana
Wanda era consapevole di essere una ragazza fortunata. Essere la proprietaria di un Palazzo in Strada Nuova in Pavia non è cosa da poco. Inoltre, il Palazzo era antico di cinquecento anni e possedeva un Attico bellissimo dal quale era possibile ammirare e spaziare sui tetti della città… a 360 gradi. Un sogno. Un sogno, però, che doveva essere gestito, reso vivo. Secondo Wanda, l’Attico doveva avere uno scopo ben preciso: “essere un motore culturale per Pavia”. Wanda ne aveva parlato con Andrea, il suo fidanzato. “Vedi, Andrea. Quando una persona ha la fortuna di avere a disposizione un Palazzo del Cinquecento… ha anche delle responsabilità. In una città come Pavia dove la vita trascorre, spesso, lenta e monotona … senza grandi slanci. Sta alle persone, ai cittadini, animare la città.” – “E… cosa si potrebbe fare?” – chiese Andrea. Wanda ci pensò un attimo. Prese per mano Andrea e lo condusse nell’Attico del Palazzo. Pavia era un incanto. Intorno alla città il verde lussureggiante faceva da corona. Quando lo sguardo raggiungeva il fiume Ticino … c’erano i boschi… estesi boschi… come fossero un “mistero verde”. Wanda chiese ad Andrea di guardare i boschi, a quanto fossero estesi. Quanto estesa fosse… la “marea verde”. Andrea si aspettava un lungo discorso, ma Wanda non parlò. “Come mai non parli?” – La ragazza era assorta, come persa nei suoi pensieri. “Vedi, Andrea. Oggi, è il 26 gennaio… Molti e molti anni fa, a Pavia si celebrava una festa pagana… che in molte parti del Piemonte e della Lombardia è ancora assai diffusa e va sotto il nome di festa “della Giubiana”. Anche a Pavia la gente del popolo celebrava tale “festa”…Era chiamata “la festa della Gibbiana”… una strega che viveva nei boschi lungo il fiume Ticino. Nel territorio pavese, la festa aveva assunto proprie caratteristiche. Gibbiana era una “Dea dei Boschi”… che un giorno si trasformò in una “Strega verde”. Si racconta che un anno… i pavesi si dimenticarono di rendere omaggio alla Gibbiana. La Dea dei Boschi si arrabbiò. Quell’anno ci fu una terribile siccità… Molte piante seccarono e cessarono di vivere. Dopo quell’esperienza, i pavesi si ricordarono sempre della Gibbiana. La notte del 26 gennaio, lungo la riva del fiume Ticino venivano accesi dei falò per rendere omaggio “alla Gibbiana”. I falò venivano accesi sulla riva del fiume… in particolare, nei pressi di San Lanfranco. Sulla spiaggia, a mezzanotte, venivano organizzati dei lauti pranzi. Si ballava fino al mattino per rendere omaggio alla Gibbiana. Verso mattina… al sorgere del sole… la Gibbiana “si faceva vedere”. Nella leggera foschia, tra i primi raggi sole… appariva una giovane donna… nuda. L’apparizione era di buon auspicio per l’anno appena iniziato.” Wanda tacque. Nell’Attico il silenzio era assoluto…Ad un tratto sopra al grande tavolo cadde un ramoscello in fiore… Andrea e Wanda non ebbero dubbi … Era Gibbiana, la Dea dei Boschi, che ringraziava … per essere stata ricordata. 
. - Questo è il 147° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (un racconto al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino
Vedi anche : dinosecondobarili

1 commento:

  1. 27 gennaio "SANT' ANGELA MERICI" , ............ Angela Merici nacque a Desenzano, il 21 marzo 1474. Dopo aver perso i genitori con l’ultima sorella si trasferisce presso i ricchi zii materni nella vicina città di Salò, qui si dedica alla preghiera, al lavoro domestico, alla penitenza. Quando sua sorella, alla quale era affezionatissima, morì improvvisamente senza aver ricevuto gli ultimi sacramenti, fu molto angosciata. Divenne terziaria francescana di San Francesco D'Assisi e accrebbe enormemente le sue preghiere e mortificazioni per la pace dell’anima di sua sorella. A vent’anni, suo zio morì e Angela tornò alla casa paterna a Desenzano, trasformò la sua casa in una scuola dove, a intervalli stabiliti, riuniva quotidianamente delle bambine di Desenzano e insegnava loro gli elementi fondamentali del Cristianesimo. Dopo aver fondato una scuola a Desenzano, fu invitata nella città vicina, Brescia, per fondarvi una scuola simile. Angela accettò l’invito e giunse a Brescia nel 1516. Secondo una leggenda devozionale, nel 1524, mentre faceva un pellegrinaggio in Terra Santa, divenne improvvisamente cieca mentre era sull’isola di Creta, ma continuò il suo viaggio nei luoghi santi e guarì al suo ritorno, mentre stava pregando davanti ad un crocefisso nello stesso posto dove era stata colpita dalla cecità poche settimane prima.Il 25 novembre 1535, Angela scelse 28 vergini e pose le fondamenta dell'ordine delle Orsoline in una piccola casa vicino alla Chiesa di Santa Afra a Brescia. La Regola della Compagnia di Sant'Orsola è stata approvata l'8 agosto 1536 da Lorenzo Muzio, Vicario Generale del Vescovo di Brescia. Il 18 marzo 1537 Angela venne eletta "Superiora e Madre Generale" a vita. Alla fine del 1539 dettò i Legati ed i Ricordi, quale testamento spirituale, indirizzato alle Madri e Governatrici della Compagnia. Angela morì il 27 gennaio 1540, quando la Compagnia contava circa 150 figlie. Il suo corpo venne sepolto nella chiesa di Sant'Angela Merici a Brescia, dove si trova tuttora. Fu beatificata nel 1768 da Papa Clemente XIII. Il nome Angela, dal greco, significa "messaggero" Altri Santi del giorno: Beato Poul Josef Nardini, sacerdote fondatore - San Giuliano Martire (II sec.)

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