mercoledì 6 giugno 2012

Pensieri sparsi del 7 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 7 GIUGNO 2012

“La strada della felicità…
 è fiancheggiata
dalla volontà e dalla fortuna”
Dino

1 commento:

  1. Ciao Dino, domani è SAN MEDARDO Vescovo del Vl secolo………….. San Medardo, Vescovo di Noyon, in Francia, si presenta con la curiosa caratteristica di Santo protettore di ladri e malfattori. Fu dedito infatti alla carità ma, come spesso accade nel mondo, venne compensato in modo assai strano. Pare infatti che San Medardo fosse perseguitato dai ladri, dai quali si difese non con l'astuzia o la violenza, ma con quella carità che disarma anche il più incallito criminale. Una volta un ladro entrato nottetempo nella sua vigna, non riuscì a trovare la via d'uscita. Fattosi giorno il Santo stesso lo fece uscire, senza nessun rimprovero, donandogli tutta la refurtiva. Un altro rapinatore volle rubare il miele degli alveari ma le api, gettandosi su di lui, lo ridussero a mal partito. Il ladro invocò allora a gran voce il nome di Medardo. Questi accorse e liberò il furfante dallo sciame mortifero, con un cenno di mano. Ci fu poi uno che gli rubò la mucca, ma dopo qualche giorno tornò umile e pentito, tirandosi dietro la bestia. Da quando l'aveva tolta dalla stalla, egli raccontò, la campanella attaccata al collo della bestia non aveva smesso di suonare. Ogni suo sforzo per staccarla e fermarla era stato inutile. Ora, stupito e spaventato, implorava il perdono dalla sua sorridente vittima. Non sorprende che, dopo questa esperienza, lo stesso San Medardo riuscisse a convincere i soldati di Re Clotario, in tempo di guerra, a restituire il bottino, da loro accumulato, mettendo a sacco il paese conquistato. Quando venne eletto Vescovo di Noyon, la storia di San Medardo si inserì in quella più vasta e profonda dell'evangelizzazione della Francia, nel VI secolo. Un'opera affidata in gran parte all'apostolato dei Vescovi, come San Medardo, dopo la conversione del Re dei Franchi, Clodoveo, dovuta alla appassionata intercessione della moglie, Santa Clotilde, e all'opera del grande Vescovo, San Remigio. Al nome di un'altra regina, che succedette a Clotilde sul trono dei Franchi e che fu anch'essa Santa, Radegonda, è legato un altro episodio importante nella vita del Vescovo Medardo. Infatti, quando il marito Clotario fece assassinare il fratello della Regina, la devota Radegonda, da tempo desiderosa di entrare in un monastero, si presentò a San Medardo e gli chiese di ricevere il velo. Il Santo rischiò allora il rancore del Re, e sfidò la collera dei gelosi feudatari, che gli gridavano: « Prete, non togliere al Re colei che egli ha solennemente sposato! ». Ma Radegonda aveva ottenuto l'autorizzazione per compiere questo passo sulla via della perfezione, e il Re Clotario, da parte sua, non rimproverò mai il gesto del Vescovo di Noyon, del quale fu sempre sincero amico e ammiratore. Anzi, quando nel 560 lo seppe in punto di morte, Clotario corse presso il suo letto e ne implorò l'estrema benedizione. Nonostante le sue intemperanze di Sovrano, fu il primo a piangerlo, seguito da tutto il popolo francese, prima di portarne il corpo con grandi onori a Soissons, dove fece innalzare a sue spese una vasta chiesa dedicata al nome di San Medardo.

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