mercoledì 27 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 28 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 28 GIUGNO 2012

“La miglior preparazione ai cambiamenti
è quella di…
essere preparati.
(mai dare per scontato…nulla)”
Dino

1 commento:

  1. Ciao Dino, domani la Chiesa commemora la solennità liturgia degli APOSTOLI PIETRO E PAOLO Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo…………...... “SAN PIETRO” Nato in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea, e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Fece parte di una cerchia ristretta (insieme a Giovanni e Giacomo) dei tre che, assistettero alla trasfigurazione e all'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi. Unico, insieme al cosiddetto “discepolo prediletto", a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Dopo la crocifissione e la successiva resurrezione di Gesù, Pietro venne nominato dallo stesso maestro capo dei dodici apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa Cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Entrò in disaccordo con Paolo di Tarso riguardo ad alcune questioni riguardanti giudei e pagani, risolte comunque durante il primo concilio di Gerusalemme. Secondo la tradizione, divenne primo vescovo di Antiochia di Siria per circa 30 anni, continuò la sua predicazione fino a Roma dove morì fra il 64 e il 67, durante le persecuzioni anti-cristiane ordinate da Nerone



    “SAN PAOLO”…………………………
    Paolo era un ebreo ellenizzato, godeva della cittadinanza romana. Non conobbe direttamente Gesù, ma, come tanti connazionali, avversava la neo-istituita Chiesa, arrivando a perseguitarla direttamente. Sempre secondo la narrazione biblica Paolo si convertì al cristianesimo mentre, recandosi da Gerusalemme a Damasco, per organizzare la repressione dei cristiani della città, fu improvvisamente avvolto da una luce fortissima e udì la voce del Signore che gli diceva: "Paolo, Paolo, perché mi perseguiti?". Reso cieco da quella luce divina, Paolo vagò per tre giorni a Damasco, dove fu poi guarito dal capo della piccola comunità cristiana di quella città. L'episodio, noto come "Conversione di Paolo” ", diede l'inizio all'opera di evangelizzazione di Paolo. Come gli altri primi missionari cristiani, rivolse inizialmente la sua predicazione agli Ebrei, ma in seguito si dedicò prevalentemente ai “Gentili”. I territori da lui toccati nella predicazione itinerante furono in principio l'Arabia, quindi soprattutto la Grecia e l’Asia minore. Il successo di questa predicazione lo spinse a scontrarsi con alcuni cristiani di origine ebraica, che volevano imporre ai pagani convertiti l'osservanza dell'intera legge religiosa ebraica. Fu fatto imprigionare dagli Ebrei a Gerusalemme con l'accusa di turbare l'ordine pubblico. Appellatosi al giudizio dell'imperatore, come era suo diritto, in quanto cittadino romano, Paolo fu condotto a Roma, dove fu costretto per alcuni anni agli arresti domiciliari, riuscendo però a continuare la sua predicazione. Morì vittima della persecuzione di Nerone, decapitato probabilmente tra il 64 e il 67.
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