martedì 19 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (20)

20 GIUGNO – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 20 giugno 2012 – mercoledì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (20)
Alboino non aveva alcuna intenzione di lasciare il proprio “carro col telone colorato” in riva al Fiume Ticino a Santa Sofia di Torre d’Isola. Il luogo era ameno, tranquillo, rilassante… pochi passi e si potevano mettere i piedi nell’acqua del fiume, limpida e fresca. Alboino amava la natura… voleva vivere a contatto di essa… estate e inverno. Sapeva, per sentito dire, che una volta lasciato la riva del fiume Ticino, non avrebbe più potuto goderne i piaceri. Il Fiume non è solo … una corrente d’acqua che ininterrottamente corre verso il mare, ma “una vita in movimento”. Allora, nel VI secolo dopo Cristo, il Fiume Ticino era un’autostrada… dove passavano in continuazione barche e traghetti con persone e merci provenienti da molto lontano. Ogni tanto Alboino fermava qualche barca e si faceva raccontare, dalle persone che stavano su di essa, le loro storie. Da dove venivano, cosa facevano e dove erano dirette. Era un modo per essere in rapporto alle “faccende del modo”(di allora). Quando, però, qualche persona raccontava storie interessanti, lo stesso Alboino, offriva il pranzo o la cena all’ospite. Il Primo Re dei Longobardi era curioso. Non si stancava mai di ascoltare storie… perché (diceva Lui)… dalle storie era possibile trarre utili informazioni. La passione del Re per le storie era “corsa” tra le persone che frequentava il fiume e, una volta, Alboino si trovò di fronte un vero “cantastorie”. Era una sera di maggio… Il Primo Re dei Longobardi si trovava sulla riva del fiume Ticino con i piedi nell’acqua. Una barca (con i colori di Alboino) passò a poca distanza e il Re dei Longobardi chiese al, conducente di fermarsi per una chiacchierata. Il conducente della barca non aspettava altro. Altre volte si era trovato nella vicinanze, ma l’incontro con Alboino non era mai avvenuto. Ora, ecco la fortuna… l’invito del Re. Nella vita ogni persona cerca di giocare bene le proprie carte… A volte riesce, altre volte no. La speranza, però, è l’ultima a morire. Aveva deciso di insistere. Il conducente della barca si chiamava Ernesto e veniva dal Lago Maggiore. Molti anni prima era giunto a Pavia per consegnare delle merci. Aveva vent’anni, esperto conducente di barche, ma inesperto del mondo… era affascinato dall’avventura. Giunto a Pavia, dopo aver consegnato la merce, si era concesso qualche giorno per visitare la città. Pavia, allora, contava si e no quindicimila abitanti. Era un grosso borgo … con molte ricche famiglie e molti Palazzi che sembravano delle fortezze… imprendibili. Sotto l’androne di un Palazzo aveva conosciuto una ragazza… con gli occhi azzurri come il cielo. Ernesto, ventenne amante dell’avventura, se ne innamorò perdutamente. Da quel giorno non lasciò più Pavia… la città dove aveva incontrato l’amore…e, si sa… l’amore fa “miracoli” e… (il seguito… domani) (ventesima puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

1 commento:

  1. Bella puntata, immagino l’importanza che aveva il Ticino all’epoca,…il via vai delle barche,… la vita che si svolgeva a Santa Sofia……. e la curiosità di Alboino. La storia di Ernesto, oggi si preannuncia romantica, domani, conoscendo Dino….. è da vedere!!!! Ciao..... Vice

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