martedì 15 gennaio 2013

OGGI, SAN BERARDO di Vice Miazza

OGGI,
SAN BERARDO 
di
Vice Miazza
16 gennaio "SANTI: BERARDO, OTTONE, PIETRO, ACCURSIO E ADIUTO", denominati anche protomartiri francescani, furono i primi missionari inviati da Francesco d'Assisi nelle terre dei Saraceni. Berardo suddiacono, Pietro e Ottone sacerdoti, Adiuto e Accursio frati laci, provenienti da località vicino alla Città di Terni, partirono per Siviglia in Spagna, dove iniziarono a predicare la fede di Cristo nelle moschee. Vennero malmenati, fatti prigionieri e condotti davanti al sultano Miramolino, in seguito furono trasferiti in Marocco con l'ordine di non predicare più in nome di Cristo. Nonostante questo divieto continuarono a predicare il Vangelo, furono di nuovo imprigionati e dopo essere stati sottoposti più volte alla fustigazione vennero, decapitati il 16 gennaio 1220 Le salme vennero trasferite a Coimbra, in Portogallo. Fu in tale contesto che Antonio di Padova che era a Coimbra, e che sembra avesse conosciuto in precedenza i martiri al loro passaggio in Portogallo diretti in Marocco, ebbe la vocazione ad entrare nell'ordine francescano.....I cinque martiri vennero canonizzati nel 1481. Altri Santi del giorno: Beato Giuseppe A. Tovini, Terziario Francescano - San Marcello I, Papa

1 commento:

  1. 17 gennaio "SANT'ANTONIO ABATE"......... Sant'Antonio Abate, è detto anche: S. Antonio il Grande,...d'Egitto,...del Fuoco,...del Deserto,... l'Anacoreta. A lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, “abbà”, si consacrarono al servizio di Dio. Nato a Coma, in Egitto, intorno al 250, Antonio Abate, dopo la morte dei genitori distribuì tutti i suoi averi ai poveri e nel 270 si ritirò nel deserto della Tebaide dove condusse vita anacoretica. Lì lo raggiunsero numerosi discepoli e fondò varie comunità. Sostenne i martiri nella persecuzione di Diocleziano e si adoperò moltissimo contro l'eresia ariana aiutando sant'Atanasio nelle sue lotte. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente. La sua vicenda è raccontata da sant'Atanasio, che contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. Visse nella Tebaide fino al termine della sua lunghissima vita, morì a 106 anni, il 17 gennaio del 356 e fu seppellito in un luogo segreto. I suoi discepoli tramandarono alla Chiesa la sua sapienza, raccolta in 120 detti e in 20 lettere. I riti che si compiono ogni anno in occasione della festa di S. Antonio sono antichissimi e legati strettamente alla vita contadina e fanno di Antonio Abate un vero e proprio "santo" del popolo. E' considerato il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. E' anche il patrono di quanti lavorano con il fuoco, e non a caso il suo nome è legato ad una forma di herpes nota come "fuoco di Sant'Antonio" o "fuoco sacro". Per millenni e ancora oggi, si usa nei paesi accendere il giorno 17 gennaio, i “falò di s. Antonio”, che ha una funzione purificatrice e fecondatrice. Le ceneri vengono conservate e usate per curare e scongiurare malattie degli uomini e del bestiame e per preservare le colture...da intemperie e malesseri. Il nome Antonio, dal greco significa: "nato prima" o "che fa fronte ai suoi avversari.

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