domenica 17 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (18)

18 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 18 giugno 2012 – lunedì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (18)
A Pavia, il Primo Re dei Longobardi era solito ricevere le persone di riguardo sul suo carro ricoperto da un telone colorato di rosso e blu in riva al fiume Ticino. Era un modo per distinguersi dagli altri carri della sua gente e un modo per rendere evidente la differenza, il ruolo, il grado. Infatti, alcuni suoi compatrioti avevano avanzato l’idea di ricoprire anche il loro carro con un telone di uguale colore, ma Alboino si oppose. “Non facciamo confusione. Ogni persona ha il suo ruolo. Io ho il mio e siccome rappresento tutta la comunità dei Longobardi, ho assoluto bisogno di un “segno distintivo” unico. Pertanto il colore rosso e blu sarà solo quello che contraddistingue il mio carro, cioè “il carro del responsabile in Capo della comunità dei Longobardi.” Nessuno osò fiatare. Anche perché, Alboino era cocciuto, autoritario, irascibile… e quando andava in escandescenze non aveva mezze misure. Anche Rosmunda, sua moglie, avrebbe voluto dire qualcosa. Quei due colori proprio non erano di suo gradimento. Preferì far buon viso a cattivo gioco. Inoltre, la moglie del Re, sapeva che se voleva “vincere” in qualche altro settore … avrebbe dovuto cedere in alcuni… per Lei ritenuti poco importanti. In un baleno i colori del carro di Alboino risaltarono rispetto agli altri carri… I compatrioti del Primo Re dei Longobardi, però, studiarono il modo di riconoscersi. Misero ai loro carri delle strisce di tessuto “rosso e blu” per dimostrare di appartenere alla “tribù di Alboino” e di condividerne le idee… Anche alle famiglie pavesi piacque l’idea. E alle finestre e ai balconi dei grandi e ricchi Palazzi di Pavia cominciarono ad apparire strisce di tessuto rosso e blu… come dire: “…anche noi pavesi, condividiamo le idee di Alboino…(pur non sapendo quali siano).” In effetti era la dimostrazione “chiara” che “i pavesi” avevano bisogno di un Re… Un Re che fosse, al di fuori dei “pavesi”, al di sopra delle “lotte quotidiane tra famiglie”… lotte scatenate per motivi di interesse… per matrimoni promessi e non realizzati… per matrimoni realizzati… e andati in frantumi… per invidie e gelosie… che rendeva il clima nella città pavese pesante e a volte insopportabile… In quel momento Alboino aveva capito che, a Pavia, era stato “accettato come Re” Tutti contavano sulla sua saggezza per risolvere i “loro” problemi. Ogni comunità ha i suoi… i Longobardi avevano i loro … come pure gli abitanti di Pavia. Con una differenza. I Longobardi erano protesi ad ampliare il loro “potere”, occupare il maggior numero di posti di comando, responsabilità e puntare al “governo del territorio”. Gli abitanti di Pavia (specialmente le persone ricche)… puntavano a conservare ciò che avevano ed eventualmente a consolidarlo e ingrandirlo.  Ecco perché i “pavesi” (uomini e donne indistintamente) facevano la corte ai Longobardi per renderseli amici… per allacciare “rapporti confidenziali”… da trasformare in matrimoni e creare nuove discendenze, legami duraturi… nel tempo. (il seguito… domani) (diciottesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

1 commento:

  1. Ciao Dino,…, dopo essersi “studiati” a vicenda, per tre anni,….sia Alboino, sia i pavesi, hanno capito che potevano “convivere”,……… ognuno traendo i propri vantaggi………….Vice

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