lunedì 25 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (26)

26 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 26 giugno 2012 – martedì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (26)
Alboino si inalberò. “Non mi sembra una cosa giusta che la donna abbia (e debba avere) una superiorità tale da annientare un uomo.” – “Non farti meraviglie” – proseguì Rosmunda – “Anche il più potente degli uomini non riesce a resistere al fascino della donna. E dico…fascino… non sesso. Perché, se ci mettiamo anche il sesso … addio uomo!” – Ernesto intervenne – “Chiedo scusa, ma devo dire la mia. Rosmunda ha ragione. L’uomo non ha armi per competere con la donna. L’uomo è attratto dalla donna… perché la natura ha voluto così. Ma, la donna, deve stare attenta a ciò che fa. In genere quando un uomo finisce soggiogato dal fascino femminile… diventa spesso lo “zimbello” della donna stessa di cui è innamorato. Se una donna è furba…apprezza, esalta, sostiene il valore del “suo uomo” (non gli fa fare la parte del cretino o del rincitrullito)… Non fa la smorfiosa tutte le volte che l’uomo la guarda e la desidera. Non fa pesare il sesso… come “oggetto” di ricatto (“io, donna, so che a te, uomo, piace ciò… e quindi ti faccio soffrire e… non te “la” faccio neppure vedere”). Del resto è cosa nota (documentata dalla storia) che sono sempre le donne che chiedono “contropartite” in cambio di fascino e sesso… Arriva, però, il momento in cui … l’uomo si “sveglia”, prende coscienza del proprio stato e “fugge dalla ragnatela”. Solo allora le donna si accorge che quando si tira troppo la corda … si rimane con la corda tra le mani… ma è troppo tardi. Ciò che ha avuto termine … non può più essere ricostruito. E’ altrettanto noto che in molti casi…all’origine delle depressioni di una donna ci sta una errata gestione della propria femminilità.” Alboino, Rosmunda e Ernesto tacquero…I tre si abbandonarono ai propri pensieri lasciandosi cullare… sulle ali del vento, trasportati dai ricordi e da improvvisi desideri. Alboino si ricordò della prima volta in cui si rese conto di essersi innamorato di Rosmunda. Era sulle rive del Danubio in un momento di sosta. Gli prese una certa voglia. “Rosmunda perché non andiamo a fare una bella passeggiata nel bosco? Il Ticino è come il Danubio. Ricordi il giorno in cui…” – Non L’avesse mai fatto. Rosmunda reagì irritata. “Alboino non cominciare a fare il romantico… Sono passati (e lontani) i tempi di quei primi abbagli amorosi. Tu non sei più il bel giovanotto preso dalla mania di arrivare in vetta… ed io non sono più l’improvvida giovincella illusa e pronta ad illudersi tra le tue braccia. Tu sei uomo, padre di giovanotti ben piantati, ed io sono madre con responsabilità. E poi, se vuoi proprio saperlo, i veri uomini “inondano di regali “ le loro donne… non come te che sei tirchio assai… Ogni tanto vado in città, in Pavia, e vedo le donne pavesi… truccate, ingioiellate, vestite all’ultima moda. L’altro giorno una nobildonna pavese diceva all’amica: “Ti piace il mio ultimo abito? E’ il regalo di compleanno di mio marito… Sai, Lui, ama fare regali ad ogni occasione.” Visto, caro Alboino come sono fatti i veri uomini?” – Alboino incassò il colpo. Per un poco fece silenzio, poi sbottò risentito. “Cara Rosmunda, non sono i regali che accedono le passioni… (soprattutto quando i regali vengono sollecitati e imposti). E’ il corpo della donna (al naturale) che deve sollecitare accesi pensieri… Un corpo di donna coperto di chincaglieria è solo un albero che ha bisogno del vento … per fare rumore!” (il seguito… domani) (ventiseisesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

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