giovedì 28 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (29)

29 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 29 giugno 2012 – venerdì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (29)
Ernesto cercò di “alleggerire il discorso” e disse... “Ogni manifestazione della natura ha i suoi lati positivi e negativi. La natura sa il fatto suo, con le sue regole ben precise. Prendiamo, per esempio, il fiume Ticino. Quando c’è il temporale è uno spettacolo da non perdere. Oltre ai colori che sono inimmaginabili e imperdibili, fa impressione il modo in cui la natura (le piante, i boschi, l’acqua del fiume, la stessa sabbia sulla riva) si preparano all’evento… Tutti aspettano qualcosa… nessuno sa cosa… ma qualcosa. Le piante e gli arbusti sembra abbiano più sete del solito… sete di vita, sete di novità. La corrente del fiume si muove in attesa di nuove occasioni. La sabbia della riva, invece, sa che dopo il temporale… nulla sarà più come prima. Il temporale è come “la parabola della vita” … Nessuno conosce la “verità”… del giorno dopo… Il fascino del dopo è, di per sé stesso, evento… un fatto nuovo.” Ernesto udì in lontananza un tuono… era il primo segnale che qualcosa stava per accadere. Alboino si ritirò nel suo carro coperto da un grande telone colorato rosso e blu. (era il giorno 28 giugno del 572 della nostra Era). Ogni persona ha il suo rifugio (predestinato). Il luogo del suo “romitaggio”… come diceva il poeta. Perché, i temporali, arrivano… passano… e lasciano il segno. Ernesto si guardò intorno. L’acqua del fiume “borbottava limacciosa”. La violenza dell’acqua aveva sradicato piante ed arbusti e li trascinava a valle. “Anche per gli uomini succede la stessa cosa…” – pensò Ernesto – “Quando arriva il temporale (guerre, pestilenze, terremoti)…le situazioni cambiano, le vite prendono un’altra strada. Inutile chiedersi il perché… E’ così. Così è la vita.” Ernesto osservò lo svolgimento intero della “burrasca metereologica”. Fece le sue considerazioni e convenne che “riflettere” … fa sempre bene. Oltre tutto, Ernesto, era un “cantastorie”… uno di quelli che non hanno età. Ernesto era così duemila prima di Cristo ed è così duemila anni dopo Cristo. Il “cantastorie” è una figura “senza tempo”… perché l’uomo e la donna non sono mai cambiati… così erano… e così sono rimasti, con pregi e difetti, vizi e virtù. Le acque del fiume Ticino erano ritornate calme. Il temporale era passato. Ernesto si sedette sulla riva del fiume e osservò le barche che avevano ripreso il loro continuo “andare e venire”. In quell’istante comparve Cispino, il Mago dei Ricordi di Pavia. Era tento tempo che desiderava incontrare Ernesto, ma non ci era mai riuscito. Ora, era arrivata l’occasione giusta. Finalmente Cispino poteva fare tutte le domande che desiderava… Ernesto, “il cantastorie” era il solo in grado di rispondere ad ogni domanda, raccontare le storie (dal lontano passato fino ai nostri giorni) che interessavano il “fiume di Pavia, il Ticino”… (il seguito… domani) (ventinovesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

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