domenica 10 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (11)

11 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 11 giugno 2012 – lunedì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (11)
In un primo tempo ci fu una sola donna dentro ad una capanna nella fitta boscaglia tra il Po e il Sesia.. Era il “suo” rifugio in quanto estromessa da una comunità locale… Donna…scacciata perché “troppo libera, autonoma e indipendente” … Non accettava ordini e non voleva sentirsi sottomessa ad un uomo (solo ed unico)… Anzi, secondo quella “prima donna”… doveva essere l’uomo ad essere “sottomesso alla donna” (come in effetti lo è… quasi sempre). Forte e caparbia, quella prima donna aveva avuto dodici figli, sei maschi e sei femmine. Visto il comportamento della madre … anche le figlie seguirono l’esempio... e nacque la prima comunità. Nel villaggio “della boscaglia” era la donna che faceva la famiglia…Era la donna che “faceva” i figli, pertanto … “i figli erano solo suoi… ed erano la “sua famiglia”. Poco importava che fossero figli di uno solo uomo (padre) o più uomini (padri). L’uomo (padre), quindi, era “a tempo determinato”e doveva contribuire al mantenimento della prole…I figli… erano tutti figli legittimi (della madre)… e portavano il “solo soprannome della madre” (Il soprannome divenne il cognome…”figlio della Rossa”… col tempo rimase solo “Rossa”… Giovanna Rossa, Giuseppe Rossa ecc. ecc. ). Inoltre, i beni della famiglia erano “solo della madre” e il processo ereditario si trasmetteva per via naturale. Ecco, perché, ancora oggi … sono le donne che conservano i “ricordi della famiglia”... mentre gli uomini non se ne curano. La vera e unica famiglia, secondo me,”-concluse Alboino –“era la donna… e gli uomini… potevano contare su un rapporto diretto, naturale, senza altre complicazioni… a meno che non subentrasse la gelosia…” – “E quando subentrava la gelosia?” – chiese Cispino. Alboino evitò la risposta. Aveva sposato Rosmunda… che in fatto gelosia era una “campionessa” di prima grandezza. Inoltre, tutti i giorni, Rosmunda, inventava una storia nuova per rendere la vita difficile e complicata al Primo Re dei Longobardi. Per fortuna che Alboino aveva molti interessi… e i tre anni passati in riva al fiume Ticino a Santa Sofia di Torre d’Isola li ha impiegati bene. Per esempio, Alboino era sempre in giro… specialmente in Oltrepò… dove c’erano delle piccole comunità nelle valli oppure abbarbicate a qualche montagna. Queste piccole comunità avevano delle caratteristiche inconfondibili. Erano piccole comunità “chiuse” con leggi ferree dettate dalla vita difficile, mancanza di provviste e grandi sacrifici. Le donne dovevano aguzzare l’ingegno per garantire i pasti quotidiani. Gli uomini si davano un gran fare con dispendio di grandi energie. L’unica soddisfazione era… lavorare i pochi campi disponibili e allevare conigli…” – “Allevare conigli?” chiese Cispino… (il seguito… domani) (undicesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

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