lunedì 4 giugno 2012

PENSIERI SPARSI DEL 5 GIUGNO 2012

PENSIERI SPARSI DEL 5 GIUGNO 2012

“Ogni persona deve impegnarsi personalmente
per conseguire il proprio benessere
fisico e psichico,
facendo tesoro dei consigli,
ma contando soprattutto
sulle proprie conoscenze ed esperienze”
Dino

3 commenti:

  1. Ciao Dino,...CONDIVIDO,...solo così si possono ottenere i risultati prefissati. Vice

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  2. Ciao Dino, Oggi 5 Giugno Pietro Delfitto (1933/2006) avrebbe compiuto 79 anni,…gande pittore pavese,…….basti ricordare che le sue opere sono state collocate in 34 chiese tra cui la Chiesa di Notre Dame di Gerusalemme,….grande personaggio, molto legato alla sua terra e al fiume Po, tanto da dedicare gli ultimi anni al restauro della Chiesa di Parpanese (Arena Po), avuta in comodato d’uso dal Vescovo di Tortona,… (un edificio danneggiato dall’incuria e dai secoli) con l’impegno di portarla ai vecchi splendori, cosa che ha fatto con affreschi e consolidamenti strutturali……..Piccolo gioiello che tutti ora possono ammirare……. Vorrei ricordarlo con quanto ha scritto di lui Amedeo Lugaro............. "quei volti, quei contrasti, malinconicamente espressivi che denunciano stati d'animo carichi di sofferente intimità, quel messaggio di umiltà espresso con un linguaggio limpido e sincero frutto di una sensibilità quasi emotiva, quel seguire un istinto....quel cercare la verità come dialogo,.....quel cercare la luce come mezzo d'intesa, l'amore e la bellezza come realtà viva e concreta, ne fanno un personaggio quasi da favola, con quel suo aspetto burbero da orco ma dal cuore di bambino che vive in una immagine felice in una candida sincerità, come del resto è il linguaggio di una fiaba. Basta amare la semplicità del linguaggio sensibile e umano del suo messaggio, l'impronta a volte toccante di quei suoi volti, di quelle mistiche e liriche sofferenze di certi suoi personaggi (che lui chiama creature); basta infine amare la spontaneità, l'istintività e la bellezza per amare la pittura......e Pietro Delfitto sa farsi amare.........Vice

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  3. Ciao Dino, domani è SAN NORBERTO, monaco del XII secolo...........Nato nel 1080 in Renania, da nobile famiglia, Norberto fu giovane svagato e mondano alla corte dell'Imperatore Enrico V. Giunse
    alle soglie della maturità senza quasi esser sfiorato da nessuna preoccupazione spirituale.
    Ma quando l'Imperatore, per simpatia verso il giovane cortigiano, gli offrì l'investitura a Vescovo di Cambrai,
    Norberto, per quanto spensierato, comprese che non era lecito accettare una dignità religiosa di tale
    impegno solo perchè cosi piaceva, o conveniva a un Sovrano.
    Egli, insomma toccò con mano il più grave problema religioso del tempo, cioè il fatto che Re e Imperatori
    conferivano a loro arbitrio le cariche ecclesiastiche, usurpando i diritti della Chiesa e provocando, naturalmente, un generale decadimento della vita religiosa.
    A quel punto Norberto intravide la propria missione: lavorare alla riforma dei costumi ecclesiastiche a sollevare il
    tono spirituale del clero e del popolo, con il risultato ultimo di liberare l'organizzazione della Chiesa
    dall'asservimento ai potenti del mondo. Lasciata la vita di corte, si fece penitente entro un severo monastero, dove pregò e studiò, umiliò la superbia e temprò le energie spirituali.
    Ordinato sacerdote a Colonia, cominciò a predicare passando di città in città, di regione in regione, di popolo in
    popolo. Esortò alla purezza dei costumi, all'obbedienza alle autorità religiose, e sopratutto alla pace civile, in mezzo alle discordi città mediovali. Per questo si meritò il bellissimo attributo di "Angelo della Pace".
    Incoraggiato dal Papa nella sua contrastata missione, fondò un nuovo Ordine religioso, destinato a fornire i cavalieri
    per quella pacifica crociata. L'Ordine ebbe la prima sede a Prémontré in Francia e conservò il nome di tale località.
    Vi si seguiva la regola di Sant'Agostino, unita ai motivi benedettini del lavoro e della contemplazione. I monaci, vestiti di bianco, vivevano in povertà e prestavano servizio nelle parrocchie di campagna.
    L'Ordine di Prémontré ebbe rapida fortuna, risvegliando numerose vocazioni, specialmente tra i nobili feudali. E quando San Norberto morì nel 1134, contava già cento filiazioni, che tenevano vivo e onorato, in tutto paesi europei, il ricordo del Santo loro fondatore.

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