sabato 30 marzo 2013

LA PROF. ELISA E IL DOCENTE DI MUSICA - racconto (210°) di Dino Secondo Barili

30 MARZO 2013
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 30 Marzo 2013 – Sabato – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
 La Prof. Elisa e il Docente di Musica
Quarantacinque anni è l’età delle grandi crisi personali. Se poi si sommano ad altre crisi, il quadro diventa complicato. Così era lo stato d’animo della Professoressa Elisa, Docente di Lettere presso un Liceo di Milano. Elisa aveva iniziato la sua attività con grande entusiasmo, ma dopo poco tempo si era resa conto che non erano solo gli studenti a metterci poco impegno, ma anche tutto quello che stava intorno (…genitori compresi). La crisi, allora, era durata poco perché “parte della mente” della Professoressa Elisa era occupata da un “amore” che faticava a trovare la strada giusta: il Rag. Callisto. Tra i due c’era una certa intesa, ma la differenza d’anni (lui aveva venti anni più di lei) e soprattutto la differenza di attività (Callisto faceva il commerciante) le cose non andavano troppo bene. A fatica, Elisa, rimandava tutto ad ipotetico domani…. fino a quando, un giorno, Callisto prese la decisione di chiudere il rapporto… restando buoni amici. E’ possibile restare buoni amici dopo essere stati fidanzati? Ma? Forse. Elisa e Callisto si trovavano, ogni tanto, al Bar per prendere un caffè, ma non c’erano più argomenti tra i due. In occasione delle vacanze di Pasqua dello scorso anno, al quarantacinquesimo anno di età, la Professoressa Elisa era in crisi profonda. Cercava di darsi un tono, ma la fatica era tanta, troppa. Il sabato di Pasqua, Elisa cercò svago camminando sola in Piazza del Duomo a Milano dove c’è sempre tanta gente. E’ un luogo neutro dove ci sono tante persone e poche si conoscono. Ogni persona cammina e vive per sé stessa, nel proprio mondo. Non era il massimo per la Professoressa Elisa. Era, però, la sola cosa da fare per non restare in casa sola, tra quattro mura, a rimuginare i propri pensieri. In Piazza del Duomo (si dice … il destino!) Elisa incontrò la sua coetanea e collega presso un altro Liceo, la Prof. Rachele, allegra, entusiasta, pimpante. “Elisa, cosa fai in Piazza del Duomo a quest’ora?” (erano le nove del mattino). Elisa non rispose. Avrebbe dovuto dire come andavano (male) le cose. “Elisa, non sei mica in crisi? Se mi ascolti ho quello che fa per te. Sto aspettando Claudio, il Prof di Musica, collega nel Liceo presso cui insegno. Insieme dobbiamo andare a fare una ricerca sui vecchi modi di vita nelle antiche cascine lombarde. Storie, leggende, filastrocche, canzoni popolari. Noi le raccogliamo. Le elaboriamo. Facciamo ricerche bibliografiche. Parliamo con le persone anziane che ci raccontano il loro passato. Poi, prepariamo uno spettacolo molto artigianale …e lo portiamo tra gente. Se vuoi, puoi entrare nel gruppo e sicuramente ti troverai bene. Oggi, le persone fanno le cose senza sapere il perché. Invece, bisogna sempre sapere perché si fa una cosa oppure un’altra. Ho imparato che si fanno “meglio” le attività che danno piacere… e il piacere aumenta, se… facendolo… si procura piacere anche alle altre persone.” In quell’istante comparve il Prof. Claudio, docente di Musica. Aveva accanto un suo collega, il Prof. Fortunato, uno schianto d’uomo, un fisico da atleta. Dall’aspetto non poteva essere che un “musicista” (un po’ pazzo), capelli scapigliati, occhi sospesi tra “l’essere e non essere”… Insomma, proprio l’uomo di cui Elisa aveva bisogno. Da quel sabato di Pasqua di un anno fa, la vita di Elisa è cambiata… in meglio! Senza rimpianti per il passato… e molte attese per il futuro. - Questo è il 210° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il progetto – sfida è di scrivere 365 racconti in 365 giorni. Un racconto al giorno. Riuscirà il sottoscritto a raggiungere tale traguardo? Vedremo… “Se son rose fioriranno”. Buona giornata a tutti. Dino
Vedi anche: dinosecondobarili

2 commenti:

  1. Ciao Dino,..... è auspicabile che il bellissimo progetto illustrato dalla prof. Rachele possa diventare un “progetto reale”, ..... ha tutti i requisiti per essere realizzato. …........... E concordo con quello che dice Rachele, …....“si fanno “meglio” le attività che danno piacere… e il piacere aumenta, se… facendolo… si procura piacere anche alle altre persone.” ….. Ancora Auguri a tutti!!!!! Vice

    RispondiElimina
  2. Riuscire a lavorare con passioe ed entusiasmo insieme ai propri colleghi è un fattore importante x il successo di ogni team di lavoro. Le persone che riescono a vivere il proprio lavoro come un hobby hanno sicuramente una marcia in + nel raggiungere i risultati auspicati. Ecco perchè x creare un team efficace occorre potersi FIDARE ciecamente l'uno dell'altro. Giocare a carte scoperte. Confrontare le proprie idee con quelle degli altri senza FALSITA'. Divetirsi in tutto quello che si fa. Non femarsi di fonte alle DIFFICOLTA' ma viverle come una SFIDA da affrontare e superare con SUCCESSO.COnfrontarci con noi stessi e altre persone x migliorare a livello personale e professionale. Ciao ciao TERESA

    RispondiElimina