martedì 12 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (13)

13 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Sant’Antonio da Padova
Trivolzio – 13 giugno 2012 – mercoledì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (13)
“In ogni situazione e condizione l’uomo cerca di sopravvivere…” – proseguì Alboino – “Anche nei più sperduti paesini dell’Oltrepò c’è sempre qualcosa da imparare. Un giorno sono andato in un angolo sperduto… dove bisognava attraversare gole e precipizi per arrivarci. Sembrava un luogo dimenticato da Dio e dagli uomini, eppure…ebbi sorprese a non finire. C’era una piccola comunità di famiglie (cinque o sei)…felici. Felici? Si! Felici…si chiederà qualche persona… felici… felici. Per prima cosa bisognava fare molta strada e molta fatica per raggiungere la località. La sicurezza dell’abitato era garantita dall’isolamento…e da sette cani che incutevano terrore. Il capo villaggio mi spiegò che, molti anni prima, dal luogo da dove era partiti, di notte, erano sfuggiti a morte sicura per un assalto di banditi violenti. Con le altre famiglie aveva deciso di cercare un luogo sicuro portandosi dietro una decina di maschi e femmine di coniglio. Il nuovo posto era sicuro, ma la disponibilità di “mangiare” era limitatissima… Accettarono la sfida… e con i conigli sopravvissero…e, per mezzo dei conigli, risolsero molti problemi quotidiani e non. Quella piccola comunità meritava attenzione e studio. Così mi fermai sul luogo per parecchi giorni ricavando le seguenti notizie… Coloro che pensano che la cultura (quella vera) sia solo quella dei libri di scuola… si sbaglia e di grosso. Senza mettere in discussione  la “cultura di oggi” e i grandi progressi della scienza e della tecnica… è necessario riscoprire i segreti della vita in tutti i suoi aspetti … compresi quelli riguardanti la “felicità”. In quel paesino dentro la gola della montagna, chiuso tra quattro case e piante a volontà … ho conosciuto una piccola società felice. Le cinque o sei famiglie avevano una loro autonomia. Ognuna aveva il suo “programma” giornaliero. Tutti sapevano cosa dovevano fare … e dovevano farlo tutti i giorni. La formula era allevare conigli… cercare ogni giorno il fabbisogno giornaliero per mantenere in vita gli animali in modo che gli stessi potessero garantire la normale sopravvivenza degli uomini. Ogni persona può immaginare una vita di rinunce… invece, nel piccolo paesino perso tra i boschi e le montagne dell’Oltrepò c’era la vera felicità. Chiesi al Capo-Villaggio una spiegazione del fenomeno. Mi disse quanto segue: “Vede, Signor Re Alboino, noi, qui in questo paesino, abbiamo tutto. Non ci manca niente. Abbiano la sicurezza, da mangiare tutti i giorni, una casa in cui vivere al riparo degli sbalzi di temperatura… Ma, soprattutto, sappiano fin dal mattino cosa dobbiamo fare prima che arrivi la sera. E, alla sera, siamo felici perché quello che dovevamo fare … lo abbiamo fatto. Inoltre sappiamo, anche, cosa dobbiamo fare domani...e dopodomani. La vera felicità è fatta di piccole cose, di sicure certezze…” (il seguito… domani) (tredicesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

1 commento:

  1. Ciao Dino,... per loro la felicità è la certezza della quotidianità, cosa che oggi,...... o manca, ......oppure non ci si accontenta, volendo sempre di più,...a discapito del vivere sereni..Buona giornata

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