venerdì 15 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (15) di Dino Secondo Barili

15 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 15 giugno 2012 – venerdì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (15)
Alboino ascoltò pensieroso e con qualche dubbio…”Dirà che sono curioso” – chiese il Primo Re dei Longobardi – “Non penso che la felicità si raggiunga solo allevando conigli…” – Il Capo-Villaggio rispose immediatamente. “No. No… non ho detto questo, ma questo è un luogo speciale. Qui facciamo esperimenti per raggiungere determinati obbiettivi. Per esempio, non è facile allevare conigli. I conigli sono animali prolifici, ma dopo un certo numero di generazioni (il maschio o la femmina) non generano più. Si fermano. Il loro compito è esaurito. Allora, per non perdere la continuità della specie, bisogna cambiare … il maschio o la femmina. Detto così sembra facile… ma ci sono anche tanti altri segreti (cioè conoscenze) che fanno di una attività una specie di “piccolo Eden”. Inoltre in una località piccola e chiusa come la nostra non è possibile sopravvivere mangiando sempre e solo carne di coniglio… Allora, bisogna aguzzare l’ingegno. In questa attività… le donne sono superlative. Infatti, sono le donne che cercano l’erba adatta al mantenimento dei conigli. E’ dalla varietà dell’erba che dipende il sapore della carne di coniglio… Tanti tipi di erbe … tanti tipi di varietà… nel sapore della carne. Anche per la felicità è la stessa cosa… Per ottenere determinati risultati bisogna saper mangiare in un determinato modo…Per ottenerlo bisogna prima studiare da dove parte la “catena alimentare”… Non tutto dipende da ciò che si mangia… ma è ancora da dimostrare che sia proprio quella l’origine di moltissime cose che noi facciamo (e subiamo) senza rendercene conto…” Alboino si dimostrò convinto… Aveva ampliato e applicato il concetto alla sua gente… a quelle trentamila persone che si era portato dietro dal centro Europa fino a Pavia. Il Primo Re dei Longobardi aveva fatto un’osservazione interessante (per Lui). Quando i suoi compatrioti (Gepidi, Sassoni, ecc) erano gente nomade, senza una terra sulla quale risiedere… sembravano degli sradicati, degli insoddisfatti, incapaci di alcun progetto. Ora, però che avevano raggiunto Pavia, sulla riva del fiume Ticino, che avevano “da mangiare” a sazietà e di diversa qualità… avevano cominciato a ragionare in modo diverso. Inoltre, le nuove generazioni, avevano subìto velocemente l’influenza degli abitanti della ricca e viziata Pavia. Soprattutto le ragazzine… le quali guardavano con interesse le loro coetanee pavesi. Anche le giovani donne (di Alboino) accampate lungo il Ticino a Santa Sofia di Torre d’Isola erano affascinate delle “nobildonne pavesi” vestite elegantemente, ingioiellate nelle mani, nelle braccia, intorno al collo, alle orecchie… e tra i capelli. La più gelosa di tutte, però, era Rosmunda, la moglie di Alboino, la quale si era “fissata” che, a Pavia, non era tenuta in giusta considerazione. Il suo pensiero fisso “era uno solo”: Alboino, era suo marito, era il Re … il Primo Re dei Longobardi… pertanto “Lei, Rosmunda” doveva essere considerata e chiamata Regina…e riverita come tale. Alboino aveva il suo gran da fare a spiegare che la “regalità” si conquista con il comportamento e il modo pensare… Tempo sprecato… Le donne, a volte, leggono “solo” sul loro libro, e non vogliono essere contraddette (mai). (il seguito… domani) (quindicesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

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