mercoledì 13 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (14)

14 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 14 giugno 2012 – giovedì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (14)
“Coloro che pensano che la cultura (quella vera) sia solo quella dei libri di scuola… si sbaglia e di grosso. Senza mettere in discussione  la “cultura di oggi” e i grandi progressi della scienza e della tecnica… è necessario riscoprire i segreti della vita in tutti i suoi aspetti … compresi quelli riguardanti la “felicità”. In quel paesino dell’Oltrepò, dentro la gola della montagna, chiuso tra quattro case e piante a volontà … ho conosciuto una piccola società felice. Le cinque o sei famiglie avevano una loro autonomia. Ognuna aveva il suo “programma” giornaliero. Tutti sapevano cosa dovevano fare … e dovevano farlo tutti i giorni. La formula era allevare conigli… cercare ogni giorno il fabbisogno giornaliero per mantenere in vita gli animali in modo che gli stessi potessero garantire la normale sopravvivenza degli uomini. Ogni persona può immaginare una vita di rinunce… invece, nel piccolo paesino perso tra i boschi e le montagne dell’Oltrepò c’era la vera felicità. Chiesi al Capo-Villaggio una spiegazione del fenomeno. Mi disse quanto segue: “Vede, Signor Re Alboino, noi, qui in questo paesino, abbiamo tutto. Non ci manca niente. Abbiano la sicurezza, da mangiare tutti i giorni, una casa in cui vivere al riparo degli sbalzi di temperatura… Ma, soprattutto, sappiano fin dal mattino cosa dobbiamo fare prima che arrivi la sera. E, alla sera, siamo felici perché quello che dovevamo fare … lo abbiamo fatto. Inoltre sappiamo, anche, cosa dobbiamo fare domani...e dopodomani. La vera felicità è fatta di piccole cose, di sicure certezze…” Alboino ascoltò pensieroso e con qualche dubbio…”Dirà che sono curioso” – chiese il Primo Re dei Longobardi – “Non penso che la felicità si raggiunga solo allevando conigli…” – Il Capo-Villaggio rispose immediatamente. “No. No… non ho detto questo, ma questo è un luogo speciale. Qui facciamo esperimenti per raggiungere determinati obbiettivi. Per esempio, non è facile allevare conigli. I conigli sono animali prolifici, ma dopo un certo numero di generazioni (il maschio o la femmina) non generano più. Si fermano. Il loro compito è esaurito. Allora, per non perdere la continuità della specie, bisogna cambiare … il maschio o la femmina. Detto così sembra facile… ma ci sono anche tanti altri segreti (cioè conoscenze) che fanno di una attività una specie di “piccolo Eden”. Inoltre in una località piccola e chiusa come la nostra non è possibile sopravvivere mangiando sempre e solo carne di coniglio… Allora, bisogna aguzzare l’ingegno. In questa attività… le donne sono superlative. Infatti, sono le donne che cercano l’erba adatta al mantenimento dei conigli. E’ dalla varietà dell’erba che dipende il sapore della carne di coniglio… Tanti tipi di erbe … tanti tipi di varietà… nel sapore della carne. Anche per la felicità è la stessa cosa… Per ottenere determinati risultati bisogna sapere mangiare in un determinato modo…Per ottenerlo bisogna prima studiare da dove parte la “catena alimentare”… Non tutto dipende da ciò che si mangia… ma è ancora da dimostrare che sia proprio quella l’origine di moltissime cose che noi facciamo (e subiamo) senza rendercene conto…” (il seguito… domani) (quattordicesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

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